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PRESIDENTE. Prendo atto che il relatore, onorevole Mauro, rinunzia alla replica.
Ha facoltà di replicare il rappresentante del Governo.
GIANFRANCO CONTE, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, ringrazio il relatore e i colleghi intervenuti in sede di discussione sulle linee generali. Mi sembra di capire che con riferimento al provvedimento in esame se ne condivida la necessità. D'altra parte, il Governo lo ha presentato, perché riteneva improcrastinabile un intervento di prevenzione del sistema delle frodi.
Il collega Lettieri, a parte la deliziosa citazione della «libretta», è uscito un po' fuori tema, parlando di questioni di carattere di economia generale (la bolla speculativa immobiliare, l'autorevolezza del nostro Governo all'estero). Vorrei ricordare le questioni che normalmente coinvolgono Gordon Brown, Blair, se non vogliamo ricordare di Angela Merkel o di Schroeder. Insomma, non ci mettiamo a discutere di questo, perché non mi sembra il tema della serata. Peraltro, lo stesso collega Crisci si è soffermato maggiormente sulla questione dei costi delle carte di credito. Sappiamo di avere davanti un sistema che coinvolge issuer ed acquirer, due soggetti diversi, segnalanti, che dovrebbero partecipare a questo sistema.
Mi sembra che la cosa più rilevante rilevata da Crisci riguardi l'eccessivo costo delle carte di credito. Obiettivamente, collega Crisci, il Governo con questa materia ha poco a che fare.
Lei sa bene che anche le commissioni fissate nelle trattative tra esercenti e banche vengono determinate dalla Banca d'Italia ed il Governo, certo, non può intervenire in tale materia; può solo esercitare una moral suasion ma, più di ciò, non credo sia possibile fare.
Circa la questione del coinvolgimento delle organizzazioni dei consumatori, ho letto la proposta emendativa e ritengo si collocherebbe in maniera inappropriata nel testo. Essa è infatti rivolta all'articolo 7 del provvedimento, dove vengono determinate le regole generali ovvero i segnalanti e le modalità; in quell'ambito, invero, non vi è una consultazione ma solo uno scambio di informazioni tra l'organismo e la Banca d'Italia.
La consultazione dovrebbe avvenire a monte, nell'organismo previsto dall'articolo 1; consiglierei pertanto di insistere sull'argomento sotto il profilo della consultazione delle associazioni dei consumatori, in ipotesi rivolgendo al Governo - anche con la presentazione di un ordine del giorno - un invito ad orientarsi in questo senso nell'ambito del comma 6 dell'articolo 1. Ma la proposta emendativa da voi presentata all'articolo 7 mi pare assolutamente impropria, sebbene consideri come tutti - indipendentemente dalle
valutazioni sulle carte di debito, sulle carte di credito e sui costi relativi ai servizi - condividiate la necessità di andare avanti nell'apprestare un sistema di prevenzione delle frodi.
D'altra parte, è ben noto - lo ha poc'anzi citato l'onorevole Lettieri - il caso di Mastercard, che ha coinvolto 40 milioni di utenti a livello mondiale; è ben noto poi lo skimming praticato normalmente sul mercato nazionale.
Ho molto apprezzato i riferimenti fatti dal relatore e dagli onorevoli Lettieri e Crisci sul sistema complessivo delle carte di credito ma, quanto ad un coordinamento delle politiche sul costo delle stesse, va tenuto presente che obiettivamente nel nostro paese viviamo una situazione di ritardo - mi sento infatti di condividere tale impostazione - rispetto a paesi che hanno iniziato prima ad introdurre le carte di credito; paesi dove oggi, sostanzialmente, le carte sono concesse gratuitamente ai consumatori pur di garantire un progressivo sviluppo del sistema stesso. Sui costi perciò non aggiungo altro.
Desidero infine ringraziare l'Assemblea per la condivisione manifestata da tutti i gruppi su questo provvedimento, di cui auspico l'immediata approvazione.
PRESIDENTE. Il seguito del dibattito è rinviato ad altra seduta.
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