Risposta. - L'Agenzia del demanio ha rappresentato, preliminarmente, che l'asta fissata in data 3 novembre 2004 per la vendita dell'immobile sito in Latina, località Borgo Grappa, abitato sin dal 1973 dal signor Spinazzè, è stata annullata in data 29 ottobre 2004.
Nell'anno 1994 solo alcuni ispettori hanno frequentato il corso predetto, mentre altri, pur non avendolo frequentato e quindi completato l'iter formativo previsto dalla legge, hanno successivamente progredito nella carriera, nel ruolo di commissari riservato agli ispettori -:
Risposta. - A seguito della riforma del Corpo degli agenti di custodia, prevista dalla legge 15 dicembre 1990 n. 395, con conseguente istituzione del Corpo di polizia penitenziaria, si è reso necessario procedere ad aggiornare i nuovi profili apicali del medesimo Corpo, ex marescialli, ora ispettori. Infatti, furono programmate 3 iniziative di formazione come di seguito indicate:
Dei tre corsi in realtà si è svolto solo il primo.
tale situazione di incertezza normativa sta penalizzando la collettività, a causa della mancata applicazione della legge, permettendo, di fatto, l'illegittima circolazione dei ciclomotori, con il conseguente rischio per l'accertamento delle responsabilità nella circolazione degli stessi, nonché le agenzie automobilistiche, che, in coerenza al contenuto delle norme del nuovo articolo 97 del Codice della strada, hanno investito diversi milioni di euro sui macchinari per la stampa delle targhe -:
Risposta. - Si fa presente che la problematica esposta è stata affrontata in occasione della discussione e approvazione delle risoluzioni 7-00527 e 7-00541 svoltasi presso la Commissione trasporti della Camera in data 1o febbraio 2005.
in particolare, l'articolo 2 («Comando ed equipaggio delle navi iscritte nel registro») della legge di conversione del decreto già in passato aveva suscitato forti preoccupazioni in merito alla possibilità che gli armatori si rivolgessero, per la composizione degli equipaggi, a personale extracomunitario, timori che si sono rivelati fondati nonostante le dichiarazioni dei rappresentanti Confitarma in base alle quali gli armatori non avrebbero rinunciato a imbarcare marittimi italiani;
Risposta. - La costituzione del doppio registro di cui alla legge n. 30 del 1998 ha regolamentato la presenza di personale extracomunitario negli equipaggi.
state emanate le lettere circolari n. 5369 e 6190 rispettivamente in data 25 giugno e 23 luglio 2002, nelle quali sono indicate le procedure per verificare l'assoluta indisponibilità di primi Ufficiali di Coperta italiani.
Risposta. - Occorre preliminarmente osservare che il Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, ha diramato alle prefetture il piano nazionale contro gli attacchi terroristici di tipo biologico, chimico, radiologico e nucleare applicabile anche ad attività industriali che comportano pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose, come quelle oggetto dell'interrogazione presentata dall'interrogante.
delle componenti del soccorso: i vigili del fuoco, le forze dell'ordine e le componenti sanitarie.
e gli interventi da attuare - nelle apposite pianificazioni interne (predisposte dalle aziende) e nella pianificazione per l'area esterna redatta ed aggiornata dalla Prefettura di Venezia.
Risposta. - Si ritiene, anzitutto, opportuno far presente che i problemi relativi alle priorità strategiche aziendali, rientrano nella esclusiva competenza degli organi di gestione della società Telecom, nei confronti dei quali il Governo non ha alcuna possibilità di intervenire.
in fibra ottica della centrale Telecom di competenza con il resto delle reti.
Risposta. - I soggetti interessati nella vicenda e precisamente l'ENAV S.p.A, la compagnia aerea Alpi Eagles e la società di gestione dello scalo aeroportuale Ge.S.A.C., hanno rappresentato che l'attesa dell'aeromobile sulla pista di rullaggio dell'aeroporto di Capodichino è stata causata dalla non disponibilità di stand sul piazzale di sosta degli aerei, per cui il comandante del volo ELG 335 Palermo-Napoli è rimasto in attesa della disponibilità di parcheggio, in coda con altri 9 veicoli.
sopra menzionato, munita di formula esecutiva apposta in data 3 maggio 2004;
Risposta. - Il decreto della Corte d'appello di Napoli dell'8 aprile 2004 in favore del signor Savarese Ciro è stato notificato contestualmente all'atto di precetto in data 14 giugno 2004 per un importo di euro 8.516,68 oltre interessi, IVA e CPA.
in base al titolo accademico posseduto, l'ingegner Perillo è membro titolare dal 5 maggio 1987 della Società Nazionale degli Ingegneri Professionisti di Francia associata al Consiglio Nazionale degli Ingegneri Francesi;
Risposta. - Con riferimento all'interrogazione in esame, si precisa preliminarmente che la competenza di questa Amministrazione include il riconoscimento dei titoli professionali conseguiti all'estero, mentre la competenza a riconoscere i titoli accademici appartiene al Ministero per l'istruzione, l'università e la ricerca.
Risposta. - La delega alla Regione autonoma della Sardegna delle funzioni relative alla gestione del demanio marittimo per finalità turistico-ricreative opera già dal 1989 in forza del decreto del Presidente della Repubblica 19 giugno 1979, n. 348, cui fu data attuazione con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 23 marzo 1989.
dei ministri con la partecipazione di rappresentanti di questo Ministero, del Ministero dell'economia e delle finanze, dell'Agenzia del demanio e delle regioni, per studiare le modalità di rideterminazione dei canoni demaniali marittimi anche in relazione al numero, all'estensione, alle tipologie, alle caratteristiche economiche delle concessioni e delle attività ivi esercitate e all'abusivismo.
Risposta. - In merito alle problematiche evidenziate con l'atto ispettivo cui si risponde, l'ENAC Ente Nazionale per l'Aviazione Civile interessato al riguardo, fa presente che relativamente al volo Meridiana 1302 del giorno 16 dicembre 2004, a seguito dei rituali controlli tecnici effettuati sull'aeromobile ATR/42 prima della partenza da Lampedusa, veniva rilevata un'avaria al velivolo dovendosi quindi procedere alla cancellazione dei voli della giornata.
ore 8,30, dopo 35 minuti di volo rientrava su Palermo a causa di condizioni meteorologiche avverse; tutti i voli di collegamento con le isole minori sono stati per tale motivo cancellati. La società Meridiana, a richiesta, si è resa tuttavia disponibile ad assicurare il trasporto a Trapani dei passeggeri prenotati che intendessero raggiungere l'isola via mare.
Risposta. - In riferimento all'interrogazione in esame si riferisce quanto comunicato dall'ENAC - Ente Nazionale per l'Aviazione Civile - su cui nulla si ritiene
di poter aggiungere per quanto di competenza del Ministero infrastrutture e trasporti.
L'Ente ha ritenuto in tal senso opportuna l'applicazione dell'articolo 26 del contratto collettivo nazionale di lavoro del personale dirigente, al fine di consentire il tempestivo passaggio verso la nuova organizzazione utilizzando le professionalità dirigenziali richieste, anziché intraprendere un difficile e sicuramente lungo percorso di riqualificazione di dirigenti prossimi alla cessazione dal servizio per limiti di età.
All'invito sottoposto ai 17 dirigenti che rispondevano ai requisiti di cui sopra è
stato dato seguito con la stipulazione, da parte del Direttore generale, dell'atto di risoluzione consensuale con 6 dirigenti a decorrere dal 1o gennaio 2005.
ritenga di dover sollecitare tutti i tribunali per i minorenni operanti sul territorio nazionale ad assumere analoga iniziativa che facilita il rapporto dei cittadini con l'istituzione ed il lavoro di avvocati, magistrati, operatori sociali, Forze dell'ordine.
Risposta. - Le istanze formulate nell'interrogazione in oggetto indicata, sono dirette a sollecitare tutti i Tribunali per i minorenni operanti sul territorio nazionale, al fine di realizzare un sito internet che illustri efficacemente le problematiche della giustizia minorile, sul modello già operante del Tribunale per i minorenni del Piemonte e della Valle d'Aosta.
Risposta. - Si fa presente che, come nello stesso atto parlamentare in esame è stato rilevato, alcune tematiche affrontate negli atti di indirizzo e di controllo - il cui stato di attuazione viene mensilmente monitorato dal servizio per il controllo parlamentare della Camera dei deputati e pubblicato sul relativo notiziario - richiedono talvolta tempi non brevi per la loro attuazione, il che può determinare un certo ritardo nella compilazione delle inerenti relazioni.
Nello specifico caso in esame, tuttavia, si significa che la scarsa percentuale di adempimento cui fa riferimento l'interrogante è dipesa dalla contemporanea presentazione, nel mese di maggio 2004, di 67 atti (allegato disponibile presso il Servizio Assemblea) che hanno determinato l'immediato abbassamento della percentuale tra impegni in carico e quelli assolti, precedentemente attestata al 54 per cento (allegato disponibile presso il Servizio Assemblea).
Risposta. - Con l'interrogazione cui si risponde l'interrogante chiede notizie in ordine alla trasmissione al Parlamento della relazione annuale sull'attività degli organi della giurisdizione tributaria.
le chiese, in particolare, sembrano essere gli obiettivi preferiti, molte essendo in montagna e dunque isolate e difficilmente controllabili;
Risposta. - Come risulta dai dati forniti dal Nucleo Carabinieri tutela patrimonio culturale di Torino, nell'anno 2004, sono stati denunciati 196 furti di opere d'arte (172 al momento del Convegno organizzato dall'associazione «Civita», ai quali si sono aggiunte altre denunce pervenute successivamente al suddetto Nucleo), dati che risultano tendenzialmente in diminuzione rispetto a quelli dell'anno 2003 (246).
mediante apposita relazione, agli organi ministeriali preposti per le successive iniziative di competenza.
Risposta. - Il servizio civile, disciplinato dalla legge n. 230 del 1998, è sorto come servizio sostitutivo del servizio militare, permettendo di assolvere gli obblighi di leva attraverso la prestazione di adeguati comportamenti di impegno, riconducibili al concetto di difesa della Patria.
dell'articolo 2 del decreto legge 9 novembre 2004, n. 266 convertito dalla legge 27 dicembre 2004, n. 306.
compiti di natura assistenziale, anche se la legge n. 230 del 1998 prevedeva l'impiego in altri settori tra i quali l'assistenza, la prevenzione, la cura, la riabilitazione e il reinserimento nel sociale.
490/1999 - oggi sostituito dall'articolo 90 del decreto legislativo n. 42 del 2004 - e infine, in materia del loro restauro.
Risposta. - Innanzitutto, occorre rammentare che il convento, a seguito della soppressione sancita dalla legge napoleonica del 1810, rimase per diverso tempo in stato di abbandono, solo ai primi anni del '900 venne riutilizzato come ospedale civile, non prima però che fossero attuati gli opportuni adattamenti, all'interno di un programma di igiene e profilassi, tra cui anche la copertura delle pareti con grassello di calce.
ciascun professionista è tenuto ad osservare, prevedono specifiche disposizioni in materia;
Risposta. - La disciplina prevista dal recente decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, recante il codice in materia di protezione dei dati personali, deriva anche da impegni assunti a livello internazionale.
Risposta. - Nel confermare quanto già riferito nella risposta del 28 aprile 2005 all'atto parlamentare menzionato nell'interrogazione in esame, la società Poste - nuovamente interessata in merito alla situazione dell'ufficio postale di Villa d'Agri - ha soggiunto quanto segue.
servizi di bancoposta, una postazione dedicata allo svolgimento dei servizi postali ed il funzionamento della sala di consulenza (attiva dal 28 febbraio 2005) - risulta adeguato alle locali esigenze di servizio.
Risposta. - Per le esigenze logistiche della sede del distaccamento dei vigili del fuoco di Santo Stefano di Cadore, non più idonea al funzionale svolgimento dei servizi di istituto, il Dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e difesa civile, in data 19 ottobre 1999, aveva manifestato al competente ufficio dello Stato Maggiore della difesa l'intenzione di acquisire la dismittenda caserma degli alpini denominata «Carlo Calbo», ubicata nella medesima località. Tale richiesta non ha avuto seguito positivo ma da informazioni assunte dal comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Belluno, risulta che la suddetta caserma è attualmente utilizzata dal locale Comando dei Carabinieri.
nell'area va comportando una sempre più frequente sinistrosità con incidenti che pongono in pericolo la salvaguardia della vita umana in mare e dell'ambiente;
Risposta. - L'ipotesi di elevazione di rango dell'Ufficio locale di Amalfi è, al momento, al vaglio del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.
Risposta. - Premettendo che i servizi di trasporto ferroviario di interesse regionale che a seguito del decreto legislativo n. 422 del 1997 non sono più di competenza dello Stato ma sono regolati direttamente dalle Autorità regionali, si richiama per quanto di competenza lo scenario normativo e regolatorio entro cui si svolge l'erogazione di servizi ferroviari a media e lunga percorrenza - MLP.
sottoscritto attesa la necessità che sia previamente definita la questione relativa all'applicabilità dell'IVA ai servizi ivi disciplinati.
In particolare gli obiettivi principali sono:
2. Raggiungere elevati standard di qualità ed aumentare la soddisfazione del cliente con la realizzazione di iniziative finalizzate a migliorare la qualità dei servizi offerti e ad ampliare la gamma anche grazie ad un rinnovamento della flotta del materiale
rotabile. Trenitalia s.p.a. ha previsto uno sforzo significativo in termini di nuovi investimenti che nel piano d'impressa 2004-2007 ammontano a circa 6 miliardi di euro così ripartiti:
In particolare:
3. Raggiungere livelli di efficienza per competere sul mercato liberalizzato attraverso alleanze ed acquisizioni per rafforzare il posizionamento competitivo del Gruppo Ferrovie dello Stato sui mercati internazionali.
Relativamente alle pulizie sui treni della lunga e media percorrenza sono ormai a sistema le attività complementari alle operazioni di pulizia (pulitore viaggiante, micromanutenzione).
progressiva installazione sui treni degli impianti di condizionamento (entro il 2006 le carrozze climatizzate saranno il 90 per cento).
Risposta. - Le condotte indicate nell'atto di sindacato ispettivo cui si risponde sono adeguatamente sanzionate dagli articoli 337 e 339 del codice penale.
Risposta. - In merito alle problematiche evidenziate nell'atto ispettivo cui si risponde, il Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, cui sono state richieste informazioni sul sinistro marittimo patito dalla nave passeggeri «Vincenzo Florio» nella notte del 18 dicembre 2004 in corso di navigazione da Palermo a Napoli, ha rappresentato quanto segue.
Solo a conclusione della predetta inchiesta formale sarà, pertanto, possibile determinare con certezza le circostanze, le cause e le eventuali responsabilità del sinistro in questione.
ulteriore termine di proroga per l'utilizzo dei banchi freni a piastre per veicoli pesanti;
Risposta. - Con circolare prot. 662 del 29 marzo 2005 si è provveduto a prorogare dal 30 aprile al 31 dicembre 2005 il termine ultimo già definito per l'utilizzazione degli attuali banchi prova freni a piastra per veicoli pesanti.
Risposta. - L'episodio menzionato dall'interrogante risale al 19 luglio 2004 quando, durante una perquisizione generale della Casa circondariale di Catanzaro Siano, furono rinvenuti 4 telefoni cellulari di cui 2 occultati nell'ambito del reparto di Alta Sicurezza e 2 presso il padiglione di Media Sicurezza.
Risposta. - L'ENAC - ente nazionale per l'aviazione civile ha fatto conoscere che in data 20 gennaio 2005, l'aeromobile B737 300 marche EI-CLZ con numero di volo 5500 proveniente da Roma Fiumicino è arrivato alla piazzola di sosta assegnata sull'aeroporto di Alghero alle ore 10,16, con un ritardo in arrivo di 16 minuti.
Risposta. - Sino all'assunzione dei poteri da parte del Governo provvisorio iracheno, l'Autorità provvisoria della coalizione, C.P.A., ha di fatto gestito il Paese in virtù della Risoluzione 1483 dell'ONU. Nel quadro della ricostruzione politico-amministrativa
del Paese, la C.P.A. ha avviato progetti nei differenti settori vitali dell'Amministrazione irachena. I progetti realizzati dalla C.P.A. sono stati portati avanti con fondi propri, in massima parte americani e britannici, per i quali è stato dato conto al responsabile C.P.A., l'Ambasciatore Paul Bremer. In seno alla C.P.A. sono stati inseriti esperti pubblici e privati (come la dottoressa Contini) di altri Paesi membri della Coalizione per sostenere il processo di ricostruzione dell'Amministrazione irachena. La dottoressa Contini nel febbraio 2004 è stata prescelta dall'amministratore civile della C.P.A. per ricoprire l'incarico di Governatore della provincia di Dhi Qar. In questa carica la dottoressa Contini rispondeva direttamente a Bremer al quale era gerarchicamente sottoposta.
con delibera n. 3482 del 3 agosto 2004, il direttore generale modifica, su richiesta dell'interessato, la durata del suddetto contratto portandola da due a cinque anni, indipendentemente dal rientro in servizio del Dirigente medico in aspettativa;
possibile rientro del titolare, senza prevederne in questo caso l'anticipata risoluzione;
Risposta. - Con riferimento al quesito posto dall'interrogante, va precisato che l'organizzazione dei servizi di assistenza sanitaria rientra nell'ambito delle funzioni istituzionali delle Regioni e province autonome.
degenza ed al tasso di utilizzo, emerge chiaramente che tale tasso - nella U.O. in oggetto, - è, dal 2001, in costante diminuzione pur evidenziando un apparente aumento sia del numero dei ricoveri in Day hospital, annacquato però da un alto indice di inappropriatezza, sia del relativo fatturato dovuto essenzialmente, oltre alla precedente inappropriatezza, anche all'applicazione delle nuove tariffe, deliberate dalla regione Sicilia, per la valorizzazione dei DRG.
Risposta. - Premesso che il Codice della navigazione non contempla la presenza di personale medico a bordo degli aeromobili, si comunica che non risulta, allo stato attuale, alcuna iniziativa, a livello nazionale o internazionale, volta ad implementare quanto prospettato dall'interrogante.
per un eventuale attento esame sotto il profilo tecnico e di fattibilità operativa.
quali siano le ragioni che hanno comportato una non equilibrata programmazione, gestione ed erogazione della spesa;
l'attività di verifica nell'ambito dei vari ministeri, compreso quello della difesa;
Risposta. - Occorre, innanzi tutto, premettere che l'azione ispettiva si esplica nelle aree più rilevanti del settore dei conti pubblici quale quella del personale, dei beni demaniali, della gestione dei materiali e dell'attività amministrativa in genere, con particolare attenzione all'attività contrattuale.
Risposta. - Si premette che l'opera è di proprietà del comune di Napoli, che l'ha acquistata al costo di centocinquanta milioni di lire, con un contributo di ottanta milioni di lire provenienti da uno sponsor privato.
non già figure intere di cavalli, come riferito, ma solo parti di cavalli. Queste - in vetroresina e non in legno - sono state prodotte non direttamente dall'artista, ma da una ditta specializzata in allestimenti teatrali.
Risposta. - L'iniziativa consacrata nel Protocollo d'intesa stipulato in data 18 novembre 2004 tra il Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto e l'IPSEMA esprime già elemento strutturale poiché impegna i contraenti ad intensificare i rapporti di collaborazione, indirizzandoli verso tipologie di interventi rivolti a ricavare elementi nuovi da proporre in via migliorativa delle prescrizioni poste a tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro.
tecnico permanente, anche con funzioni di analisi dei particolari problemi applicativi della normativa nazionale e internazionale di settore, costituito nell'ambito della commissione consultiva permanente per la previsione degli infortuni di cui al decreto legislativo n. 626 del 1994.
Risposta. - La normativa vigente consente di intestare veicoli anche a coloro che non siano titolari di patente di guida non risultando pertanto possibile disporre di un unico dato che allinei titolari di patente di guida ed intestatari di veicoli.
poiché lo schema dell'irrigazione non forniva loro l'acqua di cui hanno bisogno per il bestiame -:
Risposta. - Gli scontri fra diversi gruppi etnici in Kenya per l'acqua si inseriscono in un contesto di scontri più generale relativo al possesso delle terre, che vede coinvolti non solo i gruppi etnici autoctoni ma anche stranieri, insediatisi nel Paese durante il periodo coloniale o post-coloniale.
è stata annunciata dai consoli e dai vice consoli in Spagna la possibile decisione di rassegnare le dimissioni qualora non venga trovata una pronta soluzione ai problemi citati -:
Risposta. - La questione del considerevole aumento in Spagna dei connazionali iscritti all'AIRE - a causa dell'afflusso di connazionali dall'America Latina, ed in particolare dall'Argentina - è ben nota a questo Ministero. Essa è stata infatti rappresentata in diverse occasioni dalla nostra Ambasciata a Madrid, che ne ha sottolineato le notevoli conseguenze, in termini di aggravio di lavoro, non soltanto sui due Consolati generali di carriera, a Madrid e Barcellona, ma anche sull'attività dei 21 uffici consolari onorari attualmente operanti sul territorio spagnolo. Nel corso del 2004, i titolari degli uffici onorari dipendenti dal Consolato generale d'Italia a Barcellona hanno anche prefigurato la possibilità di rassegnare le dimissioni dall'incarico qualora non possano disporre di maggiori finanziamenti per il funzionamento delle rispettive strutture.
come riferito in un precedente atto di sindacato ispettivo presentata dall'interrogante il 17 febbraio 2004, fino al 2002 è stata corrisposta la prima rata a copertura del 50 per cento dell'indennizzo, da cui è rimasto escluso però circa il 15 per cento degli aventi diritto, e da allora fino ad oggi l'organizzazione non ha proceduto ad ulteriori pagamenti;
Risposta. - L'Organizzazione internazionale per le migrazioni, che cura l'istruzione e la liquidazione delle richieste di compensazione in base alla legge tedesca del 2 agosto 2000, con la quale è stata costituita la Fondazione «Ricordo, responsabilità e futuro», ha indicato che i pagamenti a saldo degli indennizzi riconosciuti agli aventi diritto riprenderanno all'inizio dell'estate prossima, una volta vagliati tutti gli appelli ricevuti da coloro che si sono visti respinta la domanda di rimborso, per concludersi entro la fine dell'anno.
Risposta. - Il detenuto citato dall'interrogante risponde al nome di Domenico Chianese, nato a Napoli il 28 novembre 1948, tratto in arresto in data 8 ottobre 2004; la sua posizione giuridica è quella di imputato a disposizione dell'Ufficio G.I.P. del Tribunale di Napoli per i reati di cui agli articoli 600, 609-bis e 605 del codice penale.
questione alla luce soprattutto dei già gravi problemi che affliggono gli Istituti penitenziari.
Risposta. - Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa al mancato pagamento del trattamento economico accessorio ai lavoratori che operano nei servizi e negli istituti penitenziari si comunica quanto segue:
Risposta. - Nel 1998 la Volkswagen istituì un «Fondo umanitario per il soccorso agli ex lavoratori forzati» che durante la Seconda Guerra Mondiale furono costretti a lavorare nei suoi stabilimenti, con una dotazione di 20 milioni di marchi. Esso prevede la corresponsione di un indennizzo di 10.000 marchi tedeschi a persona, a favore dei soli diretti interessati, con esclusione di parenti od eredi.
reduci dalla prigionia, dall'internamento e dalla Guerra di Liberazione (A.N.R.P.), è stato indicato che l'esistenza del Fondo istituito dalla Volkswagen è ben nota e che la sua creazione era stata ampiamente divulgata.
Risposta. - In merito ai quesiti posti dall'interrogante, l'Agenzia delle entrate ha fatto presente che, atteso il risultato negativo della ricerca di un immobile demaniale, così come alla stessa comunicato dall'allora dipartimento per il territorio, la Direzione regionale delle entrate per il Lazio ha pubblicato sul quotidiano Il Messaggero (del 7 luglio 1997, pagina 12) un avviso di gara per il reperimento di un immobile adeguato ad ospitare l'ufficio di Palestrina.
In tale sede si è proceduto alla valutazione delle offerte ammesse alla procedura di aggiudicazione e, anche alla luce della documentazione integrativa depositata dalle società proponenti, la commissione ha ritenuto che l'offerta «più confacente agli interessi dell'amministrazione in relazione all'uso richiesto» fosse quella presentata dalla società Lenedil srl.
Risposta. - In merito alle interrogazioni in esame, Ferrovie dello Stato s.p.a. ha riferito quanto segue.
il trasporto ferroviario merci si appresta ad affrontare, sempre maggiore rilievo deve essere dato alle esigenze di efficienza flessibilità e qualità del servizio richieste dal mercato.
4.492 tonnellate; ossigeno 1.100 tonnellate; ossigeno 0,78 tonnellate; acido fluoridrico 784 tonnellate; cloro 3 tonnellate; ammoniaca 13 tonnellate; anidride solforosa 63 tonnellate; infiammabili (GPL) 50 tonnellate; infiammabili (benzine+GPL) 134.613 tonnellate; ammoniaca 39.317 tonnellate; fosgene 15 tonnellate; cloro 542 tonnellate; infiammabili (benzine) 128.500 tonnellate; acrilonitrile 9.270 tonnellate; infiammabili (benzine) 124.300 tonnellate; infiammabili (benzine) 500 tonnellate;
Risposta. - Occorre preliminarmente osservare che il Dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, ha diramato alle Prefetture il piano nazionale contro gli attacchi terroristici di tipo biologico, chimico, radiologico e nucleare applicabile anche ad attività industriali che comportano pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose, come quelle oggetto dell'interrogazione presentata dall'interrogante.
Per quanto riguarda, in particolare eventuali situazioni di rischio che possono verificarsi nell'insediamento industriale di Porto Marghera, si fa presente che nell'area, fin dal 1996, è stato costituito presso il Comando Provinciale dei Vigili del fuoco di Venezia il Nucleo operativo chimico, poi divenuto Nucleo regionale NBCR, specializzato per affrontare interventi che coinvolgono sostanze pericolose anche all'interno degli stabilimenti.
Lo stesso ente locale - nell'ambito di un progetto sperimentale che, secondo i programmi dell'Amministrazione, dovrebbe essere progressivamente ampliato a tutto il territorio potenzialmente esposto - ha installato un sistema sonoro di allarme alla popolazione che attualmente copre le aree di Marghera e Malcontenta.
di circa 7 ettari e mezzo (più altrettanti sommersi) che si prevede sia realizzata alla bocca di porto del Lido, davanti e sopra la secca naturale del Bacàn, con devastazione ambientale certa e considerevole;
Risposta. - In riferimento all'interrogazione parlamentare in esame, il Magistrato alle Acque di Venezia, interessato al riguardo, ha innanzitutto ritenuto precisare che l'affidamento dell'incarico architettonico delle opere di regolazione delle maree
alle bocche di porto lagunari è scaturito dalle determinazioni assunte e dalle indicazioni rese in merito al progetto di che trattasi dal Comitato di settore per i beni ambientali ed architettonici.
armata, perché comprometterebbe il lavoro e l'immagine delle Ong attive nella regione -:
Risposta. - Il 13 gennaio 2005, dopo aver trasportato aiuti umanitari nella zona del Jebel Marra, in area controllata dai ribelli, l'automezzo su cui viaggiavano alcuni collaboratori della dottoressa Barbara Contini oltre a due membri della sua scorta è stato attaccato da una cinquantina di uomini a cavallo, palesemente janjaweed, a circa 75 km dal capoluogo del Sud Darfur, e sede della cooperazione italiana in Darfur, Nyala.
Darfur e secondo quanto da lei riferito, non si ravviserebbero al momento particolari pericoli per l'incolumità degli italiani che operano nella regione (tra cui figurano anche le Suore di Carità e i Padri Comboniani) nonostante taluni episodi che hanno coinvolto appartenenti ad ONG. Le operazioni militari delle forze governative, coadiuvate dalle milizie arabe Janjaweed, sono infatti essenzialmente rivolte contro le popolazioni appartenenti alle etnie nere dell'area (Fur, Masalit, Zaghawa).
il demanio di Latina ha posto in vendita lo stabile sito in via del Mare, 4 Borgo Grappa (Latina);
il signor Spinazzè Fernando abita nello stabile dal 1937;
in data 26 marzo 2003 il signor Spinazzè esercitava con Raccomandata con ricevuta di ritorno il diritto di prelazione;
in data 5 settembre 2003 il demanio di Latina comunicava il prezzo e le condizioni di vendita;
a più riprese il signor Spinazzè chiedeva spiegazioni sulla formulazione del prezzo senza ottenere ragguagli soddisfacenti;
mentre l'interessato attendeva chiarimenti ed almeno un incontro chiarificatore, il demanio metteva all'asta lo stabile;
il signor Spinazzè apprendeva casualmente della messa all'asta;
l'asta fissata per il 3 novembre 2004 determinerebbe lo sfratto di una persona anziana ed invalida che avendo esercitato il diritto di prelazione deve poter acquistare l'alloggio in cui vive a prescindere dai disguidi che possano essersi verificatinel rapporto con l'amministrazione del demanio -:
se non ritenga scorretta la procedura avviata dal demanio di Latina ed inopportuna la messa all'asta dello stabile;
se non ritenga di dover bloccare la procedura per un chiarimento sull'intera vicenda al fine anche di consentire al signor Spinazzè di acquistare l'appartamento in cui vive da ben 67 anni.
(4-11447)
Il predetto immobile è stato acquistato, il 15 dicembre 2004, dal signor Spinazzè, che ha esercitato regolarmente il proprio diritto di opzione.
Il Sottosegretario di Stato per l'economia e per le finanze: Maria Teresa Armosino.
ai sensi del decreto legislativo n. 443, articolo 66 del 30 ottobre 1992, i marescialli del Corpo degli Agenti di custodia, inquadrati nel ruolo di ispettore, devono frequentare un corso di aggiornamento di due mesi presso la scuola di formazione;
se quanto sopra esposto corrisponda al vero e, in caso affermativo, quali provvedimenti si intendano assumere al fine di rimuovere eventuali discriminazioni ai danni delle unità risultate penalizzate.
(4-10567)
I Turno dal 24 ottobre al 16 dicembre 1994; II Turno dal 9 gennaio al 3 marzo 1995; III Turno dal 13 marzo al 12 maggio 1995.
Tuttavia, la partecipazione a dette iniziative di formazione non risulta implicasse, nel futuro, eventuali benefici relativi alla progressione in carriera nel ruolo dei commissari, in quanto quest'ultimo ruolo (direttivo) è stato istituito molto tempo dopo, con il decreto legislativo 21 maggio 2000 n. 146, che ne ha disciplinato in concreto le modalità di accesso.
Il Ministro della giustizia: Roberto Castelli.
con l'articolo 2 della legge delega n. 85 del 2001, il Parlamento indirizzava l'azione di Governo affinché si dovesse, tra le altre cose:
a) istituire, ferma restando l'attuale natura di bene mobile comune, un archivio pubblico dei ciclomotori, compresi i quadricicli, presso il quale comunicare ed abbinare il modello, il telaio ed il proprietario, con procedure semplificate;
b) aggiornare la disciplina della targatura, prevedendo, con opportune modalità, la possibilità di ottenere a titolo oneroso, ferma restando l'attuale sequenza alfanumerica, targhe personalizzate mediante procedure semplici e rapide sia per la fabbricazione che per la distribuzione;
con decreto legislativo n. 9 del 15 gennaio 2002, il Governo ha introdotto un nuovo sistema di targatura e certificazione per la messa in circolazione dei ciclomotori con procedure semplificate, e esteso la produzione delle targhe dei ciclomotori anche a soggetti diversi dal Poligrafico dello Stato;
tali soggetti sono stati successivamente individuati con la legge 1 agosto 2003 n. 214 che, modificando l'articolo 97 del Codice della strada ha esteso la possibilità di stampare le targhe dei ciclomotori anche alle imprese regolamentate dalla legge n. 264 del 1991, ossia alle agenzie automobilistiche, ferma restando la produzione da parte del Poligrafico dello Stato di dette targhe dei ciclomotori, distribuite presso gli Uffici periferici del dipartimento trasporti terrestri;
nel Consiglio dei ministri del 2 aprile 2004, il Governo ha bloccato il regolamento di attuazione delle norme contenute nel nuovo articolo 97 del Codice della strada, in particolare quelle relative all'immissione su strada dei ciclomotori, regolamento che, tra l'altro prevede la possibilità per i consulenti automobilistici di cui alla legge n. 264 del 1991, di produrre nelle proprie strutture e consegnare agli utenti i certificati e le targhe dei ciclomotori all'interno del nuovo sistema di registrazione delineato per tali veicoli;
quali iniziative abbiano adottato o intendano adottare per superare l'attuale situazione di incertezza normativa e dare piena attuazione alle disposizioni contenute nell'articolo 97 del Codice della strada.
(4-11960)
In tale sede è stato rappresentato che il Dipartimento per i trasporti terrestri della Direzione generale per la motorizzazione civile ha avviato tempestivamente il procedimento volto all'emanazione delle disposizioni attuative del nuovo articolo 97 del codice della strada (decreto legislativo n. 285 del 1992), secondo i criteri di delega contenuti nella legge n. 85 del 2001, che tra l'altro prevedeva la necessità di giungere ad una immediata ed univoca individuazione del proprietario della targa e del veicolo.
Tuttavia nella riunione del Consiglio dei ministri del 2 aprile 2004 lo schema di decreto del Presidente della Repubblica, predisposto con il parere favorevole del Consiglio di Stato, è stato rinviato. In particolare, è stato richiesto un approfondimento in ordine alla possibilità di provvedere alla fabbricazione e vendita delle targhe da parte degli studi di consulenza automobilistica e in ordine alla parte in cui si prevede la possibilità di far coesistere la «personalità» della targa con la univoca connessione ad un singolo ciclomotore.
Pare pertanto opportuno valutare la possibilità di procedere ad una ulteriore modifica legislativa del citato articolo 97, in modo da chiarire in maniera definitiva il legame del singolo mezzo alla persona mediante un sistema di targatura che rimanga comunque «personale».
Inoltre la recente sentenza della Corte costituzionale n. 27 del 12 gennaio 2005 - che ha dichiarato parzialmente incostituzionale il comma 2 dell'articolo 126-bis del codice della strada in merito al sistema di decurtazione dei punti della patente - ha fatto emergere la necessità di procedere in via d'urgenza alla novella di alcuni aspetti del quadro normativo di riferimento in materia di circolazione e sicurezza stradale: viene anzi espressamente fatta salva dalla Corte costituzionale la possibilità che il legislatore, nell'esercizio della sua discrezionalità, conferisca alla materia un nuovo e diverso assetto.
È pertanto intendimento del Governo adottare un provvedimento d'urgenza per riportare ad un quadro di chiarezza il sistema normativo vigente in materia di circolazione e sicurezza stradale, nel superiore interesse della collettività.
Il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti: Mario Tassone.
l'istituzione del cosiddetto «doppio registro marittimo», prevista dalla legge 27 febbraio 1998, n. 30, («Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 1997, n. 457, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo del settore dei trasporti e l'incremento dell'occupazione»), ovvero della possibilità per gli armatori di firmare contratti differenziati con i marittimi a seconda dei rispettivi paesi d'origine, ha favorito in questi ultimi anni l'imbarco di personale straniero a basso costo ma senza alcuna qualificazione professionale, rappresentando un passo indietro sul tema della sicurezza dei trasporti via mare, oltreché sul fronte delle relazioni industriali;
ragioni di pressione fiscale e di regolamentazione dell'equipaggio hanno inoltre determinato negli anni scorsi una fuga di gran parte della flotta dall'Italia a paesi con bandiera ombra (come Panama, Liberia, Bermude, e Cipro) provocando un impoverimento della nostra economia anche a causa della concorrenza straniera;
la costituzione del doppio registro se da una parte ha favorito il rientro di compagnie italiane emigrate all'estero dall'altra non ha consentito - a cinque anni dalla sua entrata in vigore - di mantenere l'occupazione dei marittimi italiani; infatti, rispetto al 1997, il movimento d'imbarco degli extracomunitari registrati presso le capitanerie di porto è quasi triplicato;
sempre per quanto riguarda il personale navigante occorre registrare che gli armatori - pur usufruendo degli sgravi contributivi previsti dalla «legge Burlando» - ancora oggi non sembrano interessati all'utilizzo dei marittimi italiani a bordo delle navi preferendo invece il personale extracomunitario, spesso non regolare;
tale situazione rischia di condurre nel prossimo futuro ad uno scenario nel quale - in assenza di mirati interventi - i marittimi, soprattutto quelli provenienti dalle regioni del Mezzogiomo, non avranno alcuna possibilità di lavoro;
alla luce di quanto premesso, l'interrogante sottolinea la necessità di salvaguardare, in termini occupazionali, i diritti dei cittadini del nostro Paese, a fronte di qualsiasi provvedimento sia di natura legislativa che amministrativa diretto a consentire l'utilizzo di personale extracomunitario sulle navi -:
se non ritenga opportuno trovare una adeguata soluzione al problema, tendente ad evitare una evidente discriminazione del personale marittimo italiano a vantaggio di quello straniero imbarcato su navi iscritte nel registro italiano o su navi di bandiera estera - iscritte nel registro internazionale - ma la cui proprietà è in qualche modo radicata sul territorio nazionale.
(4-07871)
Nella regolamentazione della materia, l'articolo 6 della predetta legge n. 30 del 1998 ha tuttavia inteso stabilire la proporzione tra il personale italiano ed extracomunitario e la procedura per l'utilizzazione di tale personale. Infatti, per l'imbarco di personale extracomunitario occorre uno specifico accordo sindacale tra i rappresentanti dell'armamento e quelli delle organizzazioni sindacali dei lavoratori marittimi.
Il personale extracomunitario, che un armatore può imbarcare su tale naviglio è soltanto quello proveniente da paesi con i quali lo Stato italiano ha stipulato accordi ai sensi della Regola 1/10 della Convenzione STCW95 la quale limita tale ricorso ai soli paesi i cui standard addestrativi sono stati riconosciuti idonei dall'IMO ed inseriti nella cosiddetta Lista Bianca. Ciò, proprio al fine di garantire la preparazione professionale del personale extracomunitario utilizzato nel rispetto delle esigenze di sicurezza.
Tuttavia, a causa della crescente difficoltà per le imprese amatoriali di reperire lavoratori marittimi di nazionalità italiana da utilizzare nella qualifica di Primo Ufficiale di Coperta, in quanto sottoposta alla riserva di cui all'articolo 4, comma 2 del decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 2001, n. 324, è stata introdotta una deroga a tale disposizione. A tal fine, sono
Per quanto concerne l'Osservatorio del Mercato del Lavoro Marittimo, si fa presente che, benché istituito con decreto ministeriale 16 maggio 2001, questo non ha ancora potuto esercitare a pieno le proprie funzioni per la mancata istituzione del turno Generale Unico di collocamento della gente di mare. Per la realizzazione di tale sistema, oltre a problemi connessi ad una informatizzazione che consenta di acquisire i dati ed elementi inerenti alla gestione del personale marittimo, si sono evidenziate difficoltà legate al reperimento delle strutture, risorse umane specializzate e risorse finanziarie necessarie per istituire un Turno Generale Unico in quanto si tratterebbe di creare un «nuovo» Ufficio Operativo, funzionante 24 ore al giorno (festivi e domeniche comprese).
Per quanto concerne, infine, le preoccupazioni espresse dall'interrogante, si deve fare presente che la legge n. 30 del 1998 ha avuto come conseguenza il rientro e il mantenimento delle navi sotto bandiera italiana. Ciò ha indubbiamente comportato effetti positivi per l'occupazione del personale italiano che, viceversa, avrebbe perso quasi totalmente tale opportunità lavorativa.
Il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti: Mario Tassone.
il nostro come altri paesi europei è sottoposto al crescente rischio di attentati e che la nuova strategia terroristica punta a vere e proprie catastrofi come ha drammaticamente dimostrato la strage in Spagna;
il tentativo dei terroristi kamikaze di far esplodere un deposito di prodotti chimici ad Ashadod in Israele è ulteriore motivo di preoccupazione;
tra gli obiettivi del terrorismo possono sicuramente rientrare anche impianti industriali e chimici o depositi di materiali esplodenti variamente dislocati anche in Italia;
tra questi siti che destano preoccupazione rientra sicuramente la realtà petrolchimica di Porto Marghera, dove tra l'altro esiste un deposito di prodotto altamente pericoloso come il Fosgene, attualmente indispensabile per cicli produttivi -:
se non si ritenga di intervenire per verificare insieme alla Dow Chemical l'applicabilità di ulteriori tecnologie al sistema di sicurezza e di bunkeraggio per il deposito di Fosgene;
a che stato di avanzamento sia la sperimentazione per l'inserimento del Dimetilcarbonato al posto del Fosgene nei cicli produttivi secondo quanto previsto dall'Accordo di Programma sulla chimica;
quali provvedimenti straordinari sono stati assunti o si intende assumere per rafforzare il sistema di vigilanza e protezione agli impianti di Porto Marghera e in quelli delle altre realtà industriali.
(4-09464)
Sulla base delle direttive contenute nel piano nazionale, le prefetture, compresa quella di Venezia, hanno predisposto i piani provinciali di difesa civile, nei quali sono state previste le procedure di intervento
I piani provinciali sono stati oggetto di verifica da parte del Dipartimento dei Vigili del Fuoco attraverso una serie di seminari pratico-esercitativi effettuati in tutte le Regioni, con il coinvolgimento delle Prefetture, dei Comandi dei Vigili del fuoco, dei rappresentanti delle Forze dell'Ordine e delle componenti sanitarie, al fine di accertare l'idoneità dei piani stessi agli scenari che vengono di volta in volta proposti, in modo diversificato per ciascuna provincia.
La capacità di risposta del sistema di difesa civile è, inoltre, costantemente «testata» attraverso attività esercitative che, nel corso del 2004, hanno riguardato una dozzina di province, tra le quali Venezia.
Per quanto riguarda, in particolare eventuali situazioni di rischio che possono verificarsi nell'insediamento industriale di Porto Marghera si fa presente che nell'area, fin dal 1996 è stato costituito presso il Comando provinciale dei vigili del fuoco di Venezia il Nucleo operativo chimico, poi divenuto Nucleo regionale NBCR, specializzato per affrontare interventi che coinvolgono sostanze pericolose anche all'interno degli stabilimenti.
Inoltre, il Comitato tecnico regionale di cui all'articolo 19 del decreto legislativo n. 334 del 1999 ha provveduto, ai sensi dell'articolo 21 dello stesso decreto, alla valutazione di tutti i rapporti di sicurezza presentati dai gestori, istituendo anche apposite commissioni incaricate di verificare lo stato di avanzamento dei lavori eseguiti a seguito delle prescrizioni impartite, ovvero l'attuazione dei progetti di adeguamento presentati.
Al riguardo è comunque opportuno evidenziare come il carattere dinamico dei cicli produttivi della maggioranza degli stabilimenti industriali presenti comporti, soprattutto per le attività di processo e di trasformazione, un continuo aggiornamento con relativo riesame della documentazione tecnica dell'attività, nell'ambito delle procedure espressamente previste dal decreto legislativo suindicato e dal decreto interministeriale 9 agosto 2000.
Per quanto riguarda, in particolare, le misure di sicurezza e di vigilanza, disposte nell'area del polo chimico-industriale di Porto Marghera, in connessione con l'innalzamento della minaccia terroristica internazionale, si precisa che viene attuato un dispositivo di sorveglianza armata, con servizio di piantonamento e pattugliamento, sia presso i punti di accesso agli impianti del polo che nell'ambito delle aree prospicienti la laguna, direttamente o tramite canali industriali, con l'impiego di personale delle Forze dell'ordine, nonché con l'ausilio, per quel che riguarda la vigilanza via mare continuativa, di un istituto di vigilanza privata.
Oltre ai dispositivi attivi e passivi presenti all'interno dell'area industriale, si segnala che è attivo un servizio di vigilanza passiva con telecamere collegate ad una centrale operativa.
Venendo ora allo specifico episodio richiamato nel documento parlamentare si precisa che la sera dello scorso 23 luglio, verso le ore 22,00, giungeva al pronto intervento la segnalazione, da parte di un responsabile aziendale della sicurezza, della presenza di due persone che cercavano di oltrepassare la rete di recinzione.
Veniva, pertanto, effettuato un accurato controllo da parte del personale della Polizia di Stato, dell'Arma dei Carabinieri, dei Militari impiegati nella sorveglianza dell'area nonché dei vigili del fuoco, illuminando a giorno la zona, senza, tuttavia, riscontrare alcuna anomalia.
In riferimento, poi, al fattore rischio connesso al sorvolo dell'area si fa presente - su analoga precisazione della circoscrizione aeroportuale di Venezia - che «le rotte di avvicinamento seguite dai velivoli in atterraggio sull'aeroporto Marco Polo di Venezia non interessano lo spazio aereo sovrastante insediamenti abitativi e/o aree industriali, ma eventualmente possono considerarsi attigue ad una distanza pari a circa mezzo o trequarti di miglio marino».
Per quanto riguarda le misure a tutela dei lavoratori e della popolazione residente nell'area limitrofa si precisa che le situazioni di emergenza connesse al rischio industriale sono considerate - per gli effetti
Su questo tema, il comune di Venezia - d'intesa con la prefettura - ha svolto una consistente campagna informativa nei confronti della popolazione residente nella zona di Marghera e di Mestre, attuando incontri con le municipalità e le associazioni presenti sul territorio e distribuendo un opuscolo contenente informazioni sul rischio connesso all'insediamento industriale di Porto Marghera ed indicazioni sul comportamento da tenere in caso di allarme. Tale attività informativa verrà ripresa a breve con nuovi depliant e ancor più efficaci forme di divulgazione.
Lo stesso ente locale - nell'ambito di un progetto sperimentale che, secondo i programmi dell'amministrazione, dovrebbe essere progressivamente ampliato a tutto il territorio potenzialmente esposto - ha installato un sistema sonoro di allarme alla popolazione che attualmente copre le aree di Marghera e Malcontenta.
Peraltro, al fine di consentire una adeguata informazione alla popolazione in caso di emergenza, è stato realizzato dalla prefettura, dal comune e da alcune emittenti radiofoniche e televisive locali un sistema di comunicazione, denominato «Rialto», che, nelle situazioni di pericolo, consente all'Autorità preposta alla gestione degli interventi di inserirsi in qualsiasi momento nelle frequenze radio per inviare messaggi alla popolazione o, all'occorrenza, per diffondere in diretta informazioni sull'evoluzione dell'evento e sui comportamenti di autotutela.
L'apparato consente anche il collegamento con gli impianti di diffusione sonora installati presso le stazioni ferroviarie o metropolitane, cinema, centri commerciali e può trasmettere particolari codici di funzione in grado di attivare altre apparecchiature (come ad esempio i pannelli luminosi stradali).
Il sistema «Rialto» è stato sperimentato, con risultati estremamente positivi, nel corso di una esercitazione nazionale di difesa/protezione civile. Il test ha permesso di verificare la validità e l'efficacia del sistema sia per quanto riguarda le comunicazioni sulle stazioni radio-televisive, aderenti al progetto, sia per le comunicazioni audio presso le stazioni ferroviarie di Venezia e Mestre e la trascrizione dei messaggi sui pannelli luminosi stradali. Al momento gli organismi preposti si stanno adoperando per completare le ultime fasi del progetto, con la definizione dei messaggi precostituiti da inoltrare in automatico alle emittenti e la regolamentazione delle modalità di utilizzo del sistema.
Si ricorda, inoltre, che è in fase di realizzazione il sistema SIMAGE (Sistema Integrato per il Monitoraggio Ambientale e la Gestione delle Emergenze), previsto dall'accordo di programma sulla chimica a Porto Marghera (sottoscritto a Roma il 12 febbraio 1999) con cui sono state individuate le linee guida e le misure più significative per orientare il futuro dell'area industriale di Porto Marghera in modo compatibile con le nuove direttive europee, ovvero per costituire e mantenere nel tempo condizioni ottimali di coesistenza tra tutela dell'ambiente e sviluppo e trasformazione produttiva nel settore chimico.
Per quanto riguarda, infine, l'utilizzo del fosgene risulta in stato di avanzamento il progetto denominato «Processo per la produzione di Toluendiisocianato (TDI) senza impiego di fosgene» che, avviato sulla base del suddetto Accordo sulla chimica, dovrebbe consentire di ottenere alcuni benefici rispetto all'attuale processo di produzione di toluendiisocianato: l'eliminazione del fosgene per la produzione del toluendiisocianato; l'eliminazione del cloro che attualmente viene prodotto esclusivamente per la produzione del fosgene; l'eliminazione dell'impiego del diclorobenzene quale solvente clorurato nel processo attuale; l'eliminazione della produzione di peci clorurate, attualmente combuste nei forni inceneritori nonché l'eliminazione della produzione di acido cloridrico gassoso.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Maurizio Balocchi.
la linea ADSL rappresenta una delle espressioni più avanzate della tecnologia dell'informazione, essendo in grado di trasferire enormi quantità di dati, con affidabilità e pulizia, a velocità molto elevata e che per questo motivo risulta essere, a tutti gli effetti, una vera e propria infrastruttura al servizio sia del mondo produttivo che dell'uso privato;
il territorio aquilano versa ormai da tempo in una profonda crisi industriale e occupazionale e che uno dei possibili strumenti a disposizione della città per rilanciare l'economia è rappresentato dal marketing territoriale, cioè da quell'insieme di infrastrutture, servizi, qualità complessiva della vita e sicurezza che un territorio propone a possibili investitori e che in questo ambito il Nucleo Industriale più importante della città dell'Aquila, quello di Bazzano, è sprovvisto del servizio ADSL e con esso la frazione di Paganica, avente 7500 abitanti;
il gestore della linea, Telecom Italia, sebbene sollecitato più volte, non ha dato seguito ad azioni di rilievo, tanto da far intendere sostanzialmente che non intenda, nel prossimo futuro, inserire l'ampliamento del servizio ADSL nelle proprie strategie d'investimento;
il Ministro delle comunicazioni in una recente audizione nel Senato della Repubblica, ha dichiarato che devono essere considerati ammissibili interventi pubblici nel settore delle infrastrutture di comunicazione elettronica laddove necessario e che il Ministero ha costituito, insieme a Sviluppo Italia, una Società la Infratel Italia S.p.A, avente come scopo quello di ridurre il cosiddetto «digital divide» -:
se non ritenga necessario adottare rapidamente iniziative perché sia erogato il servizio ADSL sia ai numerosi abitanti della frazione di Paganica, sia alle attività industriali e commerciali che insistono all'interno del Nucleo Industriale di Bazzano, evitando così di penalizzare ancora una volta un territorio che affannosamente cerca di uscire da una grave crisi economica ed occupazionale.
(4-12596)
Non esiste, infatti, alcun obbligo né condizione di fornitura dei collegamenti ADSL a carico degli operatori, in quanto i collegamenti a larga banda esulano dall'ambito del servizio universale, unica fattispecie per la quale possono essere imposti agli operatori obblighi del servizio.
È, peraltro, noto che il ministero delle comunicazioni ha adottato ogni possibile iniziativa per implementare al massimo la diffusione di tale mezzo trasmissivo ed eliminare il digital-divide, come dimostra l'erogazione di contributi per gli investimenti in larga banda.
La fornitura del servizio ADSL è una assoluta priorità e, pertanto, si stanno definendo le soluzioni tecniche e i piani per l'ulteriore diffusione di tale servizio in modo da estendere la copertura anche a realtà che al momento non è possibile raggiungere.
A tale proposito la società Telecom - interessata al riguardo - ha precisato che allo scopo di non discriminare i comuni minori e di permettere l'accesso alla larga banda anche nelle zone ancora non raggiunte dal servizio ADSL, è stata introdotta una offerta basata su tecnologia satellitare.
Da parte sua la società Infratel - società costituita a seguito della convenzione tra il ministero delle comunicazioni e la società Sviluppo Italia ai sensi dell'articolo 6 del codice delle comunicazioni elettroniche (decreto legislativo n. 259 del 2003) - ha predisposto un piano di interventi per la realizzazione dei collegamenti in fibra ottica in otto regioni italiane, fra le quali l'Abruzzo in cui, per quanto riguarda in particolare la zona industriale di Bazzano e la frazione di Paganica, è previsto il collegamento
Allo stato attuale è in corso di predisposizione la gara d'appalto pubblica per la realizzazione del piano e si conta di poter assegnare i lavori a partire dal prossimo mese di giugno 2005: ciò dovrebbe consentire l'apertura ai servizi a larga banda da parte della società Telecom e degli altri operatori a partire dal giugno 2006.
Il Ministro delle comunicazioni: Mario Landolfi.
in data 28 settembre 2002, il volo E8 335 della Compagnia Alpi Eagles, con partenza dall'aeroporto di Palermo alle ore 19.15, una volta arrivato all'aeroporto di Napoli è rimasto fermo per oltre quasi due ore;
in detto tempo, e senza nessuna spiegazione da parte del personale di bordo, ai passeggeri non è stato consentito scendere dall'aeromobile -:
se non si intendano appurare presso la società di gestione dello scalo aeroportuale, i motivi della prolungata sosta, perché non è stato consentito ai passeggeri di lasciare l'aeromobile e se, durante la sosta, siano state comunque garantite le misure minime di sicurezza ai passeggeri.
(4-04057)
Al riguardo, il comandante del predetto volo ha precisato che i passeggeri sono stati informati sia durante il periodo di attesa volo sia durante l'attesa a terra.
Nell'occasione sono state garantite tutte le misure di sicurezza secondo quanto previsto dalla normativa vigente e dalle procedure di compagnia e non è stato possibile procedere, né è stato richiesto, allo sbarco dei passeggeri in quanto tale operazione non è prevista sulla via di rullaggio se non in caso di emergenza.
La circostanza rappresentata non poteva essere evitata, unitamente al grave disservizio causato ai passeggeri, in quanto conseguenza di una situazione di congestione venutasi a creare a causa dello sciopero del personale ENAV nel giorno 28 settembre 2002.
Il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti: Mario Tassone.
la Corte di appello di Napoli, sezione prima civile, nel procedimento n. 489/2003, relativo al ricorso depositato il 24 novembre 2003 ai sensi della legge 24 marzo 2001 n. 89, proposto da Ciro Savarese nei confronti del Ministero di giustizia, nella persona del Ministro pro tempore, posto in decisione il 25 febbraio 2004, con decreto in data 10 marzo-8 aprile 2004 ha così pronunciato: «La Corte, in parziale accoglimento del ricorso, condanna il Ministero della giustizia, in persona del Ministro pro tempore, a pagare a Savarese Ciro la somma di euro 7.500,00 a titolo di equa riparazione, oltre le spese processuali liquidate in euro 250,00 per onorario, euro 70,00 per diritti ed euro 25,82 per spese oltre IVA e CAP»;
in data 3 giugno 2004, con atto di precetto sottoscritto dal legale rappresentante avvocato Francesco Cigliano, è stato notificato al Ministero della giustizia, in persona del Ministro pro tempore, con sede in Roma in via Arenula 70, copia autentica del decreto della Corte di appello di Napoli
nel su indicato atto di precetto si intima e si fa precetto, altresì, al Ministero della giustizia, in persona del Ministro pro tempore, di adempiere agli obblighi derivanti da detto titolo esecutivo e di pagare, entro e non oltre i 120 giorni dalla notifica dell'atto di precetto, le somme indicate in premessa con avvertimento che, in mancanza, si procederà all'esecuzione forzata;
ad oggi, il signor Ciro Savarese non è ancora stato rimborsato delle somme su indicate;
risulta all'interrogante che il caso esposto in premessa non sia unico e pare che siano numerosissimi i casi di provvedimenti esecutivi di condanna dello Stato ad un equa riparazione cui non segue il pagamento delle somme precettate -:
se sia conoscenza dei fatti esposti in premessa relativi al signor Ciro Savarese e se sia vero che il Ministero della giustizia sia impossibilitato al pagamento delle somme precettate a titolo di equa riparazione per mancanza di fondi e, in caso affermativo, quali iniziative di propria competenza intenda adottare.
(4-12524)
Agli atti non risulta che la parte abbia comunicato le modalità di pagamento.
Trattandosi di somme superiori ad euro 4.131,80, l'estinzione del titolo di spesa, secondo quanto disposto dagli articoli 13 e 16 del decreto del Presidente della Repubblica n. 367 del 1994, può avvenire solo mediante accreditamento su conto corrente bancario o postale intestato al creditore o tramite vaglia cambiario non trasferibile della Banca d'Italia, intestato al creditore stesso.
Si rappresenta, inoltre, che il capitolo di spesa 1264 è un capitolo iscritto «per memoria» nello stato di previsione del Ministero della Giustizia e che le liquidazioni dei decreti di condanna possono avvenire solo dopo l'assegnazione delle somme da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze (nel 2002 le somme sono state trasferite il 27 maggio 2002, nel 2003 il 17 aprile 2003, nel 2004 il 25 marzo 2004 e per il 2005 fino ad oggi non risultano ancora accreditate).
Per ovviare alle situazioni lamentate, era stato introdotto, con il decreto legge n. 201 del 2002, tra l'altro, il centro unico di pagamento presso il Ministero dell'economia e delle finanze ma tale decreto non è stato convertito proprio nella parte che interessa.
Il Ministro della giustizia: Roberto Castelli.
in data 7 maggio 2004 il Segretario Generale del Comune di San Giuseppe Vesuviano ha inoltrato formale richiesta (Prot. N. 15577) al ministero della giustizia - D.G. Giustizia Civile per l'espressione di un parere circa la validità in Italia dei titoli di studio e professionali conseguiti all'estero da parte dell'ingegner Settimio Perillo, Responsabile del Servizio lavori pubblici e urbanistica del suddetto Comune;
in data 27 settembre 1984, l'ingegner Perillo ha conseguito la laurea ed il titolo di ingegnere edile presso l'Università di Rijeka (Fiume), nell'allora Repubblica Socialista di Croazia;
la legge n. 971 del 13 dicembre 1984 - Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra Repubblica Italiana e Repubblica Federativa Jugoslava sul reciproco riconoscimento dei diplomi e titoli accademici rilasciati da università ed istituti di istruzione superiore - prevede il riconoscimento di tali titoli conseguiti da cittadini dell'una o dell'altra parte contraente senza obbligo di sostenere esami integrativi;
nella relazione sulla verifica amministrativo-contabile del Comune di San Giuseppe Vesuviano redatta in data 22 marzo 2000, il Servizio Ispettivo del Dipartimento dell'Ispettorato generale del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione economica, ha formalmente ritenuto idonee le condizioni per cui l'ingegner Perillo fosse dirigente dell'Ufficio tecnico comunale -:
quali iniziative siano state assunte o si intendano assumere per fornire risposta esaustiva alla richiesta di parere da parte del Comune di San Giuseppe Vesuviano;
laddove tale risposta richieda procedure e verifiche amministrative più articolate, quali iniziative siano state avviate o si intendono avviare per favorire il positivo esito del procedimento entro e non oltre i termini temporali al riguardo espressamente prescritti.
(4-10560)
Premesso quanto sopra, si comunica che in merito al parere richiesto in data 7 maggio 2004 dal Segretario generale del Comune di San Giuseppe Vesuviano circa la validità in Italia dei titoli di studio e professionali conseguiti all'estero dal signor Perillo, la competente Direzione generale della giustizia civile di questo Ministero rispose con nota del 18 giugno 2004, con la quale sono state fornite indicazioni relative alla procedura di riconoscimento del titolo professionale.
È stata quindi richiesta al Perillo la documentazione comprovante la sussistenza del titolo professionale conseguito nello Stato di appartenenza - la Croazia - per il riconoscimento di tale titolo, al fine dell'iscrizione all'albo degli ingegneri in Italia, necessaria secondo l'ordinamento interno per poter legittimamente esercitare le attività professionali che la normativa italiana riserva agli ingegneri iscritti all'albo professionale.
Al fine di meglio chiarire quanto sopra, la citata Direzione generale ha comunque inviato al Comune di San Giuseppe Vesuviano, in data 1o ottobre 2004, una nota esplicativa nella quale ha precisato che il riconoscimento dei titoli professionali conseguiti all'estero - di competenza dell'Amministrazione della Giustizia - non può avvenire se non su istanza diretta dell'interessato; istanza che, alla data della succitata nota, non risultava pervenuta.
È stato inoltre fatto presente che i moduli necessari all'istanza, peraltro già inviati e che sono stati nuovamente allegati alla nota del 1o ottobre 2004, sono disponibili sul sito web del Ministero (www.giustizia.it) sotto la voce «professioni».
Il possesso di titoli professionali conseguiti all'estero (nel caso, quello di ingegnere conseguito in Croazia) è valido per lo svolgimento in Italia delle attività professionali riservate ai professionisti iscritti all'albo, subordinatamente al riconoscimento del titolo professionale stesso da parte di questa Amministrazione.
In particolare, una volta accertato il possesso del titolo professionale di ingegnere conseguito in Croazia dal signor Perillo, la competente Direzione Generale di questo Ministero procederà, se ve ne saranno tutti i presupposti, al riconoscimento del titolo professionale.
Il riconoscimento in Italia è il presupposto per l'iscrizione all'albo professionale in Italia o per lo svolgimento - al pari di tutti gli ingegneri che hanno conseguito il titolo in Italia - di ogni attività consentita dalla legge, sia in qualità di professionista autonomo che dipendente.
Il Ministro della giustizia: Roberto Castelli.
l'attivazione degli impianti di balneazione ha avuto in Sardegna un forte sviluppo solo nell'ultimo decennio, passando da un centinaio di stabilimenti all'inizio degli anni '90 ad oltre settecento alla fine del 2000;
questo tipo di industria è giovane ed ancora sconta la difficoltà del passaggio culturale dalla fruizione della spiaggia libera alla fruizione della spiaggia fornita di servizi;
il consolidamento delle aziende rischia di essere compromesso nel momento in cui, in adempimento dell'articolo 1 comma 22 della legge 350 del 2003 i canoni per la concessione d'uso sono rideterminati, con effetto dal 1 gennaio 2004, nella misura prevista dalle tabelle allegate al decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 5 agosto 1998, n. 342, rivalutate del trecento per cento, senza fare alcuna differenziazione tra il livello di sviluppo dell'industria del settore nelle diverse zone del territorio nazionale;
in Sardegna, le aziende concessionarie delle aree in oggetto, devono corrispondere all'amministrazione regionale un sovracanone calcolato sulla base del canone nazionale, incrementato in misura del 30 per cento, cui si aggiunge un ulteriore 30 per cento al momento del rinnovo delle concessioni già in essere;
attualmente il sovracanone regionale ammonta a 2,10 euro a mq per la concessione delle aree a terra e ad una quota oscillante tra 0,65 e 2,20 euro a mq per la concessione di aree a mare. Gli incrementi del 300 per cento previsti per il canone, pertanto innescheranno l'ulteriore incremento del sovracanone portando gli importi pagati da concessionari a livelli particolarmente elevati;
il canone ed il sovracanone derivanti da tali incrementi, che già con difficoltà potranno essere retti dalle industrie del settore consolidate nei decenni, sono una sicura condanna alla chiusura per imprese ed impianti giovani come quelli sardi -:
se non ritenga opportuno, in sede di adozione dei Decreti Interministeriali previsti dall'articolo 1 comma 22 della legge 350 del 2003, prevedere una differenziazione dell'incremento dei canoni per la concessione del demanio marittimo per la realizzazione di stabilimenti balneari in ragione del diverso consolidamento imprenditoriale delle aziende del settore della balneazione ed in ragione della diversa redditività delle zone di balneazione;
se non ritenga opportuno adottare iniziative volte a differenziare eventuali aumenti di canone tenendo conto delle differenti tipologie degli impianti per la balneazione al fine di premiare le attività che si svolgono stagionalmente con strutture precarie ed amovibili, certamente con ridotto impatto ambientale.
(4-10905)
La determinazione del canone, utilizzando le misure unitarie indicate nel decreto ministeriale 5 agosto 1998, n. 342, è atto endoprocedimentale al rilascio della concessione e, come tale, rientra tra le funzioni amministrative delegate.
L'applicazione di un sovracanone del 30 per cento calcolato sulla base del canone nazionale con l'aggiunta di un'ulteriore maggiorazione del 30 per cento per il rinnovo delle concessioni, rientra tra le determinazioni autonome della Regione che ne introita i relativi importi.
Per quanto attiene alla differenziazione dell'incremento dei canoni demaniali per le concessioni ad uso turistico-ricreativo, si fa presente che è stata istituita una Commissione tecnica presso la Presidenza del Consiglio
Nelle more della definizione dei nuovi parametri, il termine per l'adozione del decreto interministeriale è stato differito, dall'articolo 5, comma 2-quinquies del decreto-legge n. 168 del 2004
convertito dalla legge n. 191 del 2004, al 15 dicembre 2004.
All'attualità non è intervenuta alcuna norma di ulteriore differimento o modificata di detto termine e, pertanto, a far luogo dalla cessazione della proroga già prevista per il 16 dicembre 2004 dovrebbe operare l'aumento del trecento per cento con decorrenza 1o gennaio 2004.
Il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti: Mario Tassone.
con l'affidamento del servizio delle tratte onerate, che è stato aggiudicato dalla compagnia aerea Meridiana S.p.A in servizio pubblico sulle tratte Lampedusa-Palermo, Lampedusa-Catania, Pantelleria-Palermo e viceversa, Meridiana assicura i collegamenti da e per le isole dal 29 marzo 2003;
il contratto sulle tratte sociali prevede l'affidamento del servizio a compagnie consolidate con un adeguato parco macchine, in modo da non interrompere per nessuna ragione il servizio territoriale;
attualmente Meridiana assicura i collegamenti con Lampedusa e Pantelleria con un solo aeroplano ATR 42 di 46 posti preso a noleggio dalla compagnia Avant Air;
i giorni 16 e 26 dicembre Meridiana ha cancellato tutti i voli programmati da e per Lampedusa; il 29 dicembre la stessa compagnia ha cancellato il volo Palermo-Lampedusa IG 1303 delle ore 20:50, lasciando a terra circa 35 passeggeri;
gli stessi sono stati imbarcati sul volo dell'AIRONE del 29 dicembre alle ore 20:45 in partenza da Trapani per Lampedusa e non da Palermo;
le cancellazioni dei voli Meridiana sembrerebbero siano causate da problemi tecnici avuti all'unico aeroplano -:
se il Ministro sia a conoscenza dei disagi che Meridiana sta causando ai cittadini delle isole;
se, alla luce di quanto esposto, non ritenga opportuno attivarsi perché si verifichi se Meridiana rispetta le norme contrattuali previste dalla legge n. 388 del 2000 sull'assegnazione delle tratte sociali;
se Meridiana sia in grado di garantire l'imbarco dei portatori di handicap che necessitano di sedia a rotelle.
(4-12414)
La Società Meridiana ha tuttavia fornito ai passeggeri che ne hanno fatto richiesta la riprotezione via Trapani (con volo Air One o via mare). Vista l'impossibilità di poter risolvere in tempi brevi l'avaria rilevata sul velivolo anzidetto, il successivo giorno 17 dicembre 2004 la società Meridiana ha impiegato altro velivolo tipo ATR/42 per assicurare i collegamenti con le isole minori.
Per quanto attiene al volo Meridiana 1302 del giorno 26 dicembre 2004, questo, decollato da Lampedusa per Palermo alle
Per quanto riguarda, infine, la cancellazione del volo IG 1303 del 29 dicembre 2004 Palermo-Lampedusa, fa conoscere l'ENAC che questo risulterebbe essere stato regolarmente effettuato. Il decollo effettivo è avvenuto alle 21,21 in lieve ritardo rispetto all'orario previsto per le ore 20,45.
Non risulta all'ENAC che siano rimasti passeggeri a terra con destinazione Lampedusa.
Il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti: Mario Tassone.
nel novembre 2004 il direttore delle Risorse umane dell'Enac, su indicazione del vice direttore generale, ha avviato una trattativa, con i dirigenti dell'Ente, con maggiore anzianità di servizio, per verificare la possibilità di procedere ad alcuni prepensionamenti;
nel dicembre 2004 sono stati sottoposti alla firma del direttore generale dell'Enac una serie di contratti, sottoscritti da alcuni dirigenti interessati al prepensionamento, dove, a fronte di un compenso medio di circa 130.000 euro, si proponeva uno scivolo di circa 16-18 mesi secondo l'anzianità;
la delibera n. 78/2004, del 22 dicembre 2004, nelle premesse, evidenzia che «per le rimanenti strutture gli ulteriori dirigenti, attualmente in servizio, sulla base delle indicazioni fornite dal Direttore Generale devono ritenersi non in possesso di una adeguata professionalità e capacità relativamente alla preposizione alle stesse»;
non risulterebbe che i dirigenti in questione, che hanno ricoperto, per circa vent'anni, incarichi dirigenziali di elevata responsabilità in Civilavia e, dalla costituzione, nell'Enac, abbiano avuto note di demerito, anzi il giudizio espresso dagli organi di vertice è sempre stato estremamente positivo;
con delibera n. 78/2004 del 22 dicembre 2004 il Consiglio d'Amministrazione dell'ENAC ha conferito i nuovi incarichi di direzione delle strutture dell'Ente;
in conformità all'accordo per il pensionamento anticipato i dirigenti interessati hanno interrotto, a decorrere dal 1 gennaio 2005, il rapporto di lavoro;
il Consiglio d'Amministrazione dell'ENAC, nella seduta del 12 gennaio 2005, non ha approvato l'impegno, per circa 800.000 euro, preso dal direttore generale con i dirigenti;
il 18 gennaio 2005 il vice direttore generale dell'ENAC ha convocato i dirigenti, già in pensione dal 1 gennaio 2005, proponendo uno slittamento al 1 febbraio p.v., dopo il Consiglio d'Amministrazione convocato per il 26 gennaio;
risulterebbe che alcuni dirigenti dell'ENAC, che hanno stipulato il contratto per l'anticipazione del pensionamento, non sono attualmente disponibili a modificare i termini contrattuali per le evidenti ripercussioni di carattere personale ed economico -:
se il Ministro, alla luce di quanto premesso, intenda verificare se effettivamente quanto denunciato risponda al vero e, in caso affermativo, quali iniziative di competenza intenda adottare in merito.
(4-12688)
L'Ente ha avviato un processo di riorganizzazione complessiva che vede anche una ricollocazione delle funzioni nelle nuove unità dirigenziali con particolare riguardo alle esigenze determinate dal conferimento all'ENAC di nuove competenze in qualità di autorità unica nazionale per l'aviazione civile (decreto-legge 8 settembre 2004, n. 237, convertito in legge 9 novembre 2004, n. 265). In questo ambito è apparso necessario l'utilizzo di professionalità dirigenziali nuove e maggiormente caratterizzate in senso innovativo, in grado di impostare le nuove funzioni organizzative sia in termini di contenuto che di stabilizzazione nel tempo.
Al riguardo, è venuta in rilievo l'applicazione dell'articolo 26 del contratto collettivo nazionale di lavoro del personale dirigente secondo cui:
1. l'ENAC o il dirigente possono proporre all'altra parte la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro;
2. ai fini di cui al comma 1, l'ENAC, previa disciplina delle condizioni, dei requisiti e dei limiti, può erogare un'indennità supplementare nell'ambito della effettiva disponibilità del proprio bilancio. La misura dell'indennità può variare fino ad un massimo di 24 mensilità, comprensive della quota della retribuzione di posizione fissa e variabile in godimento. L'indennità di cui trattasi ha pieno effetto sia ai fini del trattamento di pensione che della buonuscita;
3. per il periodo di erogazione della predetta indennità non può essere conferito ad altro dirigente l'incarico per un posto di funzioni equivalenti a quello del dirigente per cui si è verificata la risoluzione consensuale;
4. i criteri generali relativi alla disciplina delle condizioni, dei requisiti e dei limiti in relazione alle esigenze dell'Ente per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, prima della definitiva adozione, sono oggetto di concertazione ai sensi dell'articolo 6.
Si evidenzia, in proposito, che l'attuale fase di cambiamento organizzativo dell'Ente, avuto riguardo anche alle nuove competenze attribuite all'ENAC e del mutato quadro normativo internazionale, comporta una riconversione del ruolo dell'ENAC da soggetto operativo a soggetto regolatore e di controllo con l'attribuzione di funzioni di Autorità nazionale di vigilanza dell'intero settore.
In data 28 ottobre 2004 l'Ente e le organizzazioni sindacali hanno concordato i criteri generali per l'applicazione del predetto articolo 26, stabilendo che esso potesse essere applicato ai dirigenti che avessero maturato il diritto al trattamento pensionistico ed avessero un'età maggiore di 60 anni all'atto della risoluzione consensuale.
Il tale accordo ha previsto, inoltre, che:
l'Ente procederà periodicamente ad una verifica della possibilità di realizzare il disposto dell'articolo in questione in relazione alle effettive disponibilità di bilancio, nonché in occasione di ristrutturazioni organizzative;
la determinazione delle mensilità di indennità supplementare, da stabilirsi consensualmente tra l'Ente ed i soggetti interessati secondo le reciproche convenienze, sarà operata, di massima, in relazione alla potenziale permanenza in servizio sino al limite di età per il pensionamento (67 anni) ed al servizio utile maturato;
i casi analoghi saranno trattati alla luce dei predetti criteri in modo non discriminatorio rispetto alle singole posizioni sostanziali.
Essendo successivamente emersa la necessità del Consiglio di Amministrazione di effettuare una valutazione dell'articolo 26 in detta sede, a tutti gli interessati è stata data comunicazione della sospensione del procedimento.
Veniva in tal senso rivisto il percorso procedurale per l'eventuale adozione da parte del Consiglio di Amministrazione di provvedimenti aventi ad oggetto il predetto articolo 26 del contratto collettivo nazionale di lavoro dirigenziale. Detto percorso procedurale presupponeva una valutazione positiva, da effettuarsi in relazione alla nuova struttura organizzativa che stava per entrare in vigore, da parte del Consiglio di Amministrazione sull'esistenza di un interesse dell'Ente a procedere alla risoluzione onerosa del rapporto di lavoro, risultando conveniente non avvalersi ulteriormente di talune prestazioni.
In esito all'istruttoria svolta dalle strutture dell'Ente e verificate tutte le condizioni di applicabilità dell'articolo 26 del contratto collettivo nazionale di lavoro, venivano individuati cinque dirigenti per i quali si riteneva andassero applicate le previsioni del citato articolo 26.
Si evidenziava, al riguardo, che il bilancio di previsione per l'anno 2005 prevedeva, in un apposito capitolo, un adeguato stanziamento per tali fini e che, in considerazione del fatto che i cinque posti di organico lasciati liberi non potevano essere coperti da nuovi dirigenti prima di 24 mesi, l'Ente avrebbe avuto, nel triennio 2005-2007, un beneficio sotto il profilo economico finanziario, attesa la differenza positiva tra la retribuzione non corrisposta e l'erogazione delle previste indennità ai cinque dirigenti in questione.
L'ENAC fa presente che in questo quadro il Consiglio di Amministrazione ha conseguentemente adottato cinque deliberazioni con le quali ha esplicitato le motivazioni sottese alla risoluzione consensuale del rapporto di lavoro dei cinque dirigenti predetti, nonché il numero delle mensilità di indennità supplementare da corrispondere ai singoli interessati.
Il predetto Ente ritiene di segnalare che a fronte di un numero massimo di 24 mensilità previste dal predetto articolo 26, sono stati concordati mediamente 11,4 mesi di indennità supplementare.
Il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti: Mario Tassone.
la procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni del Piemonte e della Valle d'Aosta ha realizzato un sito internet che, nel più rigoroso rispetto della riservatezza, tuttavia illustra efficamente le problematiche della giustizia minorile;
il sito, utile a magistrati, avvocati, Forze dell'ordine, operatori sociali, giornalisti, in realtà esprime una grande utilità per la generalità dei cittadini del Piemonte e della valle d'Aosta, che da esso conoscono procedure, scaricano modulistica sì da evitare all'utenza di doversi recare agli sportelli;
anche gli avvocati, attraverso il sito, potranno richiedere notizie sullo stato dei procedimenti civili e penali;
il ristretto numero dei tribunali per i minorenni - e, conseguentemente, le difficoltà di accesso per i cittadini e anche per gli avvocati - induce a ritenere particolarmente utili l'iniziativa dell'uffiicio giudiziario torinese, che, dunque, merita di essere «esportata» anche in altri tribunali per i minorenni -:
se, presa visione dell'importante iniziativa assunta dalla procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni del Piemonte e della Valle d'Aosta, e valutata la rilevanza sociale del servizio che offre alla generalità dei cittadini ed agli operatori del mondo minorile, non
(4-11416)
Fermo restando che si considera positivamente, anche dal punto di vista dei contenuti, il lavoro svolto dalla Procura dei Minori di Torino per la pubblicazione on line del suo sito Internet, si sottolinea, comunque, che la Direzione generale per i Sistemi informativi automatizzati, competente in materia, si occupa di fornire agli Uffici Giudiziari le linee guida generali sui criteri di usabilità, accessibilità, privacy e sicurezza dei siti. Tali criteri, regolamentati dalle recenti normative in materia di siti web della Pubblica Amministrazione, riguardano prevalentemente l'allestimento tecnico del sito.
Per quel che concerne i servizi offerti, gli Uffici giudiziari hanno la massima libertà nel proporre i contenuti che ritengono più idonei, attingendo ognuno al singolo patrimonio lavorativo e di esperienza.
Nella circolare emanata dalla competente Direzione generale il 7 maggio 2004 si sono tracciate le linee guida su accessibilità, usabilità, privacy e sicurezza, basate sulla più recente normativa a disposizione, e sono state indicate una serie di servizi minimi, rivolti all'utenza, di cui il sito dovrebbe avvalersi.
La pubblicazione della modulistica, elemento segnalato nell'atto di sindacato ispettivo, fa parte dell'elenco dei servizi minimi suggeriti. Si tratta di una lista di elementi utili al lavoro di costruzione del sito, per la realizzazione del quale gli Uffici giudiziari si avvalgono della massima autonomia in materia di contenuti, confezione grafica e risorse.
Il Ministro della giustizia: Roberto Castelli.
la tabella analitica per Ministero relativa agli atti inviati ed agli atti attuati dall'inizio della XIV Legislatura alla data del 30 settembre 2004 indicano in 91 gli atti inviati al Ministero delle Comunicazioni ed in 16 gli atti attuati, con una percentuale pari al 17,60 per cento;
la percentuale, in realtà, appare in qualche modo deludente, in considerazione della straordinaria rilevanza che, nella società contemporanea, ha assunto il sistema delle comunicazioni, considerata, in quanto risorsa, il «petrolio del terzo millennio»;
pur considerando la complessità tecnica dei problemi che riguardano il mondo delle comunicazioni, appare necessario che il dicastero dia attuazione più corposa agli atti che gli pervengono dalla Camera dei Deputati -:
quali siano gli atti più significativi inviati dalla Camera dei Deputati per l'attuazione e per i quali il dicastero stia lavorando e quali siano le ragioni che sino ad oggi hanno ritardato o impedito l'adempimento di precise determinazioni di un ramo del Parlamento.
(4-12820)
Tale circostanza ed il successivo periodo estivo sono stati la causa del modesto risultato registrato nel mese di settembre 2004 (allegato disponibile presso il Servizio Assemblea).
I dati confluiti nel notiziario mensile dello scorso mese di aprile (allegato disponibile presso il Servizio Assemblea) con la percentuale del 76 per cento di atti attuati, dimostrano l'impegno che il ministero delle comunicazioni dedica anche all'assolvimento di tale compito, ricordando che, come è noto, lo stesso ministero occupa il primo posto relativamente alla percentuale di atti di sindacato ispettivo parlamentare conclusi rispetto a quelli presentati.
Il Ministro delle comunicazioni: Mario Landolfi.
l'articolo 29, comma 2, del decreto legislativo n. 545 del 1992 prevede l'obbligo, per il Ministro dell'economia e delle finanze, di trasmettere al Parlamento, alla data del 31 dicembre di ogni anno, la relazione sull'attività degli organi di giurisdizione tributaria;
la scadenza non è stata osservata;
la relazione è di grande interesse sia per coloro che sono chiamati a studiare ed approvare le leggi, sia per il mondo della giustizia tributaria, sia per la vasta platea di liberi professionisti che operano nel settore e che hanno un preciso interesse a verificare l'andamento di un contenzioso particolarmente ampio ed importante -:
quali siano le ragioni del ritardo nella trasmissione delle relazione al Parlamento, così come previsto dall'articolo 29, comma 2, del decreto legislativo n. 545 del 1992.
(4-13056)
Al riguardo, si fa presente che, ai sensi dell'articolo 29, comma 2, del decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 545, il Ministro dell'economia e delle finanze ha inviato ai due rami del Parlamento, in data 3 febbraio 2005, la relazione annuale sull'andamento dell'attività degli organi di giurisdizione tributaria.
Il Sottosegretario di Stato per l'economia e per le finanze: Maria Teresa Armosino.
il Comandante nazionale dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale Ugo Zottin, nel corso di un convegno organizzato a Roma dall'associazione «Civita», ha ricordato che spetta al Piemonte il triste primato in Italia dei furti di opere d'arte, con il numero impressionante di 171 nel 2004;
tra questi il più importante degli ultimi anni, quello consumato nel febbraio 2004 nella Palazzina di Caccia di Stupinigi;
per far comprendere questo primato negativo, il Tenente dei Carabinieri Massimo Colazzo, comandante del nucleo tutela patrimonio culturale di Torino, ha ricordato la considerevole vastità del territorio su cui sono sparse le opere d'arte, il territorio montano con una serie di difficoltà di accessi derivanti da una rete viaria certamente non agevole da percorrere;
su questo versante criminale, è bene poi ricordare che in Piemonte sono operative famiglie di nomadi ben radicate sul territorio e da anni specializzate in furti nelle chiese;
secondo quanto riferito dai Carabinieri del nucleo per la tutela del territorio di Torino, il 60 per cento dei furti nelle chiese è riconducibile a questi gruppi di nomadi;
i brillanti risultati raggiunti dai Carabinieri del nucleo di tutela del patrimonio di Torino, che hanno assicurato alla giustizia numerosi malfattori e soprattutto che hanno recuperato molti oggetti d'arte rubati, tuttavia non sono in grado di far venire meno la gravità del rischio cui è esposto il patrimonio artistico-culturale del Piemonte -:
se non ritenga di ottenere l'implementazione di uomini da assegnare al nucleo di tutela del patrimonio culturale dei Carabinieri del Piemonte onde consentire una efficace e «visibile» opera di prevenzione nei confronti dei malfattori che si dedicano ai furti di opere d'arte soprattutto nelle chiese;
se non ritenga necessario valutare la possibilità di adottare iniziative volte ad incrementare i sistemi elettronici di allarme, da installare soprattutto nelle chiese più isolate e dunque più facilmente «visitabili» dai malintenzionati;
se esista un piano organico di controllo del patrimonio artistico-culturale del Piemonte.
(4-13162)
Il citato Nucleo ha inoltre precisato che, a seguito dell'abolizione delle barriere doganali tra i Paesi che hanno aderito al Trattato di Schengen, gli oggetti d'arte trafugati in Piemonte sono talvolta posti in vendita in Francia, nei vicini mercati di Montpellier e Clermont-Ferrand.
Per quanto concerne la struttura organizzativa del Nucleo Carabinieri TPC di Torino, si rende noto che lo stesso è composto di 12 unità, alle quali si prevede, a breve termine, l'assegnazione di un altro militare. È opportuno, inoltre, rammentare che l'azione del predetto Nucleo avviene a stretto contatto con il personale dell'Arma Territoriale, ed anche con le altre Forze di Polizia, alle quali offre supporto e collaborazione, nell'ambito dello specifico settore.
Per opportuna informazione, si riportano, qui di seguito, i dati relativi alle indagini effettuate dal medesimo Nucleo nell'anno 2004: a) arresto di 13 persone; b) denuncia in stato di libertà di 16 persone; c) recupero di 46 dipinti, 4 sculture, 88 mobili ed oggetti di antiquariato, 3 reperti archeologici, 241 bronzi.
Si porta a conoscenza, anche, che sempre in Piemonte, l'attività d'indagine condotta dal dipendente Reparto Operativo e dal Nucleo di Torino ha portato al recupero di una prestigiosa maschera funeraria pre-incaica della civiltà Sican del Perù; il pregevole oggetto è stato esposto presso il Palazzo del Quirinale dal 20 gennaio al 20 marzo 2005, e recentemente restituito al Governo peruviano.
Infine, per quanto attiene ad un eventuale piano organico di controllo del patrimonio artistico-culturale del Piemonte, si rende noto che il personale del Comando Carabinieri tutela patrimonio culturale partecipa periodicamente, in collaborazione con esperti e tecnici delle soprintendenze competenti per territorio, a controlli ed ispezioni presso istituti museali e luoghi di culto, al fine di verificare l'adeguatezza dei sistemi di sicurezza e di protezione dei beni culturali conservati in tali luoghi. Gli esiti di tali attività sono successivamente comunicati,
Il Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali: Nicola Bono.
unitamente al servizio militare di leva, dal 1 gennaio 2005 scomparirà anche il servizio civile sostitutivo, il quale sarà sostituito dal servizio civile volontario;
quest'ultimo, sebbene preveda la retribuzione a favore dei propri operatori, si limiterà esclusivamente all'espletamento di un servizio di natura sociale, e non anche sanitaria, come invece avveniva attraverso il servizio civile sostitutivo;
tale drastico cambiamento sarà causa di un duplice aspetto negativo, non solo di tipo sociale ma anche economico: per i cittadini svantaggiati (per esempio i non deambulanti) mancherà infatti l'aiuto quotidiano garantito dai cosiddetti obiettori di coscienza; per lo Stato, di conseguenza, aumenterà la spesa sanitaria, un tempo in parte assorbita grazie alla preziosa mole di lavoro fornita dalle associazioni di volontariato -:
quali iniziative, anche di carattere normativo il Presidente del Consiglio dei ministri ritenga opportuno adottare al fine di consentire l'estensione delle competenze del servizio civile volontario al ramo sanitario.
(4-10719)
A seguito della riforma della leva militare obbligatoria, operata dalla legge del 14 novembre 2000, n. 331, e in previsione della progressiva trasformazione dello strumento militare in una attività professionale, con il conseguente venir meno dell'obiezione di coscienza, il legislatore ha istituito, con la legge 6 marzo 2001, n. 64, il servizio civile nazionale, con il quale viene riconosciuta ai giovani la possibilità di dedicare una parte della propria vita a varie forme di impegno sociale.
Infatti con la sospensione della leva obbligatoria il servizio civile si sta affrancando dall'obiezione di coscienza per assumere le caratteristiche di un istituto nuovo, non più sostitutivo del servizio militare ma alternativo allo stesso e finalizzato a garantire la prosecuzione di quei servizi sociali svolti dagli obiettori di coscienza a favore della collettività.
Nel corso degli anni tale istituto ha registrato una progressiva crescita e, al fine di adeguare la domanda alle risorse finanziarie disponibili, sono state adottate diverse strategie.
Nell'anno 2003 sono stati avviati 22.390 volontari e approvati 2.180 progetti, nell'anno 2004 il numero complessivo dei giovani avviati è stato di 32.211 e i progetti approvati sono stati 3.818.
Per quanto riguarda l'anno 2005 è stato fissato un contingente di 41.000 volontari, di cui 500 da destinare all'estero. A fronte di tale contingente gli enti del servizio civile hanno presentato 4.421 progetti per l'impiego di oltre 52.000 volontari.
Inoltre, nell'anno in corso, è previsto un ulteriore incremento delle domande di servizio civile, determinato dall'estensione della partecipazione al servizio civile ai cittadini maschi, nonché dall'innalzamento dell'età massima per la presentazione delle domande a ventotto anni rispetto ai ventisei previsti all'articolo 5, comma 4, lettera b), della legge 6 marzo 2001, n. 64.
Infine l'articolo 3, comma 1, del decreto legislativo 5 aprile 2002, n. 77, che ha previsto l'ammissione sia delle donne che degli uomini ed ha elevato il limite massimo di età, è entrato in vigore il 1o gennaio 2005 mentre, le altre disposizioni del predetto decreto legislativo n. 77, entreranno in vigore il 1o gennaio 2006, ai sensi
A fronte della prevista crescita del servizio civile, la legge finanziaria per l'anno 2005 ha stanziato 240 milioni di euro da destinare al servizio stesso, pari al doppio dello stanziamento relativo all'anno precedente.
Per quanto riguarda le perplessità che possono nascere e scoraggiare i giovani interessati al servizio civile, inducendoli a rinunciare a tale opportunità (orari di lavoro eccessivamente rigorosi e l'incompatibilità del predetto servizio con altre attività lavorative), si precisa che le disposizioni di cui agli articoli 3, comma 4, e 10, comma 2, del predetto decreto legislativo n. 77, entreranno in vigore a decorrere dal 1o gennaio 2006. Per gli stessi articoli, in sede di discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge 31 gennaio 2005, n. 7, recante «Disposizioni urgenti per l'università e la ricerca, per i beni e le attività culturali, per il completamento di grandi opere strategiche, per la mobilità dei pubblici dipendenti, nonché per semplificare gli adempimenti relativi ad imposte di bollo e tasse di concessione», è stato presentato un emendamento che ha previsto la riduzione a trenta ore dell'orario settimanale massimo e permette lo svolgimento di attività di lavoro subordinato o autonomo purché compatibili con il corretto espletamento del servizio. Il documento è stato definitivamente approvato il 23 marzo 2005, divenendo legge n. 43 del 31 marzo 2005.
Un tale provvedimento legislativo ha adeguato la normativa sul servizio civile alle riforme in materia di occupazione e mercato del lavoro di cui al decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, emanato in attuazione della cosiddetta legge Biagi.
In seguito a queste ultime considerazioni non sussiste alcun presupposto che induca a ritenere possibile un calo numerico delle domande che, invece, dovrebbero confermare l'andamento crescente già verificatosi nell'ultimo periodo.
Il servizio civile nazionale, nella fase attuale, contribuisce all'attuazione di alcuni principi costituzionali, tra i quali quello di solidarietà sociale relativo alla tutela dei diritti sociali e dei servizi alla persona; esso, inoltre, è rivolto alla realizzazione di obiettivi come lo sviluppo della cultura, la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione, l'educazione alla pace e ricerca di forme specifiche di soluzione delle controversie internazionali, eccetera.
Pertanto, i volontari sono impiegati non solo nel settore dell'assistenza ma anche nei settori di protezione civile, ambiente, patrimonio artistico e culturale, educazione e promozione culturale e servizio civile all'estero, in relazione alla tipologia dei progetti presentati dagli enti di servizio civile.
Di questi progetti la maggioranza riguarda l'assistenza ed il reinserimento sociale, con la partecipazione del 55,06 per cento dei volontari, mentre la restante percentuale di volontari ha trovato impiego negli altri settori sopracitati (il 21,40 per cento nell'educazione e nella promozione culturale, il 9,37 per cento nella salvaguardia del patrimonio artistico, il 9,19 per cento nella salvaguardia patrimonio ambientale, il 4,42 per cento nella protezione civile e lo 0,56 per cento nel servizio civile all'estero).
Nel settore dell'assistenza rientrano i servizi resi agli anziani, ai minori, ai disabili, agli alcolisti e tossicodipendenti, ai malati terminali o affetti da patologie invalidanti, eccetera, che sono contemplati nella circolare dell'Ufficio nazionale per il servizio civile dell'8 aprile 2004 relativa ai «progetti di servizio civile e procedure selettive dei volontari».
Nell'ambito di tale settore non sono previsti i servizi sanitari in senso stretto, poiché il loro svolgimento presuppone una competenza specifica, propria di determinate categorie professionali, che non è possibile riscontrare nei giovani volontari. Il settore di intervento nel campo sanitario è, quindi, riferito ai servizi di natura assistenziale che forniscono un contributo determinante per lo sviluppo sociale.
Per quanto riguarda gli obiettori di coscienza, essi venivano impiegati nell'ambito del settore sanitario unicamente con
Il servizio civile volontario, quindi, continuerà ad assicurare ai cittadini svantaggiati «l'aiuto quotidiano», garantito in passato dagli obiettori di coscienza, tenuto conto che il 55,06 per cento dei volontari è impegnato nel settore dell'assistenza e fornisce un fondamentale contributo alle associazioni di volontariato.
Riguardo il possibile aumento, per lo Stato, della spesa sanitaria, si fa presente che in passato gli obiettori, sia nel caso di assegnazione presso associazioni di volontariato, che presso aziende sanitarie, svolgevano unicamente servizi assistenziali senza sostituire il personale sanitario, secondo lo specifico divieto contenuto nella legge n. 230 del 1998, articolo 11, comma 4.
Nell'attuale situazione non si rilevano mutamenti tali da determinare un aumento della spesa pubblica, poiché le associazioni di volontariato e le strutture sanitarie, che presentino progetti di servizio civile di natura assistenziale; continueranno ad avvalersi del prezioso e considerevole aiuto dei volontari.
Infine, in relazione alle iniziative volte ad estendere al ramo sanitario le attività del servizio civile, si fa presente che l'opera dei volontari è rivolta al settore assistenziale ma, come già precisato, non è possibile il loro utilizzo in veri e propri servizi sanitari, per la mancanza di specifiche specializzazioni da parte dei giovani che svolgono il servizio civile.
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento: Carlo Giovanardi.
risulta che il Comune di Gioia del Colle senza il coordinamento dell'ingegnere dirigente dell'ufficio tecnico comunale, senza alcuna denuncia alla competente soprintendenza di Bari e/o al ministero per i beni culturali, abbia apportato modifiche all'edificio in cui ha sede il comune, già vincolato ai sensi della legge 1 giugno 1939, n. 1039 in quanto edificio di interesse storico-artistico, trattandosi di un ex-convento dell'Ordine domenicano, con primo impianto risalente al XIV secolo;
gli «interventi edilizi» sul palazzo di città hanno richiesto:
l'abbattimento di muri divisori al pianterreno e al primo piano;
la costruzione di un'intera nuova ala all'ultimo piano dell'edificio;
la sostituzione di porte, che sono state a loro volta nuovamente sostituite per repentini ripensamenti, con evidente danno per le finanze dell'Ente;
inserimento di elementi estranei alla struttura ed al suo insieme (parquet, porte a vetri tipo bancomat; un palo pendente da una parete dello scalone di rappresentanza che, in nome dell'arte moderna, dovrebbe rappresentare la matita delle elezioni ma che, per struttura e dimensioni, ricorda il palo di Ulisse per accecare Polifemo);
l'edificio appartiene al demanio dello Stato ed è concesso soltanto in «uso» al comune di Gioia del Colle;
non sussisteva necessità di intervento urgente secondo quanto stabilito dal decreto legislativo n. 42 del 2004;
inoltre, 7 pannelli pittorici, databili al XVII secolo, ritrovati all'interno della chiesa di S. Antonio, non di proprietà comunale, sono stati collocati all'interno del palazzo suddetto -:
se, il Ministro interrogato, sia a conoscenza dei fatti citati e in particolare se non ritenga opportuno e necessario predisporre verifiche sulla legittimità e sul merito degli «interventi edilizi» operati dal comune di Gioia del Colle;
se, relativamente ai 7 pannelli succitati, non intenda verificare se sia stato rispettato l'articolo 87 del decreto legislativo
(4-11985)
La realizzazione degli interventi di consolidamento statico e di adeguamento funzionale nell'ex convento dominicano da parte del Comune, ed autorizzati dalla Soprintendenza di settore, nel marzo 1998, hanno, pertanto, permesso di recuperare, dopo molto tempo, spazi e percorsi originari che, nel passato, erano stati impropriamente trasformati e frazionati.
Sempre nell'ambito di tali interventi, occorre anche segnalare che le opere di carattere strettamente restaurativo, per le quali la stessa Soprintendenza aveva richiesto un'apposita integrazione progettuale, non sono state realizzate dall'amministrazione comunale.
Per quanto concerne il rinvenimento delle tele menzionate, si rende noto che, nel maggio 2003, durante la rimozione di un dipinto allocato nella chiesa di S. Antonio, sulla parete confinante con il convento, attraverso una fessura muraria, è stato intravisto un telaio ligneo. A seguito di tale scoperta, è stato effettuato, alla presenza di responsabili dell'amministrazione comunale, proprietaria dell'immobile, un saggio nel muro dalla parte del convento, che ha portato alla luce sette dipinti ad olio su tela, celati sino a quel momento sotto un muro di tompagno, risalente presumibilmente all'epoca in cui l'edificio è stato adibito ad ospedale.
Le opere, raffiguranti il ciclo della Passione di Cristo, sono state oggetto di un accurato e meticoloso intervento di restauro, finanziato dallo stesso comune di Gioia del Colle, e di una approfondita indagine storica che ha permesso di restituire la paternità del ciclo a Fra Giuseppe da Gravina, pittore frate francescano, autore della decorazione di chiostri di importanti conventi pugliesi.
L'attuale sistemazione dei dipinti, autorizzata dalla Soprintendenza competente, ha comportato l'installazione di un adeguato sistema di sicurezza; le sette tele sono ora esposte alla fruizione pubblica nel palazzo comunale, secondo l'ordine del ritrovamento.
Si segnala, infine, per opportuna informazione che, recentemente, sempre nei locali dell'ex convento, alcuni saggi compiuti hanno permesso di individuare, sotto uno strato di scialbatura, un ciclo di dipinti murali, raffigurante Angeli reggisimbolo della Passione.
Il Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali: Nicola Bono.
la normativa vigente in materia di «trattamento dei dati personali» (privacy) di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003 n. 196 impone a carico degli avvocati una serie di gravosi e complessi adempimenti prevedendo, peraltro, delle sanzioni pecuniarie e penali, secondo l'interrogante, di per sé abnormi ed ingiustificate;
lo svolgimento dell'attività professionale di avvocato, assicurando il diritto costituzionalmente garantito di difesa, assume un ruolo prevalente che deve essere assicurato indipendentemente da qualsiasi norma sul diritto alla riservatezza, che spesso difficilmente si concilia con il compito assolto;
l'avvocato proprio per l'alto profilo costituzionale della sua attività, è già tenuto, di per sé, alla riservatezza e segretezza dei dati e sulle notizie di cui è a conoscenza, tant'è che le norme del Codice Penale e del Codice Deontologico, che
i vertici di tutta l'Avvocatura, istituzionali, politici ed associazionistici, hanno più volte richiesto la modifica della predetta normativa -:
quali iniziative normative concrete ed urgenti si intendano porre in essere per venire incontro alle reali esigenze degli avvocati al fine di escluderli dall'ambito di applicazione della normativa sulla privacy.
(4-11349)
In proposito, si evidenzia la direttiva 95/46/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 ottobre 1995, relativa alla tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati.
Non pare pertanto possibile addivenire, a livello normativo, ad una esclusione dell'applicazione della normativa in questione per la specifica categoria interessata, che pure avanza delle legittime aspettative per ottenere una maggiore semplificazione nell'applicazione concreta della normativa.
Al fine peraltro di rispondere alle esigenze dei professionisti - e, tra questi, a quelle degli avvocati - in data 30 giugno 2004 è stata emanata, dal Garante per la protezione dei dati personali, l'autorizzazione generale n. 4/2004 al trattamento dei dati sensibili da parte dei liberi professionisti.
Detta autorizzazione nasce dalla necessità di ridurre al minimo i rischi di danno o di pericolo che i trattamenti potrebbero comportare per i diritti e le libertà fondamentali, ed al tempo stesso dal fatto che i liberi professionisti effettuano un elevato numero di trattamenti di dati sensibili per l'espletamento delle rispettive attività professionali.
Con tale strumento giuridico (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 190 del 14 agosto 2004), ai professionisti iscritti in albi o elenchi viene consentito di trattare i dati sensibili di cui all'articolo 4 comma 1, lettera d) del codice in materia di protezione dei dati personali secondo le prescrizioni indicate nella stessa autorizzazione generale.
Il Ministro della giustizia: Roberto Castelli.
i disagi e le lunghe file provocate dall'inadeguatezza dei servizi postali a Villa d'Agri - frazione di Marsicovetere - (Potenza) si sono ulteriormente aggravati;
i disagi sarebbero legati alla insufficienza di personale nell'ufficio postale, come già segnalato con un precedente atto di sindacato ispettivo (4-10499);
con una petizione promossa dai residenti e conclusasi con la raccolta di 4.896 firme, si rivendicano il prolungamento dell'orario di apertura dell'Ufficio postale di Val d'Agri, il potenziamento degli sportelli e dei servizi postali e il miglioramento della consegna della corrispondenza -:
quali siano le misure che intende adottare per una rapida soluzione ai problemi evidenziati, tenuto conto che i servizi postali, specie per i nuovi prodotti finanziari e telematici offerti da Posteitaliane, sono un elemento essenziale per favorire lo sviluppo socio-economico di Villa d'Agri e del comprensorio.
(4-12768)
Il personale assunto presso l'ufficio in parola - composto da 4 unità che assicurano il presidio di due postazioni adibite ai
In merito al servizio di recapito della corrispondenza, nel ribadire che i disagi lamentati dall'interrogante sono da addebitare alla lunga assenza (22 novembre 2004-14 marzo 2005) di uno dei portalettere, la medesima società Poste ha precisato che la zona rimasta scoperta è stata dapprima assegnata ad una unità assunta a contratto a tempo determinato; nella more dell'assunzione di una seconda unità con contratto a temine - assunta con effetto 15 febbraio 2005 - il servizio è stato svolto dagli addetti presenti, ricorrendo alla prassi aziendale normalmente seguita.
Il Ministro delle comunicazioni: Mario Landolfi.
è prevista a Santo Stefano di Cadore in provincia di Belluno la costruzione di un nuovo distaccamento dei Vigili del Fuoco;
per tale distaccamento, sito in località Pezzecucco, sono già stati previsti finanziamenti, come si evince dalla stampa locale;
nella zona esistono già altri edifici pubblici, come la ex Caserma degli Alpini «Carlo Calbo», in grado di poter accogliere tale distaccamento e unificare logisticamente tutte le altre realtà preposte all'adempimento di servizi di ordine pubblico e di controllo del territorio -:
se non ritenga opportuno utilizzare la disponibilità di strutture già esistenti onde evitare nuove costruzioni che impattano sull'ambiente del territorio e costituiscono un dispendio di risorse finanziarie.
(4-11590)
Pertanto, in mancanza di idonee alternative, sono state attivate le procedure volte alla costruzione della nuova sede. Al riguardo, nello scorso giugno è stato sottoscritto un atto di intesa tra il Dipartimento dei Vigili del fuoco e l'amministrazione provinciale di Belluno con il quale, ai sensi della normativa sui lavori pubblici, è stata affidata all'amministrazione provinciale la funzione di stazione appaltante per la realizzazione dell'opera, la cui copertura finanziaria, a carico dell'amministrazione dell'interno, ammonta a circa 2 milioni di euro.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Maurizio Balocchi.
nonostante la rilevante e crescente importanza del porto di Amalfi, al quale, tra l'altro, approda un consistente naviglio impegnato nei numerosi collegamenti turistici via mare ed un rilevantissimo quantitativo di imbarcazioni da diporto, per non parlare del naviglio da pesca, essendo quella l'unica struttura nella quale è possibile - nel raggio di molte miglia - fare bunker, la struttura portuale non vede l'insediamento di una Capitaneria di Porto;
oltretutto proprio questo notevole incremento degli approdi e dei traffici marittimi
nel comune di Amalfi, sono disponibili strutture pubbliche, inutilizzate o malamente e scarsamente utilizzate, nelle quali potrebbe essere insediata la Capitaneria di Porto -:
se intenda approfondire la concreta, se non necessaria, opportunità di insediare ad Amalfi una Capitaneria di Porto, o almeno un ufficio circondariale marittimo ad un livello di competenza e di risorse professionali e strumentali capaci di far fronte direttamente alla necessità dell'area marina in questione con assegnazione anche di una motovedetta della guardia costiera, e ben oltre quanto il locale ufficio marittimo, sia pure con ogni buona volontà e con il sacrificio del personale impegnato può assicurare per il rispetto della legge e i diritti e doveri della platea, in piena espansione, di utenza marittima portuale.
(4-11736)
In tale senso è stata attivata una indagine conoscitiva volta a confermare la situazione tecnico-operativa dello scalo e delle relative adiacenze nonché ad acclarare la sussistenza dei necessari requisiti e risorse, principalmente di natura infrastrutturale, per consentire l'adeguamento al rango di Ufficio circondariale marittimo.
Il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti: Mario Tassone.
viaggiare in ferrovia, contrariamente ai messaggi pubblicitari (che costano molto) è una vera avventura, in quanto risulta all'interrogante che vi siano vagoni sconnessi, servizi non funzionanti, gabinetti luridi, aria condizionata quasi sempre guasta e sedili scricchiolanti, per non parlare della situazione catastrofica dei binari in tutta la rete;
è mancato un vero cambiamento nella politica delle ferrovie, si è preferito per decenni lasciare tutto com'è, ben pensando che per trasporto ferroviario siamo in pieno terzo mondo e non in Europa;
inoltre le ferrovie dello Stato non riescono (diversamente da come avviene in tutti i Paesi europei) a rendere conveniente il trasporto merci, che allevierebbe le nostre autostrade dal caos quotidiano -:
se sia a conoscenza del reale stato catastrofico delle ferrovie dello Stato, che sono da terzo mondo, malgrado l'ingente somma di pubblico denaro che annualmente lo Stato versa nelle casse di questa società;
se la politica del trasporto su treno debba continuare su questa linea o se invece il Ministro interrogato non intenda prevedere un cambiamento dei vertici della società e degli indirizzi strategici, al fine di fare uscire le ferrovie italiane dal sottosviluppo e porle alla stregua di tutti i Paesi progrediti.
(4-04224)
le ferrovie dello Stato svolgono nei tratti di collegamento con le grandi città, che costituiscono l'angoscia dei pendolari, un servizio che l'interrogante giudica pessimo;
non solo al sud del paese, ma anche nei collegamenti con la città di Roma, vi sono vagoni sporchi e superaffollati, non funzionamento dell'aria condizionata, gabinetti impraticabili -:
quali iniziative intenda assumere presso Ferrovie dello Stato per cambiare tale triste e tragica realtà.
(4-07243)
le ferrovie dello Stato sono all'anno zero e costituiscono la vergogna d'Europa: tempi di percorrenza lunghissimi, servizi pessimi, guasti continui agli impianti elettrici dei vagoni, aria condizionata o assente o non funzionante, sporcizia dappertutto, gabinetti impraticabili, igiene scarsa;
le ferrovie non riescono neanche a richiamare il trasporto merci, che continua a svolgersi su gomma, intasando le strade ed autostrade, diversamente da quanto avviene in Germania e in altri paesi europei;
il fallimento degli attuali vertici, ad avviso dell'interrogante, è lampante, eppure il Governo sin'oggi non ha effettuato alcun cambiamento tutto è rimasto fermo: si procede nella pessima ordinaria amministrazione, senza che il trasporto ferroviaria riesca a fare un salto di qualità; tutto si svolge come nei decenni precedenti, con peggioramento assoluto del servizio -:
se il Governo non ritenga di assumere le opportune iniziative presso Ferrovie dello Stato spa perché sia posto rimedio a quanto detto in premessa, e siano conseguiti standard di qualità, così come nelle attese dei cittadini.
(4-07260)
La quota preponderante di servizi ferroviari MLP è erogata da Trenitalia s.p.a. in regime di autonomia commerciale senza contributi da parte dello Stato e senza controllo pubblico sulla declinazione dell'offerta relazioni servite, tipologia di servizi prestati, fermate eccetera. Era invece previsto un meccanismo di controllo tariffario regolato da ultimo dalla delibera CIPE n. 173 del 1999 che consentiva in via mediata di controllare la qualità dei servizi erogati poiché subordinava l'autorizzazione degli aumenti anche al conseguimento di predefiniti standard di qualità c.d. price cap. Tanto l'autorizzazione agli aumenti quanto gli standard di qualità erano individuati con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Come noto, dall'inizio del 2002 tale meccanismo è di fatto interrotto in ragione di specifica richiesta del Ministero dell'economia e delle finanze a sospendere le variazioni tariffarie già autorizzate.
Va evidenziato che tale blocco tariffario potrebbe sempre più compromettere gli equilibri economico-finanziari di medio-lungo periodo dell'impresa ferroviaria e dunque la capacità dell'impresa stessa di erogare servizi soddisfacenti dal punto di vista qualitativo e quantitativo.
Inoltre nel momento in cui il sistema di price cap è stato sospeso e le tariffe sono di fatto invariate ai livelli del 2001, gli impegni dell'impresa ferroviari in termini di qualità da un lato cessano di essere correlati ad effetti di tipo premiale poiché gli aumenti tariffari sono in ogni caso inibiti quali che siano i livelli di qualità conseguiti e dall'altro trovano la principale codifica nella Carta dei Servizi.
In aggiunta ai servizi in autonomia commerciale l'offerta di trasporto ferroviario a media e lunga percorrenza è costituita anche dagli espressi notturni regolati con contratto di servizio stipulato tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e Trenitalia s.p.a.
Giova ricordare al riguardo che anche la tariffa relativa a tali servizi è sostanzialmente bloccata dalla fine del 2001 e che i contributi pubblici peraltro sistematicamente inferiori allo sbilancio costi-ricavi di produzione del servizio certificato da una società esterna sono anch'essi invariati dal 1997.
Si aggiunge inoltre che il Contratto di Servizio nazionale 2002-2003 non è stato
Pertanto ad oggi la prestazione degli obblighi di servizio è regolata dall'articolo 10 clausola di continuità del Contratto di Servizio 2000-2001 che - in quanto all'epoca stipulato ex post - non contiene prescrizioni puntualmente individuate in termini di obiettivi di qualità a carico dell'impresa ferroviaria e di correlati meccanismi sanzionatori.
Si fa infine presente che ad oggi è stato nuovamente richiesto un parere all'Agenzia delle entrate riguardo l'applicabilità dell'IVA; al contempo è in via di definizione il Contratto di Servizio relativo al 2004-2005 la cui stipula sarà in ogni caso subordinata al preventivo parere da parte dell'Agenzia.
Sulla questione Ferrovie dello Stato s.p.a. ha ritenuto di riferire quanto segue.
Nel 2003 il Gruppo Ferrovie dello Stato ha chiuso per il terzo anno consecutivo il suo bilancio in attivo con un risultato netto pari a 31 milioni di euro. Il margine operativo lordo (MOL) è stato superiore a 640 milioni di euro.
Ferrovie dello Stato consolida la sua posizione di gruppo industriale italiano con il livello più elevato di investimenti in ambito nazionale confermandosi un motore essenziale nello sviluppo economico del Paese.
Gli investimenti complessivi di Ferrovie dello Stato sono passati dai 2.720 milioni di euro del 1997 ai 7.000 milioni di euro con una previsione di ulteriore incremento fino a 10.000 milioni di euro nel 2005; ciò comporterà una crescita media annua del 20 per cento nel periodo 2001-2005.
La quota relativa alle sole infrastrutture ha evidenziato un incremento medio annuo nel periodo 1997-2003 del 20 per cento.
Il primo piano della sicurezza partito nel 1997 fino a quello in corso di attuazione hanno al centro la costante ricerca della migliore combinazione tra l'elemento umano e le tecnologie più avanzate.
Negli ultimi anni l'incidentalità si è ridotta notevolmente; l'indice UIC per il 2003 è pari a 0,20 in notevole miglioramento rispetto al 2002 collocando la rete italiana tra quelle più sicure d'Europa.
La strategia del Gruppo Ferrovie dello Stato ha per obiettivo il mantenimento della leadership in Europa (oggi primi per sicurezza, secondi per investimenti e terzi per volumi di traffico).
A tal fine le azioni intraprese sono:
1. incrementare la capacità della rete sotto il profilo quantitativo e qualitativo con l'obiettivo di aumentare la quota modale del traffico su ferro attraverso il potenziamento dell'infrastruttura la Grande T della linea AV/AC, i valichi alpini, gli itinerari merci e nuove tecnologie. Rete Ferroviaria Italiana s.p.a. è fortemente impegnata a realizzare importanti interventi sull'infrastruttura che permettono di incrementare e migliorare la capacità della rete. Il piano d'impresa 2004-2007 prevede circa 37 miliardi di euro di investimenti.
configurazione della rete per un'integrazione del sistema AV/AC e rete convenzionale nella logica dei corridoi e dell'interoperabilità europea;
focalizzazione degli investimenti sui nodi delle grandi aree metropolitane quali elementi critici per l'efficiente funzionamento della rete e per lo sviluppo dei servizi;
upgrading infrastrutturale e tecnologico delle linee e degli impianti per migliorare le prestazioni tecniche e la qualità percepita dai clienti ed incrementare i livelli di sicurezza;
al Sud nuove linee e potenziamento della rete esistente finalizzati all'integrazione delle direttrici ed allo sviluppo del traffico regionale.
2 miliardi di euro per acquisto di nuovo materiale;
2,5 miliardi di euro per revamping e manutenzione ciclica;
1,5 per tecnologie sistemi informativi ed altro.
passeggeri M/L percorrenza acquisto di 12 nuovi treni tilting 78 carrozze e 60 nuove locomotive per eurostar revamping di 900 carrozze intercity e restyling dei treni notte;
trasporto regionale acquisto di 200 treni Minuetto di 150 nuove locomotive e di 300 carrozze nonché il condizionamento di 3.000 carrozze;
trasporto merci acquisto di 70 nuove locomotive pesanti di 25 locomotive da manovra e di 200 carri.
È stata inoltre ampliata l'offerta dei servizi IC, plus che garantiscono un elevato livello di comfort e gradevolezza ambientale grazie ai restyling ancora in corso di 523 vetture dedicate specificatamente a tali treni destinati a collegare le principali località della rete.
È prevista la riqualificazione degli attuali impianti di ventilazione/riscaldamento ad aria soffiata su 450 vetture dell'offerta notte con la trasformazione degli stessi per la climatizzazione estiva/invernale.
Tali interventi sono finalizzati ad ottenere un elevato livello di comfort e a raggiungere più elevati livelli di affidabilità.
Per quanto riguarda invece i treni del trasporto regionale si fa presente che obiettivo principale è quello di conseguire standard di qualità paragonabili ai migliori livelli europei.
Vengono utilizzati quali indicatori la qualità erogata e la qualità percepita verificati tramite l'esecuzione di controlli delle prestazioni di pulizia eseguite e d'indagini di customer satisfaction.
Tali sistemi di verifica del conseguimento degli obiettivi prefissati fanno parte dei meccanismi di gestione regolati dai contratti di pulizia e forniscono indicazioni che consentono di definire con le imprese di pulizia le azioni necessarie alla rimozione di eventuali carenze riscontrate.
In particolare le indagini sul livello di soddisfazione della clientela forniscono elementi di valutazione che sono utilizzati negli incontri periodici contrattualmente previsti con le imprese di pulizia.
Sono stati inoltre concordati con le imprese appaltatrici piani straordinari per risolvere le situazioni più critiche rimodulando il programma degli interventi ed intensificandoli laddove si registrano esiti insoddisfacenti.
È anche ragionevole ritenere che con l'avvio delle nuove gare d'appalto per i lotti di pulizia scaduti o in scadenza si potranno introdurre nuovi meccanismi contrattuali più stringenti e si potrà ampliare la base dei fornitori; elementi questi di significativa efficacia per raggiungere valori di qualità compatibili con le aspettative della clientela.
Unitamente alle continue verifiche operative eseguite sull'operato delle imprese appaltatrici, contribuiranno al miglioramento del livello di qualità delle pulizie l'introduzione di nuovo materiale rotabile (per questo è prevista una spesa di circa 600 milioni di euro nel biennio 2005/2006) ed i piani di rinnovo degli arredi interni eseguiti e quelli in corso di esecuzione; così come migliorerà la qualità del servizio la
Il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti: Mario Tassone.
i presunti responsabili dell'aggressione alle forze dell'ordine e dei danneggiamenti a cose durante la manifestazione dello scorso sabato 4 ottobre a Roma sono stati rilasciati;
tale fatto non può non suscitare delusione e amarezza;
ad avviso dell'interrogante, inoltre, tale fatto non costituisce un adeguato deterrente per evitare il ripetersi di manifestazioni incivili e violente -:
quali iniziative di carattere normativo intenda assumere per evitare che ai soggetti che si rendono responsabili di analoghi episodi siano inflitte adeguate pene.
(4-07617)
Difatti, l'articolo 337 del codice penale, nel caso di resistenza a pubblico ufficiale, prevede la pena detentiva della reclusione da sei mesi a cinque anni; tale pena, ai sensi dell'articolo 339 comma 2 codice penale, può essere ulteriormente aggravata fino ad un massimo di quindici anni di reclusione, nel caso di resistenza ad un pubblico ufficiale attuata tramite violenza o minaccia commessa con armi o da persona travisata o da più persone riunite.
Per quanto riguarda i fatti riportati nell'interrogazione, avvenuti a Roma il 4 ottobre 2003, la Procura della Repubblica presso il Tribunale della stessa città ha comunicato di aver richiesto la convalida dell'arresto, operato dalla Digos di due manifestanti, Enrico Poggi e Giacomo Triggiano, nonché l'emissione della misura della custodia cautelare in carcere per entrambi, per i reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
In data 7 ottobre 2003 il giudice per le indagini preliminari provvedeva alla convalida dell'arresto e all'emissione dell'ordinanza che disponeva, peraltro, la misura cautelare degli arresti domiciliari.
Successivamente, previo stralcio della posizione processuale relativa al Triggiano, veniva chiesto il rinvio a giudizio con il rito direttissimo per il Poggi, in ordine ai reati di cui agli articoli 337, 582, 585 commi I e II n. 2 codice penale, posto che la sua identificazione quale autore dei reati era del tutto provata.
Il Tribunale di Roma, in composizione monocratica, nell'udienza del 21 novembre 2003, ha applicato al Poggi, ai sensi dell'articolo 444 e seguenti codice procedura penale, la pena di mesi otto di reclusione, concedendo il beneficio della sospensione condizionale della pena; ha dichiarato, inoltre, cessata l'efficacia della misura coercitiva degli arresti domiciliari, applicata con ordinanza 7 ottobre 2003 dal locale GIP.
Il Triggiano, invece, veniva scarcerato dal Giudice per le indagini preliminari in data 6 novembre 2003 su parere favorevole del Pubblico Ministero, trattandosi di persona di giovane età, incensurata, priva di precedenti giudiziari.
L'ufficio requirente ha comunicato di aver chiesto il rinvio a giudizio del Triggiano, in data 16 marzo 2004, al locale GIP, per i reati di cui agli articoli 337, 582 e 585 commi I e II n. 2 e 61 n. 2 codice penale e all'articolo 5 della legge n. 152 del 1975. Il 28 maggio 2004 è stata richiesta la definizione del procedimento con il rito abbreviato innanzi al GUP.
Il 24 settembre 2004 il predetto giudice ha emesso sentenza di condanna per il reato di cui all'articolo 5 della legge 152 del 1975 e di assoluzione per il reato di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Il Ministro della giustizia: Roberto Castelli.
la nave Vincenzo Florio della Tirrenia, con a bordo 472 passeggeri, ha subito un'avaria determinata da un black out, rimanendo in balia del mare forza otto;
l'imbarcazione è rimasta, per lungo tempo, alla deriva ed i soccorsi sono giunti con notevole ritardo -:
se sia stato avviato, con urgenza, un accertamento diretto a verificare le cause che hanno determinato il black out e, in particolare, se l'imbarcazione presentasse difetti di carattere strutturale;
quali siano le ragioni per cui i soccorsi non siano stati organizzati in modo adeguato;
quali iniziative intenda adottare affinché simili episodi non abbiano più a ripetersi.
(4-12175)
Il certificato di sicurezza è stato rilasciato alla motonave Vincenzo Florio, ai sensi del decreto legislativo 4 febbraio 2000, n. 45, in data 19 luglio 2004 dalla Capitaneria di porto di Palermo con validità fino all'8 luglio 2005.
La nave, al momento del sinistro, era regolarmente in classe con il Registro italiano navale (R.I.Na.) come risulta dal certificato di classe rilasciato in data 21 marzo 2000 dalla Direzione generale del R.I.Na.. L'ultimo controllo sulla nave è stato effettuato dal personale del R.I.Na. a Palermo in data 22 novembre 2004 facendo così presumere che, all'atto della partenza della nave dal porto di Palermo, i mezzi antincendio e di salvataggio fossero in stato di efficienza.
I soccorsi risultano attivati nei tempi e secondo le richieste del Comandante della nave che non ha mai lanciato il prescritto segnale di emergenza in mare (may day) ritenendo che la nave non fosse in condizioni di perdersi. In particolare, dal momento in cui il Comandante della nave ha segnalato, alle ore 23:20, alla Capitaneria di porto di Palermo l'evento di black-out e sino alle ore 00:40 quando il Comandante ha espressamente richiesto l'intervento di un rimorchiatore, lo stesso Comandante, nonostante esplicite e ripetute richieste del personale della sala operativa della Capitaneria di porto di Palermo, ha comunicato che non sussisteva pericolo per la vita umana in mare e di non necessitare di alcun tipo di assistenza.
Ciononostante, detto Ufficio marittimo disponeva l'approntamento dei mezzi di soccorso e, non appena è stata fatta esplicita richiesta dal Comandante della nave, è stato immediatamente disposto l'invio di quattro rimorchiatori, due da Palermo e due da Termini Imerese. Detti mezzi sono usciti in successione, in relazione ai tempi di approntamento, alle altre forze di polizia che disponevano di unità utili per il soccorso. È stato disposto altresì il dirottamento in zona di navi mercantili che navigavano in prossimità.
I tempi di intervento sul posto sono da ritenersi attribuibili principalmente alla distanza dalla costa ed alle avverse condizioni meteorologiche che non hanno permesso ai mezzi di soccorso l'avvicinamento alla nave in tempi più rapidi.
L'esatta dinamica del sinistro del traghetto «Vincenzo Florio», l'efficacia degli impianti di bordo nonché le eventuali responsabilità di componenti l'equipaggio o di soggetti deputati ai controlli e alla manutenzione della nave, sono attualmente oggetto dell'inchiesta sommaria in corso ai sensi dell'articolo 578 del codice della navigazione.
Gli atti, trattandosi di nave passeggeri, saranno trasmessi in ogni caso alla Direzione marittima di Palermo per il compimento dell'inchiesta formale ai sensi dell'articolo 579 del codice della navigazione.
Una volta conclusa la citata inchiesta formale ed in seguito all'esame degli atti da parte della Commissione centrale di indagine sui sinistri marittimi, ai sensi dell'articolo 466 del regolamento per l'esecuzione del Codice della Navigazione parimenti introdotto dal decreto legislativo 28 del 2001, potranno eventualmente essere formulate proposte per l'adozione di provvedimenti finalizzati a scongiurare il ripetersi di eventi simili.
Circa i pagamenti a favore del Gruppo Tirrenia per i «servizi dovuti», si rappresenta che per gli anni 2003 e 2004, il fabbisogno di sovvenzione per il Gruppo Tirrenia si è rivelato più alto rispetto alle somme stanziate in bilancio, per cui si è determinata una carenza di fondi sul pertinente capitolo di bilancio dello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e trasporti, sanata, solo nel 2005, con l'articolo 1, comma 566 della legge finanziaria n. 311 del 30 dicembre 2004 che, nell'Allegato 1, ha assegnato al capitolo 2041 le risorse da destinare al pagamento di quanto dovuto per i pregressi esercizi.
Rispetto alla concreta disponibilità dei fondi, tempestivamente si sono attivate le procedure amministrative per effettuare i pagamenti di quanto dovuto. In data 10 febbraio 2005 si è difatti provveduto alla corresponsione del saldo di sovvenzione 2003 e del saldo del secondo acconto della sovvenzione 2004.
In data 22 febbraio 2005 sono stati inoltre trasmessi, per la controfirma del Ministro dell'economia e delle finanze, i decreti interministeriali di determinazione della sovvenzione 2004. Una volta completato l'iter procedurale, che si conclude con la ricezione della controfirma del Ministero delle attività produttive, si provvederà al saldo di sovvenzione 2004.
Infine, circa le iniziative di carattere legislativo citate nell'interrogazione, si fa presente che il testo unificato delle varie proposte di legge in materia risulta attualmente all'esame della Commissione IX della Camera dei Deputati.
Il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti: Mario Tassone.
il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con proprio provvedimento protocollo 3033 dell'11 dicembre 2003 e successiva circolare protocollo 882 del 26 marzo 2004, prorogava al 30 aprile 2005 il termine ultimo per l'utilizzo dei banchi freni a piastre per veicoli pesanti;
detta proroga si era resa necessaria per poter precisare la normativa tecnica di omologazione, nonché rendere permettere alle imprese del settore di adeguare la propria produzione in conformità alla nuova normativa ed adeguare, ove possibile, gli apparati esistenti;
ad oggi codesto Ministero non ha ancora emanato il disciplinare tecnico necessario per l'omologazione dei banchi freni a piastre per veicoli pesanti e per l'adeguamento di quelli esistenti;
le richieste delle sedute di revisione presso le sedi private devono essere inoltrate un mese prima della prova, per dare modo agli uffici competenti di organizzare i turni dei tecnici;
conseguentemente, dal prossimo primo aprile, dovranno essere inoltrate le richieste per l'intero mese di maggio;
è di tutta evidenza, secondo gli interroganti, qualora non venisse emanata immediatamente una ulteriore proroga, che gli uffici competenti non avrebbero la possibilità di accettare le richieste di omologazione, con grave danno all'utenza -:
se il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti non ritenga necessario emanare una propria circolare per fissare un
se non ritenga di adottare, nel più breve tempo possibile, l'opportuno disciplinare tecnico per l'omologazione di detti macchinari così come stabilito dalla IX Commissione Trasporti della Camera con risoluzione approvata in data 30 giugno 2004.
(4-13350)
Nell'ambito del processo di stesura di uno specifico capitolato tecnico di costruzione ed omologazione in corso di redazione da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti si sono difatti rese evidenti condizioni di utilizzo a volte problematiche.
Al fine pertanto di poter approfondire gli schemi strutturali e le metodiche di prova individuate nel corso dei lavori del Gruppo di lavoro attrezzature, organo consultivo del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti cui fanno parte gli stessi operatori del settore, si è reso necessario predisporre la disposizione citata.
Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti: Pietro Lunardi.
nei giorni scorsi i quotidiani e le agenzie di stampa calabresi hanno diffuso la notizia del ritrovamento di cellulari nelle celle dei boss nel carcere di Siano (Catanzaro);
la scoperta è stata fatta dagli uomini della polizia penitenziaria durante le perquisizioni;
i telefoni cellulari, sempre secondo quanto riferito dalla stampa locale, erano sistemati nei posti più impensabili all'interno delle celle dei detenuti;
allo stato, non è dato conoscere l'ubicazione delle relative carte SIM, non trovate all'interno dei cellulari -:
se non ritenga necessario ed urgente far avviare un'adeguata indagine per scoprire i modi attraverso i quali i telefonini siano entrati in quel carcere;
se non ritenga, altresì, di dover avviare adeguate indagini presso tutte le carceri italiane in considerazione del fatto che la 'ndrangheta ha raggiunto un alto livello di organizzazione e di rapporti che le consentono di agire anche all'interno delle carceri e comunicare con l'esterno.
(4-10637)
Il ritrovamento in questione, immediatamente segnalato alle autorità giudiziarie ed amministrative competenti, è avvenuto grazie alla professionalità del personale di polizia penitenziaria.
A seguito di tali eventi il Provveditore regionale disponeva di procedere ad ulteriore perquisizione dell'intero istituto, perquisizione che è stata effettuata il 2 agosto 2004 ed ha portato al ritrovamento di 2 schede telefoniche.
In entrambi i casi segnalati, i detenuti responsabili dell'occultamento e dell'uso illecito di tali dispositivi, il cui possesso in carcere non è consentito, sono stati oggetto di procedimento disciplinare ed in alcuni casi sono stati trasferiti, per motivi di ordine e sicurezza, presso altri istituti penitenziari.
Si rappresenta, infine, che è stata sensibilizzata la Direzione della Casa circondariale di Catanzaro affinché siano adottate tutte le misure precauzionali ritenute idonee e necessarie al fine di impedire il ripetersi di tali evenienze.
Il Ministro della giustizia: Roberto Castelli.
risulta all'interrogante il 20 gennaio 2005, il volo Airone delle ore 10,50 da Alghero per Milano/Malpensa sarebbe partito con due ore di ritardo;
notevole è stato il disagio causato ai passeggeri che in particolare si sono lamentati di essere stati almeno un'ora dentro l'aeromobile prima del decollo senza che gli stessi venissero informati sui motivi di tale incresciosa situazione -:
se non ritenga di dover adottare le iniziative di competenza per tutelare i passeggeri allo scopo di evitare che episodi come quello richiamato in premessa non abbiano più a ripetersi.
(4-12619)
L'aeromobile è ripartito alle ore 12,32 per Milano Malpensa con numero di volo 5513 con un ritardo di 1 ora e 52 minuti rispetto all'orario previsto.
Il ritardo accumulato è stato causato, secondo informazioni e documentazioni agli atti della Direzione aeroportuale di Alghero, sia dal ritardo in arrivo sia da problemi tecnici rilevati dall'equipaggio di condotta durante la fase di volo nella tratta in arrivo che hanno reso necessario l'intervento del personale tecnico sullo scalo di Alghero.
Tra le cause che hanno poi impedito il recupero del ritardo accumulato, va annoverata la presenza di un passeggero barellato accompagnato da autoambulanza sottobordo e reimbarcato secondo le procedure standard.
Dell'entità del ritardo veniva data informativa sia sui teleindicatori in aerostazione sia tramite specifici annunci sonori.
La sosta a terra di 2 ore e 16 minuti, fa conoscere l'ENAC, è pertanto imputabile ai tempi tecnici necessari per lo sbarco dei passeggeri e dei bagagli, l'intervento tecnico citato, le operazioni ordinarie di allestimento dell'aeromobile, il reimbarco del passeggero barellato con relativo allestimento della cabina pax per il posizionamento della barella e le operazioni di imbarco pax.
Il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti: Mario Tassone.
durante la trasmissione televisiva Ballarò, trasmessa il 21 dicembre 2004 su Rai Tre, è andato in onda un servizio nel corso del quale il nuovo governatore iracheno della regione di Nassyria ha sollevato gravi sospetti sui 15 milioni di dollari messi a disposizione dell'ex governatore Barbara Contini per ripristinare la rete fognaria e le infrastrutture della zona, di cui a tutt'oggi non si vede traccia;
il governatore Mohammed Sabri Hamid Al Rumayad sostiene che i 15 milioni di dollari messi a disposizione dell'ex governatore Barbara Contini non sono stati spesi nei progetti civili per i quali erano finalizzati -:
se il Governo intenda avviare una inchiesta amministrativa per sapere se le denunce dell'attuale governatore corrispondano al vero ed in caso di esito positivo, per capire dove siano finiti i fondi per la ricostruzione a Nassyria;
se corrisponda al vero che i tecnici italiani addetti alla ricostruzione restano asserragliati nella base di Nassyria, impossibilitati ad operare nel territorio.
(4-12311)
La dottoressa Contini ha dunque assunto la responsabilità dei fondi che C.P.A. Baghdad destinava alla regione di Dhi Qar, C.P.A.-South, ed ha avviato progetti importanti nelle diverse aree di operazione, affrontando problemi che hanno riguardato in primo luogo la sicurezza e secondariamente l'erogazione dei fondi dal centro. Sono stati lanciati progetti di ricostruzione di opere pubbliche, avviati interventi per la rete fognaria, la produzione e distribuzione di energia elettrica, la ricostruzione di scuole e di ospedali ed anche la ricostruzione di strade e di ponti, la costruzione della prigione di Nassirya. Resta inteso che le devastanti condizioni economico-sociali di una delle più povere regioni dell'Iraq quale è Dhi Qar non potevano minimamente essere risolte con un intervento di soli 15 milioni di dollari. La presenza del nostro contingente militare a Nassyria ha aiutato a superare i comprensibili problemi in termini di sicurezza che la messa in opera di tali azioni di ricostruzione, quali l'acquisizione di materiali e la relativa movimentazione in aree vaste, richiedeva.
In conclusione, non risultano all'amministrazione lamentele da parte dell'Ambasciatore Bremer o di responsabili C.P.A. sulle modalità di utilizzo dei fondi destinati alla ricostruzione del Dhi Qar da parte della dottoressa Contini. Soltanto Bremer avrebbe avuto, infatti, titolo per contestare la gestione dei finanziamenti. Inoltre, nel corso di ripetuti incontri con le autorità provinciali, sia da parte dell'Ambasciatore d'Italia durante le sue frequenti visite presso la provincia, che in occasione di colloqui a Roma da parte dell'Amministrazione e dell'allora Ministro degli esteri Frattini con il Governatore Al Rumayad, non sono mai state pronunciate critiche all'operato dell'allora Governatore Contini.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Alfredo Luigi Mantica.
il dirigente di struttura complessa e responsabile della chirurgia del presidio ospedaliero di San Cataldo (Azienda Sanitaria n. 2 di Caltanissetta) è stato collocato in aspettativa, dal 1 maggio 2000 e fino al 30 aprile 2005, avendo accettato la nomina a contratto presso l'azienda ospedaliera S. Elia di Caltanissetta;
in ragione dell'assenza del suddetto dirigente responsabile il direttore generale dell'Azienda sanitaria ha disposto, con delibera n. 2603 del 4 agosto 2000, di assegnare, ai sensi dell'articolo 18 del contratto collettivo nazionale di lavoro, le corrispondenti funzioni al medico più anziano per titoli di studio, di servizio e scientifici, tra i presenti in organico e in possesso dei requisiti;
tale incarico, con successiva deliberazione, è stato prorogato a tempo indeterminato e fino al rientro del primario titolare;
il direttore dell'Azienda sanitaria di Caltanissetta, con delibera n. 1670 del 29 aprile 2004, decide di stipulare con altro medico un contratto di lavoro esclusivo a tempo determinato per lo svolgimento dell'incarico di Dirigente responsabile di struttura complessa, della durata di due anni per la chirurgia del presidio ospedaliero di San Cataldo, revocando contemporaneamente l'incarico assegnato nel 2000 che era stato svolto lodevolmente;
con tale provvedimento il direttore generale finalizza la stipula del contratto al miglioramento e al potenziamento della funzionalità dell'unità operativa di chirurgia generale e motiva, secondo l'interrogante, impropriamente l'estensione della durata del contratto e l'eliminazione della clausola di anticipata risoluzione del rapporto in caso di rientro del titolare con la tipologia degli interventi che il chirurgo, in base al curriculum presentato, dovrà eseguire (interventi di chirurgia generale ed oncologica di routine, interventi chirurgici recettivi dell'esofago, del fegato, del pancreas, del retto basso, anche con tecnica video laparoscopica);
l'azienda sanitaria si è avvalsa, per l'attribuzione dell'incarico di responsabile di struttura complessa di chirurgia, di uno strumento eccezionale, ex articolo 15-septies del decreto legislativo n. 502 del 1992, in deroga alle normali procedure concorsuali di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 484 del 1997, previste all'articolo 18 del contratto nazionale, in assenza dei presupposti necessari indicati nella medesima normativa, mancando il requisito di «funzioni di particolare rilevanza e di interesse strategico» riferite all'attività da espletare, mentre sussistono legittime perplessità circa il possesso dei requisiti soggettivi;
peraltro i motivi di particolare rilevanza e di interesse strategico che imporrebbero la presenza del Dirigente nominato sono stati identificati con «l'incremento della risposta alle diverse e molteplici domande avanzate dall'utenza», finalità del tutto ordinaria e comunque assicurata anche in precedenza;
in ogni caso, se tali motivi fossero realmente esistenti, non si comprende per quali ragioni si siano rivelati straordinari solo dopo quattro anni dall'assenza del titolare e ad appena un anno dalla conclusione dell'aspettativa dello stesso;
tra l'assunzione in servizio del nuovo dirigente e il possibile rientro del titolare del posto per la conclusione del contratto quinquiennale stipulato con l'azienda S. Elia di Caltanissetta esiste uno spazio temporale di appena sei mesi che non giustifica la decisione assunta dal direttore generale dell'azienda sanitaria;
le richiamate esigenze di servizio che richiedono la presenza di un dirigente in possesso dei requisiti specifici cui affidare la responsabilità dell'unità operativa di chirurgia generale, stante l'assenza del titolare, sono state comunque garantite fino ad oggi e per oltre quattro anni dal chirurgo incaricato dal 2000 con formale provvedimento;
la circolare dell'assessorato regionale alla sanità della regione siciliana ha precisato che lo strumento previsto dall'articolo 15-septies già citato non sostituisce le normali procedure concorsuali ed è finalizzato ad acquisire particolari professionalità non presenti nell'organico ed indispensabili per il conseguimento degli obiettivi prefissati;
tale circolare puntualizza che il direttore generale deve predisporre il programma di attività che dovrà essere regolato per il raggiungimento degli obiettivi prefissati;
probabilmente nel tentativo di adempiere alla previsione del programma il provvedimento del direttore generale indica una serie di interventi che dovranno essere eseguiti dal chirurgo con il quale viene sottoscritto il contratto quinquennale che non ha affatto le sembianze proprie di un programma;
a giudizio dell'interrogante è assurdo e illegittimo disporre un rapporto contrattuale di cinque anni su posto in organico temporaneamente vacante, che potrà essere non più tale il 30 aprile 2005, con il
tale situazione palesa, secondo l'interrogante, ipotesi di violazione di normativa, di lesione di diritti soggettivi -;
se non ritenga opportuno esercitare i poteri ispettivi previsti dal decreto legislativo n. 112 del 1998.
(4-11353)
Tale competenza si è ulteriormente consolidata a seguito dell'entrata in vigore della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 «Modifiche al Titolo V della parte seconda della Costituzione».
Tramite la Prefettura - Ufficio territoriale di Governo di Caltanissetta, il Direttore generale della Asl n. 2 della Regione Siciliana ha comunicato che «l'interrogazione parlamentare in oggetto muove, sostanzialmente, dall'erroneo presupposto che questa Asl si sia avvalsa, per l'attribuzione dell'incarico di che trattasi, di uno strumento eccezionale quale è quello previsto dall'articolo 15-septies del decreto legislativo n. 502 del 1992 in mancanza dei requisiti previsti nello stesso articolo ed in particolare "le funzioni di particolare rilevanza e di interesse strategico" riferente all'attività da espletare».
L'ufficio legislativo e legale della regione ha rilevato che l'articolo 15-septies amplia notevolmente, purché entro il limite del due per cento della dotazione organica della dirigenza, la facoltà dei Direttori generali di avvalersi della procedura prevista «sicché tale norma, nella co-vigenza con l'articolo 18 del contratto collettivo nazionale di lavoro dà luogo ad una duplicità di mezzi offerti dal sistema in questione per colmare il vuoto creatosi nell'azienda».
In altri termini la co-vigenza di dette norme di cui «una specifica ed una ad ampio contenuto discrezionale, ugualmente volte al conferimento di incarichi dirigenziali qualificati», consentirebbe, a parere dell'Azienda, di ricondurre la fattispecie in esame sia alla procedura selettiva sia all'incarico ex articolo 15-septies.
«Pertanto, del tutto legittimamente, l'Azienda ha deciso di utilizzare lo strumento di cui all'articolo 15-septies, decreto legislativo n. 502 del 1992, invece che la procedura concorsuale prevista dai DD.PP.RR. 483 del 1997, non potendosi rilevare alcuna violazione di normativa di lesione di diritti soggettivi né tantomeno di abuso».
L'azienda ha precisato, inoltre, che con atto n. 3480 del 2 agosto 2004 è stata definita la mission attribuita a tutto il Presidio ospedaliero di San Cataldo; pertanto, il presupposto previsto dal citato articolo 15-septies troverebbe specifica indicazione nella suddetta delibera.
«L'atto deliberativo 1670 del 2004 di incarico del dottor Morini, nonostante quanto evidenziato dall'interrogazione in oggetto, dà atto che le funzioni dirigenziali a questo assegnate debbano ritenersi di particolare rilevanza e di interesse strategico nel momento in cui la presenza dello stesso è rivolta ad incrementare la risposta alle diverse e molteplici domande avanzate dall'utenza sicché l'obiettivo dell'Azienda è non tanto - o non soltanto - quello di sostituire il dirigente primario assente per aspettativa, ma soprattutto quello di dotare l'azienda dell'attività di un sanitario in possesso di particolare specializzazione professionale, culturale e scientifica quale è il dottor Morini.
La Asl, intendendo incentivare l'attività chirurgica in discorso, con particolare riferimento agli interventi di alta e media chirurgia (per i quali gli utenti fino ad oggi si sono diretti verso altre aziende) ed a tecniche meno invasive, più sicure e meno costose (come la laparoscopia), con atto programmatico, ha scelto di incaricare il dottor Morini titolare di un curriculum che evidenzia attività che il dottor Venti non ha - senza che ciò possa suonare come un addebito a suo carico - mai svolto.
Peraltro, dai dati comunicati dall'Ufficio controllo di gestione della Asl, relativamente ai ricoveri ordinari, agli interventi chirurgici, ai posti letto, agli indici di
Né può stupire che l'azienda si sia posta il problema solo dopo quattro anni dall'assenza del titolare ove si tenga presente che l'attuale Direttore generale è stato nominato con decreto del presidente della regione siciliana del 22 novembre 2002 ed insediatosi nel dicembre 2002 e cioè circa 16 mesi prima dell'adozione dell'atto contestato. Tale periodo è stato il tempo strettamente necessario per acquisire tutti i dati ed avere la visione completa dell'organizzazione aziendale, individuando i vari problemi e mettendo a punto le strategie per la loro soluzione».
Queste argomentazioni sono state oggetto delle memorie di difesa dell'azienda sanitaria nel procedimento, ex articolo 700 codice di procedura civile, svoltosi avanti il giudice del lavoro di Caltanissetta, e nel successivo ricorso, promossi dal dottor Venti avverso la delibera in questione; entrambi sono stati rigettati in quanto infondati.
È stato sottolineato che, a causa degli intervenuti procedimenti di trasferimento per mobilità definitiva, presso l'azienda ospedaliera Sant'Elia, di sanitari in servizio presso l'Unità operativa di chirurgia, e fatta salva la permanenza del posto in organico del titolare dottor Lacagnina fino al termine del periodo di aspettativa (1o maggio 2005), l'eventuale mancata nomina del dottor Morini avrebbe comportato il rischio di chiusura dell'unità operativa, con conseguenze negative per la salute degli utenti.
L'azienda ha sottolineato di aver voluto garantire ai cittadini, residenti nel proprio territorio, un miglior servizio ospedaliero «assicurando prestazioni chirurgiche che, altrimenti, continuerebbero a portare i pazienti a ricoveri presso altre aziende fuori provincia e/o fuori regione, esponendo gli stessi, oltre che a notevoli disagi, anche ad oneri economici spesso di rilevante entità, così come dimostrato, fra l'altro, dalle allegate note dell'U.O. gastroenterologia dello stesso ospedale». (Allegato a disposizione presso il Servizio Assemblea).
Il Ministro della salute: Francesco Storace.
come si evince da un articolo a firma di Arianna Giunti, pubblicato su Libero il 23 novembre 2004, un volo di 116 passeggeri è riuscito ad atterrare grazie al coraggio del suo comandante in pericolo di vita a causa di un attacco cardiaco;
«l'eroe» in questione è il signor Sri Hardono, pilota di un Boeing 737 di proprietà di una società indonesiana il quale è riuscito ad effettuare un atterraggio d'emergenza nonostante i forti dolori al cuore che, poi purtroppo, gli sono stati fatali -:
se il Ministro, di fronte ad episodi come quello citato in premessa, non ritenga necessario attuarsi affinché sia garantita la presenza di un medico a bordo per prestare i primi soccorsi.
(4-11928)
Ogni eventuale iniziativa nel senso auspicato, dovrebbe necessariamente richiedere il coinvolgimento delle istituzioni internazionali.
Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti fa riserva, tuttavia, di porre la dovuta attenzione alla proposta in questione
Il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti: Mario Tassone.
come si evince dal documento dell'Attività dell'Ispettorato generale di finanza - Relazione Annuale 2003, è continuata l'attività di verifica nell'ambito dei vari ministeri, compreso quello della difesa;
considerato che le verifiche effettuate in riferimento alla gestione del patrimonio immobiliare, hanno rilevato irregolarità, inadempienze e mancati aggiornamenti nella tenuta delle scritture inventariali degli immobili amministrati -:
se il Ministro intenda far chiarezza in merito alla summenzionata situazione;
quanti siano i casi in cui siano state rilevate «criticità»;
quali siano le motivazioni che hanno generato «criticità» nella tenuta delle scritture inventariali;
se siano stati presi provvedimenti nei confronti degli eventuali responsabili.
(4-12101)
come si evince dal documento dell'Attività dell'Ispettorato Generale di Finanza - Relazione Annuale 2003, è continuata l'attività di verifica nell'ambito dei vari ministeri, compreso quello della Difesa;
le verifiche effettuate in riferimento alla gestione del patrimonio immobiliare, hanno rilevato irregolarità, inadempienze e mancati aggiornamenti nella tenuta delle scritture inventariali degli immobili amministrati -:
se il Ministro intenda far chiarezza in merito alla summenzionata situazione;
quanti siano i casi di occupazione di alloggi di servizio da parte di personale non avente diritto;
se il Ministro adotti provvedimenti volti ad ottenere controlli più rigidi;
se siano stati presi provvedimenti nei confronti degli eventuali responsabili.
(4-12102)
come si evince dal documento dell'Attività dell'Ispettorato Generale di Finanza - Relazione Annuale 2003, è continuata l'attività di verifica nell'ambito dei vari ministeri, compreso quello della Difesa;
le verifiche effettuate in riferimento alla gestione del patrimonio immobiliare, hanno evidenziato casi di ritardo nell'applicazione delle norme di adeguamento dei canoni e l'esigenza di dare omogenea disciplina alle concessioni degli alloggi di servizio dei comparti delle forze armate e delle forze di polizia ad ordinamento civile e militare -:
se il Ministro intenda far chiarezza in merito alla summenzionata situazione;
quanti siano i casi in cui vi è stato ritardo nell'applicazione della normativa;
questi ritardi che danni hanno causato e per quali importi;
se siano stati presi provvedimenti nei confronti degli eventuali responsabili.
(4-12103)
come si evince dal documento dell'Attività dell'Ispettorato generale di finanza - Relazione Annuale 2003, è continuata l'attività di verifica nell'ambito dei vari ministeri, compreso quello della difesa;
i controlli effettuati nel settore del personale dipendente, hanno avuto a riferimento, soprattutto, la corresponsione degli «emolumenti di carattere accessorio»;
dalle verifiche sono emerse alcune irregolarità, come ad esempio: sono risultati in diminuzione i casi di mancata adozione di sistemi di rilevazione automatizzata delle presenze del personale, presupposto per assicurare la corretta gestione ed il pagamento degli emolumenti accessori al personale in servizio -:
se il Ministro intenda far chiarezza in merito alla summenzionata situazione;
quanti siano i motivi che hanno comportato una diminuzione della mancata adozione dei sistemi di cui sopra;
a quanto ammontino le spese a cui si è dovuto far fronte a causa di una inefficiente gestione;
se siano stati presi provvedimenti nei confronti degli eventuali responsabili.
(4-12104)
come si evince dal documento dell'Attività dell'Ispettorato Generale di Finanza - Relazione Annuale 2003, è continuata l'attività di verifica nell'ambito dei vari ministeri, compreso quello della Difesa;
i controlli effettuati nel settore del personale dipendente, hanno avuto a riferimento, soprattutto, la corresponsione degli «emolumenti di carattere accessorio»;
dalle verifiche sono emerse alcune irregolarità: ad esempio situazioni caratterizzate da corresponsioni effettuate con modalità più estensive, o in contrasto, rispetto ai criteri fissati dalle norme, sono state riscontrate con riferimento alla corresponsione dei contributi per l'elevamento culturale del personale (legge 11 luglio 1978 n. 382 articolo 10) -:
se il Ministro intenda far chiarezza in merito alla summenzionata situazione;
quanti siano i casi in cui vi sia stata la corresponsione dei predetti emolumenti;
a quanto ammontino le spese sostenute;
se siano stati presi provvedimenti nei confronti degli eventuali responsabili.
(4-12105)
come si evince dal documento dell'Attività dell'Ispettorato generale di finanza - Relazione Annuale 2003, è continuata l'attività di verifica nell'ambito dei vari ministeri, compreso quello della difesa;
a seguito di queste attività di verifica sono state evidenziate, in riferimento al summenzionato ministero, posizioni rivelatrici di una non equilibrata programmazione, gestione ed erogazione della spesa;
inoltre, l'utilizzazione del fondo scorta è stata talvolta caratterizzata da un impiego improprio delle risorse;
in riferimento all'attività contrattuale è emerso il mancato rispetto della normativa sugli appalti ed i contratti pubblici, unitamente ad una eccessiva incidenza delle spese in economia rispetto al totale generale delle uscite -:
se il Ministro intenda far chiarezza in merito alla summenzionata situazione;
a quanto ammontano i danni, in termini economici, arrecati da queste criticità;
se siano stati presi provvedimenti nei confronti degli eventuali responsabili.
(4-12106)
come si evince dal documento dell'Attività dell'Ispettorato Generale di Finanza - Relazione Annuale 2003, è continuata l'attività di verifica nell'ambito dei vari ministeri, compreso quello della Difesa;
a seguito di queste attività di verifica sono emerse, in riferimento al summenzionato ministero, alcune situazioni caratterizzate da: carenza nella programmazione delle attività e conseguente lievitazione dei costi -:
se il Ministro intenda far chiarezza in merito alla su esposta situazione;
quali siano le motivazioni che hanno causato la problematica di cui sopra;
a quanto ammontino i danni, in termini economici, arrecati da questa criticità;
se siano stati adottati provvedimenti nei confronti degli eventuali responsabili.
(4-12142)
come si evince dal documento dell'Attività dell'Ispettorato Generale di Finanza - Relazione Annuale 2003, è continuata l'attività di verifica nell'ambito dei vari ministeri, compreso quello della Difesa;
a seguito di queste attività di verifica sono emerse, in riferimento al summenzionato ministero, alcuni situazioni caratterizzate dalla necessità di programmare nei limiti delle assegnazioni previste -:
se i Ministri intendano far chiarezza in merito alla su esposta situazione;
quali siano le ragioni che comportano le necessità di cui sopra;
in quali casi non sia stata disposta la necessaria programmazione e quali conseguenze abbia avuto una simile negligenza.
(4-12143)
come si evince dal documento dell'Attività dell'Ispettorato Generale di Finanza - Relazione Annuale 2003, è continuata l'attività di verifica nell'ambito dei vari ministeri, compreso quello della Difesa;
considerato che a seguito di queste attività di verifica sono emerse, in riferimento al summenzionato ministero, alcune situazioni caratterizzate dall'artificioso frazionamento di contratti con conseguente eccessivo ricorso alla procedura in economia -:
se i Ministri intendano far chiarezza in merito alla su esposta situazione;
quali siano le motivazioni che hanno causato il frazionamento dei contratti;
a quanto ammontino i danni, in termini economici, arrecati da questa criticità.
(4-12144)
come si evince dal documento dell'Attività dell'Ispettorato Generale di Finanza - Relazione Annuale 2003, è continuata l'attività di verifica nell'ambito dei vari ministeri, compreso quello della Difesa;
a seguito di queste attività di verifica sono emerse, in riferimento al summenzionato ministero, alcune situazioni caratterizzate dall'esigenza di accelerare le procedure di dismissione di infrastrutture non più necessarie ai fini istituzionali -:
se i Ministri intendano far chiarezza in merito alla su esposta situazione;
quali siano le motivazioni che hanno comportato la necessità di accelerare le procedure di dismissione;
quanti i casi in cui si sia proceduto in tal senso;
a quanto ammontino i danni, in termini economici, arrecati da questa criticità.
(4-12145)
si evince dal documento dell'Attività dell'Ispettorato Generale di Finanza - Relazione Annuale 2003, è continuata l'attività di verifica nell'ambito dei vari ministeri, compreso quello della difesa;
a seguito di queste attività di verifica sono emerse, in riferimento al summenzionato ministero, alcune situazioni caratterizzate dalla necessità di regolarizzare la situazione inventariale di beni mobili ed immobili -:
se i Ministri intendano far chiarezza in merito alla su esposta situazione;
quali siano le ragioni che hanno comportato la necessità di regolarizzare la predetta situazione;
quali siano le ragioni che hanno comportato la necessità di regolarizzare la predetta situazione;
quanti i casi in cui si sia proceduto in tal senso;
a quanto ammontino le spese sostenute per la attuazione di questa operazione
(4-12146)
come si evince dal documento dell'Attività dell'Ispettorato Generale di Finanza - Relazione Annuale 2003, è continuata l'attività di verifica nell'ambito dei vari ministeri, compreso quello della Difesa;
a seguito di queste attività di verifica sono emerse, in riferimento al summenzionato ministero, alcune situazioni caratterizzate da irregolarità di utilizzazione del fondo scorta, talvolta caratterizzata da un impiego improprio delle risorse -:
se il Ministro intenda far chiarezza in merito alla su esposta situazione;
quali siano le cause che hanno generato queste irregolarità;
quanti i casi in cui si sia proceduto in tal senso;
a quanto ammontino i danni, in termini economici, arrecati da questa «criticità»;
se vi siano dei responsabili e, in caso affermativo, quali provvedimenti siano stati presi nei confronti degli stessi.
(4-12147)
come si evince dal documento dell'attività dell'Ispettorato Generale di Finanza - Relazione Annuale 2003, è continuata
a seguito di queste attività di verifica sono emerse, in riferimento al summenzionato ministero, alcune irregolarità, come ad esempio: in riferimento all'attività contrattuale è emerso il mancato rispetto della normativa sugli appalti ed i contratti pubblici, unitamente ad una eccessiva incidenza delle spese in economia rispetto al totale generale delle uscite -:
se il Ministro intenda far chiarezza in merito alla su esposta situazione;
quali e quanti siano i casi in cui non si è rispettata la normativa di riferimento;
quali le ragioni del mancato rispetto;
a quanto ammontano i danni, in termini economici, arrecati da questa «criticità»;
quali provvedimenti siano stati presi nei confronti degli eventuali responsabili.
(4-12148)
come si evince dal documento dell'Attività dell'Ispettorato Generale di Finanza - Relazione Annuale 2003, è continuata l'attività di verifica nell'ambito dei vari ministeri, compreso quello della Difesa;
i controlli effettuati nel settore del personale dipendente, hanno avuto a riferimento, soprattutto, la corresponsione degli «emolumenti di carattere accessorio»;
dalle verifiche sono emerse alcune irregolarità, come ad esempio: situazioni caratterizzate da corresponsioni effettuate con modalità più estensive, o in contrasto, rispetto ai criteri fissati dalle norme, sono state riscontrate con riferimento alla corresponsione dei contributi per l'elevamento culturale del personale -:
se il Ministro intenda far chiarezza in merito alla su esposta situazione;
quanti siano i casi in cui vi sia stata la corresponsione dei predetti emolumenti;
a quanto ammontino le spese sostenute;
se siano stati presi provvedimenti nei confronti degli eventuali responsabili.
(4-12149)
come si evince dal documento dell'Attività dell'Ispettorato Generale di Finanza - Relazione Annuale 2003, è continuata l'attività di verifica nell'ambito dei vari ministeri, compreso quello della Difesa;
i controlli effettuati nel settore del personale dipendente, hanno avuto a riferimento, soprattutto, la corresponsione degli «emolumenti di carattere accessorio»;
dalle verifiche sono emerse alcune irregolarità, come ad esempio: sono risultati in diminuzione i casi di mancata adozione di sistemi di rilevazione automatizzata delle presenze del personale, presupposto per assicurare la corretta gestione ed il pagamento degli emolumenti accessori al personale in servizio -:
se il Ministro intenda far chiarezza in merito alla su esposta situazione;
quanti siano i motivi che hanno comportato una diminuzione della mancata adozione dei sistemi di cui sopra;
a quanto ammontino le spese a cui si è dovuto far fronte a causa di una inefficiente gestione;
se siano stati adottati provvedimenti nei confronti degli eventuali responsabili.
(4-12150)
come si evince dal documento dell'Attività dell'Ispettorato Generale di Finanza - Relazione Annuale 2003, è continuata l'attività di verifica nell'ambito dei vari ministeri, compreso quello della difesa;
le verifiche effettuate in riferimento alla gestione del patrimonio immobiliare, hanno evidenziato casi di ritardo nell'applicazione delle norme di adeguamento dei canoni e l'esigenza di dare omogenea disciplina alle concessioni degli alloggi di servizio dei comparti delle forze armate e delle forze di polizia ad ordinamento civile e militare -:
se i Ministri intendano far chiarezza in merito alla su esposta situazione;
quali e quanti siano i casi di ritardo di applicazione della normativa di riferimento;
quali siano le motivazioni che hanno comportato questi ritardi;
a quanto ammontino i danni arrecati in termini economici.
(4-12151)
come si evince dal documento dell'Attività dell'Ispettorato Generale di Finanza - Relazione Annuale 2003, è continuata l'attività di verifica nell'ambito dei vari ministeri, compreso quello della Difesa;
le verifiche sono state effettuate anche nel settore riguardante la gestione dei materiali;
le verifiche effettuate hanno confermato, quanto già precedentemente evidenziato negli anno scorsi con le verifiche specifiche ai centri di approvvigionamento e magazzini principali, vale a dire, carenza nell'attività di programmazione degli acquisti e di gestione dei materiali. Tra i punti di rilievo figurano ad esempio, l'addensamento di materiali dovuti al mancato coordinamento tra le richieste di approvvigionamento e gli acquisti operati, l'eccessiva dilatazione temporale delle procedure contrattuali, l'esigenza di attivare le nuove procedure di alienazione dei materiali fuori uso -:
se i Ministri intendano far chiarezza in merito alla su esposta situazione;
quanti siano i casi in cui siano state rilevate carenze organizzative in riferimento alla gestione dei materiali;
quali siano le motivazioni che hanno causato queste carenze;
se siano stati adottati provvedimenti nei confronti degli eventuali responsabili.
(4-12152)
come si evince dal documento dell'Attività dell'Ispettorato Generale di Finanza - Relazione Annuale 2003, è continuata l'attività di verifica nell'ambito dei vari ministeri, compreso quello della Difesa;
le verifiche effettuate in riferimento alla gestione del patrimonio immobiliare, hanno rilevato irregolarità, inadempienze e mancati aggiornamenti nella tenuta delle scritture inventariali degli immobili amministrati -:
se il Ministro intenda far chiarezza in merito alla su esposta situazione;
quanti siano i casi in cui siano state rilevate «criticità»;
quali siano le motivazioni che hanno generato «criticità» nelle tenuta delle scritture inventariali:
se siano stati presi provvedimenti nei confronti degli eventuali responsabili.
(4-12153)
L'attività di verifica per le caratteristiche tecniche e soprattutto amministrativo-contabili, oltre a rilevare singole disfunzioni, evidenzia aree di criticità ed ha lo scopo di fornire una serie di informazioni e notizie, che possono formare un utile strumento di conoscenza e confronto per amministrazione in genere, ed in particolare, per l'amministrazione interessata.
Gli accertamenti ispettivi, dei quali è cenno nei documenti parlamentari indicati in oggetto, riguardano il ministero della difesa e, pertanto, sono effettuati tenendo presente principalmente le linee direttrici indicate e i processi di trasformazione che hanno interessato il citato Ministero.
Sulla base di tali considerazioni, i Servizi ispettivi di finanza pubblica, nel predisporre il programma annuale, si sono raccordati con i rispettivi uffici del ministero della difesa (ISPEDIFE) per una più razionale organizzazione dell'attività ispettiva, anche alfine di evitare duplicazioni o sovrapposizioni di verifiche da parte delle due amministrazioni.
Giova precisare che, nel rispetto dell'autonomia di ciascuna amministrazione, autonomia nella quale è intrinseca la responsabilità per la gestione ed il raggiungimento dei fini istituzionali, il superamento dei rilievi, il recepimento delle osservazioni, l'applicazione dei suggerimenti rimangono compito esclusivo del ministero vigilante, al quale viene demandato il compito di attivare ogni azione utile a migliorare la gestione.
Pertanto, le problematiche riportate nella relazione annuale dell'Ispettorato generale di finanza sono riferibili, soprattutto, a temi di valenza generale, senza peraltro escludere che possono essere individuate fattispecie rilevate unicamente in singole realtà.
I contenuti della relazione annuale dell'Ispettorato generale di finanza riflettono situazioni delle quali solo le singole amministrazioni possono fornire elementi chiarificatori e, nel caso in questione, l'amministrazione della Difesa dovrà far conoscere i provvedimenti posti in essere per il superamento delle irregolarità rilevate in sede ispettiva presso ciascun ente visitato.
Il Sottosegretario di Stato per l'economia e per le finanze: Maria Teresa Armosino.
come si evince da un articolo a firma di Cristiano Tarsia, pubblicato su Il Mattino di mercoledì 15 dicembre 2004, i cavalli in vetroresina di Mimmo Paladino sono stati ritrovati in un capannone, in uno stato di abbandono;
si tratta dei cavalli che nel 1995 sovrastavano la «Montagna di sale», a Piazza del Plebiscito, in occasione dell'apertura della stagione dell'arte moderna;
questi cavalli sono stati ritrovati all'interno di un capannone che ha solo il tetto di lamiera, buttati a terra e in mille pezzi;
l'esempio summenzionato, purtroppo, non è il solo poiché vi sono tanti altri casi di opere d'arte lasciate all'usura del tempo -:
se il Ministro intenda adottare le necessarie iniziative affinché sia evitato che queste ed altre opere d'arte vadano distrutte.
(4-12338)
La «Montagna di sale» è un'opera di impianto scenografico, costituita da una struttura conica di sale da cui emergono
Esse non hanno né valore materiale né artistico, ove separati dal contesto della Montagna. Inoltre, non richiedono una particolare cura conservativa e - essendo opera di autore vivente - non sono classificabili come «oggetti d'arte» e, dunque, non sono nemmeno soggette alle disposizioni di tutela sui beni culturali.
Infine, occorre precisare che l'opera dell'artista Mimmo Paladino è stata concepita ed ideata con materiali deperibili e destinati a non durare nel tempo (come il sale), in quanto finalizzata a realizzare l'allestimento scenico in occasione dell'apertura della stagione dell'arte moderna del 1995.
Il Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali: Nicola Bono.
come si evince da un comunicato Ansa, datato 14 gennaio 2005, il Presidente dell'Ipsema, Antonio Parlato, ha sottoscritto un protocollo d'intesa con le Capitanerie di Porto in tema di sicurezza;
nei nostri mari si verificano diversi incidenti, non da ultimo quelli che nei giorni scorsi hanno coinvolto i pescherecci nelle acque di Reggio Calabria, Bari e Catania;
dagli ultimi dati disponibili riferiti al 2004, il tasso di infortuni in riferimento all'intero comparto marittimo è del 5 per cento, mentre il settore della pesca registra una percentuale ancora più bassa, ma al contrario la percentuale di infortuni mortali è più alta;
gli incidenti verificatisi in queste ultime due settimane hanno provocato due morti -:
quali iniziative ritenga di dover adottare per ridurre i rischi di incidenti nei nostri mari;
se non sia il caso di perseguire adeguate politiche di prevenzione degli infortuni dirette a salvaguardare la vita umana e coinvolgere maggiormente l'Ipsema.
(4-12495)
A tal fine, i contenuti del Protocollo d'intesa sono stati diffusi agli Uffici marittimi periferici con l'invito a rendere sempre più concreta l'azione sinergica con gli istituti di previdenza del settore marittimo attraverso uno scambio di informazioni che, oltre ad arricchire il livello di conoscenza, in ogni caso ottimizza le attività di vigilanza e controllo che, come è noto, hanno lo scopo di permeare di effettività lo strumento giuridico posto a protezione di situazioni rilevanti.
Altri aspetti di interesse possono scaturire delle richieste attivate dall'autorità marittima sui sinistri marittimi occorsi alle unità navali nonché al personale marittimo imbarcato: in tale caso l'individuazione delle cause e delle circostanze emergenti dalle attività di inchiesta potranno favorire l'acquisizione di notizie di estremo interesse al fine di incrementare le stesse iniziative dell'IPSEMA.
Nel contesto generale l'azione di tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro è basata sull'organica disciplina dettata dal decreto legislativo 27 luglio 1999, n. 271 che, tra l'altro, delinea le attribuzioni finalizzate alla vigilanza e controllo cui sono preposti l'autorità marittima, le aziende sanitarie locali e gli uffici di sanità marittima.
Di analogo preminente rilievo appare la previsione di un organo denominato comitato
Le funzioni a carattere accertativo, di natura preventiva, sono attribuite ad una commissione territoriale, ex articolo 31 decreto legislativo n. 271 del 1999, che, presieduta dal capo del compartimento marittimo competente, è composta non solo da rappresentanti istituzionali appartenenti ad amministrazioni pubbliche competenti per aspetti diversi in materia di prevenzione degli infortuni, ma anche dalle parti interessate (lavoratori e armatori).
La fonte normativa in parola (decreto legislativo n. 271 del 1999) attribuisce all'IPSEMA un compito di informazione, consulenza ed assistenza in materia di tutela della salute del lavoratore, ex articolo 29.
Il quadro delineato lascia emergere un assetto di riferimento idoneo a conferire, alla materia in trattazione, una considerazione adeguata ai fondamentali interessi oggetto di tutela.
Il Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto fa presente, inoltre, che per quanto riguarda la possibilità di incrementare il ruolo dell'IPSEMA, il protocollo stipulato può di sicuro considerarsi un punto di partenza da articolare e sviluppare nella consapevolezza che l'interdisciplinarietà che caratterizza il settore, nella sua variegata composizione, richiede sempre più un maggiore coinvolgimento di contributi specialistici e di supporti cognitivi che l'istituto può sicuramente offrire e acquisire per qualificare vieppiù le proprie prestazioni funzionali.
Il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti: Mario Tassone.
come si evince da un articolo a firma di Giulio Ferrari, pubblicato su La Padania, sabato 15 gennaio 2005, l'agenzia «Isi Etnocommunication», in base ad una ricerca, ha rilevato che in Italia quasi un milione e 450 mila patenti di guida, più del 4 per cento del totale, hanno per titolare un cittadino extracomunitario;
il dato che incuriosisce è il seguente: il numero degli immigrati che possiede un auto è superiore a quello dei patentati -:
se non sia il caso di far luce in riferimento alla discrasia riscontrata;
se non si faccia riscontro al PRA per individuare chi possiede realmente la patente.
(4-12600)
Si fa infine presente che l'organo deputato al rilascio della patente è il Dipartimento per i trasporti terrestri di questo Ministero per tramite dei propri uffici periferici e, in merito, si può assicurare che detti uffici rilasciano le patenti di guida esclusivamente a cittadini extracomunitari in possesso dei requisiti stabiliti sulla condizione dello straniero con il decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286.
Il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti: Mario Tassone.
come si evince da un comunicato del 24 gennaio 2005, in Kenya sono scoppiati scontri tra le tribù Kikuyu e Maasai a causa della scarsità dell'acqua, scontri che hanno causato la morte di almeno quattordici persone;
i Masaai hanno distrutto le condutture usate per portare l'acqua dal fiume alle fattorie che appartengono ai kikuyu,
se il Ministro interrogato ritenga di dover intervenire presso il governo del Kenya, per porre fine a questa ulteriore violenza, evitare la morte di altre persone e rischiare che la carenza dell'acqua provochi altri danni.
(4-12644)
Le ultime tensioni specifiche per l'acqua sono scoppiate nelle regioni occidentali del Paese, nell'area vicina a Nakuru, adiacente a regioni penalizzate dalla carenza di piogge che ha severamente colpito il Paese lo scorso anno, causando una sensibile riduzione dei raccolti.
Nel caso specifico, gli scontri tra Kikuyu e Masai del gennaio 2005 sono stati determinati dagli spostamenti di questi ultimi, con i loro capi di bestiame, nelle terre assegnate ai primi, a causa della ricerca di corsi d'acqua per l'abbeveramento delle mandrie.
Dal momento che Kikuyu e Masai vivono prevalentemente di economia pastorale ed agricola, in cui l'acqua è un elemento di primaria importanza in quanto estremamente limitato, ogni intervento a favore di un gruppo specifico deve prevedere una proposta di utilizzo di risorse alternative a compensazione delle necessità del gruppo penalizzato. Il Governo keniano, quindi, interviene prevalentemente con azioni di intermediazione, come nel caso del recente accordo stipulato tra Kikuyu e Masai sul fiume Ewaso Kedong, grazie all'opera del Ministro per la sicurezza, Chris Murungaru.
È bene ricordare che con i fondi della cooperazione allo sviluppo di questo Ministero sono stati finanziati negli ultimi dieci anni programmi nel settore idrico per un totale di 40 milioni di euro.
Attraverso detti fondi, in particolare, sono state finanziate: la costruzione di dighe e relativi sistemi di adduzione nei territori di Kirandich e Kitui, oltre a sistemi di canalizzazione che permettono l'irrigazione di piccoli e grandi apprezzamenti di terreno quali ad esempio i territori di Sigor e Kitui.
Il Governo italiano agisce su due fronti, uno prettamente politico, riguardante in particolar modo il dialogo tra l'unione Europea ed il Kenya sul tema degli scontri tribali, l'altro come inerente, come sopra citato alla cooperazione allo sviluppo. Nel quadro del dialogo politico dell'Unione europea con il Kenya, l'Italia non ha mancato occasione per sensibilizzare il Governo keniano sulla necessità di intraprendere azioni concrete per porre fine agli scontri tribali per lo sfruttamento delle risorse idriche. Il tema è stato infatti inserito nell'agenda degli incontri con esponenti politici keniani a vari livelli.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Alfredo Luigi Mantica.
negli ultimi tre anni in Spagna risulta quasi raddoppiato il numero dei nostri connazionali iscritti all'Anagrafe Italiani Residenti all'Estero (AIRE), la maggioranza dei quali proviene dal Sud America;
questo evento ha creato un sovraccarico di lavoro ai nostri consolati in Spagna allungando ad esempio i tempi di attesa per il rinnovo di un passaporto ad un periodo di almeno sei mesi ciò incide negativamente sull'operatività e sull'immagine dei nostri consolati e del nostro Paese nei confronti dei nostri cittadini residenti all'estero;
la lentezza per l'espletamento di queste pratiche influisce negativamente sul diritto di libera circolazione all'interno dell'Unione Europea di tutti i cittadini residenti in Spagna non in possesso di carta di identità in quanto non residenti in Italia;
quali iniziative il governo intenda assumere al fine di arrivare ad una tempestiva ed efficace soluzione del problema sopracitato.
(4-13297)
L'Amministrazione è impegnata a fronteggiare la situazione con ogni possibile iniziativa, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili.
In particolare, ai sensi della normativa sull'aggiornamento delle anagrafi consolari - di cui alle leggi numero 104 del 2002 e numero 122 del 2003 - normativa che prevedeva l'assunzione di impiegati a contratto temporaneo all'uopo addetti presso gli Uffici consolari, in Spagna sono state complessivamente assunte 6 unità di personale, di cui 3 presso il Consolato generale di Madrid e 3 presso il Consolato generale di Barcellona. I contratti dei suddetti impiegati hanno esplicato la propria efficacia in un arco temporale compreso tra l'ottobre 2002 ed il maggio 2005, grazie a successivi rinnovi semestrali disposti per il periodo massimo consentito dalla legislazione in materia di contratti temporanei.
Per quanto concerne specificamente gli Uffici consolari onorari, negli ultimi tre anni essi sono stati oggetto di crescente e prioritaria attenzione in sede di attribuzione dei contributi ministeriali. Malgrado la sostanziale invariabilità delle risorse sul pertinente capitolo di bilancio, la quota di contributi destinata agli Uffici onorari in Spagna è stata infatti progressivamente aumentata, riallocando parte dei fondi precedentemente destinati alle reti onorarie operanti in altri Paesi. Utilizzando lo stesso sistema, anche per il 2005, nonostante la drastica riduzione dello stanziamento sul predetto capitolo di bilancio (-48,9 per cento), è stata già prevista per la rete onoraria in Spagna, data l'eccezionalità della situazione, una quota pari al 90 per cento dei contributi erogati nel 2004, con riserva di successive integrazioni qualora si rendessero disponibili ulteriori risorse in corso di esercizio. Infatti, a fronte delle richieste presentate dai due Consolati di Madrid e Barcellona, pari rispettivamente a 75.768 e 20.250 euro, sono stati già autorizzati 70.000 e 20.250 Euro.
Le esigenze di funzionalità degli Uffici onorari in Spagna continueranno ad essere oggetto della massima attenzione anche nel prossimo futuro, nella misura consentita dagli attuali vincoli di bilancio.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Roberto Antonione.
in base alla legge 2 agosto 2000 della Repubblica Federale di Germania, quanti sono stati costretti in condizioni di schiavitù o di lavori forzati nei territori occupati o all'interno del Terzo Reich hanno diritto al pagamento di un indennizzo, grazie allo stanziamento di un fondo gestito dalla Fondazione «Memoria, Responsabilità e Futuro» e le cui domande sono istruite e curate dall'International Organization for Migration di Ginevra;
in una seconda interrogazione presentata il 21 aprile 2004, l'interrogante ha riferito al Ministro che in questo periodo di tempo la Fondazione ha ritenuto opportuno inviare un questionario a campione per verificare che i pagamenti finora corrisposti fossero stati correttamente ricevuti da chi di diritto, e ha tenuto a sottolineare come, pur riconoscendo opportuna e necessaria tale verifica, tale procedura comporti un considerevole prolungamento dei tempi, vista anche l'avanzata età degli interessati;
rispondendo in maniera sollecita alle precedenti interrogazioni, il sottosegretario Antonione ha riferito che, avendo la Repubblica Federale di Germania stanziato una quota fissa a titolo di indennizzo, nel corso di questo lasso di tempo si sono resi necessari i controlli di cui sopra oltre che l'analisi dei ricorsi di quanti si sono visti respingere la domanda, al fine di verificare l'esatto numero dei beneficiari finali prima di erogare la seconda rata, assicurando inoltre che i pagamenti sarebbero ripresi nel 2005 -:
se, considerato che i pagamenti non sono ripresi e che i fondi si sono dimostrati non sufficienti, il Ministro non ritenga opportuno intervenire presso il governo tedesco affinché si disponga un aumento del fondo stanziato, permettendo di accelerare la liquidazione dei pagamenti raggiungendo tutti gli aventi diritto.
(4-13067)
Per quanto riguarda la consistenza dei fondi per il rimborso, come già indicato nella risposta all'interrogazione n. 4-09785 dello stesso interrogante, essa è stata stabilita in un ammontare fisso (articolo 9, della legge del 2 agosto 2000), e quindi l'importo dell'indennizzo individuale definitivo costituisce una variabile dipendente dal numero totale degli aventi diritto.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Roberto Antonione.
risulta all'interrogante che il detenuto C.D. attualmente ristretto presso il carcere Poggioreale di Napoli, abbia subito violenze tali da essere ricoverato d'urgenza presso l'ospedale Cardarelli;
le guardie poste al controllo del detto detenuto presso i locali dell'ospedale, in data 14 novembre 2004, non hanno consentito, peraltro reagendo in modo scortese, il colloquio dello stesso detenuto con l'avvocato difensore regolarmente costituito;
solamente nel pomeriggio del 15 novembre 2004, è stato consentito il colloquio con la moglie con il vincolo della presenza delle guardie carcerarie -:
se non ritenga assolutamente necessario ed urgente accertare, da un lato, la veridicità dei fatti sopra esposti, dall'altro, le eventuali responsabilità anche se del caso degli agenti di polizia giudiziaria addetti alla sorveglianza del detenuto C.D.
(4-11647)
Per quanto concerne i fatti riportati nell'atto di sindacato ispettivo, la Direzione della casa circondariale di Napoli ha comunicato che il detenuto Chianese, in data 13 novembre 2004, è scivolato accidentalmente all'interno della sua cella mentre scendeva dallo scalino che porta nel bagno della stanza ed ha riportato la «frattura scomposta del terzo distale di tibia a sx e frattura prossimale e distale del perone omolaterale».
Subito dopo l'incidente il Chianese è stato ricoverato presso l'Ospedale Cardarelli di Napoli da dove è stato dimesso in data 17 novembre 2004 dopo essere stato sottoposto ad intervento chirurgico «ortopedico con osteosintesi». In seguito, i controlli hanno dato atto di un decorso post-operatorio regolare.
Peraltro l'interessato stesso, con dichiarazione olografa, ha fatto presente di essere rimasto vittima di una caduta accidentale, escludendo eventuali responsabilità di terzi.
Il rientro nell'istituto penitenziario il detenuto Chianese ha rifiutato il ricovero presso il Centro diagnostico terapeutico ivi annesso, chiedendo di rientrare nella cella di assegnazione.
Il Direttore dell'istituto ha escluso che il Chianese sia rimasto vittima di un'aggressione da parte di altri detenuti ed ha ribadito che non esiste alcuna responsabilità in capo agli operatori penitenziari.
Per quanto attiene, infine, alla questione relativa al mancato colloquio (richiesto alle ore 17,00 del 14 novembre 2004) tra lo stesso detenuto e l'avvocato difensore regolarmente costituito, si evidenzia che il personale di Polizia penitenziaria in servizio presso la casa circondariale di Napoli si è limitato a comunicare al suddetto legale che, in ossequio alle disposizioni impartite con ordine di servizio 30 gennaio 1998, per motivi di organizzazione interna i colloqui fra detenuti ed avvocati sono da ritenersi consentiti dalle ore 8,00 alle ore 14,00, previa identificazione e nomina.
Il Ministro della giustizia: Roberto Castelli.
i lavoratori che operano nei servizi e negli istituti penitenziari di tutto il territorio nazionale (Polizia Penitenziaria, Assistenti sociali, Educatori, ragionieri e personale amministrativo) stanno protestando da tempo contro il mancato pagamento del trattamento economico accessorio relativo agli anni 2002-2003;
in data 1 ottobre 2004 si è svolta una manifestazione davanti al Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (a cui hanno aderito le OO.SS.FP.CGIL, FPS CISL e PA UIL) per rivendicare nello specifico: il pagamento del Fondo per l'Efficienza dei Servizi Istituzionali per il 2002-2003 del personale di Polizia Penitenziaria (circa 500 euro pro capite), il pagamento del Fondo Unico di Amministrazione del personale amministrativo e socio educativo del Comparto Ministeri relativamente al 2003, l'applicazione integrale del contratto integrativo e dell'Accordo nazionale quadro di Amministrazione (sottoscritto da CGIL, CISL e UIL e il Ministro della giustizia nel marzo 2004);
stando alle Organizzazioni sindacali di categoria, il DAP avrebbe l'intenzione di apportare una drastica riduzione alle somme pro capite già stabilite con il contratto integrativo per il personale di Polizia Penitenziaria impiegato nei servizi operativi (- 50 per cento circa, ovvero 20 euro mensili in luogo dei 35 stabiliti) -:
se il Ministro sia a conoscenza del mancato pagamento del trattamento economico accessorio a favore dei lavoratori che operano nei servizi e negli istituti penitenziari e se non ritenga opportuno arrivare ad una rapida definizione della
(4-11740)
a) Comparto ministeri: con ministeriale del 28 maggio 2004, nelle more del perfezionamento dell'accordo sulla utilizzazione del Fondo unico di amministrazione anno 2003, stipulato in data 15 giugno 2004, è stato individuato per ciascun provveditorato regionale l'importo lordo destinato a corrispondere al personale amministrativo nel distretto di competenza «un premio di produttività collettiva». Le richieste di fondi successivamente pervenute, una volta verificatane la congruità, sono state rimesse alla competente Direzione generale del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ai fini dell'emanazione dei decreti di assegnazione fondi sui pertinenti capitoli di bilancio;
b) Comparto sicurezza: per quanto di competenza del suddetto dipartimento, sono stati corrisposti sia gli importi relativi alle indennità accessorie anni 2002-2003, sia gli incentivi relativi al Fondo per l'efficienza dei servizi istituzionali anni 2002-2003. Tali importi sono stati liquidati, così come concordato con le organizzazioni sindacali con il contratto integrativo e gli accordi per il riparto del Fondo stesso che sono stati sottoscritti in data 24 marzo 2004.
Il Ministro della giustizia: Roberto Castelli.
secondo le notizie riportate dalla stampa la Volkswagen Spa ha da tempo istituito un fondo umanitario per gli ex-lavoratori forzati che durante la seconda guerra mondiale furono costretti, dal regime nazista, a lavorare per la Volkswagen;
il fondo è stato posto sotto il controllo di un Consiglio di Sorveglianza e per amministrarlo è stata incaricata la Società KPMG con sede a Francoforte;
è stato anche pubblicato un indirizzo in Germania al quale rivolgersi per inviare la richiesta di sussidio -:
se il Governo, considerata l'importanza della notizia, intende avviare una campagna informativa per raggiungere i possibili beneficiari dei sussidi.
(4-13704)
Il Fondo è posto sotto il controllo di un consiglio di sorveglianza (Kuratorium) e viene gestito, per conto della Volkswagen, dalla società KPMG di Francoforte sul Meno (Marie Curie Strasse 30 - 60439).
La Volkswagen ha dato pubblicità dell'istituzione del Fondo - e della possibilità per gli aventi diritto di rivolgervisi - attraverso una serie di annunci a mezzo della stampa tedesca e di quella dei 22 Paesi di origine dei lavoratori forzati, pubblicati nell'inverno 1998. In Italia, vari quotidiani hanno pubblicato tale annuncio, tra cui l'edizione nazionale de La Repubblica del 24 dicembre 1998.
Parallelamente, la rete diplomatico-consolare in Germania provvedeva ad informarne i Comites, i patronati, e le associazioni di categoria in Italia quali, ad esempio, l'Associazione nazionale ex internati (A.N.E.I.). Analoga informativa svolgeva il Ministero degli Affari esteri, nei riguardi delle altre associazioni e patronati in Italia.
Nel corso di un recente contatto con il Segretario generale dell'Associazione nazionale
Risulta, per le lettere di ringraziamento pervenute alla nostra rete consolare in Germania, che alcuni cittadini italiani abbiano già ricevuto gli indennizzi richiesti.
Da parte della Volkswagen e della KPMG non è stato possibile ottenere indicazioni precise sul numero e sulla nazionalità dei beneficiari, i quali risultano peraltro essere stati soprattutto polacchi e russi.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Roberto Antonione.
gli uffici finanziari siti nel Comune di Palestrina (Roma), negli anni scorsi erano collocati in due strutture diverse e del tutto inidonee sia per vetustà che per funzionalità a rispondere alle esigenze dell'utenza;
il Ministero delle finanze, Direzione Regionale delle Entrate per il Lazio, con bando di gara regolamentare nel 1997, chiese per il Comune di Palestrina la reperibilità di locali per circa 1.200 mq con possibilità di adeguati parcheggi per i mezzi privati e, preferibilmente, siti a piano terra;
la gara venne aggiudicata alle società a responsabilità limitata LENEDIL che offriva in locazione i locali siti in Palestrina, Via Prenestina Antica, 177;
nel corso della formalizzazione amministrativa del contratto, vennero rilevati elementi di notevole difformità che mettevano in evidenza abusi edilizi incompatibili sia per le prescritte certificazioni che con le attestazioni rilasciate, al punto che i proprietari dei locali per risolvere le irregolarità avanzarono istanza di sanatoria al Comune di Palestrina;
sembrerebbe che l'UTE (ufficio tecnico erariale) abbia valutato tale immobile, ai fini della sanatoria, circa la metà di un metro quadrato di un terreno edificabile per il quale centinaia di prenestini stanno già pagando somme di ICI salatissime, solo perché il loro terreno ricade nell'ambito di un Piano particolareggiato -:
se non intenda, al fine della trasparenza dei contratti pubblici, svolgere un azione di approfondimento circa l'intera procedura svoltasi nell'appalto della gara, aggiudicata alla Società LENEDIL s.r.l. che, nonostante la presenza di gravi anomalie contrattuali, ottenne ugualmente da parte dell'amministrazione Finanziaria Ministeriale la formalizzazione del contratto locativo pur in presenza manifestamente di una costruzione abusiva non ancora sanata;
se non intenda chiarire il motivo per cui l'immobile fu preferito ad altre offerte a suo tempo correttamente avanzate per l'aggiudicazione della medesima gara.
(4-11131)
In data 9 ottobre 1997 si è provveduto ad una ulteriore pubblicazione, sullo stesso quotidiano a tiratura nazionale, al fine di verificare la presenza di eventuali altre proposte.
Successivamente in data 28 ottobre 1997, presso la stessa Direzione regionale, si è riunita la commissione per l'esame delle tre offerte pervenute seguito delle pubblicazioni su menzionate.
Difatti, valutando la «distribuzione interna degli spazi, il facile collegamento tra i vari livelli, gli spazi a parcheggio presenti nonché la disponibilità della proprietà ad apportare tutte le modifiche che l'Amministrazione richiedesse per le esigenze dell'Ufficio», la proposta della Lenedil srl è stata ritenuta - in relazione alle esigenze degli uffici istituendi - la più idonea, in quanto è emersa la corrispondenza tra le esigenze dell'amministrazione e le caratteristiche tecniche e logistiche dell'immobile offerto.
Come precisato dall'Agenzia delle entrate, i rapporti patrimoniali successivamente intercorsi tra le parti sono stati determinati conformemente alla valutazione di congruità del canone di locazione espressa dall'UTE in data 5 marzo 1998.
La medesima Agenzia delle entrate ha comunicato, infine, che l'idoneità degli immobili, individuati e scelti con la trasparenza garantita dalla procedura di aggiudicazione eseguita, è stata confermata dal punto di vista operativo dal proficuo lavoro registrato in questi ultimi anni di attività, mentre la conformità urbanistica e sanitaria alle norme di settore è attestata dal certificato di agibilità rilasciato dal comune di Palestrina in data 26 novembre 2004.
L'Agenzia del territorio, in relazione alla formalizzazione amministrativa del contratto ed agli elementi di difformità che, ad avviso dell'interrogante, mettevano in evidenza abusi edilizi al punto che i proprietari dei locali per risolvere le irregolarità avanzarono richiesta di sanatoria al comune di Palestrina, ha fatto presente che l'UTE venne interessato alla valutazione dell'immobile in questione, ai soli fini della predetta sanatoria.
Al riguardo l'Agenzia del territorio ha rappresentato altresì che il comune di Palestrina richiese con varie note all'ufficio provinciale di Roma dell'Agenzia medesima (ex UTE) la determinazione dell'aumento del valore venale, ai sensi dell'articolo 12 della legge n. 47 del 1985, per la realizzazione delle opere eseguite in difformità della licenza edilizia n. 89/68 e dell'autorizzazione del 15 dicembre 1975, rilasciate in relazione all'immobile di proprietà della società Lenedil, consistenti nella realizzazione di un locale sottorampa di mq. 58.68 e di un locale sottotetto di mq. 107,79.
Conseguentemente, per tali abusi, l'ufficio provinciale di Roma in data 26 marzo 2003 comunicò al comune di Palestrina l'aumento del valore venale delle opere di che trattasi nella misura di euro 19.377,31.
Le altre offerte, secondo quanto riferisce l'Agenzia delle entrate, presentavano caratteristiche logistico-funzionali non corrispondenti a quanto richiesto nell'avviso di gara («... ubicati in zone facilmente raggiungibili con mezzi pubblici e con possibilità di adeguati parcheggi per mezzi privati. È necessario che al piano terra sia possibile avere un ambiente unico per il ricevimento del pubblico che corrisponda al 35 per cento circa degli spazi degli Uffici. Uffici mq. 800 - Archivi mq. 400»):
a) la ditta Colasanti ha individuato un immobile non adeguato alle necessità operative dell'Agenzia; infatti tale immobile è dislocato su più piani e con il piano terra solo in uno dei due blocchi. In proposito il T.A.R. del Lazio, con ordinanza n. 08322/00, ha respinto l'istanza di sospensiva contenuta nel ricorso promosso da Colasanti Tullio per la A.D.A. s.r.l.;
b) l'immobile proposto dalla ditta Autopreneste srl, invece, non risultava possedere la destinazione di uso ad ufficio pubblico e, comunque, gli spazi offerti erano di un 40 per cento più ampi di quelli richiesti, oltre ad avere indicato un canone molto superiore rispetto alle altre offerte.
Il Sottosegretario di Stato per l'economia e per le finanze: Maria Teresa Armosino.
il 15 febbraio 2005 la direzione operativa di «Trenitalia Global Logistic», a firma del suo direttore Marco Manfredini, ha predisposto e comunicato alle sue strutture periferiche uno schema riorganizzativo delle stesse, con le indicazioni di direzione operativa;
nella individuazione e riorganizzazione territoriale delle funzioni operative la sede già definita «Stabilimento Bari», comprendente le regioni Puglia e Basilicata, viene ridimensionata ed accorpata alla più vasta «area adriatica» con sede referente Ancona;
le consolidate dimensioni del traffico merci, attivo nelle succitate regioni, non giustificherebbero tale accorpamento poiché esse interessano: la zona traffico intermodale Bari/Brindisi, Porto di Taranto, Polo chimico Brindisi, Siderurgia Bellavista, Traffico navale Indiacina/Porto di Taranto, Traffico Intermodale Evergreen Taranto, Traffico Fiat Melfi;
i dati di traffico rilevati nel 2004 nella attività dello Stabilimento di Bari ammontano ad oltre 191.000 carri movimentati, decisamente superiori a quelli di altre aree in via di organizzazione -:
se non ritenga opportuno intervenire, presso i soggetti interessati, affinché l'ordine di servizio relativo alla organizzazione di questa direzione operativa «Trenitalia Global Logistic» venga modificato in direzione di una ulteriore e specifica azione di rivalutazione dell'area ex Stabilimento di Bari con una diretta funzione operativa e di servizio, bloccando il processo di accorpamento in itinere.
(4-13093)
in data 15 febbraio 2005 la Direzione operativa di Trenitalia Global Logistic a firma del suo Direttore Marco Manfredini ha predisposto e comunicato alle sue strutture periferiche uno schema riorganizzativo delle stesse con le relative indicazioni di direzione operativa;
nella individuazione e riorganizzazione territoriale delle funzioni operative la sede già definita «Stabilimento Bari» comprendente le regioni Puglia e Basilicata, viene ridimensionata ed accorpata alla più vasta «area adriatica» con sede referente Ancona;
le consolidate dimensioni del traffico merci attivo nelle succitate regioni di Puglia e Basilicata, non giustificherebbero, secondo l'interrogante, tale accorpamento poiché esse interessano la zona traffico intermodale Bari/Brindisi, Porto di Taranto, Polo chimico Brindisi, Siderurgia Bellavista Traffico navale India-Cina/Porto di Taranto, Traffico Internodale Evergreen Taranto, Traffico Fiat Melfi;
i dati di traffico rilevati nel 2004 nell'attività dello «Stabilimento Bari» ammonta ad oltre 191.000 carri movimentati, decisamente superiori a quelli di altre aree in via di organizzazione -:
se non ritenga doveroso un suo intervento presso Trenitalia affinché l'ordine di servizio relativo alla organizzazione della suddetta Direzione operativa Trenitalia Global Logistic venga modificato in direzione di una ulteriore e specifica azione di rivalutazione dell'area ex Stabilimento Bari con una diretta funzione operativa e di servizio, bloccando il processo di accorpamento in itinere.
(4-13217)
La Direzione generale operativa logistica di Trenitalia sta attuando un percorso di crescita del settore merci incentrato sull'offerta di nuovi servizi nazionali ed internazionali prefigurando un ruolo sempre più rilevante del trasporto ferroviario all'interno della catena logistica.
In funzione di tale obiettivo, che rappresenta una nuova e importante sfida che
A queste finalità risponderebbe la riorganizzazione su tutto il territorio nazionale della Direzione produzione all'interno della Direzione generale operativa logistica che si fonda, non solo sull'ottimizzazione dell'utilizzo delle risorse disponibili, ma anche su un accorciamento della catena gerarchica e decisionale.
In particolare, nella nuova organizzazione non sono più previsti gli stabilimenti e le zone destinate a coordinarli; ma strutture operative, denominate le «Aree», con obiettivi ben precisi e responsabilità e deleghe coerenti con gli obiettivi stessi. Lo spirito della riorganizzazione non è quindi quello di diminuire il presidio del territorio bensì di aumentarlo focalizzando il fulcro delle attività produttive sugli impianti primari che sono le strutture realmente a contatto con il territorio.
Per quanto concerne, in particolare, gli accorpamenti di alcune strutture di ex stabilimenti sotto la stessa area, quali ad esempio la citata Ancona-Bari e le Napoli-Reggio Calabria, Roma-Cagliari e Verona-Venezia, Ferrovie dello Stato fa presente di aver seguito criteri oggettivi di dimensionamento del traffico assicurando, in ogni caso, che la nuova articolazione organizzativa non avrà ripercussioni negative né a livello occupazionale né sul traffico ferroviario della Puglia che rimane strategico nel quadro complessivo del trasporto ferroviario del Sud.
Il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti: Mario Tassone.
l'ultimo rapporto presentato dai Servizi di informazione e sicurezza italiani al Parlamento riferisce esplicitamente della possibilità che il terrorismo internazionale faccia ricorso ad azioni contro obiettivi in grado di trasformarsi essi stessi in strumenti di propagazione chimica o batteriologica, come i siti in cui sono conservati materiali chimici;
l'interrogante ha già sottoposto a codesto ministero diverse interrogazioni su questo tema, l'ultima delle quali il 25 marzo 2004, in cui esprime tutta la sua preoccupazione per i lavoratori e i residenti nelle aree limitrofe a tali siti industriali;
l'intrusione, nei giorni scorsi, nell'area del Petrolchimico di alcune persone, senza che nessuno sia riuscito a bloccarle o identificarle, pone in primo piano il problema della sicurezza di un'area di 2 mila ettari con decine di capannoni abbandonati, chilometri di recinzioni e mura facilmente scavalcabili;
i rapporti di sicurezza ai sensi dell'articolo 8 del decreto legislativo n. 334 del 1999, che recepisce la direttiva Seveso 2, n. 96 del 1982 e prevede che ogni azienda, oltre alla redazione di documentazione relativa allo stabilimento (notifica), predisponga la redazione di un rapporto di sicurezza da presentare agli organi competenti responsabili delle emergenze esterne, rivelano che nella Provincia di Venezia gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante di cui al decreto legislativo n. 334 sono ben 36, di cui 24 nel Comune di Venezia concentrati nella zona industriale di Porto Marghera;
l'autorità portuale ha predisposto il Rapporto sulla Sicurezza all'interno del Piano regolatore portuale del Porto di Venezia per la sezione di Porto Marghera, adottato dal Comitato Portuale il 17 febbraio 2000, da cui si evince la presenza di sostanze infiammabili, esplosive o tossiche di seguito elencate:
sostanza anidride arseniosa 12 tonnellate; infiammabili (GPL) 675 tonnellate; infiammabili (benzine) 900.720 tonnellate; infiammabili (benzine) 25.000 tonnellate; infiammabili (benzine) 218.325 tonnellate; infiammabili (greggio) 77.958 tonnellate; infiammabili (esano) 154 tonnellate; C.V.M.
sia il Rapporto sopra citato, sia il Piano di emergenza esterna relativa ai rischi industriali redatto dalla Prefettura nel febbraio 1998 evidenziano che, in normali condizioni di vento, i centri abitati di Marghera, Mestre, Malcontenta, Oriago, Mira, distanti da 1 a 4 chilometri dall'epicentro della zona a rischio, sarebbero raggiunti in pochi minuti dalla nube di sostanze tossiche sprigionatesi da qualche impianto;
un particolare fattore di rischio è dato dalla vicinanza delle piste di decollo e di atterraggio dell'aeroporto di Tessera, che obbliga i velivoli a sorvolare a bassa quota raffinerie, siti per lo stoccaggio di prodotti petroliferi, impianti chimici ad altissimo rischio per dimensione e tipologie delle sostanze trattate quali clorosoda, cloruro di vinile monomero e polimero, acrilonitrile ed altre -:
come intenda adoperarsi per garantire, nell'immediato, una effettiva difesa da possibili atti distruttivi;
quali misure intendano adottare a tutela dei lavoratori primariamente esposti al verificarsi di eventi quali esplosioni, incendi, rilasci e dispersioni di sostanze tossiche, e a tutela della popolazione residente nell'area limitrofa agli stabilimenti a rischio;
se non ritengono di supportare e indirizzare l'azione degli Enti Locali che, in base alle direttive Seveso sono tenute ad informare la popolazione e a strutturare sistemi adeguati per allertare la medesima, in caso di incidenti rilevanti;
come intenda adoperarsi per conseguire, nei tempi più rapidi possibile, l'obiettivo posto dalla risoluzione europea su Tolosa, cioè «l'allontanamento del rischio», che a Marghera significa in primo luogo «via il fosgene subito», come decine di migliaia di cittadini hanno chiesto con una petizione di massa subito dopo il gravissimo incidente alla Dow Chemical del 28 novembre 2002;
come intenda odoperarsi per evitare, per sottovalutazione del rischio, di rendersi, corresponsabili dell'angoscia, della paura ed eventualmente dei danni inflitti a un'intera comunità.
(4-10720)
Sulla base delle direttive contenute nel piano nazionale, le prefetture, compresa quella di Venezia, hanno predisposto i piani provinciali di difesa civile, nei quali sono state previste le procedure di intervento delle componenti del soccorso: i Vigili del fuoco, le forze dell'ordine e le componenti sanitarie.
I piani provinciali sono stati oggetto di verifica da parte del Dipartimento dei Vigili del Fuoco attraverso una serie di seminari pratico-esercitativi effettuati in tutte le regioni, con il coinvolgimento delle prefetture, dei comandi dei Vigili del fuoco, dei rappresentanti delle forze dell'ordine e delle componenti sanitarie, al fine di accertare l'idoneità dei piani stessi agli scenari che vengono di volta in volta proposti, in modo diversificato per ciascuna provincia.
La capacità di risposta del sistema di difesa civile è, inoltre, costantemente «testata» attraverso attività esercitative che, nel corso del 2004, hanno riguardato una dozzina di province, tra le quali Venezia.
Inoltre, il Comitato tecnico regionale di cui all'articolo 19 del decreto legislativo n. 334 del 1999 ha provveduto, ai sensi dell'articolo 21 dello stesso decreto, alla valutazione di tutti i rapporti di sicurezza presentati dai gestori, istituendo anche apposite commissioni incaricate di verificare lo stato di avanzamento dei lavori eseguiti a seguito delle prescrizioni impartite, ovvero l'attuazione dei progetti di adeguamento presentati.
Al riguardo, è comunque opportuno evidenziare come il carattere dinamico dei cicli produttivi della maggioranza degli stabilimenti industriali presenti comporti, soprattutto per le attività di processo e di trasformazione, un continuo aggiornamento con relativo riesame della documentazione tecnica dell'attività, nell'ambito delle procedure espressamente previste dal decreto legislativo suindicato e dal decreto interministeriale 9 agosto 2000.
Per quanto riguarda, in particolare, le misure di sicurezza e di vigilanza, disposte nell'area del polo chimico-industriale di Porto Marghera, in connessione con l'innalzamento della minaccia terroristica internazionale, si precisa che viene attuato un dispositivo di sorveglianza armata, con servizio di piantonamento e pattugliamento, sia presso i punti di accesso agli impianti del polo che nell'ambito delle aree prospicienti la laguna, direttamente o tramite canali industriali, con l'impiego di personale delle Forze dell'ordine, nonché con l'ausilio, per quel che riguarda la vigilanza via mare continuativa, di un istituto di vigilanza privata.
Oltre ai dispositivi attivi e passivi presenti all'interno dell'area industriale, si segnala che è attivo un servizio di vigilanza passiva con telecamere collegate ad una centrale operativa.
Venendo ora allo specifico episodio richiamato nel documento parlamentare, si precisa che la sera dello scorso 23 luglio, verso le ore 22,00, giungeva al pronto intervento la segnalazione, da parte di un responsabile aziendale della sicurezza, della presenza di due persone che cercavano di oltrepassare la rete di recinzione.
Veniva, pertanto, effettuato un accurato controllo da parte del personale della polizia di Stato, dell'Arma dei carabinieri, dei militari impiegati nella sorveglianza dell'area nonché dei vigili del fuoco, illuminando a giorno la zona, senza, tuttavia, riscontrare alcuna anomalia.
In riferimento, poi, al fattore rischio connesso al sorvolo dell'area si fa presente - su analoga precisazione della circoscrizione aeroportuale di Venezia - che «le rotte di avvicinamento seguite dai velivoli in atterraggio sull'aeroporto Marco Polo di Venezia non interessano lo spazio aereo sovrastante insediamenti abitativi e/o aree industriali, ma eventualmente possono considerarsi attigue ad una distanza pari a circa mezzo o trequarti di miglio marino».
Per quanto riguarda le misure a tutela dei lavoratori e della popolazione residente nell'area limitrofa, si precisa che le situazioni di emergenza connesse al rischio industriale sono considerate - per gli effetti e gli interventi da attuare - nelle apposite pianificazioni interne (predisposte dalle aziende) e nella pianificazione per l'area esterna redatta ed aggiornata dalla prefettura di Venezia.
Su questo tema, il comune di Venezia - d'intesa con la prefettura - ha svolto una consistente campagna informativa nei confronti della popolazione residente nella zona di Marghera e di Mestre, attuando incontri con le municipalità e le associazioni presenti sul territorio e distribuendo un opuscolo contenente informazioni sul rischio connesso all'insediamento industriale di Porto Marghera ed indicazioni sul comportamento da tenere in caso di allarme. Tale attività informativa verrà ripresa a breve con nuovi depliant e ancor più efficaci forme di divulgazione.
Peraltro, al fine di consentire una adeguata informazione alla popolazione in caso di emergenza, è stato realizzato dalla prefettura, dal comune e da alcune emittenti radiofoniche e televisive locali un sistema di comunicazione, denominato «Rialto», che, nelle situazioni di pericolo, consente all'Autorità preposta alla gestione degli interventi di inserirsi in qualsiasi momento nelle frequenze radio per inviare messaggi alla popolazione o, all'occorrenza, per diffondere in diretta informazioni sull'evoluzione dell'evento e sui comportamenti di autotutela.
L'apparato consente anche il collegamento con gli impianti di diffusione sonora installati presso le stazioni ferroviarie o metropolitane, cinema, centri commerciali e può trasmettere particolari codici di funzione in grado di attivare altre apparecchiature (come ad esempio i pannelli luminosi stradali).
Il sistema «Rialto» è stato sperimentato, con risultati estremamente positivi, nel corso di una esercitazione nazionale di difesa/protezione civile. Il test ha permesso di verificare la validità e l'efficacia del sistema sia per quanto riguarda le comunicazioni sulle stazioni radio-televisive, aderenti al progetto, sia per le comunicazioni audio presso le stazioni ferroviarie di Venezia e Mestre e la trascrizione dei messaggi sui pannelli luminosi stradali. Al momento gli organismi preposti si stanno adoperando per completare le ultime fasi del progetto, con la definizione dei messaggi precostituiti da inoltrare in automatico alle emittenti e la regolamentazione delle modalità di utilizzo del sistema.
Si ricorda, inoltre, che è in fase di realizzazione il sistema SIMAGE (Sistema-integrato per il monitoraggio ambientale e la gestione delle emergenze), previsto dall'accordo di programma sulla chimica a Porto Marghera (sottoscritto a Roma il 12 febbraio 1999) con cui sono state individuate le linee guida e le misure più significative per orientare il futuro dell'area industriale di Porto Marghera in modo compatibile con le nuove direttive europee, ovvero per costituire e mantenere nel tempo condizioni ottimali di coesistenza tra tutela dell'ambiente e sviluppo e trasformazione produttiva nel settore chimico.
Per quanto riguarda, infine, l'utilizzo del fosgene risulta in stato di avanzamento il progetto denominato «Processo per la produzione di Toluendiisocianato (TDI) senza impiego di fosgene» che, avviato sulla base del suddetto Accordo sulla chimica, dovrebbe consentire di ottenere alcuni benefici rispetto all'attuale processo di produzione di toluendiisocianato: l'eliminazione del fosgene per la produzione del toluendiisocianato; l'eliminazione del cloro che attualmente viene prodotto esclusivamente per la produzione del fosgene; l'eliminazione dell'impiego del diclorobenzene quale solvente clorurato nel processo attuale; l'eliminazione della produzione di peci clorurate, attualmente combuste nei forni inceneritori nonché l'eliminazione della produzione di acido cloridrico gassoso.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Maurizio Balocchi.
il magistrato alle acque di Venezia e il Consorzio Venezia Nuova (concessionario unico per gli interventi inerenti alla salvaguardia di Venezia e della laguna) hanno commissionato all'università IUAV di Venezia uno studio per l'inserimento architettonico delle opere lagunari impegnandosi a pagarlo ben 600.000 euro (seicentomila euro) più iva e altri oneri esclusi; lo studio, presentato a porte chiuse il 10 novembre 2004 nella sede del M.A.V., prevede progetti per abbellire i cantieri e le opere del sistema Mo.S.E. e per ridurre l'impatto visivo ed estetico l'isola artificiale
nel mese di luglio il magistrato alle acque di Venezia e il Consorzio Venezia Nuova hanno redatto uno Studio d'impatto ambientale per i siti di prefabbricazione dei cassoni delle opere mobili e avviato una procedura di V.I.A. presso la regione Veneto per la realizzazione di 38 megacassoni in calcestruzzo del Mo.S.E. (lunghi 60 metri, larghi 40, alti 12 metri) da collocare in Laguna nell'ambito pregiato di Ca' Roman (zona S.I.C.) e a ridosso del litorale di Pellestrina, in difformità dal Progetto definitivo del sistema Mose che prevedeva la realizzazione di tali enormi manufatti nell'avamporto di Cagliari e il loro trascinamento per circa 970 miglia marine fino a Venezia, e che tale Studio d'impatto ambientale sembra sia stato realizzato sulla base di un'auspicio formulato dalla Commissione di Salvaguardia di Venezia che, nella delibera di approvazione del progetto definito del Mo.S.E., ha inteso fare considerazioni socio-economiche e valutazioni finanziarie che esulano completamente e clamorosamente dai suoi compiti;
il comune di Venezia lamenta che le sue richieste non sono state oggetto di considerazione, anche se formalmente fatte proprie dalla delibera del Comitatone (Comitato Misto di cui alla legge n. 798 del 1984) del 3 aprile 2003 con l'inserimento di 11 condizioni, e che ancora il 15 giugno 2004 il consiglio comunale di Venezia ha approvato un documento nel quale chiedeva «... di procedere sperimentalmente all'innalzamento dei fondali alle bocche di porto e al restringimento dei varchi con riduzione delle sezioni liquide e che tali interventi vengano eseguiti adottando le soluzioni tecnologiche, ormai da più parti segnalate, che maggiormente rispondono ai requisiti di reversibilità e gradualità, di scarso impatto ambientale e di costi contenuti, procedendo a sperimentazioni di tali soluzioni in forme consistenti già dai mesi autunnali 2004 e con particolare riferimento alla bocca di porto del Lido». Esprimeva inoltre la propria convinzione che, «fintanto che non si verifichino concretamente gli effetti dei suddetti interventi sperimentali, non si debba procedere nel frattempo concretamente gli effetti dei suddetti interventi sperimentali, non si debba procedere nel frattempo ad alcun intervento diverso alle bocche di porto e tantomeno ad interventi di sbancamento e demolizione o di modifica della situazione attuale dei moli, provvedendo alla sospensione di quelli in corso e/o previsti -:
se ritengano opportuno e congruo l'importo che il magistrato alle acque di Venezia ed il Consorzio Venezia Nuova hanno deciso di corrispondere all'università IUAV di Venezia per uno studio per l'inserimento architettonico delle opere lagunari, impegnandosi a pagare 600.000 euro di denaro pubblico più iva e altri oneri esclusi;
quanto denaro pubblico viene a costare complessivamente lo Studio d'impatto ambientale per i siti di prefabbricazione dei cassoni delle opere mobili avviato dal magistrato alle acque di Venezia e dal Consorzio Venezia Nuova sulla base di un auspicio formulato da un organismo che non aveva titolo per farlo;
per quali motivi il magistrato alle acque di Venezia e il Consorzio Venezia Nuova, così, secondo l'interrogante, generosi nel corrispondere soldi alle università veneziane e nell'avviare studi d'impatto ambientale siano viceversa ostici e parsimoniosi nei confronti delle richieste formulate dal comune di Venezia.
(4-11642)
In particolare, il suddetto Comitato di settore, chiamato ad esprimere la propria valutazione ai sensi del decreto legislativo n. 490 del 1999 in merito alla compatibilità paesaggistica delle opere in argomento, con il parere del 3 dicembre 2003 ha rilevato che la delicatezza del contesto in cui le opere medesime si inseriscono richiede una particolare attenzione agli elementi architettonici degli interventi al fine di ridurre al minimo l'impatto sul paesaggio.
In considerazione di tali circostanze e degli obiettivi da raggiungere, il Comitato di settore ha prescritto che tutti gli aspetti del progetto che potrebbero produrre interferenze dal punto di vista paesaggistico devono trovare adeguato approfondimento a mezzo di «uno studio specifico» anche al fine di elevare, nel complesso, l'intrinseco pregio del paesaggio interessato.
Pertanto, il Magistrato alle acque di Venezia ed il proprio concessionario Consorzio Venezia Nuova hanno individuato nell'Università IUAV di Venezia il soggetto considerato maggiormente qualificato ad eseguire gli approfondimenti richiesti sia in considerazione delle specifiche competenze tecniche sia della particolare conoscenza del territorio veneziano.
Per quanto attiene allo studio di impatto ambientale commissionato per i siti di prefabbricazione in calcestruzzo da impiegare nelle opere mobili di regolazione delle maree, il Magistrato alle acque rappresenta che, sotto il profilo sia tecnico sia economico, è stato ritenuto maggiormente vantaggioso realizzare i suddetti manufatti in prossimità delle aree interessate dal loro impiego. La costruzione degli stessi in altro sito, come originariamente ipotizzato per due delle tre bocche di porto, avrebbe comportato un'elevata probabilità che, durante il loro trasporto verso la laguna di Venezia, i cassoni potessero disperdersi in mare. Tale rischio appare più evidente laddove si consideri non solo l'elevata dimensione dei manufatti di che trattasi ma anche il tragitto da percorrere particolarmente lungo, atteso che nelle originarie previsioni progettuali era previsto che i cassoni dovevano essere realizzati nella città di Cagliari.
Peraltro, fa presente infine il Magistrato alle acque, anche questa decisione, pur discendendo da oggettive considerazioni, risponde alle specifiche prescrizioni della Commissione per la Salvaguardia di Venezia della Regione Veneto.
Il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti: Mario Tassone.
secondo una notizia riportata da Giorgio Beretta nel sito internet di Unimondo, nei giorni scorsi il convoglio di Barbara Contini, inviata speciale del Governo Italiano per il Darfur, è stato attaccato dai miliziani Janjaweed (Contini viaggiava in elicottero) mentre stava portando aiuti umanitari in una zona controllata dai ribelli al governo sudanese, ed ha risposto al fuoco uccidendone almeno cinque;
l'ufficio per il coordinamento degli affari umanitari dell'Onu (OCHA) avrebbe stilato sulla vicenda un «rapporto interno» ma l'episodio, secondo quanto si legge nel sito, è mantenuto top secret dal Governo Italiano e dall'Unione europea;
durante un meeting sul Darfur tenutosi alcuni giorni fa a Khartoum, la Croce Rossa Internazionale (ICRC) avrebbe chiesto informazioni sull'accaduto, ma i rappresentanti dell'OCHA avrebbero rifiutato di rispondere alle domande sostenendo che «la vicenda è seguita a livello di UE e Governo italiano»;
alcune Ong presenti in Darfur sono critiche sul tipo di «accompagnamento» di cui si serve Barbara Contini, una scorta
quali siano le informazioni in possesso del governo a proposito della questione;
come intenda fare luce sull'episodio;
se intenda verificare l'efficacia dell'operato di Barbara Contini alla luce dell'accaduto riportato da Unimondo.
(4-12727)
Grazie alla rapida risposta al fuoco, l'automezzo, che portava le tradizionali insegne della cooperazione italiana ed aveva targa diplomatica, ha potuto proseguire il suo cammino verso Nyala; nessuno degli occupanti dell'automezzo ha riportato la benché minima ferita dallo scontro a fuoco.
I beni umanitari erano stati consegnati poche ore prima dalla dottoressa Contini nella località di Feyna, dove la predetta si era recata in elicottero delle Nazioni Unite unitamente ad alcuni rappresentanti di UNICEF (che effettuavano in quei giorni una campagna di vaccinazioni antipolio), e a membri della ONG americana Samaritan Pursue, già da tempo operante nella zona. L'accaduto è stato prontamente portato a conoscenza, da parte dello staff della dottoressa Contini, sia dell'ufficio di OCHA (United Nations Office for the Coordination of Humanitarian Affaire) di Nyala, sia dei responsabili del contingente dell'African Union.
È bene ricordare che la dottoressa Contini agisce in Darfur su incarico della Presidenza del Consiglio con una veste che evidentemente è ben diversa da quella delle ONG, e che ha comportato la decisione di metterle a disposizione una scorta armata, date le precarie condizioni di sicurezza in cui sono costretti ad operare nella regione i rappresentanti degli organismi umanitari. Tale scorta mantiene un atteggiamento improntato alla più assoluta riservatezza. Fin dall'inizio ha assunto un profilo basso ed improntata alla massima prudenza e discrezione, unitamente alla piena consapevolezza della delicatezza della scenario in cui si sta muovendo. La scorta inoltre, al momento dell'accaduto, stava rientrando a Nyala, non disponendo di posti in elicottero, e non stava effettuando un servizio di protezione al convoglio umanitario.
La dottoressa Contini si è recata in una zona certamente pericolosa, ma per raggiungere popolazioni bisognose, solo in parte e sporadicamente raggiunte in precedenza dagli aiuti umanitari, i cui bisogni, anche a seguito dei più recenti scontri tra ribelli e milizie, risultavano particolarmente urgenti.
Nonostante che la zona fosse stata dichiarata recentemente no go dai competenti organi delle Nazioni Unite a Nyala, la dottoressa Contini si è recata a Feyna con elicottero delle Nazioni Unite, durante la «finestra» di quattro giorni, concordata per l'effettuazione di una campagna di vaccinazione da parte di UNICEF. Si precisa inoltre che tutto lo staff della Cooperazione italiana si muove su veicoli ben identificati, caratterizzati da visibili segni di riconoscimento e dotati di targa diplomatica, comunque che ben si distinguono da quelli utilizzati dalle INGO.
Si fa presente che Manuel Da Silva, Resident and Humanitarian Coordinator delle Nazioni Unite a Khartoum, con il quale si è incontrato l'Ambasciatore d'Italia in Sudan, Angeloni, subito dopo l'accaduto, ha avuto parole di apprezzamento per l'opera della dottoressa Contini, aggiungendo che era stato lui stesso a suggerirle di recarsi a Feyna, dove la situazione si presentava particolarmente bisognosa di interventi.
Va infine ricordato che la dottoressa Contini è l'unico funzionario internazionale di alto livello che risiede stabilmente in
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Alfredo Luigi Mantica.