Allegato B
Seduta n. 635 del 31/5/2005


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DIFESA

Interrogazioni a risposta in Commissione:

DEIANA e PISA. - Al Ministro della difesa, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel novembre del 2004 l'interrogante effettuava una visita presso l'8o CERIMANT sito in Roma, nel corso della quale veniva illustrata dal Tenente Colonnello Nicola De Nicola, qualificatosi come Capo Ufficio Esplosivi, l'attività svolta dal predetto Reparto e dagli Enti dipendenti, con particolare riferimento alle attività di bonifica del territorio e di conservazione e manutenzione di munizionamenti;
l'interrogante chiedeva, anche in relazione ai noti fatti occorsi in località Procoio Nuovo che avevano visto coinvolto proprio il CERIMANT di Roma, se vi fossero, presso i Depositi Munizioni dislocati sul territorio di competenza, situazioni tali da costituire un rischio per la popolazione civile, residente in prossimità di detti siti, e più in generale per la sicurezza nazionale;
il responsabile dell'8o CERIMANT, Tenete Colonnello Nicola De Nicola rispondeva in termini rassicuranti evidenziando che l'attività di stoccaggio e conservazione dei materiali esplosivi, dei munizionamenti e delle armi è effettuata secondo precise direttive e rigidi criteri atti a garantire il necessario livello di sicurezza sia per le popolazioni civili che per la sicurezza interna dello Stato, mentre le attività di bonifica del territorio è di competenza del Reparto Genio che dispone


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di personale altamente qualificato ed esperto idoneo a garantire lo svolgimento dei compiti assegnatigli rispettando e garantendo elevatissimi standard di sicurezza, specificando che comunque il personale militare e civile dei CERIMANT opera solo ed esclusivamente come supporto, quando richiesto dagli Artificieri dei Reggimenti Genio;
in data 23 maggio 2005 l'interro- gante effettuava una visita presso l'8o CERIMANT - Deposito Munizioni «M. La Barbera» in località Nera Montoro (Terni);
nel corso della visita l'interrogante ha potuto constatare che:
a) in ossequio al contratto nr. 7367 del 14 giugno 2002 «Servizio di vigilanza installazioni Esercito Area centro-nord» il servizio di vigilanza armata è affidato a nr. 5 Guardie Particolari Giurate Civili, per singolo turno lavorativo, e più precisamente nr. 1 Capo turno, nr. 2 unità per la vigilanza all'ingresso del Deposito, nr. 2 unità servizio di ronda;
b) il sistema di video sorveglianza realizzato dislocando le telecamere solo in parte dei magazzini e non sul perimetro esterno del Deposito contravviene a quanto riportato al punto 4 dell'allegato «A» alla Direttiva sulla Sicurezza delle installazioni militari (servizi di vigilanza e di sorveglianza) Edizione giugno 2000;
c) il sistema di video-sorveglianza è inefficiente da oltre sei mesi;
d) la completa mancanza di sistemi idonei a rilevare e prevenire eventi criminosi che facilmente potrebbero essere messi in atto da gruppi eversivi o terroristici;
e) contrariamente a quanto riportato nella Relazione Tecnica 2005/03 del Centro Tecnico Logistico Interforze N.B.C. - Nucleo Controlli Ambientali - Civitavecchia, a firma del Direttore Col.Co. Ing. T. SG. Giacinto Costantino, le strutture di copertura dei manufatti adibiti a «riservetta munizioni» realizzate in cemento-amianto (eternit) sono in pessimo stato di conservazione ed in quantità tale da costituire concreto pericolo per la salute dei lavoratori e dell'ambiente;
f) alle competenze affidate al «Comandante alla sede» non corrisponde un adeguato supporto logistico infrastrutturale ed economico tale da garantire lo svolgimento delle attività istituzionali a questi affidate per il raggiungimento degli scopi prefissati dalla F.A.;
la situazione evidenziatasi nel corso della visita effettuata dall'interrogante presso l'8o CERIMANT - Deposito Munizioni «M. La Barbera» in località Nera Montoro (Terni) unitamente ai fatti riportati dalle maggiori testate giornalistiche in relazione all'esplosione avvenuta all'interno dello Stabilimento Militare Munizionamento Terrestre in località Baiano (Spoleto), sembrano, secondo l'interrogante, di fatto smentire le affermazioni rassicuranti rilasciate dal Tenente Colonnello Nicola De Nicola nel novembre 2004 -:
quali iniziative il Ministro della difesa intenda porre in essere affinché sia posto rimedio alle inaccettabili carenze di sicurezza, secondo l'interrogante inaccettabili, delle installazioni militari riscontrate ed evidenziate dall'interrogante;
quale sia la reale situazione, in relazione alla sicurezza delle installazioni militari, ovvero quali iniziative sono state poste in essere per impedire il verificarsi di incidenti e/o effrazioni a danno delle installazioni o enti delle Forze Armate da parte di criminali o gruppi terroristici;
quale sia la reale situazione, in relazione alla tutela della salute dei lavoratori civili e militari, dell'applicazione delle norme in materia di smaltimento di cemento-amianto (eternit) e per quale motivo presso i depositi munizioni indicati nella citata Relazione Tecnica 2005/03 ad oggi ancora non si sia provveduto in termini di legge;
quali iniziative il Ministro della difesa vorrà porre in essere nei confronti di chi


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ha responsabilità sui suddetti Depositi Munizioni dislocati sul territorio per non aver adeguatamente ottemperato alle necessarie procedure previste dalla direttiva sulla sicurezza delle istallazioni militari - ed. giugno 2000 -, sia sotto il profilo della sicurezza delle installazioni, sia in merito alla tutela della salute dei lavoratori civili e militari che vi operano.
(5-04402)

DEIANA e PISA. - Al Ministro della difesa, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il 24 maggio, a Formia, è stato rinvenuto un ordigno bellico risalente alla seconda guerra mondiale: trattasi di bomba d'aereo da 250 libbre inglese con una sola spoletta di coda detta «Pistol nr. 37» (descrizione effettuata da un Sottufficiale del 6o reggimento Genio-Roma);
l'ordigno è stato rinvenuto alle ore 11,30 circa da un civile e non è stato spostato;
alle ore 13,00 giungeva un Sottufficiale del 6o reggimento Genio il quale provvedeva a scoprirla per il successivo riconoscimento. Nelle operazioni di pulizia l'ordigno si muoveva roteando su se stesso, a quel punto il Sottufficiale capiva che si trattava di una bomba d'aereo con spoletta a lungo ritardo chimico, immediatamente dava l'allarme agli organi preposti i quali provvedeva ad effettuate tutte le operazioni di rito (sgombero, blocco tratta FF.SS. eccetera);
all'interrogante risulta, da notizie apprese in internet e dagli organi di stampa nazionali, che:
1) il tipo di ordigno bellico, data la sua particolare foggia, non può essere confuso con altri di differente tipologia;
2) l'ordigno può impiegare vari tipi di spolette tra cui quelle della serie Pistol NR.37 le quali sia distinguono: NR.37 (6 ore di ritardo), nr.37A (12 ore), nr.37B (36 ore), nr.37D (72 ore), nr.37E (144 ore);
3) per conoscere il ritardo che è stampigliato all'interno della spoletta bisogna smontarla, ma l'operazione non è effettuabile in quanto la stessa è dotata di un dispositivo antirimozione, che funziona facendo esplodere la bomba effettuando 2 giri di svinatura. Per tale motivo, una volta riconosciuta la bomba e la spoletta montata, bisognava attuare lo spostamento dell'ordigno in zona sicura entro il termine delle prime sei ore di ritardo (tempo di saturazione della spoletta nr.37) dal momento del rotolamento della bomba;
4) l'Artificiere del Genio intervenuto dichiarava erroneamente il tempo di saturazione stabilito in base al ritardo della nr.37E (144 ore);
5) successivamente, ad oltre sei ore dal ritrovamento e dallo spostamento dell'ordigno bellico, l'Artificiere del 6o reggimento Genio intervenuto per supportare le operazioni di bonifica dichiarava che la spoletta era della serie nr.37, precisando quindi il pericolo di brillamento. Le autorità disponevano quindi l'immediata attivazione delle procedure di sgombero dell'area interessata -:
se il Ministro della difesa non ritenga necessario riportare nell'ambito delle attività dei Cerimant i compiti di bonifica del territorio da ordigni e residuati bellici, atteso che il personale dei reparti in questione può vantare esperienze e professionalità di altissimo livello, maturate nel corso di oltre 50 anni di attività;
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dell'ammontare complessivo dei costi sostenuti dalle Amministrazioni interessate nelle operazioni di bonifica in corso nella città di Formia e se non intendano avviare tutte le indagini atte ad accertare le eventuali responsabilità del personale che ha eseguito e diretto l'intervento di bonifica dell'ordigno bellico rinvenuto a Formia, e conseguentemente assumere provvedimenti adeguati anche a garanzia e tutela del buon andamento dell'ordine pubblico oltre che della sicurezza del territorio e dei suoi abitanti.
(5-04403)