...
essere in possesso dei requisiti stabiliti dall'articolo 2 comma 1 del decreto 27 ottobre 2004;
usi consentiti dalla legge; per il personale della Marina Mercantile esiste un documento simile: l'estratto del libretto dl navigazione;
dall'intensificazione dell'indiscriminato uso militare della regione;
Fabrizio Quattrocchi, il contractor ucciso in Iraq nel maggio scorso; nel servizio appaiono numerose foto tratte da un video che sarebbe stato girato dagli stessi colleghi del Quattrocchi, nelle quali questi compare mentre si esercita con armi di vario tipo o mentre scorta, sempre armato, personalità irachene;
con la sospensione della leva obbligatoria, si deve ottenere una maggiore professionalità delle truppe volontarie;
allo stato attuale risultano in servizio 117.778 unità delle quali 77.134 militari di truppa e 40.544 sottufficiali od ufficiali;
la ferma volontaria ha portato a nuove immissioni nell'esercito -:
quanti ufficiali siano in servizio;
se sia possibile avere i dati divisi per grado;
quali qualifiche ricoprano i sottufficiali e gli ufficiali e se ne si prevede la soppressione di alcune di esse;
per quali qualifiche saranno fatte assunzioni prossimamente.
(3-04604)
VI Commissione:
l'articolo 47 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, nella legge 326/2003, ha esteso i benefici previdenziali previsti per i lavoratori esposti all'amianto anche per i periodi lavorativi non soggetti all'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali gestita dall'INAIL; riconoscendoli anche al lavoratori marittimi (che erano esclusi in quanto coperti da assicurazione obbligatoria gestita non dall'INAIL, ma dall'IPSEMA) che possano dimostrare di avere svolto, alla data del 2 ottobre 2003, di
il 17 dicembre 2004 sulla Gazzetta Ufficiale n. 295 è stato pubblicato il decreto interministeriale del 27 ottobre 2004 emanato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze nel quale vengono dettate le modalità di attuazione del citato articolo 47, stabilite le modalità di presentazione della domanda per il riconoscimento dei suddetti benefici previdenziali;
il 29 dicembre 2004 è stata emanata la Circolare applicativa INAIL n. 90 che esplicita tale possibilità anche ai lavoratori marittimi;
il riconoscimento dei benefici previdenziali previsti per i lavoratori esposti all'amianto è subordinato alla presentazione di una specifica domanda di certificazione nella quale occorre attestare che i soggetti interessati siano stati «occupati, per un periodo non inferiore a 10 anni, in attività lavorative, comportanti esposizione all'amianto, in concentrazione media annua non inferiori a 100 fibre/litro come valore medio su 8 ore il giorno ... omissis ...» domanda che deve essere presentata, pena la decadenza dal diritto, entro l'ultimo termine utile del 15 giugno 2005;
vi è l'oggettiva impossibilità, da parte degli interessati, di presentare, «il curriculum lavorativo» (condizione essenziale ai fini dell'avvio del procedimento di accertamento da parte dell'INAIL) rilasciato dal datore di lavoro, dal quale risulti l'adibizione, in modo diretto e abituale, ad una delle, attività lavorative di cui al medesimo articolo 2 comma 2, comportanti l'esposizione all'amianto» (articolo 3 comma 3 del decreto 27 ottobre 2004). Si potrebbe, per dirimere tale situazione, consentire di sostituire il curriculum con il rilascio, da parte dell'Amministrazione, dell'estratto del documento-foglio-matricolare che segna e riporta tutta la vita, l'intero arco lavorativo - imbarco, del personale;
è impossibile individuare una «autorità» che possa dichiarare, ora per allora, lavorazioni effettuate su vecchie Unità Navali, ormai già in disarmo o addirittura non più esistenti; la lista di Unità Navali, presentata dallo Stato Maggiore Marina attestante la presenza di amianto, nel periodo che va dal dopoguerra al 1994, non è stata ritenuta, dal Ministero del Lavoro, conforme alla dichiarazione prevista dal Decreto, pertanto, non idonea da allegare alla domanda degli interessati e non in grado di sostituire la presentazione del curriculum poiché tale lista è utile al solo fine di attestare la presenza di amianto nell'ambiente di lavoro e non l'effettiva mansione del lavoratore o l'esatta e quantizzabile esposizione dovuta alle lavorazioni citate nel decreto;
il rilascio del curriculum, a firma dei comandanti delle Unità citate, compreso le navi mercantili, non è ritenuta dallo Stato Maggiore Marina una soluzione percorribile a causa della difficoltà/impossibilità sia di rintracciare i diversi Comandanti succedutisi negli anni al comando delle varie navi, senza considerare il fatto che alcuni essi potrebbero trovarsi in quiescenza o essere addirittura deceduti, sia in quanto durante il periodo di imbarco il datore di lavoro può cambiare molte volte;
le notizie contenute nel foglio matricolare sono attendibili in quanto inserite dal Ministero verso il Comando dell'interessato, non viceversa, vi sono tutte le notizie ed i dati relativi alla posizione giuridica ed amministrativa del personale del Ministero della Difesa: lo stato giuridico, la data di arruolamento, le promozioni di grado con relative decorrenze, le destinazioni e gli incarichi ricoperti, i periodi di servizio prestato nei vari Enti, le onorificenze, gli encomi, le abilitazioni, gli imbarchi, le notizie sanitarie, gli eventuali periodi di servizio riscattabili ai fini della buonuscita, eccetera;
tale documento viene già utilizzato come certificazione ai fini IMPDAP e IPSEMA e in tutti quei casi ove occorra una certificazione del datore di lavoro per gli
la tipologia dei lavoratori di cui si tratta, è atipica, rispetto ai lavoratori di altri settori (che lavorano mediamente, sul posto di lavoro, otto ore al giorno) in quanto il lavoratore/militare imbarcato, vive, 24 ore su 24, nello stesso luogo di lavoro (sulla nave) pertanto non solo durante le sue ore di lavoro, stando quindi a contatto con la fibra di questo minerale cancerogeno continuativamente per tutto il periodo di imbarco -:
se intenda porre in essere azioni concrete, concertandole anche con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, affinché il disposto normativo di cui alla legge, 326/2003 possa trovare reale immediata applicazione per i lavoratori marittimi, consentendo loro di presentare la domanda, al fine di non far scadere il termine di presentazione, e di consentire che l'estratto del documento-foglio-matricolare, rilasciato dall'Amministrazione della Difesa, abbia la stessa validità/equipollenza del curriculum.
(5-04365)
nel pomeriggio di domenica 10 aprile due esplosioni avvenute una di seguito all'altra all'interno dello stabilimento militare di Baiano di Spoleto hanno causato ingenti danni alle infrastrutture dello stabilimento. L'onda d'urto si è estesa in un raggio molto ampio danneggiando numerose costruzioni civili, seminando il panico tra le popolazioni anche se per fortuna si registrano solo pochi e leggeri feriti;
lo stabilimento militare di Spoleto a seguito della riorganizzazione delle Forze Armate è stato oggetto di ristrutturazione e transitato a tal fine in un'apposita Agenzia della Difesa che doveva curarne la riorganizzazione raggiungendo una economicità di gestione;
l'attività produttiva principale è stata fino a due anni fa la distruzione delle mine antiuomo mentre più recentemente si è passati alla lavorazione di bombe a mano, e più precisamente alla messa in sicurezza di un manufatto acquistato sul mercato e risultato non completamente sicuro;
la riorganizzazione dello stabilimento è stata condivisa dalle organizzazioni sindacali e accompagnata da un accordo che prevedeva la riqualificazione del personale nel nuovo contesto produttivo, anche se recentemente sul rispetto di tale accordo sono sorte delle divergenze che hanno registrato motivate critiche da parte sindacale;
le cause delle esplosioni di ieri non sono state ancora chiarite e stando alle notizie riportate dalla stampa dovrebbero essersi verificate nel reparto dello stoccaggio delle bombe a mano affidate allo stabilimento per ripristinarne la sicurezza -:
qual è ad oggi la situazione con particolare riferimento alle misure per la riorganizzazione dello stabilimento militare di Spoleto, le operazioni di bonifica dai danni e dai pericoli derivati dalle esplosioni, la ripresa dell'attività produttiva e i risarcimenti alle comunità danneggiate.
(5-04366)
il maresciallo Alessandro Di Giorgio è padre di 4 gemelle, tutte non vedenti di cui una, Paola Rita, soffre anche di gravi disturbi cerebrali e ritardi nella crescita;
oggi le ragazze hanno 19 anni e sono state accudite fino all'anno scorso sia dal padre che dalla madre, morta nel gennaio 2004 a causa di un infarto non diagnosticato dal pronto soccorso;
da due anni, e tanto più dallo scorso anno, quando il maresciallo è rimasto vedovo, accudisce personalmente in tutto le ragazze, vestirle, farle mangiare, portarle a scuola;
per far questo il Di Giorgio si è giovato della legge 388 che prevede, per un genitore di un disabile, di giovarsi di due anni di congedo retribuito. Da ottobre 2004, sono scaduti i termini, previsti dalla Legge 388;
il maresciallo, per continuare ad accudire le figlie, ha chiesto che il congedo gli venisse prorogato in virtù della presenza di altri 3 disabili. Fino ad oggi, a parole, tutti gli hanno dato ragione ma nessuno ancora ha formalizzato ufficialmente la proroga;
il Ministero della Difesa, direzione generale per il personale militare, a cui il Di Giorgio si è rivolto per dipanare questo gravissimo stallo della sua situazione, si evidenzia che da ottobre 2004 il maresciallo si è giovato di permessi, giorni di malattia e ferie maturate per continuare ad accudire le figlie, ha risposto che non ha diritto alla proroga ma solo a tre giorni di permesso mensile, per ogni figlio;
si evidenzia che il Senato della Repubblica ha accolto un Ordine del Giorno con il quale si impegna il governo a valutare concretamente la modifica delle norme, di cui all'articolo 42, comma 5 del Decreto Legislativo 26 marzo 2001 n.151, contemplando la possibilità che le famiglie con più figli disabili possano avvalersi di una estensione del periodo di congedo fruibile, di ulteriori due anni per ogni figlio -:
se non intenda immediatamente intervenire per risolvere tale situazione umana vista l'assoluta gravità e particolarità del caso del maresciallo Alessandro Di Giorgio.
(5-04367)
risulta all'interrogante che a Muravera, Sardegna, mercoledì 5 maggio, un missile partito dal poligono di tiro di Salto di Quirra è esploso nella vicinanza della costa causando il panico tra la popolazione e in particolare tra i ragazzi dell'Istituto Agrario - che si è venuto a trovare sulla traiettoria del missile - i quali hanno avvertito un forte boato accompagnato dalle vibrazioni dei vetri e dell'edificio stesso, come in presenza di una forte scossa sismica;
secondo l'interrogante anche se si fosse trattato realmente di esplosione programmata, sarebbe grave che non vi sia stata un'adeguata informazione preventiva tra la popolazione civile, onde evitare situazioni di panico in una zona già fortemente provata dalla vicinanza del poligono;
il coinvolgimento di popolazioni civili in esercitazione militari, come quella in oggetto, svoltasi fuori dall'area militare, nei pressi di un centro abitato e sopra una zona costiera dove operano numerose cooperative di pescatori è ad opinione dell'interrogante, una prassi del tutto anomala e di inusitata gravità per le eventuali conseguenze sulle popolazioni stesse -:
se quanto riferito in premessa risponda al vero;
se esistano e quali eventualmente siano le disposizioni del Ministero della difesa che legittimino l'attuazione di esercitazioni militari fuori dai previsti parametri di sicurezza e se il Ministro non intenda rapidamente revocarle di fronte alla qualità dei fatti in questione, ristabilendo la rigorosa osservanza delle procedure previste dalla legge, non concedendo deroghe, né alle strutture militari nazionali, né tanto meno alle imprese private che «affittano» il poligono di Quirra, adottando in conseguenza tutte le misure necessarie oggi per garantire il territorio e la sua popolazione dai rischi che derivano
se il Ministro non ritenga indispensabile di fronte a questa escalation dell'uso militare del territorio di Salto di Quirra e alla ricaduta in termine di sicurezza e salute pubblica mettere in atto una sospensione di tutte le attività militari nella zona e ripensare complessivamente la questione delle servitù militari sull'isola.
(4-14659)
in un'inchiesta del giornalista Sigfrido Ranucci per Rainews 24, trasmessa anche in chiaro su Raitre alle ore 7,40 del 29 luglio scorso e in molti quotidiani della stessa giornata viene portato alla luce, attraverso testimonianze dirette, un sistema, parrebbe ormai consolidato da tempo, di tangenti pagate da militari per poter partecipare a missioni all'estero;
nel dicembre del 2003, un colonnello dell'esercito, attualmente in pensione con il grado di generale, venne arrestato a Motta di Livenza (Treviso) mentre intascava settemila euro da un tenente al quale aveva promesso una missione all'estero, dopo averne intascati ben 46mila da altri militari, come successivamente accertato dal Tribunale militare di Padova che lo ha poi condannato (5 maggio 2004) ad una pena di due anni per truffa e peculato;
numerose denunce di questa pratica sono state riportate dall'Unac, che attraverso il suo presidente riferisce come risultino anche numerosi esposti alle procure militari e non sempre in forma anonima;
nell'inchiesta di Rainews e sulla stampa (il manifesto 29 luglio) viene raccontato come esisterebbe un vero e proprio sistema di raccomandazioni per poter partecipare a missioni all'estero a cui si accederebbe attraverso pagamento di tangenti, l'importo delle quali può arrivare fino 8-10 mila euro;
tale situazione sarebbe estremamente diffusa e generalizzata, visto che ne riferiscono militari appartenenti a varie strutture territoriali sia dei carabinieri e sia dell'esercito, al nord come al sud dell'Italia -:
quali informazioni il Governo abbia a proposito di queste vicende;
se vi siano inchieste in atto al fine di appurare questo fenomeno ed individuarne i responsabili;
cosa, il Governo, intenda fare affinché tali episodi, che gettano una luce negativa sul ruolo democratico delle forze armate, non abbiano a ripetersi.
(4-14660)
da agenzie stampa (Ansa) e articoli di quotidiani (Unione Sarda, La Nuova Sardegna, Liberazione del 2 giugno 2004) si apprende che nella giornata del 1 giugno scorso, nella spiaggia di Sant'Anna Arresi sulla costa occidentale della Sardegna, alcuni proiettili sparati da una autoblindo durante un'esercitazione militare nel Poligono di Teulada, sono finiti sull'arenile. I tre bossoli di «Centauro», grosse munizioni esplose da carri dell'unità di cavalleria blindata della Brigata Garibaldi, inerti e senza esplosivo, ma ugualmente letali se avessero colpito una persona, hanno mancato il bersaglio situato nel poligono di tiro di Teulada e sono finiti in acqua sull'arenile provocando panico tra i presenti in spiaggia;
l'agenzia di pubblica informazione del comando militare della Sardegna, ha fatto sapere che i proiettili «sono finiti leggermente al di fuori della campana di sgombro... e non c'è stato nessun danno a persone o cose e sono in corso accertamenti per stabilire l'esatta dinamica dell'accaduto»;
le dichiarazioni tendenti a ridimensionare l'accaduto nulla tolgono alla gravità dell'episodio, infatti, a giudizio dell'interrogante, è gravissimo che durate un'esercitazione di tiro sia sufficiente un errore di mira per mettere a repentaglio la sicurezza della popolazione e dei pescatori della zona, che già subiscono le vessazioni delle servitù militari sull'isola;
il giorno 3 giugno (agenzia Agi) una dozzina di imbarcazioni, con a bordo i pescatori delle marinerie di Teulada e Sant'Anna Arresi - che protestavano contro le penalizzanti limitazioni del diritto di pesca nell'area di mare prossima al poligono di tiro di Capo Teulada - intorno alle 10.30 si sono ritrovate nel bel mezzo di un'esercitazione militare. Secondo quanto riferito dai pescatori, i colpi di cannone hanno raggiunto il mare, arrivando a circa duecento-trecento metri dalle imbarcazioni. Sempre secondo le testimonianze, l'esercitazione è proseguita per circa un quarto d'ora dal momento in cui le barche sono state intercettate dalle motovedette -:
cosa abbia da riferire il Governo in merito a questi ripetuti episodi che mettono seriamente a repentaglio l'incolumità degli abitanti dell'area, rivelando, secondo l'interrogante, una preoccupante irresponsabilità e indifferenza nei confronti della popolazione civile oltre a limitare lo sviluppo turistico del territorio e la capacità lavorativa dei pescatori, a tutto svantaggio dell'economia locale;
quali siano i tempi e i programmi previsti dal Ministero per attuare la bonifica del mare della Sardegna dai residuati delle esercitazioni militari, e se il Ministro non ritenga indispensabile, di fronte all'escalation dell'uso militare del territorio e alla ricaduta in termine di sicurezza sull'ambiente e la salute pubblica, mettere in atto la sospensione di tutte le attività militari nella zona ripensando complessivamente la questione delle servitù militari sull'isola.
(4-14661)
in data 14 ottobre 2004 è stato sottoscritto tra il ministero della Difesa, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il ministero dell'Economia e delle Finanze un protocollo d'intesa finalizzato ai trasferimento al Demanio Statale Aviazione Civile di strutture aeroportuali attualmente in capo all'Ammininistrazione della Difesa;
l'operazione, che dovrebbe coinvolgere 15 strutture (Ancona Falconara, Comiso, Napoli Capodichino, Treviso Sant'Angelo, Brescia Montichiari, Catania Fontanarossa, Rimini, Palermo Boccadifalco, Vicenza, Verona Villafranca, Udine Campoformido, Roma Ciampino, Brindisi, Cagliari Elmas e Capua), prevede il transito all'Enac non solo dell'attività di gestione degli aeroporti, ma comprende anche i beni infrastrutturali strumentali quali apparecchiature Tlc, Av e Meteo;
secondo notizie non ufficiali il transito al Demanio civile coinvolgerebbe anche parte del personale dell'amministrazione della Difesa;
tali notizie, non supportate da alcuna comunicazione ufficiale sta generando, come è facile comprendere, apprensione e disagio fra i dipendenti stessi -:
se il Ministro intende chiarire quali saranno gli effetti dell'operazione per il personale e come si intendano garantire equità di trattamento e rispetto delle qualifiche e della professionalità acquisite;
a quanto ammontino gli oneri finanziari conseguenti al mutamento e come siano ripartiti fra le amministrazioni interessate;
quali siano le conseguenze per quanto riguarda le specifiche esigenze della Difesa e delle Forze Armate.
(4-14667)
nel primo numero del settimanale News compare un servizio esclusivo su
l'articolo del settimanale contiene inoltre una rivelazione circa i veri compiti che Quattrocchi avrebbe dovuto svolgere in Iraq; egli, infatti, sarebbe stato in realtà un agente del Dssa (Dipartimento studi strategici antiterrorismo), struttura internazionale a direzione italiana, operante in ambito Nato, con compiti di intelligence e operativi in funzione antiterrorismo -:
se risponda al vero quanto affermato dal settimanale News, in particolare se il Quattrocchi stesse svolgendo in Iraq operazioni coperte e come quest'ultime si inquadrino nell'ambito della presenza italiana nella coalizione delle forze occupanti, presenza fin qui descritta dal governo come finalizzata all'assistenza umanitaria delle popolazioni di Nassyriya.
(4-14674)