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di Sulmona, e se ritenga possibile l'esistenza di un «effetto emulazione» che colpisce la popolazione detenuta nell'istituto di pena che ha totalizzato purtroppo il più elevato numero di suicidi nella storia carceraria del nostro Paese.
l'ennesimo suicidio di un detenuto nel carcere di Sulmona (il sesto dall'ottobre 2003) ha destato sconcerto e commozione;
Francesco Vedruccio si è tolto la vita in data 27 aprile 2005, aggiungendo una nuova tragica vicenda alla serie lunga, troppo lunga, apertasi con il suicidio della direttrice del carcere di Sulmona;
la situazione è tale da non consentire più interventi con lo strumento normale della visita ispettiva;
è opportuno analizzare se vi possa essere un eventuale «effetto emulazione» che potrebbe caratterizzare la situazione psicologica di buona parte della popolazione detenuta indipendentemente dalle condizioni di detenzione;
se tale tesi avesse fondamento, appare evidente che l'unica possibile soluzione del problema potrebbe essere quella di un ricambio complessivo della popolazione detenuta, come peraltro richiesto dall'organizzazione sindacale Sappe -:
se e quali iniziative intenda assumere, oltre a quelle di rito, per tentare di comprendere quel che accade nel carcere
(3-04470)
come si è appreso da organi di stampa, il presidente del tribunale di sorveglianza di Campobasso ha scagliato un grave e soprattutto gratuito attacco ai danni dei magistrati di sorveglianza di Palermo, con riferimento alla vicenda relativa al reo confesso pluriomicida Angelo Izzo, per il provvedimento di semilibertà a questi concesso dai giudici del tribunale di sorveglianza palermitano;
non può tuttavia non rilevarsi che attribuire ai magistrati di sorveglianza di Palermo la responsabilità di aver concesso la semilibertà al «mostro del Circeo», così come ha tentato di fare il presidente del tribunale di sorveglianza di Campobasso, appare, a parere dell'interrogante, un grossolano, quanto gravissimo, tentativo di coprire altre diverse, pesanti, responsabilità. Quelle stesse responsabilità della medesima sezione di sorveglianza di Campobasso sui cui giudizi, sulle cui analisi, sulla cui istruttoria, e sul cui esame trattamentale di Angelo Izzo si sono dovuti basare, come impone la legge, i magistrati di sorveglianza di Palermo;
al contrario, agli stessi magistrati palermitani va dato merito di aver ritardato per oltre otto mesi la valutazione di quel materiale predisposto a Campobasso sulla presunta redenzione, poi rivelatasi falsa, di Angelo Izzo e sul suo recupero sociale -:
se il Ministro interrogato nell'ambito delle proprie competenze e poteri, non ritenga disporre una ispezione ministeriale ad avviso dell'interrogante opportuna, quanto necessaria nei confronti del tribunale di sorveglianza di Campobasso per accertare le modalità di trattazione, e, se del caso, le eventuali responsabilità, della vicenda relativa al caso di Angelo Izzo.
(4-14247)
nella notte del 27 giugno 2004, ad Arezzo, alcuni sostenitori della senatrice Monica Bettoni, candidata a sindaco della città da parte di tutto il centrosinistra, hanno subìto, presso la sede del proprio centro elettorale (sito in via Madonna del Prato), un'aggressione da parte di un gruppo di persone che sarebbero state individuate come militanti di destra;
una troupe di Rai 3 ha ripreso l'episodio che, nei giorni successivi, è stato mandato in onda più volte;
nelle immagini riprese e mandate in video dalla Rai, appare che, oltre a giovani legati a formazioni della destra extraparlamentare, all'aggressione avrebbe preso parte anche il signor Oreste Civitelli - all'epoca dei fatti assessore alle politiche giovanili e presidente provinciale di Alleanza Nazionale;
in particolare, nel servizio mandato in onda da Rai 3, appare il suddetto mentre si scaglia sui militanti del centrosinistra, colpendoli con calci e pugni;
la Digos di Arezzo, pur presente ai fatti, non è riuscita ad intervenire in tempo per impedire l'aggressione;
un cittadino, colpito alla gamba da un calcio del Civitelli, ha presentato una denuncia presso la Procura di Arezzo;
sono ormai trascorsi 10 mesi da tali fatti -:
se sia stata avviata un'inchiesta giudiziaria sui gravi fatti riferiti in premessa e, in caso affermativo, di quali informazioni il Governo disponga in merito.
(4-14248)