Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 620 del 4/5/2005
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(Deposito dello strumento di ratifica della Convenzione sui diritti dell'uomo e le biomedicine e del Protocollo addizionale di Parigi sul divieto di clonazione di esseri umani - n. 3-04448)

PRESIDENTE. L'onorevole Volontè ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-04448 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 2).
Ricordo all'onorevole Volontè che ha un minuto di tempo a disposizione.

LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, la ringrazio, anche per avermi ricordato il tempo a mia disposizione.
Con questa interrogazione intendiamo chiedere al Governo (dopo averlo già fatto nel 2003) che cosa osti al deposito dell'autorizzazione di ratifica della Convenzione del Consiglio d'Europa di Oviedo del 1997. Si tratta di una Convenzione molto importante, che riguarda la protezione dei diritti dell'uomo e della dignità dell'essere umano, in particolare in rapporto all'applicazione della biologia e della medicina.
Ricordo non solo che il nostro Parlamento ha approvato la legge n. 40 del 2004, sottoposta a referendum, che tutela l'embrione e vieta la selezione eugenetica, ma anche che nel marzo del 2005 la dichiarazione di clonazione umana dell'Assemblea generale dell'ONU ha riguardato una materia molto simile a quella che ho ricordato prima, concernente la tutela della vita umana stabilita dal Consiglio d'Europa ad Oviedo.
Chiedo al Governo se possa dare notizie della ratifica della Convenzione e del Protocollo di Parigi.

PRESIDENTE. Il ministro per i rapporti con il Parlamento, onorevole Giovanardi, ha facoltà di rispondere.

CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, confermo all'onorevole Volontè che il Governo attribuisce grande importanza all'adeguamento dell'ordinamento giuridico italiano ai principi e alle norme della Convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione dei diritti dell'uomo e della dignità dell'essere umano, fatta ad Oviedo il 4 aprile 1997, nonché del Protocollo addizionale del 12 gennaio 1998 sul divieto di clonazione degli esseri umani.
Infatti, già in sede di ratifica del Trattato sulla Costituzione europea il Governo ha accettato una raccomandazione a non legittimare nessuna interpretazione delle disposizioni della Costituzione europea relative al divieto di clonazione riproduttiva degli esseri umani che autorizzi o addirittura promuova nel nostro paese una normativa che permetta la clonazione a fini terapeutici.
I termini per l'adozione del decreto legislativo che deve tradurre nell'ordinamento italiano questa normativa, purtroppo, sono scaduti e dico molto apertamente e chiaramente la ragione: il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca non ha dato a suo tempo l'assenso al Ministero della salute, malgrado il Ministero della salute lo avesse più volte richiesto e nel frattempo la delega è scaduta.
Proprio per questo, in data 15 febbraio 2005 (due mesi fa), ho assentito, come ministro per i rapporti con il Parlamento, alla presentazione di un emendamento attraverso il quale si disponeva il differimento del termine per l'esercizio della delega, visto che nel frattempo è arrivato anche l'assenso del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per poter rapidamente emanare il decreto legislativo.
Purtroppo (ricordo che l'emendamento era relativo al decreto-legge per la proroga di termini), durante i lavori al Senato il relatore ha chiesto, sia ai senatori sia al Governo, di ritirare gli emendamenti per una questione specifica che riguardava la possibilità di conversione di quel decreto-legge. Quindi, l'emendamento non è stato accolto in quella sede.


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Mi impegno ora a ripresentare l'emendamento per differire il termine per l'esercizio della delega nel primo provvedimento utile che venga convertito in legge, se un decreto-legge, o approvato dal Parlamento, affinché tutti gli elementi che sono stati raccolti e che sono utili all'emanazione del decreto legislativo possano essere rapidamente utilizzati per tradurre, quindi, nel nostro ordinamento i principi di Oviedo.

PRESIDENTE. L'onorevole Volontè ha facoltà di replicare.

LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, onorevole ministro Giovanardi, non posso certamente dire di essere contento di questa notizia, che però, almeno, è una notizia. Sappiamo che c'è un impegno del Governo non solo ad adottare il decreto legislativo, ma anche a ratificare prontamente una Convenzione la cui mancata attuazione costituisce un grave limite all'applicazione nell'ordinamento interno dei principi fissati nella Convenzione stessa e indebolisce la posizione italiana, oltre che la tutela della vita umana nel nostro paese.
La ringrazio per questo impegno che lei ha voluto assumere. Tenga conto che per quanto ci riguarda tale impegno deve essere portato a termine entro i prossimi mesi. Lo riteniamo un aspetto fondamentale non solo per la nostra assoluta convinzione nei principi ispiratori della legge n. 40, che tra qualche settimana sarà sottoposta a referendum, ma anche e soprattutto perché tutela la vita umana e lo fa a livello internazionale.
Oviedo, la Dichiarazione contro la clonazione umana delle Nazioni Unite e il Protocollo di Parigi sono strumenti fondamentali per le persone e i cittadini che abitano nel nostro paese. Non si capisce perché si vorrebbe evitare di riflettere sul motivo per cui altri cittadini europei hanno questi diritti riconosciuti e nel nostro paese ciò non sia ancora avvenuto. Le chiedo di tener conto di questa totale determinazione e di questa assolutamente indispensabile richiesta da parte nostra.

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