Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 604 del 17/3/2005
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...
Si riprende la discussione.

(Ripresa esame dell'articolo unico - A.C. 5697)

GERARDO BIANCO. Chiedo di parlare per una precisazione.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GERARDO BIANCO. Signor Presidente, avevo chiesto di intervenire prima della sospensione della seduta per una precisazione che a lei, persona particolarmente sensibile, farà piacere.
Non vorrei che, nella confusione, nel caos delle votazioni, ci rimettesse anche la lingua latina!

PRESIDENTE. Sarebbe imperdonabile...

GERARDO BIANCO. Vorrei precisare ciò che lei, peraltro, ha puntualmente messo in chiaro. Avevo rivolto un po' scherzosamente alla Presidenza un quesito che era oggettivamente infondato, perché la scrittura di «novies» riportata dagli uffici è esatta e corretta, non esistendo il termine «nonies».
Ritengo sia importante chiarire questo aspetto. Qualche volta - lei ben conosce il famoso verso di Orazio - anche il buon Omero sonnecchia!
Mi pare importante riconoscere che gli uffici non solo scrivono bene le leggi, mettendo in chiaro le regole del regolamento, ma usano anche correttamente il latino.
La ringrazio, Presidente, per la sua sensibilità.

PRESIDENTE. Che almeno le lingue siano salve, quelle moderne e anche quelle antiche! Per precisione, abbiamo risolto una questione rilevante.
Ricordo che, da ultimo, sono stati approvati gli identici emendamenti Bressa 5.5, Michele Ventura 5.23 e Mazzoni 5.24. A seguito dell'approvazione di tali emendamenti, sono preclusi i successivi emendamenti fino all'emendamento Guerzoni 5.29, nonché l'emendamento 5.200 delle Commissioni.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guerzoni 5.30, non accettato dalle Commissioni né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.


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Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 281
Maggioranza 141
Hanno votato
125
Hanno votato
no 156.
Sono in missione 80 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zanella 5.31, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 283
Maggioranza 142
Hanno votato
123
Hanno votato
no 160
Sono in missione 80 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guerzoni 5.32, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 285
Maggioranza 143
Hanno votato
122
Hanno votato
no 163
Sono in missione 80 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guerzoni 5.33, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 289
Maggioranza 145
Hanno votato
124
Hanno votato
no 165
Sono in missione 80 deputati).

Avverto che l'emendamento Dario Galli 5.34 è stato ritirato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guerzoni 5.35, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

RENZO INNOCENTI. Presidente, guardi là...

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
L'apertura delle braccia non può superare la misura aurea stabilita da Leonardo nella sua famosa figura (Applausi - Si ride)...!

Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 292
Votanti 290
Astenuti 2
Maggioranza 146
Hanno votato
123
Hanno votato
no 167
Sono in missione 80 deputati).

Prendo atto che l'onorevole Buontempo non è riuscito a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guerzoni 5.36, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Mancano 39 deputati per il numero legale, ma, secondo la prassi, vedo 39 deputati che non hanno votato e che sono presenti in aula (Commenti)...
Se necessario, li chiamo uno per uno: onorevoli Montecchi, Calzolaio, Innocenti,


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Sabattini, Titti De Simone, Bellillo, Ventura, Grandi, Fumagalli, Duca, Panattoni, Carli, Lucidi, Vigni, Spini, Olivieri, Grillini, Trupia, Guerzoni, Boccia, Mattarella, Meduri, Bianco, Bressa, Colasio, Delbono, Monaco.
Mi pare che siano presenti i 39 deputati necessari per il raggiungimento del numero legale.

ANTONIO BOCCIA. Presidente, ne deve contare 39!

PRESIDENTE. Onorevoli Parisi, Franceschini, Fistarol, Duilio, Iannuzzi, Molinari, Siniscalchi, Visco, Leoni, Paola Mariani, Raffaldini, Gasperoni, Mazzarello, Maurandi, Nieddu, Nannicini, Lulli, Galante, Rognoni, Carboni, Grignaffini, Zaccaria, Boato, Camo. Ve ne sono molti altri... Li abbiamo raggiunti e superati.

Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni - Applausi).

(Presenti e votanti 172
Maggioranza 87
Hanno votato
12
Hanno votato
no 160
Sono in missione 79 deputati).

Prendo atto che l'onorevole Buontempo non è riuscito ad esprimere il proprio voto.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guerzoni 5.37, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 323
Votanti 321
Astenuti 2
Maggioranza 161
Hanno votato
148
Hanno votato
no 173).

Avverto che l'emendamento Emerenzio Barbieri 5.6 è stato ritirato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Dario Galli 5.38, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 326
Votanti 320
Astenuti 6
Maggioranza 161
Hanno votato
33
Hanno votato
no 287).

Ricordo nuovamente che l'emendamento 5.200 delle Commissioni è precluso dall'approvazione degli identici emendamenti Bressa 5.5, Michele Ventura 5.23 e Mazzoni 5.24.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Emerenzio Barbieri 5-bis.1 e Guerzoni 5-bis.2, non accettati dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 326
Votanti 325
Astenuti 1
Maggioranza 163
Hanno votato
149
Hanno votato
no 176).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti La Malfa 5-ter.2, Guerzoni 5-ter.3 e Dario Galli 5-ter.4 , accettati dalle Commissioni e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.


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Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 327
Maggioranza 164
Hanno votato
318
Hanno votato
no 9).

Avverto che gli identici emendamenti Peretti 5-ter.1 e Fallica 5-ter.5 sono preclusi dall'approvazione degli identici emendamenti La Malfa 5-ter.2, Guerzoni 5-ter.3 e Dario Galli 5-ter.4.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guerzoni 5-quater.1, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 329
Maggioranza 165
Hanno votato
151
Hanno votato
no 178).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guerzoni 5-quater.2, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 331
Maggioranza 166
Hanno votato
150
Hanno votato
no 181).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guerzoni 5-quinquies.1, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 333
Votanti 332
Astenuti 1
Maggioranza 167
Hanno votato
147
Hanno votato
no 185).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5-sexies.200 delle Commissioni, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 335
Votanti 213
Astenuti 122
Maggioranza 107
Hanno votato
207
Hanno votato
no 6).

Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Emerenzio Barbieri 5-septies.1 e Benvenuto 5-septies.2.
Prendo atto che i presentatori accedono all'invito al ritiro dell'emendamento Emerenzio Barbieri 5-septies.1.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Benvenuto 5-septies.2, non accettato dalla Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 330
Votanti 313
Astenuti 17
Maggioranza 157
Hanno votato
126
Hanno votato
no 187).


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Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Lion 6.13 e Abbondanzieri 6.14.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Abbondanzieri. Ne ha facoltà.

MARISA ABBONDANZIERI. Signor Presidente, l'articolo 6 va spiegato per quanto riguarda la parte tecnica in modo da illustrare meglio anche quella politica, che naturalmente resta l'aspetto più importante.
Le disposizioni contenute in questo articolo modificano la normativa vigente in materia di commissari straordinari per la realizzazione di opere pubbliche, totalmente o parzialmente finanziate dallo Stato, ed aventi di interesse nazionale. Si fa riferimento al decreto-legge n. 67 del 1997, che interveniva in una situazione contingente, ovvero su opere già affidate. Esistevano, quindi, problemi urgenti da risolvere in via urgente e straordinaria ed opere rimaste ferme oppure non iniziate.
L'articolo proposto ha effetto anche su opere già affidate e persino su quelle facenti capo al general contractor. A tutti gli effetti, scompare il confine temporale e, quindi, la riduzione dell'ambito di applicazione. Di fatto, le disposizioni perdono il carattere transitorio, trasformandosi in normativa permanente. In particolare, la lettera c) - che tra l'altro opera in malo modo - estende le competenze del commissario straordinario in ordine all'opera commissariata. Si tratta di un'estensione confusa perché non si stabilisce quali sono le funzioni.
Tali considerazioni riguardano l'aspetto tecnico-normativo. Tuttavia, l'aspetto politico naturalmente è molto più interessante. Con questo articolo si tenta di rilanciare lo strumento del commissario per accelerare le opere comprese all'interno della legge obiettivo.
Quindi, ormai siamo di fronte a diversi tipi di commissari: i commissari previsti dal decreto legislativo n. 190 del 2002; i famosi cinque «supercommissari» pagati profumatamente; i commissari individuati dal decreto-legge in esame. Si badi bene che, se stessimo alla lettera della norma, ci potrebbe essere un commissario per ogni opera ricompresa all'interno della famosa delibera del CIPE.
Tra l'altro, le norme oggi in discussione si incroceranno con l'articolo 5, comma 5, del decreto-legge sulla competitività, che pone il problema dei commissari anche per quanto concerne i concessionari autostradali. Tale norma, in realtà, rivela alcuni aspetti. In Italia le opere pubbliche, stando al ministro e a questo Governo, si devono realizzare solo con i commissari, e non si tiene presente il fatto che, oramai, il collo di bottiglia è costituito dal CIPE, vale a dire da quel super-organismo presso il quale, con le procedure della legge obiettivo, tutto si incaglia e tutto si allunga, a discapito delle previsioni formulate originariamente.
La verità è che ci troviamo di fronte a tale situazione: potremmo avere in Italia - lo ricordo a chi si preoccupa del saccheggio della legge n. 443 del 2001 - oltre 350 commissari, a dimostrazione del fatto che i soldi per le grandi opere non ci sono, ma ci sono quelli per i progettisti e per i commissari, al punto da farci dire oramai in termini definitivi che l'Italia, oltre ad essere il paese dei poeti, dei santi e dei navigatori, diventerà anche il paese dei commissari.
La legge obiettivo - la verità è scritta in questo articolo e nell'articolo 5 del decreto-legge sulla competitività - di fatto è fallita. La grancassa che vi è stata sull'individuazione del meccanismo che avrebbe spazzato via le difficoltà e ciò che il ministro Lunardi non ama - i pareri e i vari pronunciamenti degli enti locali - è stata smentita dal fatto che la legge obiettivo non consegue il risultato di snellire, bensì quello di finanziare fior di commissari e di progettisti (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-L'Ulivo e della Margherita, DL-L'Ulivo).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Iannuzzi. Ne ha facoltà.

TINO IANNUZZI. Signor Presidente, i contenuti delle disposizioni dettate dall'articolo


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6 sollecitano, ed anzi impongono una riflessione di carattere politico più generale sulla questione infrastrutturale.
Non vi è dubbio che nel decreto-legge in esame, ma anche in quello sulla competitività, di recentissima adozione, il Governo si sofferma molto sulla figura dei commissari straordinari, per la realizzazione di opere pubbliche e di infrastrutture strategiche. Accanto all'articolo 6 del decreto-legge in esame, che rivede la normativa del 1997, vi è infatti l'articolo 5 del decreto-legge sulla competitività, che, anche con riferimento alle opere infrastrutturali dichiarate di valore strategico nell'ambito delle concessioni autostradali assentite, prevede una procedura di poteri sostitutivi incardinata su nomine generalizzate e a tutto campo di commissari straordinari.
La Margherita formula una considerazione politica essenziale, vale a dire che il Governo perde di vista il senso dell'istituto del commissario straordinario. L'attivazione del potere sostitutivo e la nomina di un commissario straordinario debbono avere per loro natura carattere eccezionale e debbono essere circoscritte, e dunque riferite ad opere pubbliche ben individuate e specifiche, rispetto alle quali vi siano situazioni oggettivamente accertate di paralisi nell'inizio o nella prosecuzione dei lavori: e quindi cause oggettive e gravi che impediscano la realizzazione di un'opera che rientra nell'ambito delle scelte di politica infrastrutturale del Governo e per la quale sussistono anche le risorse finanziarie per la copertura delle procedure d'appalto.
La netta sensazione, o meglio, il messaggio chiaro trasmesso dal Governo in queste settimane sui commissari straordinari, è che si intende attivare i poteri sostitutivi su scala generalizzata, al fine di ovviare ad un grave deficit nel funzionamento della cosiddetta legge obiettivo.
Del resto, un attento e scrupoloso monitoraggio delle opere progettate o in corso di realizzazione con le procedure della legge obiettivo, presentato pubblicamente la scorsa settimana da ANCE e AGI, ha evidenziato come, nelle otto fasi in cui si può articolare la complessa procedura di affidamento di un lavoro pubblico (dal momento iniziale a quello dell'aggiudicazione dell'appalto e della consegna dei cantieri), i tempi sperimentati nei tre anni dall'approvazione della legge obiettivo sono stati ben maggiori.
Vi è, quindi, una maggior durata dei tempi per poter completare le diverse fasi della procedura d'appalto di cui alla cosiddetta legge obiettivo, rispetto alle opere che seguono le procedure ordinarie. Siamo di fronte ad un dato politico che intendiamo sottolineare con grande serenità, responsabilità e forza. Vi è il sostanziale fallimento del messaggio sotteso alla legge obiettivo, ossia che, quasi automaticamente, quasi miracolosamente, si sarebbe ottenuta una forte e decisa accelerazione del programma di realizzazione delle opere pubbliche. Così non è avvenuto: lo confermano i monitoraggi e le analisi ufficiali.
Il messaggio del Governo oggi è, in sostanza, una sorta di commissariamento su larga scala delle procedure e dei meccanismi della cosiddetta legge obiettivo. Questo non accade per caso, ma perché, in questi tre anni, i due pilastri su cui si dovrebbe fondare la politica infrastrutturale del paese sono rovinosamente franati. Le risorse, non solo non sono mai aumentate, ma diminuiscono sempre di più. Al riguardo, lo stesso decreto sulla competitività ha partorito un risultato assolutamente esiguo e insufficiente: appena 750 milioni di euro a fronte dei 3,5 miliardi richiesti nel DPEF.
Infine, è mancata ogni politica per qualificare, aggiornare, modernizzare e rendere più professionale e specializzata la pubblica amministrazione nel settore dei lavori pubblici, ponendola così in grado di affrontare e risolvere rapidamente i nodi burocratici e procedurali che contrassegnano il settore delle opere pubbliche.
Il dibattito svolto oggi sulla figura dei commissari straordinari, al di là dei contenuti normativi specifici, indica che la politica infrastrutturale del paese è totalmente in rosso.


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PRESIDENTE. Avverto che la prevista riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo inizierà alle ore 15,15.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Duca. Ne ha facoltà.

EUGENIO DUCA. I colleghi che mi hanno preceduto hanno già evidenziato la gravità del contenuto dell'articolo 6, al quale sono stati presentati gli emendamenti ora al nostro esame.
Correttamente è stato evidenziato come da quattro anni si continui a legiferare con l'obbiettivo di accelerare le grandi opere e con la politica degli annunci dell'avvio delle grandi realizzazioni epocali. Invece, drammaticamente, lo stesso Governo, nella relazione al decreto-legge in esame, ammette che alcune misure si rendono necessarie perché l'ANAS non è più in grado di pagare per gli stati di avanzamento lavori (per lavori già effettuati negli anni 2003 e 2004), tanto da poter configurare addirittura un danno erariale.

PRESIDENTE. Onorevole Duca, ha esaurito il minuto di tempo a sua disposizione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Lion 6.13 e Abbondanzieri 6.14, non accettati dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 335
Votanti 334
Astenuti 1
Maggioranza 168
Hanno votato
153
Hanno votato
no 181).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Russo Spena 6.1, Realacci 6.7, Boato 6.19 e Osvaldo Napoli 6.30, non accettati dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 345
Votanti 343
Astenuti 2
Maggioranza 172
Hanno votato
161
Hanno votato
no 182).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Realacci 6.4, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 348
Maggioranza 175
Hanno votato
158
Hanno votato
no 190).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Vigni 6.20, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 341
Maggioranza 171
Hanno votato
156
Hanno votato
no 185).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lion 6.15, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).


Pag. 61

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 347
Maggioranza 174
Hanno votato
158
Hanno votato
no 189).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lion 6.16, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 350
Maggioranza 176
Hanno votato
157
Hanno votato
no 193).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Armani 6.29, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 347
Votanti 341
Astenuti 6
Maggioranza 171
Hanno votato
27
Hanno votato
no 314).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lion 6.17, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 354
Votanti 353
Astenuti 1
Maggioranza 177
Hanno votato
155
Hanno votato
no 198).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Realacci 6.6, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 354
Votanti 352
Astenuti 2
Maggioranza 177
Hanno votato
160
Hanno votato
no 192).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Realacci 6.5, Boato 6.18 e Osvaldo Napoli 6.31, non accettati dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 359
Votanti 356
Astenuti 3
Maggioranza 179
Hanno votato
163
Hanno votato
no 193).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lion 6.21, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).


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Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 356
Votanti 355
Astenuti 1
Maggioranza 178
Hanno votato
161
Hanno votato
no 194).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Russo Spena 6.2, Realacci 6.9, Boato 6.22 e Osvaldo Napoli 6.32, non accettati dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 357
Votanti 356
Astenuti 1
Maggioranza 179
Hanno votato
169
Hanno votato
no 187).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Realacci 6.8 e Lion 6.23, non accettati dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 354
Votanti 350
Astenuti 4
Maggioranza 176
Hanno votato
162
Hanno votato
no 188).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lion 6.24, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 360
Votanti 358
Astenuti 2
Maggioranza 180
Hanno votato
166
Hanno votato
no 192).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Russo Spena 6.3, Realacci 6.10, Lion 6.25 e Osvaldo Napoli 6.33, non accettati dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 360
Votanti 357
Astenuti 3
Maggioranza 179
Hanno votato
166
Hanno votato
no 191).

Passiamo all'emendamento Vigni 6.26.
Indìco la votazione...

MARISA ABBONDANZIERI. Signor Presidente, avevo chiesto di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Revoco l'indizione della votazione.
Prego, onorevole Abbondanzieri, ha facoltà di intervenire.

MARISA ABBONDANZIERI. Signor Presidente, forse non sarebbe nemmeno il caso di migliorare la norma, ma di fronte


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alla vaghezza del testo di legge, laddove è scritto: «(...) ad assumere direttamente determinate funzioni di stazione appaltante, previste dalla legge 11 febbraio 1994, n. 109» sarebbe il caso di chiarire, se il commissario deve esserci ed agire, che egli agisca da «stazione appaltante». Cosa significa dire «determinate funzioni di stazione appaltante»? Chi stabilisce quali siano le «determinate funzioni di stazione appaltante»?
Credo che su questo punto l'Assemblea abbia interesse a correggere la norma per farla divenire più limpida e tale da non richiedere poi ulteriori approfondimenti con circolari o decisioni, che non si è capito da parte di chi dovrebbero essere emanate. È necessario, dunque, approvare una norma che meglio chiarisca il testo del disegno di legge.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Vigni 6.26, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 301
Votanti 300
Astenuti 1
Maggioranza 151
Hanno votato
144
Hanno votato
no 156).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Emerenzio Barbieri 6.11.

EMERENZIO BARBIERI. Lo ritiro, signor Presidente.

PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Realacci 6.12, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 331
Votanti 326
Astenuti 5
Maggioranza 164
Hanno votato
150
Hanno votato
no 176).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.200 delle Commissioni, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 351
Votanti 226
Astenuti 125
Maggioranza 114
Hanno votato
211
Hanno votato
no 15).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Rosato 6-bis.1.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rosato. Ne ha facoltà.

ETTORE ROSATO. Signor Presidente, al Senato sono stati introdotti, tra gli altri, due articoli al provvedimento in esame: l'articolo 6-bis, che detta disposizioni concernenti Trenitalia Spa, e l'articolo 6-ter, che detta disposizioni concernenti ANAS Spa.
L'emendamento a mia prima firma 6-bis.1 è relativo al primo articolo. Con questo articolo 6-bis il Governo intende risolvere un problema. Faccio riferimento al contratto in essere con Trenitalia, rispetto al quale il Governo ritiene opportuno non verificare quali siano gli oneri di servizio che le Ferrovie devono rendicontare allo Stato al fine di determinare poi,


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sempre sulla base del contratto, quali siano le quote di competenza da corrispondere a Trenitalia. Con questo articolo, quindi, il Governo effettua un «colpo di spugna» dato che tutto quello che nel bilancio dello Stato rientra nell'annualità 2003 viene ad essere liquidato, mentre la parte rimanente viene ad essere cancellata.
Ritengo questo un modo non corretto di procedere, tenuto conto dell'accordo di programma sottoscritto con le Ferrovie dello Stato. Ritengo, altresì, che tutti quei colleghi che, come il sottoscritto, lamentano le continue carenze di risorse da destinare alle nostre Ferrovie e la conseguente vetustà delle infrastrutture ferroviarie, nonché la difficoltà di completare le opere già in corso, in particolare nel Mezzogiorno, dovrebbero votare contro quest'atteggiamento di profonda disattenzione del Governo per tutto ciò che attiene al comparto ferroviario. Un atteggiamento che determina, di fatto, per le Ferrovie dello Stato l'impossibilità di programmare servizi e investimenti proprio perché i contratti non sono poi rispettati, ma sono «chiusi » con una legge.
Non ritengo sia questo il modo corretto di lavorare. Noi abbiamo presentato un emendamento correttivo che prevede immediatamente la liquidazione di quanto dovuto alle Ferrovie e la rendicontazione per gli eventuali conguagli di competenza delle Ferrovie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Lettieri. Ne ha facoltà.

MARIO LETTIERI. Signor Presidente, questo al nostro esame è un emendamento che ritengo molto significativo. Come è noto, i colleghi sanno bene che l'ANAS e le Ferrovie dello Stato non rispondono a nessuno e, probabilmente, neanche al ministro. Conseguentemente, prevedere dei paletti in questo contratto di servizio mi sembra quanto mai opportuno, altrimenti la gestione, spesso allegra ed inefficiente, sia da parte dell'ANAS sia da parte delle Ferrovie, sarà consentita ope legis. E ciò, con molta franchezza, sarebbe una cosa sbagliata.
Nell'attuazione dei vari programmi si registrano ritardi e un'inefficienza tale da penalizzare fortemente lo sviluppo economico e creare le condizioni per una scarsa competitività delle nostre imprese, le quali chiedono più infrastrutture. Mi auguro, quindi, che questo emendamento sia approvato perché risponde effettivamente ad un'esigenza reale.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rosato 6-bis.1, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 357
Votanti 356
Astenuti 1
Maggioranza 179
Hanno votato
164
Hanno votato
no 192).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Parolo 6-ter.1.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rosato. Ne ha facoltà.

ETTORE ROSATO. Signor Presidente, ieri sera e questa mattina abbiamo impiegato quattro ore del nostro tempo per svolgere un'utile discussione sul problema dei cinquanta precari scolastici. Ritengo che quel tempo sia stato ben utilizzato.
L'emendamento in questione detta disposizioni concernenti ANAS Spa e, in particolare, tutto ciò che riguarda il blocco dei pagamenti che è seguito alle scelte effettuate da questo Governo per via della decisione di non inserire nel bilancio le risorse necessarie all'ANAS per svolgere la sua gestione ordinaria.
Le Commissioni hanno espresso parere favorevole in quanto lo stesso testo è


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contenuto in un altro decreto-legge. Tuttavia, poiché non sappiamo quale sorte toccherà all'altro disegno di legge di conversione, l'attenzione che vogliamo dedicare alla materia ci induce a ritenere che sarebbe opportuno non sopprimere l'articolo 6-ter in esame.
Riteniamo che il Governo debba dare alcune risposte in ordine all'atteggiamento che vuole avere sulle opere pubbliche. Se ogni comunicato stampa avesse trovato riscontro in una corrispondente attenzione per il reperimento delle risorse necessarie alla prosecuzione delle opere calendarizzate, programmate, progettate e spesso anche appaltate negli anni precedenti, forse la situazione infrastrutturale del nostro paese, così carente e caratterizzata dai notevoli rallentamenti di questi anni, sarebbe stata diversa.
Quindi, la nostra indicazione è quella di non sopprimere l'articolo 6-ter, anche perché la politica del Governo è spesso confusa. Poiché non sappiamo se il disegno di legge di conversione che figura al successivo punto dell'ordine del giorno potrà essere convertito nei tempi dovuti, non facciamo aspettare ulteriormente i tanti creditori dell'ANAS, le tante imprese che, mentre l'ANAS attende le risorse, sono costrette a tenere chiusi molti cantieri!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vigni. Ne ha facoltà.

FABRIZIO VIGNI. Signor Presidente, riprendo le considerazioni già svolte dal collega Rosato perché la situazione finanziaria dell'ANAS è di estrema difficoltà.
Nella relazione al disegno di legge di conversione n. 5640, il Governo ammette - evviva la sincerità! - che l'ANAS, non essendo in grado di far fronte al pagamento di lavori già in corso, corre il rischio di vedere bloccati cantieri già aperti dal 2003 e 2004 e di dovere affrontare contenziosi con le imprese anche per questa ragione.
Per far capire a chi ci ascolta, in questo momento non ci sono soldi, per l'ANAS (e più in generale, per il sistema infrastrutturale) non soltanto per finanziare nuove opere, ma neppure per far fronte al pagamento dei lavori in corso! Questa è la situazione degli investimenti per le infrastrutture nel nostro paese. Del resto, con le ultime due leggi finanziarie il settore ha visto un crollo degli investimenti pubblici del 30 per cento!
È facile, per me, riproporre una considerazione già suggerita dalla collega Abbondanzieri: pensare di affrontare i problemi infrastrutturali, che sono le vere cause del fallimento e della mancata attuazione della legge obiettivo, mediante lo strumento illusorio dei commissariamenti estesi all'infinito è una scorciatoia che non porterà da nessuna parte.
Tornando al problema dell'ANAS, anche noi pensiamo che sia prioritario garantire almeno i finanziamenti necessari ad assicurare il buon andamento dei lavori già in corso ed una minima azione di manutenzione ordinaria e straordinaria della rete stradale, anch'essa messa in discussione in questo momento. Per questa ragione, sottolineiamo con particolare preoccupazione il problema dei finanziamenti a disposizione per le infrastrutture.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Iannuzzi. Ne ha facoltà.

TINO IANNUZZI. Signor Presidente, nel solco delle considerazioni già svolte efficacemente dal collega Rosato, riteniamo che le diverse operazioni di finanza creativa escogitate dal Ministero dell'economia e delle finanze e dal Governo per tenere sotto controllo in qualche misura - disperatamente, ma senza risultati positivi - i conti della finanza pubblica, abbiano causato una sostanziale paralisi dell'ANAS, la quale suo malgrado non è stata posta in condizione di onorare i contratti stipulati e di dar corso ai pagamenti per i lavori pubblici effettuati nel corso dell'anno 2004.
L'articolo 6-ter in esame tende a porre rimedio a questa situazione: consentendo almeno lo sblocco delle risorse finanziarie


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per l'ANAS, esso mira a consentire alla stessa di effettuare i pagamenti dei lavori positivamente effettuati nel 2004. Tutti i ritardi fino a oggi accumulatisi sono andati a detrimento non soltanto del sistema delle imprese e delle relative maestranze ma, evidentemente, anche dell'andamento complessivo dei lavori pubblici.
Crediamo, dunque, che in fase di conversione in legge di questo decreto-legge si possa inserire definitivamente tale norma nel nostro ordinamento.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Parolo 6-ter.1, accettato dalle Commissioni e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 354
Votanti 346
Astenuti 8
Maggioranza 174
Hanno votato
189
Hanno votato
no 157).

Prendo atto che l'onorevole Pistone ha espresso erroneamente un voto favorevole, mentre avrebbe voluto esprimerne uno contrario.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Abbondanzieri 6-quater.1, accettato dalle Commissioni e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 347
Maggioranza 174
Hanno votato
335
Hanno votato
no 12).

Si intendono così preclusi i successivi emendamenti fino all'emendamento Boccia 6-quater.6.
Passiamo alla votazione dell'emendamento 6-quinquies. 200 delle Commissioni.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rosato. Ne ha facoltà.

ETTORE ROSATO. Signor Presidente, l'emendamento in esame riguarda soprattutto un aggiustamento tecnico, però mi offre l'opportunità di intervenire sull'articolo 6-quinquies, introdotto al Senato e recante disposizioni a favore dell'Autorità portuale di Genova.
Vorrei segnalare alla Presidenza che, in base al nostro regolamento o alla sua applicazione, in questo provvedimento si può parlare solo dell'Autorità portuale di Genova. È stato vano il nostro tentativo di introdurre una disposizione più ampia riguardante le autorità portuali, nonostante le urgenze relative al blocco dei finanziamenti, introdotto dalla legge finanziaria, e quindi al blocco di uno dei settori economici trainanti della nostra economia, e con le difficoltà legate al finanziamento delle grandi opere portuali. Non è stato possibile discuterne.
Attendiamo (ma mi sembra che le premesse non siano delle migliori) disposizioni sui nostri porti nazionali all'interno dei provvedimenti sulla competitività. La logistica non si delocalizza (ciò dovrebbe stare a cuore anche a chi propone dazi ed altre disposizioni per proteggere la nostra economia); al contrario, investire in logistica e in portualità potrebbe far guadagnare competitività al nostro paese. È un settore completamente trascurato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che non ha mai voluto investire nella portualità. E i danni e le conseguenze sono evidenti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6-quinquies. 200 delle Commissioni, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).


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Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 340
Votanti 337
Astenuti 3
Maggioranza 169
Hanno votato
334
Hanno votato
no 3).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6-sexies.200 (Nuova formulazione) delle Commissioni, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 341
Votanti 340
Astenuti 1
Maggioranza 171
Hanno votato
340).

Gli emendamenti successivi si intendono preclusi o assorbiti.

EMERENZIO BARBIERI. Presidente, c'è la capigruppo!

ANTONIO BOCCIA. C'è la capigruppo!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ruzzante 6-septies.1 , non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 346
Votanti 344
Astenuti 2
Maggioranza 173
Hanno votato
160
Hanno votato
no 184).

GABRIELE FRIGATO. Presidente, il controllo delle tessere!

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Ruzzante 6-septies.4.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rosato. Ne ha facoltà.

ETTORE ROSATO. Signor Presidente, mi dicono che non devo parlare, perché è in corso la Conferenza dei presidenti di gruppo, ma...

PRESIDENTE. Ma lei non è presidente di gruppo! Dunque, può parlare.

ETTORE ROSATO. Se questa è la motivazione, non c'è problema (Commenti). Non c'è alcuna ambizione, semplicemente...

PRESIDENTE. Non ponga limiti alla provvidenza, onorevole Rosato!

ETTORE ROSATO. Signor Presidente, riteniamo che, tra le norme introdotte in questo decreto-legge, quelle che nulla avevano a che fare con la versione originaria del provvedimento governativo sono quelle riguardanti il servizio civile nazionale, che i nostri gruppi stanno cercando di migliorare e di adattare alle reali esigenze di un settore delicato e che richiede un approccio sicuramente più organico ed attento, e non un esame estemporaneo, come è avvenuto al Senato.
Riteniamo che la preclusione verso tutte le nostre proposte emendative anticipata dalle Commissioni non sia motivata, specie in considerazione degli elementi positivi che si vogliono introdurre, peraltro senza oneri per lo Stato, cercando di intervenire su questioni assolutamente delicate, rispetto alle quali un esame più approfondito avrebbe sicuramente prodotto risultati migliori.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.


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Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ruzzante 6-septies. 4, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 332
Maggioranza 167
Hanno votato
143
Hanno votato
no 189).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ruzzante 6-septies. 5, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 324
Maggioranza 163
Hanno votato
136
Hanno votato
no 188).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cima 6-septies.2, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 327
Maggioranza 164
Hanno votato
140
Hanno votato
no 187).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Ruzzante 6-septies. 3.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giacco. Ne ha facoltà.

LUIGI GIACCO. Signor Presidente, come già ha anticipato il collega Rosato, abbiamo presentato una serie di proposte emendative volte a facilitare il servizio civile dei giovani e, in tale contesto, abbiamo elaborato la proposta emendativa ora in discussione.
In sostanza, si chiede che i giovani che, prestando il servizio civile, siano iscritti agli atenei possano essere esonerati, in maniera totale o parziale, dal pagamento delle rette universitarie. Ciò potrebbe costituire un segnale di attenzione nei loro confronti per facilitare il servizio civile e favorire, in qualche misura, la sensibilità e la solidarietà dei giovani nei confronti della comunità nazionale.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ruzzante 6-septies. 3, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 327
Votanti 326
Astenuti 1
Maggioranza 164
Hanno votato
141
Hanno votato
no 185).

Prendo atto che l'onorevole Rocchi non è riuscita ad esprimere il proprio voto.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Benvenuto 7.8, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 328
Votanti 327
Astenuti 1
Maggioranza 164


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Hanno votato
141
Hanno votato
no 186).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lettieri 7.4, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 327
Votanti 326
Astenuti 1
Maggioranza 164
Hanno votato
140
Hanno votato
no 186).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Michele Ventura 7.12, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 333
Votanti 332
Astenuti 1
Maggioranza 167
Hanno votato
146
Hanno votato
no 186).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Benvenuto 7. 13 e Zanella 7.30, non accettati dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 332
Maggioranza 167
Hanno votato
145
Hanno votato
no 187).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Zanella 7.31.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lettieri. Ne ha facoltà.

MARIO LETTIERI. Signor Presidente, ovviamente queste votazioni, dal punto di vista formale, sono legittime; ciò è ineccepibile e, quindi, lei non ha alcuna responsabilità al riguardo. Politicamente, però, le faccio osservare come i banchi della maggioranza siano sostanzialmente vuoti. Sopperisce una grande responsabilità dell'opposizione, ma usque tandem? Infatti, vi è un limite anche della decenza politica e il senso di responsabilità verso il paese non può spingersi fino al punto di consentire l'approvazione di un provvedimento a dir poco scandaloso per la disomogeneità della materia trattata.
All'articolo 7, si parla di aumenti di tasse, imposte e balzelli vari. Ciò, mentre il Presidente del Consiglio va alla «terza Camera», nel salotto di Bruno Vespa, a decantare il rispetto di un contratto stipulato con gli italiani, anche in materia fiscale, sapendo che così non è! Attraverso il provvedimento in esame, infatti, le tasse - dal bollo per il passaporto ad altre diverse imposte, applicate ad una serie di atti cui le persone devono quotidianamente far ricorso - aumenteranno ed i cittadini se ne accorgeranno tra qualche giorno!
Credo che non sia possibile continuare ad esaminare un provvedimento di questo tipo se il Governo non si assicura la propria maggioranza. Signor Presidente, ritengo che lei, avendo comunicato che è attualmente in corso la riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, farebbe bene a sospendere la seduta, anche solo per cinque minuti, in attesa di conoscere le determinazioni assunte dalla Conferenza stessa (Applausi dei deputati del gruppo della Margherita, DL-L'Ulivo).


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PRESIDENTE. Onorevole Lettieri, finché sussisterà il numero legale, farò proseguire la seduta.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Antonio Pepe. Ne ha facoltà.

ANTONIO PEPE. Signor Presidente, intervengo solo per ricordare all'onorevole Lettieri che questo Governo e questa maggioranza, invece, le tasse le hanno abbassate. L'onorevole Lettieri non si può preoccupare (Commenti dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-L'Ulivo e della Margherita, DL-L'Ulivo)... L'onorevole Lettieri non si può preoccupare di un aumento dell'imposta di registro, onorevoli colleghi! Ricordo che il primo atto del Governo Prodi fu l'incremento della tassa fissa di registro da 150 a 250 mila lire (Commenti dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-L'Ulivo e della Margherita, DL-L'Ulivo)!
Non ci si può preoccupare dell'aumento di 30 euro dell'imposta di registro, oppure dell'aumento di 20 euro della tassa per chi acquista una barca: non è di questo che si deve preoccupare la minoranza (Commenti dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-L'Ulivo e della Margherita, DL-L'Ulivo)! La minoranza non si deve preoccupare di chi acquista una barca, e non si deve preoccupare se si aumenta di 30 euro la tassa fissa di registro (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza Nazionale - Commenti dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-L'Ulivo e della Margherita, DL-L'Ulivo). È l'imposta sul reddito delle persone, vale a dire la tassa globale che grava sul cittadino, quella cui dobbiamo fare riferimento: ebbene, questa maggioranza ha sicuramente ridotto la pressione fiscale (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza Nazionale - Commenti dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-L'Ulivo)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zanella. Ne ha facoltà.

LUANA ZANELLA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, vorrei ricordare che la formulazione originaria dell'articolo 7 del decreto-legge in esame, presentato dal Governo, dimostra esattamente il contrario di quanto il collega che mi ha preceduto ha cercato di dimostrare. Il Governo, infatti, da una parte, afferma di ridurre la pressione fiscale, varando misure che dovrebbero muoversi in tale direzione; dall'altra, invece, interviene con una logica a dir poco «schizofrenica», o quanto meno poco virtuosa.
Vorrei ricordare, infatti, che è stato proposto proprio da questo esecutivo l'aumento sia delle imposte per l'acquisto della prima casa, sia della tassazione sui brevetti. Inoltre, ci troviamo di fronte ad una proposta, non ancora giunta all'attenzione di questa Assemblea (mi riferisco al cosiddetto provvedimento sulla competitività), che dovrebbe stanziare 4 miliardi di euro in quattro anni. Attraverso il decreto-legge in esame, tuttavia, mediante tasse, imposte e balzelli vari, si aumenta il prelievo fiscale per una somma pari a 3 miliardi e 500 milioni di euro in tre anni: questi sono numeri!
Detto ciò, vorrei rappresentare che, con le nostre proposte emendative, cerchiamo ancora una volta di rimediare ai notevoli danni che sicuramente comporterà l'approvazione del provvedimento in esame. Per queste ragioni, invito pertanto l'Assemblea ad approvare i nostri emendamenti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Duca. Ne ha facoltà.

EUGENIO DUCA. Signor Presidente, vorrei segnalare che, una decina di giorni fa, ho inviato in casella a tutti i colleghi deputati la lettera che un cittadino italiano (un dipendente della provincia di Teramo) ha indirizzato al Presidente del Consiglio dei ministri. Non ricordo le parole esatte, ma quella lettera, che includeva anche un assegno circolare non trasferibile, intestato al Presidente del Consiglio, iniziava pressappoco così: la ringrazio, signor Presidente, per la «svolta epocale» che lei ha compiuto in materia di tasse.


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Infatti, nel mese di gennaio - vale a dire quando è scattata la «svolta epocale» -, quel cittadino aveva ottenuto una riduzione fiscale di 1,42 euro. Ribadisco: 1,42 euro al mese, onorevole Antonio Pepe (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-L'Ulivo)!
Il dipendente in questione, contento, è andato al bar ed ha preso un caffè, spendendo 80 centesimi. Non sapendo come investire la restante parte - ossia, ben 62 centesimi ! -, ha pensato bene di inviare l'intera somma che ha ricevuto - lo ripeto, 1,42 euro -, mediante un assegno circolare non trasferibile, al dottor Silvio Berlusconi, che sicuramente ne avrebbe fatto un buon uso. A quest'ultimo molte qualifiche si possono attribuire; ne ho usate diverse nei suoi confronti, ma vorrei rimanere a quelle previste dai cosiddetti «titoli».
Onorevole Antonio Pepe, se avesse fatto attenzione al contenuto dell'articolo precedente, avrebbe constatato che è stata introdotta un'altra tassa, pari ad un euro a passeggero per ogni persona che vola, con la differenza che anziché chiamarla «tassa», voi l'avete definita «addizionale comunale», per cui il passeggero che guarderà il suo biglietto rileverà un'imposizione di due euro (un'altra tassa, di pari importo, l'avete già introdotta con la legge finanziaria per il 2005). Voi direte: ma questa tassa non l'abbiamo introdotta noi; l'hanno introdotta i comuni; noi le tasse le togliamo, sono i comuni ad introdurle! Voi la introducete, dunque, sotto falso nome, perché vi riesce bene essere falsi (Commenti di deputati del gruppo di Forza Italia)! Vi riesce molto bene dire le bugie in ogni provvedimento che presentate.
Vorrei invitare i colleghi ad attenersi al richiamo fatto dai componenti della minoranza: se questo provvedimento giungerà in porto, è perché vi è un'opposizione responsabile, che sta supplendo alle assenze che caratterizzano i vostri banchi vuoti. Sarebbe pertanto opportuno che - chiedervi l'educazione è troppo - almeno portaste un po' di rispetto (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-L'Ulivo)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Strano. Ne ha facoltà.

NINO STRANO. Signor Presidente, volevo ricordare che ho messo ai colleghi, in casella postale, una copia della lettera inviatami dal signor Messina Francesco, residente a Trappeto di Sicilia - un piccolo paese -, il quale mi ha scritto che quattro anni e mezzo fa è andato al bar e non ha potuto, visto il furto subito a causa dell'IRAP, introdotta dal ministro Vincenzo Visco e da Prodi, pagarsi il caffè.
Non so quale tra le due condizioni sia migliore...

GIORGIO PANATTONI. Ce li aveva in Svizzera, i soldi!

NINO STRANO. ...ma credo che, in questa «rivoluzione copernicana» da un euro in meno ad un euro in più, noi preferiamo avere un euro in più, piuttosto che ricordarci i tempi in cui le tasche degli italiani erano depredate dal Governo di centrosinistra, e non solo da quello (Commenti del deputato Lulli).
Preferiamo questa «rivoluzione copernicana» alle critiche (Commenti)...

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, lasciate parlare l'onorevole Strano.

NINO STRANO ...anche simpatiche, del deputato che ha parlato poc'anzi ed il cui nome non ricordo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Frigato. Ne ha facoltà.

GABRIELE FRIGATO. Signor Presidente, ho ascoltato con un certo stupore l'onorevole Antonio Pepe, perché mi pare che, nella difesa del Governo, egli sia in grado di smentire - purtroppo - l'onorevole Fini. Credo sia opportuno che Alleanza Nazionale lasci a Forza Italia il ruolo della difesa d'ufficio di ciò che fa questo Governo. Mi pare che, finora, gli


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avvocati del Presidente del Consiglio abbiano svolto abbastanza bene il ruolo di difesa d'ufficio del medesimo.
L'articolo 7 del decreto-legge in esame parla di imposte di bollo e di tasse di successione. Onorevoli colleghi, non potete affermare che ciò non andrà a gravare ulteriormente sulle tasche degli italiani. Altro che riduzione delle tasse! I cittadini guardano ciò che rimane loro, al di là delle imposte dirette o indirette, di ciò che aumenta o diminuisce lo Stato, e di ciò che aumentano o diminuiscono le regioni, le province ed i comuni a causa della riduzione dei trasferimenti agli enti locali. Le tasche dei cittadini sono più vuote!
Che la riduzione fiscale voi la sbandierate, ma non la fate, lo dice chiaramente il Presidente del Consiglio, il quale afferma che l'anno prossimo farete ciò che finora ancora non siete riusciti a fare.
Tuttavia, esaminando i numeri, i dati della produzione, della mancata crescita del PIL e della riduzione dell'avanzo primario, vi diciamo che il paese ha bisogno di altro, e lo sapete anche voi! Purtroppo, non riuscite a farlo capire al signor Presidente del Consiglio (Applausi dei deputati dei gruppi della Margherita, DL-L'Ulivo e dei Democratici di sinistra-L'Ulivo)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zanella 7.31, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 317
Maggioranza 159
Hanno votato
134
Hanno votato
no 183).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Zanella 7.32.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lettieri. Ne ha facoltà.

MARIO LETTIERI. Signor Presidente, il clima elettorale e pasquale ci indurrebbe ad intervenire molto brevemente; tenterò, comunque, di svolgere alcune considerazioni, sempre in materia di riduzione delle tasse. Sappiamo bene - lo sanno i pensionati, i lavoratori e le famiglie italiane, soprattutto quelle monoreddito - che la riduzione delle tasse, nella sostanza, non vi è stata. Qualcuno ha beneficiato di una riduzione delle tasse pari al costo di un caffè quotidiano; mentre noi - cari colleghi, me lo dovete consentire - la riduzione delle tasse l'abbiamo avuta! Non siamo ipocriti né facciamo demagogia: per i redditi come i nostri l'imposizione fiscale è stata ridotta e ciò, in un momento di grave crisi economica per il paese, non sarebbe dovuto accadere (Commenti dei deputati del gruppo di Alleanza Nazionale)! Lo dobbiamo dire senza demagogia, cari colleghi! Quando abbiamo discusso della delega fiscale, con specifici emendamenti, proposi all'allora ministro Tremonti di contenere la riduzione delle tasse per i redditi alti, compresi i nostri. Ricorderete la polemica che venne sollevata in quell'occasione.
Ebbene, il Presidente del Consiglio va in televisione e dice di abolire anche l'aliquota aggiuntiva del 4 per cento che pagano i redditi superiori a 100 mila euro solo per quest'anno. Ciò significa che si continua a voler privilegiare la cosiddetta classe alta di questo nostro paese. A beneficiare effettivamente della riduzione delle tasse sono state non più di 500 mila persone - la classe dirigente - contro la quale non ho assolutamente niente, perché serve anche al paese. Ma, vivaddio: la classe dirigente di questo paese è ben retribuita e non può essere privilegiata, almeno con carattere prioritario, nella riduzione delle tasse! Partiamo con una riduzione sostanziosa e reale per i redditi bassi e per le famiglie monoreddito!
Le famiglie italiane non ce la fanno più ad arrivare a fine mese. Parlate con i pensionati che percepiscono 450 o anche 516 euro al mese. Non ce la fanno a vivere, nemmeno nei paesini! Infatti, mentre hanno ottenuto una riduzione fiscale di uno, due o tre euro, hanno registrato


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purtroppo un aumento continuo delle imposte indirette, oltre che delle tariffe: mi riferisco alle tariffe del gas, della luce, dell'acqua, per non parlare dei costi che i comuni sono stati costretti ad aumentare per gli asili nido, per i trasporti e per l'assistenza. Il Parlamento deve avere una sensibilità maggiore rispetto a questa situazione.
Signor Presidente, le chiedo formalmente, a nome del gruppo della Margherita, di invitare il Governo a svolgere un dibattito serio ed approfondito sulla questione delle tasse (Applausi dei deputati del gruppo della Margherita, DL-L'Ulivo). Le dico di più, signor Presidente: il collega Antonio Pepe, che è persona amabile, attenta, che partecipa ai lavori della Commissione in maniera puntuale, fornendo sempre un contributo serio (Commenti dei deputati del gruppo di Alleanza Nazionale), su questa materia, sa meglio di me che le cose, purtroppo, non stanno come si vuol far credere al paese (Applausi dei deputati dei gruppi della Margherita, DL-L'Ulivo, dei Democratici di sinistra-L'Ulivo e Misto-Comunisti italiani).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mariotti. Ne ha facoltà.

ARNALDO MARIOTTI. Signor Presidente, considerato che dobbiamo svolgere un dibattito, possiamo farlo con i dati ufficiali, in modo da non inventarsi niente più di ciò che ha scritto il Governo nella relazione tecnica.
Voglio ricordare ai colleghi della maggioranza che il Governo furbescamente non aveva presentato la relazione tecnica con il decreto-legge. Pertanto, sull'articolo 7 il Governo non aveva considerato in sede di stesura della relazione tecnica gli effetti sulle entrate. Solo su richiesta della V Commissione bilancio del Senato, il Governo è stato costretto a presentare la relazione tecnica, opportunamente vistata dalla Ragioneria dello Stato e - Udite! Udite! - le maggiori entrate previste da questo articolo nel 2005 sarebbero di 785 milioni di euro, nel 2006 di 711 milioni e nel 2007 di 786 milioni.
Come vengono reperite queste entrate? Vi sono: l'aumento delle imposte di registro, ipotecaria e catastale, pagate in misura fissa; l'aumento delle imposte sulle domande presentate al registro delle imprese; l'aumento della tassa sui conti correnti; l'aumento della tassa sui lodi arbitrali; l'aumento delle concessioni governative, escluso il passaporto; l'aumento di tutti i diritti speciali; l'aumento sul registro ipotecario e catastale in misura fissa. Praticamente vi è una spalmatura su tutto ciò che interessa la totalità dei cittadini italiani e le imprese.
Allora, se continuate ancora a parlare di riduzione delle tasse, dopo che ufficialmente e formalmente avete presentato questi dati, e considerate queste entrate aggiuntive nel bilancio dello Stato, credo sia veramente troppo! Noi siamo disponibili a tutto e sappiamo che in questo decreto ci sono elementi che ci interessano. Tuttavia, non ci va di essere presi per il naso. Ecco perché ho svolto questo intervento.
Se vogliamo aprire un dibattito - che prima o poi dovremo fare - sulla pressione fiscale e sul suo aumento deciso da questo Governo, facciamolo con i dati alla mano e non con le chiacchiere (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-L'Ulivo e Misto-Comunisti italiani)!

ANTONIO BOCCIA. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO BOCCIA. Signor Presidente, le chiedo di far effettuare un controllo delle tessere di votazione, per stare più tranquilli.

PRESIDENTE. Invito i deputati segretari a procedere al controllo delle tessere di votazione (I deputati segretari ottemperano all'invito del Presidente).
Naturalmente sarà già avvenuto il miracolo della scomparsa delle tessere «orfane»!


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TOMMASO FOTI. Togliamole anche dall'altra parte!

PRESIDENTE. Certamente, onorevole Foti. Sta provvedendo l'onorevole Mazzocchi.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zanella 7.32, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 245
Maggioranza 123
Hanno votato
83
Hanno votato
no 162
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zanella 7.33, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 269
Maggioranza 135
Hanno votato
97
Hanno votato
no 172
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Tocci 7.44, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 280
Maggioranza 141
Hanno votato
110
Hanno votato
no 170
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rosato 7.46, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 282
Maggioranza 142
Hanno votato
112
Hanno votato
no 170
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rosato 7.45, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Mancano 11 deputati per il numero legale. Constato che sono presenti, ancorché non votanti, gli onorevoli Calzolaio, Visco, Sabattini, Innocenti, Boccia, Olivieri, Preda, Michele Ventura, Fumagalli, Siniscalchi, Grignaffini, Panattoni, Colasio, Lusetti, Duilio, Mattarella, Giachetti, Iannuzzi, Giacco, Bellillo e Amici.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 221
Maggioranza 111
Hanno votato
44
Hanno votato
no 177
Sono in missione 76 deputati).

Quella di non votare e restare in aula è una forma di crudeltà mentale verso il Presidente...


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SERGIO SABATTINI. È una forma di crudeltà mentale verso noi stessi!

PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Tocci 7.7, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 294
Maggioranza 148
Hanno votato
114
Hanno votato
no 180
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Zanella 7.34 e Tocci 7.14, non accettati dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 298
Maggioranza 150
Hanno votato
118
Hanno votato
no 180
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zanella 7.35, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 300
Votanti 299
Astenuti 1
Maggioranza 150
Hanno votato
114
Hanno votato
no 185
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zanella 7.36, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 300
Votanti 299
Astenuti 1
Maggioranza 150
Hanno votato
115
Hanno votato
no 184
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zanella 7.37, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 304
Votanti 303
Astenuti 1
Maggioranza 152
Hanno votato
113
Hanno votato
no 190
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zanella 7.38, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.


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Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 305
Votanti 303
Astenuti 2
Maggioranza 152
Hanno votato
116
Hanno votato
no 187
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zanella 7.39, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 305
Votanti 303
Astenuti 2
Maggioranza 152
Hanno votato
117
Hanno votato
no 186
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zanella 7.40, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 303
Maggioranza 152
Hanno votato
119
Hanno votato
no 184
Sono in missione 76 deputati).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Zanella 7.41.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zanella. Ne ha facoltà.

LUANA ZANELLA. Come avrà notato, Presidente, non sono intervenuta nel merito di tutte le proposte emendative che ho presentato; vorrei però che quanto meno restasse traccia di quello che sto per dire. Innanzitutto è alla nostra attenzione un decreto davvero ai confini dell'incostituzionalità. Esso è stato completamente stravolto nel suo passaggio parlamentare al Senato, in contrasto palese con la normativa esistente, che impone che i decreti debbano contenere misure di immediata applicazione e che il loro contenuto debba essere specifico, omogeneo e corrispondente al titolo.
Abbiamo letto oggi sulle agenzie di stampa il giudizio del Presidente del Senato sul decreto relativo alla competitività. Egli osserva, in maniera direi molto scrupolosa ed attenta, che tale provvedimento, ancora una volta, non presenta le caratteristiche tali da poter essere presentato tranquillamente all'attenzione del Parlamento - io direi proprio per la farraginosità dello stesso -, perché la materia è così complessa ed investe la competenza di tante Commissioni (almeno otto), che quindi il lavoro che si prospetta è tutt'altro che semplice. Dunque, anche dal punto di vista metodologico, oltre che sul profilo del merito, il Governo deve assolutamente fare una profonda riflessione, perché non è possibile che con un unico strumento, quello della decretazione d'urgenza - che deve rispondere ad un dettato costituzionale molto preciso -, si provveda ad una politica (in tal caso politica economica) che dovrebbe invece prevedere una complessità di strumenti più corretti dal punto di vista della forma (oltre che efficaci in termini di contenuto).
A proposito del decreto ora al nostro esame, abbiamo avuto modo di osservare come esso abbia registrato, nel corso dell'esame da parte del Senato, l'introduzione di tanti e tali temi e di tanti e tali articoli, attraverso l'approvazione di varie proposte emendative, da venire completamente stravolto rispetto alla sua formulazione originaria. Ebbene, con questi emendamenti che abbiamo presentato all'articolo 7,


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che riteniamo un articolo rilevante, intendiamo modestamente e sobriamente ridurre il danno.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zanella 7.41, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 275
Votanti 274
Astenuti 1
Maggioranza 138
Hanno votato
99
Hanno votato
no 175
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zanella 7.42, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 280
Votanti 279
Astenuti 1
Maggioranza 140
Hanno votato
105
Hanno votato
no 174
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zanella 7.43, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 281
Maggioranza 141
Hanno votato
105
Hanno votato
no 176
Sono in missione 76 deputati).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Emerenzio Barbieri 7.5.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Emerenzio Barbieri. Ne ha facoltà.

EMERENZIO BARBIERI. Signor Presidente, non ritiro l'emendamento in esame perché non credo sconvolga la situazione, anzi la razionalizza. È per questo che invito il relatore a riflettere al riguardo.
Infatti, nella sostanza si prevede di sopprimere, al comma 1, lettera b), allegato 2-sexies, le note. Quindi, non si incide sull'impianto. Evitiamo, però, di appesantire ulteriormente un decreto-legge di questo genere.
Chiedo, pertanto, al relatore di riconsiderare il parere contrario espresso su tale emendamento.

PAOLO SANTULLI, Relatore per la VII Commissione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PAOLO SANTULLI, Relatore per la VII Commissione. Signor Presidente, abbiamo già discusso a lungo in Commissione a tale riguardo. Il parere rimane contrario.

EMERENZIO BARBIERI. A lungo no!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Emerenzio Barbieri 7.5, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).


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(Presenti 288
Votanti 282
Astenuti 6
Maggioranza 142
Hanno votato
20
Hanno votato
no 262
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sergio Rossi 7.28, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 284
Maggioranza 143
Hanno votato
18
Hanno votato
no 266
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Taborelli 7-bis.2, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 293
Votanti 287
Astenuti 6
Maggioranza 144
Hanno votato
6
Hanno votato
no 281
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Battaglia 7-bis.3, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 295
Votanti 286
Astenuti 9
Maggioranza 144
Hanno votato
66
Hanno votato
no 220
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guerzoni 7-ter.5, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 299
Votanti 295
Astenuti 4
Maggioranza 148
Hanno votato
105
Hanno votato
no 190
Sono in missione 76 deputati).

Avverto che l'emendamento Antonio Pepe 7-ter.2 è stato ritirato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7-ter.200 delle Commissioni, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 294
Votanti 193
Astenuti 101
Maggioranza 97
Hanno votato
186
Hanno votato
no 7
Sono in missione 76 deputati).


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Avverto che l'emendamento Antonio Pepe 7-ter.1 è precluso.

GABRIELLA PISTONE. Chiedo di parlare per una precisazione.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GABRIELLA PISTONE. Signor Presidente, vorrei far presente al Governo ed ai membri dell'Assemblea che al Senato si è proceduto alla soluzione del problema relativo ai ferrovieri, attraverso la costituzione di un fondo per le Ferrovie dello Stato e per il trattamento di quiescenza del relativo personale. Tra le altre cose, un corretto emendamento presentato dall'onorevole Guerzoni è stato respinto. Peraltro, la disciplina normativa è stata approvata in questa Camera, ma non è questo il punto.
La questione è che analogo provvedimento è stato adottato per i lavoratori postelegrafonici e lo faccio presente per una questione non di parte, ma di correttezza. Il problema è annoso e sono contenta che si sia definita la vicenda delle Ferrovie (bisogna ancora definirla del tutto con riferimento al fondo sopra richiamato).
In ogni caso, altrettanta attenzione meriterebbero i lavoratori postelegrafonici; sono da anni in numero inferiore alle esigenze e hanno meno bisogno di soldi, ma è importante che il Governo li tenga presente.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ercole 7-quater.1, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 282
Votanti 279
Astenuti 3
Maggioranza 140
Hanno votato
66
Hanno votato
no 213
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7-quater.200 delle Commissioni, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 287
Votanti 195
Astenuti 92
Maggioranza 98
Hanno votato
182
Hanno votato
no 13
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Battaglia 7-quater.2, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 291
Votanti 280
Astenuti 11
Maggioranza 141
Hanno votato
94
Hanno votato
no 186
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7-septies.200 delle Commissioni, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.


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Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 286
Votanti 283
Astenuti 3
Maggioranza 142
Hanno votato
277
Hanno votato
no 6
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.7-septies.50.200 delle Commissioni, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 284
Votanti 277
Astenuti 7
Maggioranza 139
Hanno votato
274
Hanno votato
no 3
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7-septies. 50 del Governo, nel testo subemendato, accettato dalle Commissioni.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 285
Maggioranza 143
Hanno votato
282
Hanno votato
no 3
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Russo Spena 7-octies.1, Boato 7-octies. 3 e Osvaldo Napoli 7-octies.6, non accettati dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 288
Maggioranza 145
Hanno votato
105
Hanno votato
no 183
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sergio Rossi 7-octies.4, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 290
Votanti 286
Astenuti 4
Maggioranza 144
Hanno votato
89
Hanno votato
no 197
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7-octies.200 delle Commissioni, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 296
Votanti 295
Astenuti 1
Maggioranza 148
Hanno votato
294
Hanno votato
no 1
Sono in missione 76 deputati).


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Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rosato 7-octies.5, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 291
Votanti 290
Astenuti 1
Maggioranza 146
Hanno votato
106
Hanno votato
no 184
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Dario Galli 7-decies. 4, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 282
Votanti 280
Astenuti 2
Maggioranza 141
Hanno votato
56
Hanno votato
no 224
Sono in missione 76 deputati).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Dario Galli 7-undecies. 2.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Frigato. Ne ha facoltà.

GABRIELE FRIGATO. Signor Presidente, voglio segnalare all'Assemblea che il testo che proviene dal Senato e dalle Commissioni cerca di recuperare le somme non spese dai comuni entro il 31 dicembre 2004, spostando le somme contenute nei residui dei capitoli di bilancio relativi al reddito minimo di inserimento.
Poiché in quest'aula, più volte e da più parti politiche, in riferimento a diversi territori del nostro paese in cui è stata sperimentata questa misura in maniera positiva, è stata sottolineata e sollecitata la necessità di rifinanziare questo provvedimento, ritengo sia corretto permettere ai comuni che hanno ancora qualche residuo dei fondi versati nei capitoli nel 2004 di poterlo utilizzare.
Sempre nella direzione di aumentare, con risorse fresche e nuove, il fondo di questo capitolo è stato presentato l'articolo aggiuntivo Bindi 7-undecies. 01, che chiedo l'autorizzazione a sottoscrivere.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Dario Galli 7-undecies. 2, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 258
Votanti 257
Astenuti 1
Maggioranza 129
Hanno votato
13
Hanno votato
no 244
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Bindi 7-undecies.01, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 267
Maggioranza 134
Hanno votato
88
Hanno votato
no 179
Sono in missione 76 deputati).


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Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7-septiesdecies.200 delle Commissioni accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

ANTONIO BOCCIA. Signor Presidente, controlli le votazioni!

PRESIDENTE. Onorevole Garnero Santanchè, per favore, esprima soltanto un voto. Ovviamente, mi rivolgo anche a tutti gli altri colleghi.

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 240
Votanti 167
Astenuti 73
Maggioranza 84
Hanno votato
165
Hanno votato
no 2
Sono in missione 76 deputati).

L'approvazione dell'emendamento delle Commissioni preclude la votazione degli identici emendamenti successivi Zanella 7-septiesdecies.1 e Gibelli 7-septiesdecies.2.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Michele Ventura 7-2 duodevicies.1 , non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 270
Votanti 269
Astenuti 1
Maggioranza 135
Hanno votato
93
Hanno votato
no 176
Sono in missione 75 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Realacci 7-undevicies.1, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 278
Votanti 276
Astenuti 2
Maggioranza 139
Hanno votato
96
Hanno votato
no 180
Sono in missione 75 deputati).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Antonio Leone 7-vicies.2.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Castellani. Ne ha facoltà.

CARLA CASTELLANI. Signor Presidente, vorrei sollecitare l'attenzione e la riflessione dei colleghi che hanno presentato l'emendamento in oggetto nonché quella del relatore e del Governo.
La proposta emendativa chiede di sopprimere una norma introdotta al Senato con voto trasversale, che prevede la trasmissione al Ministero dell'economia e delle finanze delle ricette sanitarie tramite le associazioni di categoria dei titolari delle farmacie. Molte farmacie del nostro entroterra - e mi onoro di rappresentare una regione che annovera sul proprio territorio anche piccoli e piccolissimi comuni - non sono attrezzate con sistemi informatici in grado di poter trasferire al ministero le ricette sanitarie.
Quindi, in questa maniera si rischia di non raggiungere l'obiettivo prefissato dalla norma, ovvero un migliore controllo da parte del Ministero dell'economia e delle finanze sulla spesa farmaceutica del Servizio sanitario nazionale. Allora, vorrei avanzare una proposta e in proposito chiedo l'attenzione del relatore. Non chiedo di sopprimere la norma, bensì di


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modificarla come segue: aggiungendo alla norma la parola «anche», le farmacie che non possono trasmettere le ricette sanitarie per via informatica potranno farlo attraverso le associazioni di categoria, mentre gli esercizi dotati di sistema informatico potranno tranquillamente ottemperare a tale compito.
In tal modo si darebbe davvero esecuzione alla norma; invece, in caso contrario potrebbe accadere che tutte le farmacie non attrezzate da questo punto di vista terranno le ricette farmaceutiche perché non avranno a disposizione gli strumenti idonei per poterle inviare.
Quindi, chiedo al Governo, ai colleghi della maggioranza e al relatore di valutare attentamente tale problematica. Ricordo infatti che sul nostro territorio sono ancora tante le piccole farmacie non dotate di strumenti in grado di poter ottemperare alla norma in oggetto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Marinello. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. Signor Presidente, le considerazioni dell'onorevole Castellani mi sembrano assolutamente condivisibili, anche perché non dobbiamo dimenticare il grande ruolo che hanno avuto e ancora hanno le farmacie sul territorio nazionale. Esse devono essere considerate soggetti organici al sistema sanitario nazionale, e ritengo che il riconoscimento alle farmacie della possibilità, anche tramite l'associazione di categoria, di utilizzare la propria rete informatica, formalizzando ciò che accade da almeno dieci anni, costituirebbe un segnale positivo nei confronti di una categoria alla quale va il massimo apprezzamento e la massima gratitudine.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giacco. Ne ha facoltà.

LUIGI GIACCO. Signor Presidente, concordo sulla proposta di inserire la parola «anche». In tal modo, infatti, riusciamo a dare una risposta globale e complessiva alle esigenze della popolazione nelle diverse parti del territorio nazionale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ercole. Ne ha facoltà.

CESARE ERCOLE. Signor Presidente, anche la Lega aderisce al suggerimento dell'onorevole Castellani di aggiungere la parola «anche», non dimenticando che l'approvazione dell'emendamento soppressivo Antonio Leone 7-vicies.2 causerebbe non pochi problemi al Ministero dell'economia e delle finanze, per quanto riguarda il controllo della ricettazione. Ritengo pertanto che la proposta avanzata dall'onorevole Castellani sia condivisibile ed è dunque sostenuta dalla Lega.

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, è una procedura che non è prevista dal regolamento: si tratta di un emendamento soppressivo, che pertanto non può essere integrato nel corso dell'esame da parte dell'Assemblea.
Chiedo alle Commissioni se intendano valutare la possibilità di formulare una proposta al riguardo.

PAOLO SANTULLI, Relatore per la VII Commissione. No, signor Presidente.

PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Antonio Leone 7-vicies.2, accettato dalle Commissioni e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 281
Votanti 275
Astenuti 6
Maggioranza 138
Hanno votato
190
Hanno votato
no 85
Sono in missione 75 deputati).


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Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Romani 7-vicies semel.1 , non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 286
Votanti 198
Astenuti 88
Maggioranza 100
Hanno votato
32
Hanno votato
no 166
Sono in missione 75 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7-vicies semel.200 delle Commissioni, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 285
Votanti 176
Astenuti 109
Maggioranza 89
Hanno votato
171
Hanno votato
no 5
Sono in missione 75 deputati).

Passiamo all'emendamento 7-vicies quater.200 delle Commissioni.

PAOLO SANTULLI, Relatore per la VII Commissione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PAOLO SANTULLI, Relatore per la VII Commissione. Signor Presidente, ho chiesto di parlare per proporre la riformulazione dell'emendamento in esame, nel senso di sostituire la parola «sostituire» con la parola «dopo», le parole «con le seguenti» con le parole «aggiungere le seguenti» e le parole «regolamento emanato» con le parole «decreto adottato».

PRESIDENTE. Il Governo?

COSIMO VENTUCCI, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, il Governo concorda con la proposta di riformulazione avanzata dalle Commissioni.

MARCO ZACCHERA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MARCO ZACCHERA. Signor Presidente, in realtà desideravo intervenire già in precedenza, in quanto avevo intenzione di fare mio l'emendamento Bricolo 7-vicies semel.4. In tali casi, il regolamento prevede che un emendamento ritirato dal proponente possa essere fatto proprio soltanto da venti deputati o da un presidente di gruppo. Io credo che tali condizioni vi siano...

PRESIDENTE. Mi scusi se la interrompo, onorevole Zacchera, ma l'emendamento Bricolo 7-vicies semel.4, ritirato dal proponente, è risultato precluso a seguito dell'approvazione del precedente emendamento 7-vicies semel.200 delle Commissioni.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mariotti. Ne ha facoltà.

ARNALDO MARIOTTI. Signor Presidente, vorrei richiamare la sua attenzione. La proposta del relatore non è definibile come una correzione di poco conto: la riformulazione proposta, che dovrà essere valutata dal Comitato dei diciotto (che non ne era a conoscenza), stravolge completamente l'articolo 7-vices semel, ora al nostro esame.


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Mi chiedo come sia possibile riformulare un emendamento delle Commissioni lasciando intendere che si tratti di un aggiustamento formale.

PRESIDENTE. Onorevole Mariotti, non si tratta di un aggiustamento formale, ma di una vera e propria riformulazione, ossia di un nuovo testo.

ARNALDO MARIOTTI. Allora, signor Presidente, a maggior ragione, quale componente del Comitato dei diciotto, mi dichiaro in disaccordo con la riformulazione proposta dal relatore.

ETTORE ROSATO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ETTORE ROSATO. Signor Presidente, vorrei sottolineare come la procedura seguita risulti assolutamente strana. Tralascio di affrontare i problemi di copertura che tali modifiche che comportano...

COSIMO VENTUCCI, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento. Ma la copertura è prevista nel successivo emendamento!

ETTORE ROSATO. ... ma la riformulazione di un emendamento delle Commissioni deve essere portata a conoscenza del Comitato dei diciotto: non può trattarsi di una decisione del relatore.

PAOLO SANTULLI, Relatore per la VII Commissione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PAOLO SANTULLI, Relatore per la VII Commissione. Signor Presidente, chiedo una sospensione della seduta di cinque minuti.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PIER FERDINANDO CASINI (ore 16,14)

PRESIDENTE. Colleghi, dovendo sospendere i lavori per pochi minuti, vi invito a non abbandonare l'aula. Com'è noto, il provvedimento al nostro esame deve essere assolutamente approvato entro la giornata di oggi.
Sospendo la seduta per cinque minuti.

La seduta, sospesa alle 16,15, è ripresa alle 16,20.

PRESIDENTE. Chiedo al presidente Giorgetti di riferire sull'esito della riunione del Comitato dei diciotto.

GIANCARLO GIORGETTI, Relatore per la V Commissione. Signor Presidente, vi era una proposta di riformulazione che occorreva valutare nella sua reale portata, ma l'orientamento emerso è quello di votare il testo dell'emendamento 7-vicies quater.200 delle Commissioni così com'è.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7-vicies quater.200 delle Commissioni (Commenti)...
(Segue la votazione).

Onorevoli colleghi, tengo aperta la votazione per consentire di votare ai colleghi che, come si può constatare, stanno rientrando in aula.

ANTONIO LEONE. Quali sono i pareri, Presidente?

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, calma! Invito il rappresentante del Governo, senatore D'Alì, ad esprimere il parere.

ANTONIO D'ALÌ, Sottosegretario di Stato per l'interno. Il parere del Governo è contrario.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).


Pag. 86

(Presenti 251
Votanti 163
Astenuti 88
Maggioranza 82
Hanno votato
33
Hanno votato
no 130
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7-vicies quinquies.200 delle Commissioni, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 255
Votanti 166
Astenuti 89
Maggioranza 84
Hanno votato
163
Hanno votato
no 3
Sono in missione 76 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sergio Rossi Tit.1, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 264
Votanti 261
Astenuti 3
Maggioranza 131
Hanno votato
32
Hanno votato
no 229
Sono in missione 75 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bressa Dis.1.1, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 264
Votanti 263
Astenuti 1
Maggioranza 132
Hanno votato
15
Hanno votato
no 248
Sono in missione 75 deputati).

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