Allegato B
Seduta n. 604 del 17/3/2005


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INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta orale:

D'AGRÒ. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
ai sensi dell'articolo 116, comma 1-bis, del Nuovo codice della strada di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni, dal 30 giugno 2003 il minore che ha compiuto 14 anni, per guidare un ciclomotore, deve obbligatoriamente conseguire il certificato di idoneità alla guida, rilasciato dal competente ufficio del Dipartimento per i trasporti terrestri, a seguito della frequentazione di specifico corso con prova finale;
il minore che guida un ciclomotore senza aver conseguito il patentino è soggetto dal 1o luglio 2004, ai sensi del comma 13-bis del medesimo articolo, alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 541,80 a euro 2.168,25, oltre alla misura accessoria del fermo amministrativo del veicolo per 60 giorni;
in base all'articolo 116, comma 1-ter, del citato decreto legislativo, a decorrere


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dal 1o luglio 2005 l'obbligo di conseguire il certificato di idoneità per la guida dei ciclomotori è esteso anche ai maggiorenni che non siano già titolari di patente di guida -:
quali iniziative di carattere normativo si intendono adottare affinché sia estesa anche ai conducenti maggiorenni non titolari di patente o di certificato di idoneità alla guida, l'applicazione della sanzione attualmente prevista solo per i minorenni che non hanno conseguito il patentino.
(3-04355)

Interrogazione a risposta in Commissione:

DUCA, RAFFALDINI, PANATTONI, TIDEI, MAZZARELLO, DE LUCA, SUSINI, ADDUCE, ROGNONI e ALBONETTI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
le RSU aeroportuali FIM-CISL, FIOM-CGIL, e UILM-UIL della società Vitrociset, in data 15 marzo 2005, hanno proclamato lo stato di agitazione di tutti i siti aeroportuali italiani e annunciato uno sciopero di otto ore, che se effettuato provocherà la paralisi del trasporto aereo in Italia;
a tale decisione i rappresentanti sindacali dei lavoratori sono pervenuti per protestare contro il Governo, l'Enav SpA e la Vitrociset, che in modo unilaterale hanno attuato e stanno maturando decisioni sulla riorganizzazione del settore della manutenzione e dei servizi tecnici di assistenza al volo, senza aver mai consultato i rappresentanti sindacali;
decisioni che provocano viva preoccupazione tra i circa 1300 lavoratori Vitrociset e tra le altre decine di lavoratori impiegati nei subappalti Vitrociset in vari siti nazionali;
infatti le decisioni assunte dal Consiglio di Amministrazione di Enav Spa in un primo tempo teso a spezzettare il servizio ed a mettere a gara la parte riguardante la manutenzione, una gara priva della pur minima clausola sociale, espone i lavoratori alla minaccia di perdere il posto di lavoro;
successivamente, nel febbraio 2005, il C.d.A. di Enav SpA ha modificato il proprio orientamento proponendo l'acquisizione del ramo di azienda della Vitrociset, proprio la parte messa precedentemente a gara. Si tenga conto che solo l'Italia, tra i paesi avanzati, è ricorsa ad una gara internazionale per l'affidamento di un servizio così delicato e connesso alle tecnologie più avanzate;
se venisse confermata l'acquisizione del ramo d'azienda da parte di Enav SpA si potrebbero verificare conseguenze negative per l'occupazione dei lavoratori che non rientrano nel processo di internazionalizzazione;
il C.d.A. Enav Spa il 24 marzo potrebbe assumere ulteriori decisioni in merito -:
se e quando si intendano convocare le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori;
se e quando l'Enav Spa intenda procedere all'acquisizione del ramo di azienda Vitrociset in relazione alle condizioni economiche poste;
in quale modo intenda coinvolgere le organizzazioni sindacali ai fini dell'individuazione dei dipendenti che dovrebbero transitare in Enav e se tra questi siano compresi anche gli addetti ai servizi affidati in sub-appalto e a quali condizioni contrattuali;
se siano state valutate le conseguenze che ricadranno sull'occupazione dei restanti lavoratori e se siano state predisposte le necessarie misure di sostegno e se risponde al vero che sia stata interessata allo scopo una soluzione con un maggiore coinvolgimento di Finmeccanica, azionista di minoranza in Vitrociset;
se sia stata definitivamente abbandonata la procedura di gara e in caso contrario se si intende far inserire all'Enav una clausola sociale a salvaguardia dei lavoratori.
(5-04151)


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Interrogazioni a risposta scritta:

LETTIERI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, già inadeguata e pericolosa prima delle nevicate dell'inverno che volge al termine ora è in uno stato ancora peggiore;
l'asfalto è del tutto scomparso in molti tratti, i giunti vanno rifatti, buche e voragini abbondano ed il tristemente noto Km 131, non esiste quasi più a causa di una frana;
con l'arrivo della stagione estiva il traffico è destinato ad aumentare e quindi anche i pericoli;
il tratto lucano della Salerno-Reggio Calabria è notoriamente il più pericoloso -:
se non intenda disporre con urgenza interventi atti a garantire le condizioni di percorribilità del tratto in questione e comunque di accelerare i lavori di adeguamento complessivo dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria.
(4-13458)

CUSUMANO. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio. - Per sapere - premesso che:
il 14 marzo 2005 tutti i sindaci dell'Agrigentino, su iniziativa del coordinamento provinciale dell'Anci e dell'Urps, si sono riuniti nell'Aula Giglia presso la Provincia Regionale di Agrigento, invocando lo stato di calamità naturale;
agricoltura e viabilità sono i due settori sensibilmente colpiti da un inverno lungo e pesante. Le abbondanti piogge e le copiose nevicate hanno distrutto colture e determinato smottamenti in quasi tutto il territorio;
almeno una ventina di comuni sono collegati fra loro da arterie provinciali. Moltissime di queste sono chiuse, intransitabili e pericolose a causa delle frane con notevoli disagi per le popolazioni;
l'altro grave aspetto è rappresentato dal comparto agricolo, messo completamente in ginocchio dalle gelate, oltre che poi ci sono tante aziende zootecniche isolate per colpa di una viabilità ormai quasi cancellata dal maltempo -:
se ritengano opportuno che venga dichiarato lo stato di calamità naturale per tutta la provincia agrigentina, e che si preveda anche l'utilizzazione dei fondi Por Sicilia e della Protezione civile e un programma straordinario per l'adeguamento delle reti varie esistenti con interventi di completamento, manutenzione e messa in sicurezza così come previsto e mai realizzato dalla legge finanziaria regionale del 2003.
(4-13461)

BORRELLI, MARIOTTI e CRISCI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il 24 ottobre 2004 il ponte sul fiume Sangro in comune di Torino di Sangro (Chieti) veniva travolto;
il crollo del ponte ha interrotto la strada statale 16, creando enormi difficoltà sia al traffico locale che a quello di attraversamento Nord Sud;
secondo le indicazioni dell'ANAS, i lavori per la ricostruzione potevano già essere iniziati essendo terminata da tempo la fase di esperimento delle procedure tecniche;
è noto che comunque per realizzare i lavori occorreranno ben 250 giorni ed è ormai imminente la stagione estiva che aggraverà i problemi di mobilità nella zona per la presenza dei villeggianti, essendo la struttura crollata prossima al mare;
i sindaci dei comuni interessati, facendosi portavoce delle preoccupazioni dei cittadini e degli operatori economici hanno messo in evidenza le problematiche


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notevoli che si sono determinate con il crollo del ponte e l'aggravarsi della situazione che si determinerà con la stagione estiva ormai alle porte, segnalando altresì lo stato di esasperazione di tutti coloro che sono costretti a compiere deviazioni -:
quali siano stati i motivi che hanno ritardato l'inizio dei lavori e quando gli stessi potranno avere inizio e termine.
(4-13470)

CUSUMANO. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
in tutti questi anni non sono mancati:
lo scontro e la diversità di opinioni fra le diverse istituzioni locali e regionali sul sito e sulla fattibilità dell'aeroporto dell'area centromeridionale della Sicilia;
prese di posizioni a favore della importante infrastruttura, una vera e propria campagna promozionale che ha alimentato negli agrigentini il miraggio dell'aeroporto come chiave di volta per lo sviluppo vero e definitivo della provincia di Agrigento;
per molti versi, coerenti prese di posizioni da parte del Presidente dell'Enac, che ha sempre, con dovizia di argomentazione e di dati, raffreddato il facile entusiasmo, costruito ad arte da autorità locali e regionali che hanno dato per prossima la realizzazione dell'importante presidio aeroportuale;
dal giorno 9 marzo 2005 l'aeroporto di Racamulto fa ufficialmente parte del piano trasporti della Regione Sicilia;
l'assessore ai Trasporti, Fabio Granata, ha firmato il decreto che adotta l'integrazione al documento attuativo del Piano regionale dei Trasporti e della mobilità, relativo al settore aereo;
l'integrazione riguarda l'introduzione del capitolo denominato «l'aeroporto centro-meridionale di Agrigento. Evoluzione della domanda di trasporto aereo dello scalo aeroportuale come polo turistico»;
con questa integrazione viene affermata la previsione di una infrastruttura aeroportuale come scalo a servizio del traffico low cost e «a domanda», in considerazione dello sviluppo turistico del polo Agrigento-Sciacca-Licata;
le autorità preposte hanno valutato i dati relativi al flusso di passeggeri, che riconoscerebbe alla struttura aeroportuale agrigentina un flusso di 19.133 passeggeri, pari soltanto allo 0,2 per cento del traffico degli aeroporti siciliani -:
se ritenga di dover confermare i sopra menzionati dati e al tempo stesso se l'iniziativa risulta economicamente sostenibile;
se non ritenga invece, come sostiene il Presidente della società «Aeroporto di Agrigento» di fornire altri dati che smentiscono quelli pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia del 17 settembre scorso, e che recuperano invece i dati di altro studio che prevede un traffico con charter da turismo non inferiore a 400 mila passeggeri l'anno;
se non ritenga di dare esaurienti e definitive informazioni su tutti i pareri necessari per la costruzione dell'aeroporto di Agrigento, al fine di concludere, con un pronunciamento chiaro, una vicenda iniziata nel 1971 con una legge del Parlamento che prevedeva la realizzazione di un aeroporto nella provincia di Agrigento.
(4-13479)