Allegato B
Seduta n. 602 del 15/3/2005


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ATTIVITĄ PRODUTTIVE

Interrogazione a risposta immediata:

MORGANDO e LETTIERI. - Al Ministro delle attività produttive. - Per sapere - premesso che:
con la grande manifestazione sindacale di venerdì 11 marzo 2005 la «questione Fiat» è tornata all'attenzione dell'opinione pubblica come uno dei problemi centrali della politica industriale del Paese;
l'accordo tra Fiat e General motors sulla cancellazione dell'opzione put ripropone l'esigenza di una strategia di rilancio della capacità competitiva di Fiat Auto, anche nella prospettiva di una nuova intesa industriale con altri produttori;
il futuro di Fiat Auto è strettamente legata al più ampio settore della componentistica e dell'«automotive», la cui imponente dimensione occupazionale, produttiva e tecnologica costituisce un elemento fondamentale della struttura industriale del Paese;
anche il Governo, come riconoscono fonti di stampa, ha riconosciuto la necessità e l'urgenza di interventi che favoriscano l'innovazione e lo sviluppo del settore auto -:
quali iniziative, anche normative, intenda adottare per favorire lo sviluppo e la competitività dell'industria automobilistica.
(3-04344)

Interrogazione a risposta orale:

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro delle attività produttive. - Per sapere - premesso che:
dopo oltre un anno dalla firma dell'accordo di programma tra il Ministero delle Attività Produttive e le associazioni dl settore del GPL e dei metano e con


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l'entrata in vigore della nuova legge (23 agosto 2004 n. 239) che estende alle persone giuridiche il diritto dl accesso al contributo ed allarga l'incentivo anche per le trasformazioni a gas dei veicoli entro i tre anni dalla data di immatricolazione, si è resa necessaria una revisione del listino dei prezzi massimi allegato all'accordo stesso;
le ragioni che hanno costretto alla stesura del nuovo listino, che avrà validità sino a dicembre 2005, sono molteplici;
oltre a ragioni di mercato (notevole aumento del costo delle materie prime che costituiscono i componenti degli impianti con conseguente incremento dei costi di produzione degli stessi, e un rilevante adeguamento tecnologico degli impianti alle nuove norme di omologazione europea) è stata considerata altresì l'eccessiva onerosità gravante sugli operatori a causa dei lunghi tempi di attesa per il recupero tramite li credito d'imposta degli incentivi anticipati;
infatti, con l'impulso alla trasformazione determinato soprattutto dall'allargamento a tre anni dei veicoli da trasformare, si è verificato un sostanzioso incremento anche degli incentivi da anticipare e del derivante peso economico e carico degli operatori;
è siate avviato un importante e costruttivo tavolo di lavoro presso il Ministero delle Attività Produttive per trovare una soluzione alla difficoltà di recupero attraverso il credito d'imposta per le piccole aziende installatrici;
il problema è dunque serio e di non agevole soluzione, atteso che l'ipotesi di trasferire detto credito su altri soggetti della filiera (costruttori di kit, distributori e stazioni di servizio) ha trovato ostacoli pressoché insormontabili da parte del rappresentante del Ministero dell'Economia -:
quali siano le ipotesi di soluzione al serio problema delle difficoltà di recupero degli incentivi anticipati tramite il credito dl imposta che grava intollerabilmente sugli operatori, soprattutto se si tratta di piccole aziende installatrici, tenuto conto dell'urgenza dl rinvenire una soluzione percorribile per non vanificare la portata della legge 23 agosto 2004 n. 239.
(3-04335)

Interrogazioni a risposta scritta:

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro delle attività produttive. - Per sapere - premesso che:
dal 1o gennaio 2005 le autostrade tedesche sono off limits per gli automobilisti italiani a causa dell'inefficienza del nuovo sistema di pagamento dei pedaggi autostradali;
l'allarme è stato lanciato dal Presidente di Confartigianato Trasporti Signor Francesco Del Boca il quale ha sottolineato che dall'inizio di quest'anno è entrato in vigore in Germania il nuovo sistema di pagamento telematico dei pedaggi per gli automezzi di massa pari o superiore a 12 tonnellate che impone l'installazione a bordo del veicolo dell'apparecchiatura Obu (On Board Unit) della società Toll Collect;
il problema è che diviene impossibile pagare il pedaggio sulle autostrade tedesche perché il nuovo sistema non funziona, considerato che le officine italiane non sono ancora autorizzate ad installare il dispositivo Obu sui camion italiani;
inoltre i pochi Obu disponibili e montati da officine austriache o svizzere non funzionano ed anzi non sono nemmeno disponibili le carte di credito necessarie per pagare il pedaggio;
gli autotrasportatori ritengono che sia letteralmente assurdo imporre un sistema che non può entrare in funzione e che provoca enormi danni agli autotrasportatori italiani, oltre che all'intero sistema produttivo se si considera che l'Italia è al secondo posto in Europa per l'interscambio commerciale con la Germania -:


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se non ritenga di dovere con assoluta urgenza assumere contatti con il governo tedesco per chiedere un rinvio dell'entrata in vigore del nuovo sistema di esazione dei pedaggi autostradali, proroga assolutamente indispensabile per evitare conseguenze gravi ed imprevedibili per il comparto dell'autotrasporto merci e per il sistema Paese.
(4-13418)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro delle attività produttive. - Per sapere - premesso che:
proprio mentre tutti sostengono la necessità ed urgenza di valorizzare e di difendere il Made in Italy, la delicata e polemica questione dei forti aumenti dei canoni demaniali marittimi, previsti nella Legge Finanziaria, rischia di compromettere seriamente la sopravvivenza delle molte piccole imprese del settore balneare e, con esse, la prospettiva di sviluppo del settore turistico nel nostro Paese;
le associazioni di categoria delle piccole imprese balneari rilevano la paradossale situazione d'incertezza dovuta al vuoto normativa determinatosi nel dicembre 2004 allorché è scaduta la proroga per l'entrata in vigore degli aumenti dei canoni;
appare forse opportuno un ulteriore rinvio del termine di entrata in vigore al fine di consentire il riordino definitivo della materia dei canoni demaniali marittimi sulla base di dati oggettivi e certificati relativi alle attività economiche esercitate e con il coinvolgimento delle organizzazioni di categoria interessate, anche per consentire, fra l'altro, il recupero delle aree di evasione -:
se non ritenga di dover adottare iniziative normative volte a rinviare il termine di entrata in vigore dell'aumento dei canoni balneari per valutare adeguatamente le proposte avanzate da Oasi Confartigianato e relative all'adeguamento dei canoni, basate su equi criteri di riparametrazione e sul recupero delle aree, non del tutto modeste, di evasione.
(4-13419)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro delle attività produttive. - Per sapere - premesso che:
l'aumento in misura geometrica del consumo di petrolio da parte dell'economia cinese ormai pone in modo non soltanto serio, ma soprattutto urgente, la questione della rarefazione di questa importantissima risorsa energetica naturale;
non sfugge a nessuno il fatto che, ormai, il problema ha assunto dimensioni letteralmente drammatiche, atteso che siamo ancora decisamente distanti dall'utilizzo concreto di energie alternative;
soprattutto il mondo delle imprese ormai guarda con vero e proprio terrore alla rarefazione delle quantità di greggio ancora disponibile ed alla conseguente lievitazione dei prezzi, in base alla legge di mercato;
è necessaria una riflessione fra governi a livello mondiale su tale questione, essendo facilmente immaginabile quel che potrebbe accadere, con la progressiva rarefazione delle scorte, a tutte le economia industrializzate di quei Paesi, come l'Italia, privi di significativi giacimenti;
effettuata tale importante riflessione, è evidente che dovranno essere assunti da una parte provvedimenti che garantiscano approvvigionamenti sensati a tutte le singole economie;
è altresì necessario che si prevedano iniziative di prevenzione nei confronti di possibili movimenti speculativi dei mercati finalizzati alla realizzazione di utili giganteschi incamerabili da parte di qualsivoglia multinazionale riuscisse ad accaparrarsi parti significative delle scorte -:
se non si ritenga indispensabile ed urgente avviare colloqui internazionali con i Paesi industrializzati al fine di individuare strategie comuni finalizzate a disciplinare


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l'utilizzo delle residue scorte di petrolio, in ragione dell'enorme aumento del consumo del greggio determinato dal tasso di crescita dei Paesi asiatici e, in modo particolare, della Cina continentale; inoltre, se non ritenga di dover organizzare con i Paesi industrializzati un meccanismo di prevenzione contro eventuali movimenti speculativi che potrebbero accrescere i prezzi dei greggio con grave rischio per le attività produttive.
(4-13420)