Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 588 del 17/2/2005
Back Index Forward

Pag. 35


...
(Esame dell'articolo 3 - A.C. 4144)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate (vedi l'allegato A - A.C. 4144 sezione 5).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

FABIO STEFANO MINOLI ROTA, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere favorevole sugli emendamenti Palumbo 3.20 e 3.21. Il parere è invece contrario sull'emendamento Burtone 3.5.
La Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 3.50, mentre il parere è contrario sull'emendamento Zanotti 3.4.

PRESIDENTE. Il Governo?

CESARE CURSI, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Palumbo 3.20.

SEVERINO GALANTE. Chiedo di parlare sul complesso degli emendamenti.


Pag. 36

PRESIDENTE. Onorevole Galante, non può chiedere la parola sul complesso degli emendamenti in quanto il parere della Commissione è già stato espresso. Tuttavia, può intervenire per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SEVERINO GALANTE. La ringrazio, signor Presidente. C'è un punto del disegno di legge che ha suscitato in me alcune memorie e suggestioni storiche e letterarie che intendo brevemente esporre.
Si tratta del comma 8 dell'articolo 3, laddove si dice che la costruzione e l'uso di cappelle private fuori dai cimiteri, per accogliere cadaveri, ossa, esiti di fenomeni cadaverici trasformativi-conservativi o ceneri, sono consentiti quando le cappelle sono attorniate per un raggio di almeno 25 metri da una zona di rispetto di fondi di proprietà delle famiglie interessate al loro uso.
Nella relazione che accompagnava la prima versione di questo disegno di legge, si leggeva questa interpretazione: il disegno di legge si caratterizza, inoltre, per rendere più agevole la costruzione e l'uso di cappelle private, eliminando quasi totalmente la zona di rispetto in modo da rendere popolare e non più elitaria anche questa forma e modalità di sepoltura. Il riferimento alla natura popolare dell'iniziativa e al fatto non elitario evidentemente hanno attirato la mia attenzione. Mi pare che con queste parole si rovesci la realtà della proposta.
Signor Presidente, dicevo di aver ripercorso delle memorie storiche: ricordo l'editto di Saint Cloud, risalente a 201 anni fa. Con esso Napoleone stabiliva che, proprio in nome dei valori dell'uguaglianza dei cittadini, se non in vita, almeno dopo la morte, essi fossero sepolti alla stessa maniera fuori dalle chiese e dei luoghi privati a ciò destinati. Quell'editto fu adottato in Italia due anni dopo, nel 1806, e gli illustri colleghi ricorderanno che esso determinò una reazione poetica di grande rilievo: i «Sepolcri» di Ugo Foscolo. Ricordate quell'espressione: «Ma perché pria del tempo a sé il mortale invidierà l'illusion che spento pur lo sofferma al limitar di Dite?».
Siamo a questo punto. Tocchiamo un tema che ha 200 anni di storia e di letteratura e, in nome dell'uguaglianza fra i cittadini, stabiliamo, invece, che i cittadini dopo la morte dovranno essere assolutamente diseguali: quelli che potranno disporre di ampi parchi nei quali costruire mausolei e in cui inumare le ceneri degli avi e quelli che, invece, milioni e milioni, non avranno questa possibilità.
Signor Presidente, su questo volevo richiamare l'attenzione. È evidente che tale norma interessi milioni e milioni di cittadini che dispongono di questi spazi, perché è evidente che essa non riguarda un particolare cittadino di questo paese, quello per cui i maligni insinuano che questa sia un'ennesima norma ad personam - anzi, se posso usare un latino maccheronico, «ad cadaverem» - che ha in mente una specifica realtà, quella che sta dalle parti di Arcore. Se si dovesse approvare tale norma la mia speranza è che essa almeno susciti qualche altro grande carme pari, auspicabilmente, a quello di Ugo Foscolo: in una versione moderna potrebbe essere intitolato ai sepolcri imbiancati. Così il nostro Presidente del Consiglio riuscirebbe ad oscurare, non soltanto la grandeur del futuro esule di Sant'Elena, ripristinando formalmente il principio della diseguaglianza anche dopo la morte abolito dai noti sovversivi valori della rivoluzione francese, ma anche la fama del profugo di Zante. Se, infatti, con Foscolo le Pimplee facevano «lieti di lor canti i deserti», non ho dubbio che gli auspicati sepolcri imbiancati faranno lieto l'universo intero allietandolo con l'armonia della modernissima alta cultura italiota. Parole di Berlusconi, musiche, naturalmente, di Apicella (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Comunisti italiani, dei Democratici di sinistra-L'Ulivo e della Margherita, DL-L'Ulivo).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zanotti. Ne ha facoltà.


Pag. 37

KATIA ZANOTTI. Esprimeremo voto contrario sull'emendamento in esame perché esso prevede l'aggiunta di una «e» che, in questo caso, è una congiunzione di sostanza. Infatti, si tratterebbe di definire la possibilità di costruzione ed uso di cappelle private e familiari fuori dai cimiteri. Ci preoccupa che in tal caso si rischi il mercato della costruzione di cappelle private fuori dai cimiteri.
Mentre comprendiamo il tema delle cappelle private familiari, quindi ad uso esclusivo familiare, non comprendiamo tale dilatazione e, quindi, tale separazione tra cappelle private da una parte e familiari dall'altra. Per la dignità di tutto il percorso funerario ed il rispetto delle zone al cui interno sono collocate, pensiamo non sia possibile aprire all'idea che si possano acquistare cappelle ad uso personale da privati fuori dai cimiteri. Vorremmo che su questo il testo di legge esprimesse il necessario rigore per chiudere una possibilità di mercato privato.

FABIO STEFANO MINOLI ROTA, Relatore. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FABIO STEFANO MINOLI ROTA, Relatore. Signor Presidente, ritengo sia importante spiegare all'Assemblea che la suddetta congiunzione ha esclusivamente il significato di riprendere il testo del 1934, laddove si parlava di cappelle private e gentilizie. Di conseguenza, oggi, essendo cittadini di una Repubblica nella quale i titoli nobiliari non sono riconosciuti, si è sostituito il sostantivo gentilizia con familiare.
Si tratta della possibilità, prescindendo dalla proprietà di una cappella, di aprire la cappella stessa anche a persone con le quali, sebbene non siano familiari o consanguinei, si sia affettivamente legati da un'esperienza di vita o, secondo il diritto privato, di appartenenza.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palumbo 3.20, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 363
Votanti 362
Astenuti 1
Maggioranza 182
Hanno votato
220
Hanno votato
no 142).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Palumbo 3.21, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 365
Votanti 362
Astenuti 3
Maggioranza 182
Hanno votato
197
Hanno votato
no 165).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Burtone 3.5.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zanotti. Ne ha facoltà.

KATIA ZANOTTI. Anche questo emendamento serve per completare la disposizione contenuta nel comma 9 (capoverso articolo 338) dell'articolo 3, a proposito della zona di rispetto e del vincolo che grava intorno alle cappelle. Noi chiediamo infatti che sia previsto un vincolo di inedificabilità e di inalienabilità fintanto che le cappelle mantengono la destinazione d'uso per la quale sono costruite o se contengono salme, ossa o ceneri. È tuttavia possibile la compravendita dell'area e di quegli edifici che vi insistono sopra dopo che sia avvenuta la traslazione delle salme, delle ossa e delle ceneri. Dal momento che ci sembra un principio chiaro e trasparente,


Pag. 38

non capiamo il motivo del parere contrario da parte del Governo e della Commissione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Burtone 3.5, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 362
Votanti 361
Astenuti 1
Maggioranza 181
Hanno votato
172
Hanno votato
no 189).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.50 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 360
Votanti 359
Astenuti 1
Maggioranza 180
Hanno votato
359).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Zanotti 3.4.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zanotti. Ne ha facoltà.

KATIA ZANOTTI. Si tratta di un emendamento che si riferisce alla possibilità di costruire edifici cinerari. Ci sembra molto importante aver introdotto nella disposizione normativa la possibilità di costruire, fuori dai cimiteri, luoghi che raccolgano le urne con le ceneri; intanto perché tale possibilità consente di avere un luogo curato, pieno di decoro e di dignità, nel quale è possibile esprimere momenti di intenso raccoglimento e di pietà nei confronti di questi resti cinerari. Tale possibilità è altresì importante perché consente un recupero di edifici e di manufatti che potrebbero essere abbandonati in condizioni di degrado; ce ne sono infatti molti in tali condizioni nelle realtà urbane. Si introduce quindi un'innovazione, a fronte di una pratica sempre più in aumento, quella della cremazione, offrendo la possibilità di avere un luogo pieno di raccoglimento e di pietà.
Abbiamo presentato questo emendamento per chiarire quanto contenuto nel testo della disposizione normativa. Esso tende a chiarire infatti chi è il titolare della realizzazione di questi edifici cinerari e chi invece può essere il titolare della gestione di tali locali. Siccome nel testo non viene esplicitato, noi con l'emendamento diciamo in modo chiaro che i titolari della realizzazione sono i comuni (anche in forma associativa) o gli enti morali senza fini di lucro che abbiano tra i propri scopi il servizio della conservazione delle ceneri. Si definisce dunque con chiarezza la titolarità della realizzazione. Dopodiché, per quanto riguarda la gestione, si ricorre, così come prevede il testo, anche all'affidamento a soggetti terzi o a soggetti affidatari, pubblici o privati. È necessario anche in questo senso fare chiarezza. Ci sembra che l'emendamento non desti particolari ragioni di contrarietà e, ancora una volta, chiediamo il motivo per cui lo stesso è stato respinto. Non esplicitare a pieno la disposizione può determinare quelle ambiguità che, a nostro parere, sono totalmente controproducenti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zanotti 3.4, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.


Pag. 39


Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 364
Votanti 360
Astenuti 4
Maggioranza 181
Hanno votato
175
Hanno votato
no 185).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3, nel testo emendato.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 362
Votanti 210
Astenuti 152
Maggioranza 106
Hanno votato
198
Hanno votato
no 12).

Back Index Forward