Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 588 del 17/2/2005
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Deliberazioni per la ratifica della costituzione in giudizio della Camera dei deputati in relazione a conflitti di attribuzione sollevati innanzi alla Corte costituzionale rispettivamente dalla Corte d'appello di Roma - sezione quarta penale, dal Tribunale di Brescia - seconda sezione penale, dal Tribunale di Bergamo - prima sezione civile, dalla Corte d'appello di Palermo - sezione prima penale, dalla Corte d'appello di Milano - sezione quinta penale e dal Tribunale di Taranto - sezione seconda penale (ore 9,37).

PRESIDENTE. Comunico che sono state notificate alla Camera dei deputati, durante il periodo di sospensione dei lavori parlamentari per le festività natalizie o, comunque, in tempi tali da non consentire l'adozione della procedura ordinaria, sei ordinanze di ammissibilità adottate dalla Corte costituzionale, in relazione a conflitti di attribuzione tra poteri dello Stato sollevati dall'autorità giudiziaria.
Si tratta: del conflitto elevato dalla corte d'appello di Roma-sezione quarta penale, relativo all'insindacabilità di opinioni espresse dall'onorevole Silvio Berlusconi nei confronti di Carlo Caracciolo di Castagneto;
del conflitto elevato dal tribunale di Brescia-seconda sezione penale, relativo all'insindacabilità di opinioni espresse dall'onorevole Vittorio Sgarbi nei confronti della dottoressa Ilda Boccassini;
del conflitto elevato dal tribunale di Bergamo-prima sezione civile, relativo all'insindacabilità di opinioni espresse dall'onorevole Vittorio Sgarbi nei confronti dell'avvocato Giuseppe Lucibello;
del conflitto elevato dalla corte d'appello di Palermo-sezione prima penale, relativo all'insindacabilità di opinioni espresse dall'onorevole Vittorio Sgarbi nei confronti del dottor Manlio Mele;
del conflitto elevato dalla corte d'appello di Milano-sezione quinta penale, relativo all'insindacabilità di opinioni espresse dall'onorevole Silvio Berlusconi nei confronti del dottor Giancarlo Caselli;
del conflitto elevato dal tribunale di Taranto-sezione seconda penale, relativo all'insindacabilità di opinioni espresse dall'onorevole Giancarlo Cito nei confronti del signor Giovanni Liviano D'Arcangelo.
In attuazione di quanto stabilito dall'Ufficio di Presidenza nelle riunioni del 21 e 27 dicembre 2004, la Camera dei deputati si è costituita in giudizio in via d'urgenza, nel prescritto termine di 20 giorni, con riserva di ratifica della costituzione stessa da parte dell'Ufficio di Presidenza e dell' Assemblea alla ripresa dei lavori parlamentari.
Nella riunione del 16 febbraio 2005 l'Ufficio di Presidenza - preso atto dell'orientamento espresso dalla Giunta per le autorizzazioni nella seduta del 19 gennaio 2005 - ha deliberato di proporre all'Assemblea la ratifica degli atti relativi alla costituzione in giudizio della Camera dei deputati, adottati in via d'urgenza.

GIUSEPPE FANFANI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.


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GIUSEPPE FANFANI. Signor Presidente, vorrei richiamare alcune osservazioni che più volte ho avanzato in sede di Giunta e che mi destano sempre più perplessità personali e preoccupazioni istituzionali.
Non contesto il dovere di costituzione di un organo quale la Camera dei deputati avocato in giudizio da soggetti terzi in quanto doverosamente tenuto a tutelare proprie precedenti deliberazioni, comunque siano state adottate. Ho sempre sostenuto questa tesi sia nella Giunta per le autorizzazioni, sia negli altri interventi da me svolti in quest'aula. Però, ritengo doveroso svolgere un richiamo in relazione agli esiti dei procedimenti decisi nel merito. Forse l' Assemblea non sa che su trentadue procedimenti portati all'esame della Corte costituzionale in tale specifica materia ben venticinque volte la Corte costituzionale ha dato torto alla Camera accogliendo i ricorsi presentati contro le nostre decisioni. Ciò incide sulla nostra dignità personale, ma soprattutto sulla credibilità di quello che facciamo.
Troppe volte la Giunta e, conseguentemente, l' Assemblea, obbedendo alla necessità di tutela interna dei membri della maggioranza in un sistema maggioritario, ha adottato decisioni che si collocano evidentemente - non per quanto sostengo io, ma per quanto è stato sostenuto nelle decisioni della Consulta - al di fuori di uno schema di legittimità al quale questo organismo dovrebbe attenersi.
È un richiamo alla prudenza di giudizio per il tempo a venire, ma che credo sia assolutamente necessario perché ciò che noi facciamo abbia esternamente, anche nei confronti degli altri organi dello Stato, quella credibilità senza la quale non vi è futuro.

PIERO RUZZANTE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PIERO RUZZANTE. Signor Presidente, chiedo che la proposta dell'Ufficio di Presidenza sia posta in votazione, come è prassi nel corso di questa legislatura.

PRESIDENTE. Prima di dare la parola ad un oratore a favore e ad uno contro che ne facciano eventualmente richiesta, secondo prassi, vorrei dire all'onorevole Fanfani, se posso spogliarmi un attimo dalla mia funzione, che quando il conflitto tra legittimi poteri dello Stato raggiunge tale massa critica forse qualcosa nel meccanismo e nel sistema dovrebbe essere ripensato. Non posso che convenire con lei; tuttavia, allo stato dei fatti, mi pare che la nostra condotta sia obbligata.
Nessuno chiedendo di parlare, pongo in votazione la deliberazione per la ratifica della costituzione in giudizio della Camera dei deputati in relazione al conflitto di attribuzione sollevato innanzi alla Corte costituzionale dalla corte d'appello di Roma - sezione quarta penale, relativo all'insindacabilità di opinioni espresse dall'onorevole Silvio Berlusconi nei confronti di Carlo Caracciolo di Castagneto.
(È approvata).

Nessuno chiedendo di parlare, pongo in votazione la deliberazione per la ratifica della costituzione in giudizio della Camera dei deputati in relazione al conflitto di attribuzione sollevato innanzi alla Corte costituzionale dal tribunale di Brescia - seconda sezione penale, relativo all'insindacabilità di opinioni espresse dall'onorevole Vittorio Sgarbi nei confronti della dottoressa Ilda Boccassini.
(È approvata).

Nessuno chiedendo di parlare, pongo in votazione la deliberazione per la ratifica della costituzione in giudizio della Camera dei deputati in relazione al conflitto di attribuzione sollevato innanzi alla Corte costituzionale dal tribunale di Bergamo - prima sezione civile, relativo all'insindacabilità di opinioni espresse dall'onorevole Vittorio Sgarbi nei confronti dell'avvocato Giuseppe Lucibello.
(È approvata).

Nessuno chiedendo di parlare, pongo in votazione la deliberazione per la ratifica


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della costituzione in giudizio della Camera dei deputati in relazione al conflitto di attribuzione sollevato innanzi alla Corte costituzionale dalla corte d'appello di Palermo - sezione prima penale, relativo all'insindacabilità di opinioni espresse dall'onorevole Vittorio Sgarbi nei confronti del dottor Manlio Mele.
(È approvata).

Nessuno chiedendo di parlare, pongo in votazione la deliberazione per la ratifica della costituzione in giudizio della Camera dei deputati in relazione al conflitto di attribuzione sollevato innanzi alla Corte costituzionale dalla corte d'appello di Milano - sezione quinta penale, relativo all'insindacabilità di opinioni espresse dall'onorevole Silvio Berlusconi nei confronti del dottor Giancarlo Caselli.
(È approvata).

Nessuno chiedendo di parlare, pongo in votazione la deliberazione per la ratifica della costituzione in giudizio della Camera dei deputati in relazione al conflitto di attribuzione sollevato innanzi alla Corte costituzionale dal tribunale di Taranto - sezione seconda penale, relativo all'insindacabilità di opinioni espresse dall'onorevole Giancarlo Cito nei confronti del signor Giovanni Liviano D'Arcangelo.
(È approvata).

ANTONIO BOCCIA. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO BOCCIA. Signor Presidente, chiedo la cortesia alla Presidenza di fornirci, nelle prossime occasioni in cui l'Assemblea sarà chiamata a pronunciarsi per la costituzione in giudizio della Camera dei deputati in relazione a conflitti di attribuzione sollevati innanzi alla Corte costituzionale, i nominativi degli studi legali incaricati delle difese e i relativi importi che la Camera corrisponde.

PRESIDENTE. Onorevole Boccia, porteremo la sua richiesta all'attenzione dell'Ufficio di Presidenza.

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