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banche italiane, mentre si andava delineando una possibile situazione di insolvenza dell'Argentina, alleggerivano la loro esposizione diretta attraverso un collocamento delle obbligazioni sul mercato retail;
l'indennizzo dei beni espropriati nei territori ceduti, in base al quale furono messi a disposizione per pagare questi ultimi beni solamente 45 miliardi di lire, a fronte di un valore effettivo di 130 miliardi di lire valutato dall'ufficio tecnico erariale;
per liquidare, in tempi certi e definiti, coloro che hanno i:atto regolare domanda di indennizzo in base alle leggi vigenti.
irregolarmente negli anni 2001-2003, così come scritto su Il Tempo dal giornalista Luciano Marescalco;
la vicenda del mancato rimborso delle obbligazioni argentine ha coinvolto migliaia di risparmiatori italiani, che hanno visto in tal modo improvvisamente vanificati risparmi accumulati nel corso di molti anni;
il piano di rimborso predisposto dal Governo argentino è ben lontano dall'offrire un adeguato ristoro ai risparmiatori italiani, che avevano investito con tranquillità in obbligazioni garantite da uno Stato sovrano, legato da antichi ed importanti rapporti di amicizia con il nostro Paese;
appare, quindi, necessario che il Governo italiano assuma ogni idonea iniziativa a livello internazionale, affinché le ragioni dei risparmiatori italiani possano trovare adeguata tutela nei confronti delle proposte di rimborso formulate dal Governo argentino;
d'altra parte, nella vicenda delle obbligazioni argentine - così come in relazione ad altri recenti casi di insolvenza di importanti gruppi industriali - non è stata ancora fatta piena chiarezza circa il ruolo che le banche italiane hanno svolto nel collocamento dei titoli presso i risparmiatori;
da notizie di stampa risulta che il valore dei bond argentini detenuti nel portafoglio delle banche italiane si è sensibilmente ridotto nel periodo compreso fra il 1999 ed il 2003, passando da 460 milioni di euro nel 1999 a 419 milioni di euro nel 2000, per scendere drasticamente a 173 milioni di euro nel 2001, a 135 milioni di euro nel 2002 e, infine, a poco più di 60 milioni di euro nel 2003;
qualora tali dati si riferissero al valore nominale dei bond, essi costituirebbero un concreto indizio del fatto che le
è in ogni caso fondamentale ristabilire un clima di assoluta fiducia dei risparmiatori nei confronti del sistema bancario italiano -:
se i dati richiamati in premessa circa il valore dei bond argentini detenuti da banche italiane nel periodo 1999-2003 corrispondano al vero e quali iniziative, anche normative, il Governo intenda assumere perché sia assicurata una sempre più efficace vigilanza sul funzionamento del sistema bancario italiano.
(3-04211)
il 10 febbraio 1947 fu siglato a Parigi il trattato di pace, che ha imposto non pochi sacrifici al nostro Paese, il più grave dei quali fu indubbiamente l'estesa mutilazione della Venezia-Giulia;
in particolare, gravemente colpiti sono stati gli abitanti dei territori ceduti alla ex Jugoslavia, i quali, a seguito del cambio di sovranità e di un regime persecutorio, furono costretti all'esodo;
su una popolazione istriana, fiumana e zaratina di 400-450.000 abitanti, ben 300-350.000 furono coloro che dovettero abbandonare tutto e cercare rifugio in Italia e all'estero;
lo Stato italiano, con legge n. 92 del 2004, ha finalmente deciso di ricordare quegli eventi con l'istituzione della «giornata del ricordo»;
la posizione giuridica dei beni italiani situati nei territori ceduti alla ex Jugoslavia in base al trattato di pace venne stabilita dall'allegato XIV, che, all'articolo 1, recita: «lo Stato successore riceverà, senza pagamento, i beni statali, parastatali situati nel territorio ceduto, in forza del presente trattato»; e, all'articolo 9: «i beni (...) dei cittadini italiani (...) residenti nei territori ceduti alla data di entrata in vigore del presente trattato, saranno rispettati, su una base di parità rispetto ai diritti dei cittadini dello Stato successore»;
in violazione a queste norme del trattato di pace, la ex Jugoslavia espropriò quasi tutti questi beni e successivamente stipulò con l'Italia un accordo per indennizzarli;
l'accordo del 23 maggio 1949, reso esecutivo con la legge 10 marzo 1955, n. 121, prevedeva, oltre alla costituzione di una commissione mista italo-jugoslava per la valutazione di questi beni, che l'indennità globale - formata dall'insieme di tutte le valutazioni - sarebbe stata pagata senza alcuna deduzione;
dopo tale accordo, lo Stato italiano promulgò la legge 5 dicembre 1949, n. 1064, che prevedeva un indennizzo per coloro che ne avessero fatto richiesta, nei limiti di quanto effettivamente corrisposto dal Governo jugoslavo in base al citato accordo del 23 maggio 1949;
è chiaro che, sulla base di questa legge e dell'accordo a cui fa riferimento, i cittadini italiani che ne avevano fatto domanda avevano il diritto di essere indennizzati in conformità al reale valore dei beni perduti, stabilito dell'apposita commissione mista, senza alcuna deduzione;
invece, all'accordo del 1949 fece seguito l'accordo italo-jugoslavo del 23 dicembre 1950, che prevedeva la possibilità di una compensazione tra il debito per riparazioni di guerra che l'Italia doveva pagare alla Jugoslavia e quanto quest'ultima doveva pagare all'Italia per i beni da essa incamerati nei territori ceduti;
infine, con il successivo accordo del 18 dicembre 1954, Italia e Jugoslavia stipularono un regolamento definitivo di tutti i debiti e crediti reciproci derivanti dal trattato di pace ed accordi successivi, in particolare dei debiti dell'Italia per riparazioni belliche e della Jugoslavia per
la differenza (85 miliardi di lire) fu adoperata come compensazione delle riparazioni belliche che l'Italia doveva pagare alla Jugoslavia e per ottenere l'assenso della stessa al ritorno di Trieste all'Italia, cioè per un interesse pubblico generale;
il Governo italiano avrebbe dovuto mettere così a disposizione - per indennizzare gli aventi diritto - l'intero importo di 130 miliardi di lire;
al contrario, danneggiando con ciò ulteriormente gli esuli, con i 45 miliardi di lire messi a disposizione il Governo italiano ha pagato anche i beni parastatali, con la conseguenza che ai privati titolari dei beni nei territori ceduti furono erogati solamente 32 miliardi di. lire, corrispondenti a neanche la quarta parte del valore dei loro beni;
nel corso degli anni, il Parlamento italiano ha approvato diverse leggi con l'obiettivo di indennizzare i beni degli esuli: leggi, però, prive di un calcolo attuariale dei beni rispetto al valore del 1938;
si è trattato, cioè, come più volte ribadito da tutte le associazioni degli esuli e, implicitamente, anche dallo Stato italiano, di altrettanti acconti e non di un equo e definitivo indennizzo;
in base all'ultima legge riguardante gli indennizzi, la n. 137 del 2001, sono state presentate 11.608 domande;
dopo quasi quattro anni solo 3.063 hanno ottenuto risposta, ne mancano ancora 8.545;
l'età degli aventi diritto è molto elevata e il ritardo nelle risposte pesa come un rinnovo dei torti subiti per coloro che aspettano dallo Stato italiano un adeguato segno di attenzione;
la lentezza per il pagamento degli indennizzi è stata sollevata più volte, sia dagli interessati, sia in sede istituzionale;
tale lentezza è dovuta essenzialmente alla carenza di mezzi e di personale presso la direzione VI, ufficio X del ministero dell'economia e delle finanze, preposta a rispondere alle pratiche di indennizzo;
la legge finanziaria 2004-2006 ha previsto lo stanziamento di 4 milioni di euro per la stipula di convenzioni che consentano di recuperare il grande arretrato nel pagamento degli indennizzi agli esuli, di cui alla legge n. 137 del 2001;
nel marzo 2004 è stata stipulata una convenzione tra ministero dell'economia e delle finanze e Inps per l'assunzione di 30 persone presso la commissione preposta al soddisfacimento delle domande di indennizzo, al fine di velocizzare il lavoro;
nel mese di luglio del 2004 l'Inps ha distaccato solo 8 dei 30 addetti previsti;
alla data odierna gli addetti sono ancora 8 su 30;
il 6 luglio 2004 la Camera dei deputati ha approvato un ordine del giorno, con cui «
se e come il Governo intenda finalmente, dopo quasi 60 anni dal trattato di pace e dopo 30 anni da quello di Osimo, riconoscere i loro diritti ai cittadini italiani, esuli istriani e giuliano-dalmati, costretti dall'esodo ad abbandonare tutti i propri averi, sanare una ferita rimasta aperta per troppo tempo e indennizzare in modo equo e definitivo coloro che, in base alle vigenti leggi, hanno fatto regolare domanda, modificando i coefficienti di valutazione dei beni da indennizzare, ovverosia facendo un calcolo attuariale del valore dell'immobile rispetto al 1938, e se e come il Governo intenda far rispettare gli impegni definiti dal Parlamento
(3-04212)
VI Commissione
sono in corso di preparazione i modelli di dichiarazione dei redditi per l'anno 2004 (Unico e 730 2005);
nelle istruzioni per la compilazione di detti modelli nel 2004 era previsto, in caso di rateizzazione di quanto dovuto a titolo di imposta, fosse corrisposto l'interesse del 6 per cento annuo;
un tale tasso di interesso, rapportato all'attuale andamento dei mercati finanziari, appare oggettivamente troppo elevato;
appare all'interrogante pertanto opportuno stabilire un tasso di interesse per le rateizzazioni più aderente alla concreta situazione economica -:
se intenda modificare le istruzioni del modello Unico, applicando il combinato disposto dei commi 1 e 2 dell'articolo 20, del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, ovvero, qualora ritenga che una tale soluzione non possa essere raggiunta in via interpretativa, assumere le iniziative normative necessarie a risolvere una situazione che appare oggettivamente non equa.
(5-03977)
la risposta del Governo all'interrogazione 5-03894 sulle concessioni in materia di service provider conferma, secondo l'interrogante, che la norma prevista dall'articolo 1, comma 288, della legge n. 311 del 2004 determini una situazione di monopolio di fatto a favore della SNAI, dagli effetti assolutamente negativi;
di fatto l'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato ha confermato che solo la SNAI può essere indicata da almeno 300 concessionari;
si è in attesa del parere del Consiglio di Stato in merito;
con comunicato stampa del 10 febbraio 2005, l'AAMS precisa che «l'accettazione telematica e telefonica delle scommesse sportive, come noto, a decorrere dal 2002, può essere svolta soltanto dai concessionari autorizzati» e «nell'ambito dei concessionari autorizzati rientrano quei concessionari che utilizzano per tale tipologia di raccolta uno schema di contratto con gli scommettitori già approvato da AAMS nei confronti delle rispettive società fornitrici di servizi informatici;
forte della norma contenuta nel comma 288 citato la SNAI pare stia facendo pressioni nei confronti sia dei concessionari propri che dei concessionari della concorrenza, affinché indichino la medesima come service provider, essendo in scadenza i sessanta giorni previsti dal citato comma 288 -:
se non ritenga opportuno adottare iniziative normative volte a prevedere il termine suddetto e l'efficacia della norma su richiamata siano sospesi, in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato cui dovrebbe conseguire quantomeno una circolare ufficiale dell'AAMS sull'applicazione del comma 288.
(5-03978)
la regione Marche detiene, secondo l'Agenzia delle Entrate, il record dell'84,6 per cento di credito d'imposta, utilizzato
l'Agenzia delle Entrate ha registrato, a seguito dei controlli effettuati dal 2001 al 2003, irregolarità continue da parte degli imprenditori, in merito alla gestione della legge n. 388 del 2000 -:
quanto credito d'imposta, irregolarmente, corrisposto negli anni 2000-2003, sia stato scoperto nella regione delle Marche;
quanto ne sia stato recuperato;
come si pensa di evitare il ripetersi di irregolarità simili a quelle denunciate nella premessa;
se siano stati individuati i responsabili e quali provvedimenti siano stati presi nei confronti degli stessi.
(4-12975)
come si evince da un articolo pubblicato su Il Tempo, giovedì 10 febbraio 2005, la Banca d'Italia certifica la fine della crisi: nel 2004 è stato ripartito il gettito tributario, dato che le entrate hanno registrato una crescita del 4,69 per cento;
il gettito ha segnato un incremento di circa 36,4 miliardi di euro;
il trend crescente registrato nell'ultimo anno si è concluso con un deciso rialzo degli incassi proprio nel mese di dicembre, infatti lo Stato ha visto lievitare il gettito di 6,8 miliardi rispetto all'anno precedente;
al tempo stesso, arriva un ammonimento da parte del Fondo monetario internazionale che afferma che i tagli delle tasse in Italia sono efficaci se sono paralleli ai tagli delle spese corrispondenti, anzi maggiori, così da consentire la riduzione del deficit -:
quale sia stato il gettito del 2001;
dato che l'Italia sta attraversando, in riferimento alla crescita, una fase relativamente modesta, se non sia il caso di puntare sul miglioramento della competitività e sul rafforzamento della concorrenza.
(4-12981)
come si evince da un articolo pubblicato su Il Tempo, a firma di Luciano Marescalco, è boom di richieste di chi non ha alcun diritto per ottenere i finanziamenti;
in base ai controlli effettuati, negli anni 2001-2003, l'Agenzia delle Entrate ha riscontrato, nel 50 per cento dei casi, irregolarità da parte degli imprenditori, in merito alla gestione della legge n. 388 del 2000;
da un recente rapporto della Corte dei Conti è emerso che molti imprenditori sono del Nord, infatti la Liguria è al secondo posto di questa spiacevole graduatoria, con il 70,8 per cento di controlli che hanno determinato il blocco delle pratiche: su 24 istanze formulate al Ministero delle attività produttive e sottoposte a controllo, ben 17 erano irregolari -:
a quanto ammonti il credito d'imposta, irregolarmente corrisposto negli anni 2000-2003 e scoperto nella regione della Liguria;
a quanto ammontino i recuperi effettuati;
quali iniziative ritenga di dover adottare per evitare il ripetersi di irregolarità simili a quelle denunciate nella premessa;
se siano stati individuati i trasgressori e quali provvedimenti siano stati presi nei confronti degli stessi.
(4-12982)
come si evince da un articolo pubblicato su Il Tempo, a firma di Luciano Marescalco, è boom di richieste di chi non ha alcun diritto per ottenere i finanziamenti;
in base ai controlli effettuati, negli anni 2001-2003, l'Agenzia delle entrate ha riscontrato nel 50 per cento dei casi irregolarità da parte degli imprenditori, in merito alla gestione della legge n. 388 del 2000;
da un recente rapporto della Corte dei conti è emerso che molti imprenditori sono del Nord, tra questi vi è anche il Piemonte dove è stato riscontrato il 55 per cento di pratiche irregolari -:
a quanto ammonti il credito d'imposta, irregolarmente corrisposto negli anni 2000-2003 e scoperto nella regione del Piemonte;
a quanto ammontino i recuperi effettuati;
quali iniziative ritenga di dover adottare per evitare il ripetersi di irregolarità simili a quelle denunciate nella premessa;
se siano stati individuati i trasgressori e quali provvedimenti siano stati presi nei confronti degli stessi.
(4-12984)
come si evince da un articolo pubblicato su Il Tempo, a firma di Luciano Marescalco, è boom di richieste di chi non ha alcun diritto per ottenere i finanziamenti;
in base ai controlli effettuati, negli anni 2001-2003, l'Agenzia delle entrate ha riscontrato nel 50 per cento dei casi irregolarità da parte degli imprenditori, in merito alla gestione della legge n. 388 del 2000;
da un recente rapporto della Corte dei conti è emerso che molti imprenditori sono del Nord, tra questi vi è anche il Veneto dove è stato riscontrato il 50 per cento di pratiche irregolari -:
a quanto ammonti il credito d'imposta, irregolarmente corrisposto negli anni 2000-2003 e scoperto nella regione del Veneto;
a quanto ammontino i recuperi effettuati;
quali iniziative ritenga di dover adottare per evitare il ripetersi di irregolarità simili a quelle denunciate nella premessa;
se siano stati individuati i trasgressori e quali provvedimenti siano stati presi nei confronti degli stessi.
(4-12985)
come si evince da un articolo pubblicato su Il Tempo, a firma di Luciano Marescalco, è boom di richieste di chi non ha alcun diritto per ottenere i finanziamenti;
in base ai controlli effettuati, negli anni 2001-2003, l'Agenzia delle entrate ha riscontrato nel 50 per cento dei casi irregolarità da parte degli imprenditori, in merito alla gestione della legge n. 388 del 2000;
da un recente rapporto della Corte dei conti è emerso che molti imprenditori sono del Nord, tra questi vi è anche la Toscana dove è stato riscontrato il 49,6 per cento di pratiche irregolari -:
a quanto ammonti il credito d'imposta, irregolarmente corrisposto negli anni 2000-2003 e scoperto nella regione della Toscana;
a quanto ammontino i recuperi effettuati;
quali iniziative ritenga di dover adottare per evitare il ripetersi di irregolarità simili a quelle denunciate nella premessa;
se siano stati individuati i trasgressori e quali provvedimenti siano stati presi nei confronti degli stessi.
(4-12986)
come si evince da un articolo pubblicato su Il Tempo, a firma di Luciano Marescalco, è boom di richieste di chi non ha alcun diritto per ottenere i finanziamenti;
in base ai controlli effettuati, negli anni 2001-2003, l'Agenzia delle entrate ha riscontrato nel 50 per cento dei casi irregolarità da parte degli imprenditori, in merito alla gestione della legge n. 388 del 2000;
da un recente rapporto della Corte dei conti è emerso che molti imprenditori sono del Nord, tra questi vi è anche l'Emilia Romagna dove è stato riscontrato il 28,6 per cento di pratiche illegittime -:
a quanto ammonti il credito d'imposta, irregolarmente corrisposto negli anni 2000-2003 e scoperto nella regione dell'Emilia Romagna;
a quanto ammontino i recuperi effettuati;
quali iniziative ritenga di dover adottare per evitare il ripetersi di irregolarità simili a quelle denunciate nella premessa;
se siano stati individuati i trasgressori e quali provvedimenti siano stati presi nei confronti degli stessi.
(4-12987)
come si evince da un articolo pubblicato su Il Tempo, a firma di Luciano Marescalco, è boom di richieste di chi non ha alcun diritto per ottenere i finanziamenti;
in base ai controlli effettuati, negli anni 2001-2003, l'Agenzia delle Entrate ha riscontrato, nel 50 per cento dei casi, irregolarità da parte degli imprenditori, in merito alla gestione della legge n. 388 del 2000;
da un recente rapporto della Corte dei Conti è emerso che molti imprenditori sono del Nord, ma nella ripartizione dei fondi a disposizione per il credito d'imposta, ovviamente la parte del leone l'ha fatta il Mezzogiorno, con oltre 180mila domande approvate in tre anni;
la summenzionata legge, copre quasi interamente l'intera area meridionale del Paese, ed in tre anni ha sboccato agevolazioni per quasi tre miliardi di euro -:
a quanto ammonti il credito d'imposta, irregolarmente corrisposto negli anni 2000-2003 sia stato scoperto;
a quanto ammontino i recuperi effettuati;
quali iniziative ritenga di dover adottare per evitare il ripetersi di irregolarità simili a quelle denunciate nella premessa;
se non sia il caso di impostare un sistema di controlli più rigidi, dato che in molti sono risusciti a sfuggirvi;
se siano stati individuati i trasgressori e quali provvedimenti siano stati presi nei confronti degli stessi.
(4-12988)
come segnalato dall'Assoconsum di Napoli, gli opuscoli «Patti chiari» che sono rintracciabili nelle banche, dovrebbero essere distribuiti a tutti i cittadini per fargli conoscere le modalità ed i costi, in modo chiaro e facilmente comprensibile;
nell'opuscolo sulle obbligazioni bancarie, strutturate e subordinate, vi sono una serie di voci, ma tra queste non vi è la più importante, ossia il costo dell'operazione al cliente;
in questo modo, l'ignaro ed inesperto cittadino è portato a credere che non vi sia costo per l'operazione, che tra l'altro è notevole, e si ritrova, solo dopo aver sottoscritto l'acquisizione (con il primo estratto conto), a verificare che fare l'operazione non è poi così conveniente;
come suggerito dall'Assoconsum, ancora una volta le banche non informano realmente i cittadini sui costi dell'operazione -:
se il Ministro interrogato ritenga di dover adottare le opportune iniziative normative volte a prevedere obblighi di maggiore trasparenza nei rapporti tra banche e cittadini, onde evitare il ripetersi di casi analoghi a quelli descritti in premessa.
(4-12989)
se corrisponda al vero che l'Alitalia - ancora praticamente in mano pubblica - conceda a trattativa privata invece che con gara pubblica la fornitura dei pasti che vengono consumati a bordo;
in caso affermativo quale sia il costo cadauno e la spesa totale in un anno.
(4-12993)