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PRESIDENTE. L'onorevole Anna Maria Leone fa facoltà di
ANNA MARIA LEONE. Signor Presidente, da varie settimane si registrano ripetuti superamenti della soglia di attenzione di alcune sostanze inquinanti, specie delle polveri sottili PM10 che hanno comportato, in diversi centri urbani, la limitazione totale o parziale del traffico veicolare, a tutela della salute dei cittadini.
affinché le amministrazioni comunali si uniformino nell'adottare provvedimenti di contenimento delle emissioni inquinanti in atmosfera dovute alle circolazione dei veicoli.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio, onorevole Tortoli, ha facoltà di
ROBERTO TORTOLI, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio. Signor Presidente, in merito a quanto indicato nell'interpellanza urgente n. 2-01454, presentata dall'onorevole Anna Maria Leone ed altri deputati, riguardante l'inquinamento atmosferico da polveri sottili causato da traffico veicolare, si rappresenta che il decreto legislativo n. 351 del 4 agosto 1999, che recepisce la direttiva europea n. 96/62/CE, costituisce il quadro normativo nazionale di riferimento. Tale decreto infatti stabilisce: in primo luogo, gli obiettivi per la qualità dell'aria, al fine di proteggere la salute umana e l'ambiente dai possibili effetti tossici degli inquinanti immessi in atmosfera; in secondo luogo, i principi su cui basare la valutazione della qualità dell'aria sul territorio nazionale; in terzo luogo, la pianificazione di azioni utili a mantenere la qualità dell'aria e a migliorarla negli altri casi.
la valutazione degli effetti di riduzione delle concentrazioni atmosferiche degli inquinanti associati alle misure «di urgenza» (limitazione del traffico) e strutturali; la valutazione degli effetti di riduzione delle concentrazioni atmosferiche degli inquinanti associati alle misure adottate nei piani nazionali (ex direttiva 2001/81/CE sui tetti alle emissioni) e regionali (ex direttiva 96/62/CE di risanamento della qualità dell'aria) e la valutazione dei costi associati alle possibili misure di riduzione. Tali strumenti renderanno infine possibile selezionare quelle più efficaci, nonché informare per tempo la popolazione.
PRESIDENTE. L'onorevole Anna Maria Leone ha facoltà di
ANNA MARIA LEONE. Signor Presidente, signor sottosegretario, è evidente che ho preso a pretesto questa palese ingiustizia - come anche lei l'ha definita a conclusione della sua risposta - nei confronti dei possessori di auto Euro 4 per ribadire che, proprio perché l'inquinamento atmosferico è un problema serio, non va affrontato in termini propagandistici o superficiali, creando disagi ai cittadini, ma con iniziative programmate ed organiche. Se si considera che nell'ordinanza del comune di Verona esistono deroghe, non si capisce per quale motivo tali auto siano escluse. Inoltre, quale senso ha che le case produttrici applichino le direttive dell'Unione europea, che l'utente acquisti automobili così costruite se non si usufruisce di quei vantaggi che contribuirebbero a riconoscere una certa sensibilità ed a favorire il superamento dell'inquinamento atmosferico?
La normativa Euro 4, che si rifà alle direttive 1999/102/CE e 2001/100/CE, entrerà in vigore il primo gennaio 2006 ed è particolarmente restrittiva. Alcune delle auto di recente produzione rispondono già ai suoi dettami. I veicoli Euro 4 sono concepiti con dispositivi antismog tali che l'emissione di polveri PM 10 non superino i limiti di 50 microgrammi per metro cubo, così come previsto dalla legge. Per le loro caratteristiche tali veicoli sono del tutto simili a quelli a GPL, metano o elettrici.
Diverse ordinanze comunali sulle limitazioni del traffico hanno sottolineato che i veicoli che rispondono alla normativa Euro 4 sono liberi di circolare in qualsiasi momento. L'amministrazione comunale di Verona, tra le altre (non è la sola), nell'ordinanza che prevede le limitazioni del traffico, ha incluso anche questo tipo di veicoli tra quelli che non possono circolare.
Si chiede di sapere quali provvedimenti il ministro interpellato intenda assumere
In particolare, tale decreto prevede, all'articolo 7, che le regioni individuino le zone del proprio territorio in cui i livelli di uno o più inquinanti comportano il rischio di superamento dei valori limite delle soglie di allarme e per tali zone definiscano i piani di azione, contenenti le misure da attuare nel breve periodo, incluse le sospensioni del traffico veicolare e individuino l'autorità competente alla gestione di tali situazioni di rischio.
Poiché dal 1o gennaio 2005 sono entrati in vigore i nuovi limiti stabiliti per le polveri fini, che costituiscono attualmente il principale problema di inquinamento atmosferico nei centri urbani, alcuni sindaci hanno già adottato provvedimenti di limitazione e sospensione del traffico veicolare. Tuttavia, l'adozione di tali misure, limitate alle ore o ai giorni di inquinamento acuto, è risultata poco efficace a lungo termine nella riduzione dell'inquinamento atmosferico, se non nei casi di variazioni meteorologiche favorevoli alla dispersione degli inquinanti durante o immediatamente dopo la limitazione del traffico.
Si ritiene fondamentale che i piani di azione, che devono scattare quando si verifica il rischio di superamento dei limiti di qualità dell'aria e delle soglie d'allarme, vengano adeguatamente integrati con le pianificazioni di tipo strutturale, finalizzate alla riduzione di emissioni in atmosfera elaborate a livello nazionale, regionale e locale (piano nazionale di riduzione delle emissioni ex articolo 3 del decreto legislativo n. 171 del 2004; piani regionali ex articoli 8, 9 del decreto legislativo n. 351 del 1999).
A tal fine, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio ha istituito un tavolo tecnico di coordinamento sulla qualità dell'aria con il Ministero della salute, le regioni e le province autonome, l'unione delle province d'Italia, l'associazione nazionale dei comuni italiani. A tale tavolo partecipano anche APAT, CNR, ENEA ed Istituto superiore di sanità.
Uno degli obiettivi del tavolo è quello di dotare i soggetti partecipanti di strumenti condivisi per la valutazione e la gestione della qualità dell'aria.
I primi strumenti sviluppati dal tavolo tecnico sono stati: le linee guida per il corretto posizionamento delle stazioni di monitoraggio; gli strumenti modellistici per l'attuazione di un programma nazionale per la rilevazione del contributo alle concentrazioni di polveri fini derivanti da fenomeni naturali.
Si sta ora lavorando allo sviluppo di ulteriori strumenti modellistici valicati, che consentano di effettuare delle previsioni attendibili sulle condizioni di rischio di inquinamento che si possono verificare in funzione dell'evolversi delle situazioni meteorologiche ed emissive di ciascuna area urbana.
La realizzazione di tale progetto consentirà inoltre la definizione di un sistema coerente ai vari livelli in grado di fornire:
Le problematiche sopra esposte, comunque, che in questi giorni sono al centro dell'attenzione dei mass media e degli enti interessati, saranno affrontate in sede politica e in un apposito incontro tra comuni, ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e ministro delle infrastrutture e dei trasporti il 16 febbraio prossimo a Roma. In quella data saranno evidenziate anche le problematiche sottolineate dall'interpellante per quanto riguarda gli autoveicoli Euro 4 e le eventuali difformità di comportamento di un comune rispetto agli altri e rispetto alle linee guida ed alle indicazioni provenienti dal livello nazionale.
Il problema dell'inquinamento, come ho già detto, è un problema serio e va affrontato alla radice, e non con interventi - come è stato anche da lei riferito - che non risolvono alla base la questione. Un altro interrogativo che la gente comune si pone riguarda la deroga per chi si reca allo stadio, che consente l'uso di automobili con targhe che non potrebbero circolare, deroga non applicata per chi si reca al lavoro o a prendere i figli a scuola.
Questi provvedimenti sono assolutamente insufficienti, creano disagio e non contribuiscono a corresponsabilizzarci per favorire un'autentica cultura ecologica, ma anzi ci spingono a trovare espedienti per ottenere l'applicazione delle deroghe. Inoltre, se tali provvedimenti sono assolutamente necessari durante l'inverno, non vuol dire forse che anche il riscaldamento ha una parte di responsabilità? Allora, perché non approfondire la ricerca di strumenti diversi, potenziando - penso sempre alla mia città - l'uso del teleriscaldamento? Perché non rinnovare il parco autobus? Vorrei che qualche volta il sindaco si trovasse in automobile dietro ad alcuni autobus in modo da capire quanto essi inquinino.
Perché non predisporre un autentico piano dei trasporti pubblici? Perché non adottare un'autentica politica a favore delle piste ciclabili protette? Perché non favorire e realizzare un vero piano dei parcheggi?
Insomma, signor sottosegretario, per richiamare quanto lei ha affermato, se l'inquinamento esiste, perché limitarsi a fotocopiare le ordinanze anno per anno, rendendole sempre più restrittive, senza tuttavia sensibilizzare i cittadini in ordine al fatto che il problema ancora non è risolto, ripresentandosi ogni anno con maggiore urgenza? Ad esempio - e faccio riferimento alla sua risposta -, perché si continuano a localizzare le centraline rilevatrici vicino ai semafori, dove le code dei veicoli sono più frequenti?
La provocazione lanciata è giusta, perché se un'auto risponde ai requisiti della normativa vigente, ha il diritto di circolare; tuttavia, se è vero che l'inquinamento reca un danno ai cittadini, è altrettanto vero che, come ha affermato il Governo nella sua risposta, si rende allora necessario un coordinamento serio, nonché un approfondimento della tematica.
In questa materia, infatti, non bisogna ritenersi soddisfatti, poiché giornalmente, attraverso i mass media, i diversi comuni fanno sapere che è stata disposta la circolazione a targhe alterne, che il giovedì e il venerdì viene deciso il blocco della circolazione, che la domenica si stabiliscono delle deroghe e perché, alla fine, tutti speriamo che l'intervento del Padreterno, attraverso un bel cambiamento meteorologico, possa consentire alle polveri sottili di andare altrove!