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PRESIDENTE. L'onorevole Ruta ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-01430 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 3).
ROBERTO RUTA. Signor Presidente, il consorzio di bonifica integrale larinese l'8 agosto 2001 ha presentato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti il progetto «Irrigazione del basso Molise con le acque dei fiumi Biferno e Fortore» per ottenere il finanziamento con i fondi FAS.
Il CIPE, competente ad approvare i progetti relativi alla realizzazione delle
infrastrutture e degli insediamenti produttivi strategici e di interesse nazionale, così come previsto dal decreto legislativo n. 190 del 2002, attuativo della legge n. 443 del 2001, dopo aver completato l'attività istruttoria, ha approvato il progetto preliminare con delibera n. 121 del 21 dicembre 2001.
In seguito alla presentazione del progetto definitivo, suddiviso in due lotti, da parte del consorzio anzidetto, trasmesso a tutte le amministrazioni competenti, il commissario ad acta della gestione ex Agensud, con nota del 9 ottobre 2003, qualificandosi come rappresentante della volontà del Ministero delle politiche agricole e forestali, ha presentato una relazione sollevando una serie di rilievi critici in ordine all'intervento oggetto della procedura di finanziamento.
Tali rilievi sono finalizzati a modificare radicalmente il progetto originario e consistono nella sola ed equivoca dicitura di richiedere di procedere ad un approfondimento dell'istruttoria tecnica che tenga conto delle interconnessioni degli schemi idrici.
Con apposita conferenza di servizi, indetta con finalità istruttorie, ai sensi dei commi 3 e 4 dell'articolo 4 del decreto legislativo n. 190 del 2002, conclusasi con esito positivo in data 12 gennaio 2004, sono state acquisite tutte le autorizzazioni ed i pareri richiesti per legge ed il progetto del consorzio è stato positivamente valutato ed approvato.
Nella riunione del CIPE, successiva alla chiusura della fase istruttoria - ci tengo a sottolinearlo - il commissario ad acta della gestione ex Agensud ha contestato nuovamente il progetto in questione, chiedendo un approfondimento dell'istruttoria tecnica che tenga conto delle interconnessioni degli schemi idrici, incurante della circostanza che le stesse osservazioni, già sollevate con la nota del 9 ottobre 2003, erano state valutate e superate da tutte le amministrazioni coinvolte in sede di verifica tecnica della validità del progetto.
Tuttavia, anche in questa occasione, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, soggetto che, per legge, promuove ed acquisisce il parere istruttorio dei progetti preliminari e definitivi da parte dei soggetti competenti e che, sulla base dei pareri predetti, cura, a sua volta, l'istruttoria ai fini delle deliberazioni del CIPE, proponendo allo stesso le eventuali prescrizioni per l'approvazione del progetto (articolo 2 del decreto legislativo n. 190 del 2002), ha ritenuto irrilevante le osservazioni del commissario ed ha formulato la propria proposta di approvazione del progetto di intervento, presentato dal consorzio di bonifica integrale larinese, senza prescrizione alcuna, classificandolo al decimo posto nella graduatoria degli interventi infrastrutturali ammissibili di finanziamento con i fondi FAS, di cui i primi 11 hanno trovato immediata copertura finanziaria.
Il CIPE, nella seduta tenutasi in data 29 settembre 2004, indetta al fine dell'approvazione definitiva degli interventi ammessi a finanziamento, ha finanziato tutti gli interventi inseriti alle prime 11 posizioni della graduatoria suddetta, ma, per il finanziamento del progetto del consorzio di bonifica integrale larinese, per «Irrigazione del basso Molise», su richiesta del Ministero delle politiche agricole e forestali (non è un ministero tecnico) ha disposto, e pertanto illegittimamente, che, prima della delibera di assegnazione delle risorse ai sensi della legge n. 443 del 2001, si dovrà procedere ad un approfondimento dell'istruttoria tecnica che tenga conto delle interconnessioni degli schemi idrici.
Sostanzialmente, nonostante la fase istruttoria fosse già stata esperita e conclusa, nonostante l'approvazione già avvenuta del progetto preliminare e nonostante la proposta di accettazione del finanziamento avanzata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il CIPE ha, di fatto, rigettato l'approvazione del progetto, disponendo, tardivamente ed illegittimamente, la riapertura dell'istruttoria per motivi di natura tecnica già valutati e superati, inconferenti rispetto all'intervento preliminarmente approvato.
È stata, dunque, illegittimamente bloccata la realizzazione di un progetto strategico di interesse nazionale, come riconosciuto
dal Governo, e di fondamentale importanza per lo sviluppo della regione Molise.
È per questa ragione che si chiede in che modo il Governo intenda intervenire immediatamente affinché siano sbloccati i fondi stanziati per 77,47 milioni di euro ovvero sia annullato il provvedimento del CIPE nella parte in cui condiziona l'assegnazione delle risorse, relative al progetto di «Irrigazione del basso Molise con le acque dei fiumi Biferno e Fortore» (presentato al consorzio di bonifica integrale larinese, dell'importo di 77,47 milioni di euro) ad un approfondimento dell'istruttoria tecnica che tenga conto delle interconnessioni degli schemi idrici; condizione assolutamente illegittima per violazione degli articoli 3 e 4 del decreto legislativo n. 190 del 2002.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per gli affari regionali, Alberto Giorgio Gagliardi, ha facoltà di
ALBERTO GIORGIO GAGLIARDI, Sottosegretario di Stato per gli affari regionali. Signor Presidente, onorevole Ruta, va premesso che, al riguardo, il Ministero delle politiche agricole e forestali - amministrazione competente in materia di acqua irrigua - ha comunicato che sulla questione sono in corso presso il TAR Molise due ricorsi. Per quanto di competenza del Ministero dell'economia e delle finanze, si fa presente che il CIPE, con delibera n. 121 del 2001, ha approvato il 1o Programma delle infrastrutture strategiche, che individuava in via programmatica gli interventi ritenuti di preminente interesse nazionale, fra i quali vi era il progetto in questione. Nell'ambito dell'attività di valutazione relativa a tale progetto, è emersa da parte del Ministero delle politiche agricole e forestali la necessità di considerare nello schema idrico proposto, in quota alla regione Molise, anche l'interconnessione tra il bacino del Biferno e quello del Fortore. Infatti, nello stesso Programma, approvato con la citata delibera CIPE, oltre al progetto di irrigazione, è previsto anche il progetto «Adduzione da Ponte Liscione (territorio molisano) a Finocchito (territorio pugliese)», in quota alla regione Puglia.
PRESIDENTE. L'onorevole Ruta ha facoltà di
ROBERTO RUTA. Mi dichiaro insoddisfatto. Neanche «gagliarda» - mi consenta - questa risposta! Lei, signor sottosegretario, ci ha detto che la Puglia vuole l'acqua e che il Governo può finanziare l'irrigazione del Molise, solo se il Molise acconsente a continuare a dare altra acqua alla Puglia. Noi già la diamo l'acqua alla Puglia; la prendiamo dal lago di Occhito. Così come diamo alla Campania tantissima acqua, ma in cambio non abbiamo ottenuto mai nulla. Il fatto straordinario, che lei ha avuto il pudore di non dire, è che il CIPE ha bocciato il progetto d'irrigazione del basso Molise. Quel progetto è autonomo: inizia nel Molise e si
conclude nel Molise. Rispetto al confine della Puglia c'è ancora molto spazio. Pertanto, cambiare il progetto non vuol dire solo far fare una curva, bensì finanziare per molti altri milioni di euro, circa il doppio; ed infatti c'è il secondo lotto. Questo è il primo lotto funzionale, ed è autonomo.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.
In particolare, il Ministero delle politiche agricole e forestali ha considerato che, con una semplice integrazione al progetto di irrigazione molisano e con un modesto incremento di costo, sarebbe possibile conseguire anche la finalità dell'interconnessione prevista con il progetto pugliese, evitando un'inutile duplicazione di opera ed un maggiore ingiustificato onere per lo Stato. Sulla base di tali considerazioni, il CIPE nella seduta del 29 settembre 2004, su richiesta del Ministero delle politiche agricole e forestali, ha deliberato che prima della delibera di assegnazione delle risorse, ai sensi della legge n. 443 del 2001, si dovrà procedere ad un approfondimento dell'istruttoria tecnica che tenga conto delle interconnessioni degli schemi idrici.
Si aggiunge, infine, che il CIPE potrà esaminare la proposta di approvazione del progetto e di finanziamento dell'opera a valere sui fondi FAS (fondi per le aree sottoutilizzate) solo se sarà sottoposto al suo esame il progetto completo del supplemento di istruttoria, necessario per poter finanziare lo stesso a valere sui fondi FAS.
Il Governo nazionale ci dice che se il Molise vuole irrigare deve dare l'acqua alla Puglia; altrimenti, non ci viene riconosciuto il diritto di irrigare. Questo è un po' offensivo perché lede la dignità e l'autonomia di una regione! So che avete la fortuna di avere il silenzio dalla parte del governo regionale del Molise, che è abituato a dire «signorsì». Dice «signorsì» quando voi gli chiedete di allocare la centrale di turbogas nelle zone dove appunto bisogna far sviluppare l'agricoltura. Avete un governo regionale che dice «signorsì» quando voi fate finta di approvare progetti per l'irrigazione e ponete condizioni impossibili da realizzare. Capisco che avete questa fortuna, ma nel Molise non c'è solo il governo regionale. Nel Molise ci sono anche persone che non hanno l'anello al naso, che non abbassano continuamente la testa e che vi dicono «no, così non è possibile»!
Infatti, come la Puglia, anche il Molise ha diritto alla propria irrigazione; si tratta di sviluppo locale, si tratta di consentire a quelle popolazioni di avere una possibilità di sviluppo su terre già fertili e che possono costituire un volano per l'economia molisana.
Lei, signor sottosegretario, ha fatto riferimento anche al ricorso al TAR; infatti, la regione non ha voluto presentare ricorso al TAR e, a seguito della proposta di una mozione, ha affermato di voler procedere a trattative politiche. E la delibera CIPE è fuori dalla politica? Quella condizione è già politica, è una politica che lede dignità, che toglie autonomia. Il comune di Larino ha presentato ricorso al TAR, al quale si sono associate la provincia di Campobasso e il comune di San Martino in Pensilis, in quanto quella condizione è inaccettabile e illegittima, essendosi ormai conclusa la fase istruttoria. Se nella fase istruttoria sono state avanzate perplessità, anche di natura tecnica, a quel punto il CIPE doveva approvare o non approvare quel progetto, invece si è pronunciato affermativamente ponendo una condizione impossibile, vale a dire quella di continuare a fornire ancora altra acqua alla Puglia, senza neanche garantirci il diritto di irrigare le nostre terre.
Vorrei concludere il mio intervento con tre considerazioni: una giuridica, una politica e una riguardante lo sviluppo locale.
Dal punto di vista giuridico, il CIPE ha posto in essere una delibera illegittima contenente una condizione impossibile, che di fatto comporta la bocciatura del progetto. Dopo la risposta del Governo, il ricorso al TAR è veramente l'unica strada per tentare di far vincere il diritto e quindi l'unica maniera per ottenere i fondi per l'irrigazione spettanti al Molise.
Dal punto di vista politico, ancora una volta il Governo considera il Molise come una regione insignificante, una regione che non ha gli stessi diritti delle altre, e ciò è inaccettabile.
Dal punto di vista dello sviluppo locale, dopo la centrale turbogas che avete realizzato con il consenso del governo regionale, abbiamo diritto ad una efficiente irrigazione.
Se il Governo dice di promuovere lo sviluppo del Mezzogiorno d'Italia e poi continua a comportarsi in questo modo, ciò costituisce una contraddizione. Occorre avere il coraggio delle proprie azioni!
Riteniamo che la delibera del CIPE abbia posto una condizione illegittima, dunque procederemo attraverso la giustizia amministrativa nella speranza che in quella sede le ragioni del Molise possano trovare giustizia.
Siamo qui a far sentire la voce del Molise, a differenza del governo regionale, che di ciò si disinteressa. Chiediamo dunque all'esecutivo di non perdere l'occasione di dimostrare che il Molise ha pari dignità e pari autonomia delle altre regioni d'Italia; non siamo marginali e vogliamo essere protagonisti del nostro futuro!