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PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 (vedi l'allegato A - A.C. 5388 sezione 6).
Nessuno chiedendo di parlare e non essendo state presentate proposte emendative, passiamo alla votazione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Luciano Dussin. Ne ha facoltà.
LUCIANO DUSSIN. Signor Presidente, onorevoli colleghi, questa Costituzione dell'Unione europea a nostro avviso è la conseguenza della globalizzazione che, peraltro, la Lega da sola ha contestato per prima. Tradotto in parole povere, vuol dire che l'economia ha vinto sulla politica ed il risultato lo conosciamo tutti. Sono state distrutte le conquiste sociali di molti paesi europei che riuscivano, nel delicato equilibrio del mercato, a garantire ai propri cittadini prestazioni sociali quali l'istruzione, la sanità e le pensioni e che ora, grazie ai potentati economici che hanno sconquassato il sistema, crollano perché entrano in concorrenza con i paesi che tutt'oggi schiavizzano il lavoro minorile.
La Costituzione europea è figlia della globalizzazione e sta nascendo un'Unione europea senz'anima, perché è più legata agli interessi economici di pochi potenti che alla salvaguardia delle conquiste sociali conseguite in tanti anni.
Molto spesso faccio un parallelo ricordando cosa è successo negli Stati Uniti d'America. I vari paesi, prima di unirsi, hanno dialogato, hanno aperto un tavolo di lavoro, hanno gettato le basi per la loro Costituzione, per decidere quali politiche comuni adottare in futuro relativamente alla società, all'economia, alla difesa. Trovati gli indirizzi e gli accordi, dopo qualche anno, è arrivato il dollaro per tutti. Nell'Unione europea è successo esattamente l'opposto. I potentati economici, che passano sopra questo Parlamento e - ahimè - anche sopra quelli di molti altri paesi membri e sopra il Parlamento europeo, hanno deciso di fare esattamente il
contrario: prima è stato introdotto l'euro per tutti e dopo si è discusso dei grandi principi costituzionali.
Di ciò si sono accorti i cittadini più che i Governi. Ne è prova il fatto che pochi mesi fa, alle ultime elezioni europee, ben 150 milioni di cittadini europei aventi diritto al voto non lo hanno esercitato perché non si riconoscono in quest'Europa oscura ed in una Costituzione che, probabilmente, è conosciuta dagli addetti ai lavori ma che fuori da questo Palazzo non conosce assolutamente nessuno. Quindi, abbiamo anche un Parlamento europeo poco legittimato democraticamente: i cittadini non hanno voluto avallare scelte che passano sopra le disponibilità dei loro rappresentanti in Parlamento.
Noi, avallando questa Carta costituzionale con un voto che viene espresso dopo un'oretta o due di discussione, offendiamo a mio avviso il diritto dei cittadini di essere almeno informati, con ampi dibattiti sui mass media, per capire il significato di questa Costituzione europea e per poi potersi esprimere con un voto popolare. Peraltro, come giustamente hanno ricordato i miei colleghi già intervenuti, tale voto popolare è previsto nella gran parte dei paesi membri dell'Unione europea, mentre nel nostro paese ciò non è possibile. Bisognava cambiare la Costituzione per far votare i cittadini. Ebbene, al riguardo, la Lega da due anni ha presentato una sua proposta, ma questa non ha interessato gli altri partiti ed è dunque rimasta nel cassetto. Tuttavia, abbiamo anche proposto di approvare questo Trattato costituzionale almeno con una legge costituzionale, che prevedesse l'eventuale ricorso al referendum popolare. Ma neanche questo è stato possibile.
Noi ci sentiamo di denunciare queste carenze, perché siamo convinti che la politica non debba essere fatalista. Ormai, la maggior parte dei gruppi politici dell'intero arco istituzionale si sono rassegnati. È successo questo: l'economia ha vinto, la politica conta poco e noi cerchiamo di spostare le virgole. Il nostro gruppo invece ribadisce che deve essere la politica a riappropriarsi dei suoi fondamentali principi. All'interno di questa Carta costituzionale, non esiste alcun riferimento alle autonomie regionali e locali, così come non esiste il concetto di popolo. Mi sembra sufficientemente chiaro che questa carenza ricalca la denuncia che abbiamo portato all'attenzione dell'Assemblea. Ciò vuol dire che purtroppo, ahimè, fra poco voteremo una Costituzione che ha poco di politico e tanto di economico; ma si tratta di un'economia che purtroppo è sfuggita alla politica. Di questo dovremmo tenerne conto tutti (Applausi dei deputati del gruppo della Lega Nord Federazione Padana).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 384
Votanti 378
Astenuti 6
Maggioranza 190
Hanno votato sì 356
Hanno votato no 22).
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