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sito a Parigi -, integrandosi perfettamente nella società francese; nel 1999 la condanna pendente a quattro anni di carcere andò in prescrizione;
incomprensibile e, per venire a capo della situazione, gli propose di richiedere un nuovo passaporto;
gruppo estremistico di ispirazione nazifascista.
la signora Rossella Moneta, ex militante negli anni settanta in una delle organizzazioni della sinistra extraparlamentare italiana, inquisita nel 1979 per l'accusa di partecipazione a banda armata, ha trovato rifugio in Francia nei primi anni ottanta; negli anni successivi le autorità francesi, così come accaduto con molti altri militanti italiani esuli oltralpe, rifiutarono di concedere l'estradizione richiesta per la signora Moneta, la quale, nel frattempo, aveva intrapreso un'attività commerciale - un ristorante
Rossella Moneta, ormai libera da carichi pendenti, ottenne un nuovo passaporto italiano e tornò in varie occasioni nel suo paese natale, pur decidendo di continuare a risiedere in Francia;
secondo quanto riportato nell'articolo apparso, a firma Enrico Porsia, sull'edizione on line della rivista «Amnistia.net», il 22 dicembre 2004, la signora Moneta si recò al Consolato Generale d'Italia per rinnovare il suo passaporto, la cui validità scadeva il 22 febbraio 2005; qui, con sua grande sorpresa, un funzionario le comunicò che il Consolato era nell'impossibilità di procedere al rinnovo poiché il suo nome appariva nella lista internazionale delle persone ricercate dalla giustizia italiana; nonostante la signora Moneta avesse chiesto quale fosse il motivo che giustificasse una tale misura nei suoi confronti, non ebbe alcuna risposta; l'unica informazione che riuscì a ottenere fu che il suo nominativo figurava dal marzo 2004 nella lista delle persone ricercate;
il 3 novembre 2004, anche il signor Corrado Balocco, direttore dell'agenzia di stampa «Amnistia.net», si è recato presso il Consolato Generale d'Italia a Parigi per rinnovare il proprio passaporto; anche il signor Balocco è un ex militante della sinistra extraparlamentare italiana rifugiatosi in Francia; condannato a sei anni di carcere, anche nel suo caso la pena è caduta in prescrizione in quanto il 1o marzo 1999 la seconda Corte d'Appello di Milano ha deliberato la revoca dell'esecuzione della pena così come quella del mandato d'arresto;
tuttavia, come accaduto per la signora Rossella Moneta, un funzionario del Consolato ha notificato al signor Balocco che non poteva procedere al rinnovo del suo passaporto senza aver preliminarmente ottenuto l'autorizzazione dalla Digos italiana; questo perché, spiegò il funzionario del Consolato, esisteva una segnalazione emanata dalla Digos, che aveva inserito il signor Balocco nel bollettino nazionale delle persone ricercate; anche in questo caso, il personale del Consolato italiano non è stato in grado di fornire spiegazioni ulteriori al signor Balocco, ipotizzando soltanto che la Digos desiderasse essere informata delle attività del signor Balocco, al quale il funzionario del Consolato spiegò che avrebbe dovuto attendere che fossero fatte le opportune verifiche prima che il passaporto gli fosse rinnovato; solo dopo due settimane - il 15 novembre 2004 - il Consolato italiano comunicò che era pervenuto il nulla osta per il rinnovo del passaporto del signor Balocco;
una vicenda dai risvolti ancor più incomprensibili ha interessato, infine, il signor Giovanni Miagostovich; ex militante dell'estrema sinistra italiana, Miagostovich si rifugiò in Francia in seguito a un mandato d'arresto per «insurrezione armata contro i poteri dello Stato»; giudicato in contumacia, il Tribunale italiano lo dichiarò innocente; nel corso delle lunghe procedure giudiziarie, Miagostovich formò una famiglia, fu assunto come infermiere in un ospedale parigino e iniziò a svolgere attività sindacale; ciò spiega perché, dopo aver saputo di essere stato assolto, decise comunque di rimanere in Francia;
nel luglio del 2004, anche il signor Miagostovich si recò presso il Consolato italiano a Parigi per sbrigare delle semplici pratiche amministrative; in tale occasione, il funzionario di servizio prima gli chiese e poi gli sequestrò il passaporto; dopo verifiche, Miagostovich apprese di essere anche lui inscritto nel bollettino delle persone ricercate, nonostante la giustizia italiana lo avesse dichiarato innocente; in seguito alle insistenze del Miagostovich, il capo servizio del Consolato decise di svolgere verifiche supplementari che confermarono, tuttavia, l'iscrizione nel bollettino delle persone ricercate; il funzionario convenne che la presenza del nome del Miagostovich tra quelli dei ricercati appariva
un mese più tardi, il signor Miagostovich fu nuovamente convocato presso il Consolato italiano e gli fu rilasciato un nuovo passaporto; in tale occasione, il funzionario gli spiegò che in un primo momento era pervenuta una risposta negativa riguardo al rinnovo, che in seguito era stata rettificata; il funzionario mostrò inoltre al Miagostovich una missiva proveniente dalla Prefettura di Roma nella quale si leggeva che «non esisteva alcun ostacolo alla concessione del passaporto» ma tuttavia pendeva sul capo del richiedente «una misura di riservata vigilanza» -:
per quale motivo la signora Rossella Moneta e il signor Corrado Balocco, nonostante siano cadute in prescrizione le condanne comminate, siano iscritte nel bollettino delle persone ricercate;
per quale motivo il signor Giovanni Miagostovich, giudicato innocente dal Tribunale italiano per i reati al tempo ascrittigli, sia tuttora sottoposto alla misura di «riservata vigilanza».
(4-12560)
sul quotidiano Il Mattino di Napoli in data 18 gennaio è stato pubblicato un breve articolo dal quale si evince che è stata grevemente danneggiata la chiesa di Sant'Agostino alla Zecca importante chiesa trecentesca rimaneggiata tra il XVII e il XVIII secolo - in seguito ad una serie di atti di vandalismo facilitati dall'incuria e dall'abbandono in cui la chiesa stessa versava;
la chiesa di Sant'Agostino alla Zecca è stata chiusa al culto all'indomani del terremoto dell'80;
dopo molti anni è stato avviato un restauro che è stato sospeso due anni fa per esaurimento dei fondi;
la chiesa fa parte del Fondo Edifici di culto, istituito presso il Ministero dell'interno;
dopo la sospensione dei lavori di restauro, la chiesa ha versato in stato di completo abbandono -:
quali iniziative si intendano adottare per garantire il perseguimento dei lavori di restauro necessari a restituire alla comunità ed al culto una delle chiese più importanti per la città di Napoli e per evitare che simili atti di vandalismo si ripetano.
(4-12563)
nelle ultime settimane a Montecatini (Pisa) si sono ripetuti una serie di atti vandalici di ispirazione nazifascista a danno di varie sedi di organizzazioni sociali e politiche della sinistra, ed il susseguirsi di tali intimidazioni rischia di compromettere il clima di serenità politica che contraddistingue questo territorio alla vigilia di importanti scadenze elettorali;
nei giorni tra il 12 ed il 22 dicembre 2004 la sede locale della CGIL veniva fatta oggetto di lanci di pietre che ne danneggiavano le vetrate, tale atto avveniva in seguito a varie scritte riproducenti simboli nazisti che avevano già imbrattato la sede sindacale in precedenza;
la mattina del 18 gennaio 2005 i dirigenti della sede locale dei DS rinvenivano una bandiera nazista avvolta alla porta di ingresso di tale sede politica;
nelle ore seguenti a tale atto anche la sede locale del PRC veniva fatta oggetto di lancio di pietre contro la porta di ingresso -:
quali iniziative intenda assumere il signor Ministro al fine di evitare che atti di tale genere possano avere modo di ripetersi. Se, per quanto consti al Ministro interrogato, tali gesti possano essere ascrivibili a semplici atti vandalici oppure vi sia il rischio della presenza di qualche nuovo
(4-12564)