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PRESIDENTE. L'onorevole Antonio Barbieri ha facoltà di
ANTONIO BARBIERI. Signor Presidente, signori rappresentanti del Governo, non nascondo che, con un certo imbarazzo, io e gli altri 30 colleghi ci rivolgiamo al Governo, sapendo che questo esecutivo ha ricevuto la nostra fiducia e continua ad avere la fiducia di noi deputati della Casa delle libertà.
legate ai vincoli ambientali introdotti con la cosiddetta legge Galasso del 1985. Quindi, ben comprenderà il problema che abbiamo di fronte perché il commissario attuale, subentrato al governatore della Campania, deve adottare provvedimenti facendo riferimento a procedimenti del 1999 e a progetti avviati anni prima, che fanno capo ad amministrazioni caratterizzate da un preciso colore politico. Intendo dire che tali progetti sono stati posti in essere da amministrazioni di sinistra. Ma in modo «sinistro» il commissario attuale ha cercato di sottrarsi alle proprie responsabilità, procedendo come un carro armato, ignorando e sottovalutando le questioni legittimamente rappresentate dall'amministrazione comunale, o meglio dal consiglio comunale, ovvero dalle forze di maggioranza e di opposizione del comune di Montesarchio in maniera unanime. Tali forze oppongono infatti la violazione della normativa paesaggistica e, quindi, il netto e palese contrasto tra l'opera che si intende realizzare e le norme per la tutela del paesaggio.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio, onorevole Tortoli, ha facoltà di
ROBERTO TORTOLI, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio. Signor Presidente, sulla scorta di quanto comunicato dal commissario di governo per l'emergenza rifiuti della regione Campania, si riferisce che già durante la precedente gestione commissariale del 1995 era stato elaborato un progetto per la realizzazione di una discarica di rifiuti solidi urbani in località Tora, nel comune di Montesarchio, essendo stati individuati nella suddetta area i necessari requisiti di idoneità tecnica. Tale discarica avrebbe dovuto servire i comuni appartenenti al consorzio di bacino BN2.
n. 360 del 13 luglio 2001, con cui si stabiliva, tra l'altro, di approvare la bozza di un contratto da sottoscrivere recante le linee guida da seguire secondo le indicazioni stabilite dall'ordinanza n. 309 del 19 giugno 2001. Detto contratto - n. 52 di repertorio - veniva sottoscritto, in data 5 settembre 2001, tra il commissario delegato pro tempore e l'Ati, originariamente affidataria e successivamente trasformata nelle società di progetto Fibe spa e Fibe Campania spa, subentrate all'Ati, aggiudicataria ai sensi dell'articolo 3 del suddetto contratto. Quest'ultimo, agli articoli 25 e 26, precisava che il commissario delegato procederà all'approvazione delle discariche di servizio e delle aree di stoccaggio e di messa in riserva, ove ne ricorrano i presupposti, successivamente alla presentazione dei progetti da parte dell'affidataria (articolo 25), e che il commissario delegato si obbliga ad autorizzare l'utilizzo dei siti per la realizzazione e la messa in riserva delle discariche di servizio e delle aree di stoccaggio e di messa in riserva, ove ne ricorrano i presupposti (articolo 26).
alla prefettura di Benevento, al prefetto delegato ex OPCM 25 febbraio 1999 ed al comune di Montesarchio.
PRESIDENTE. L'onorevole Antonio Barbieri ha facoltà di
ANTONIO BARBIERI. Signor Presidente, posso dichiararmi parzialmente soddisfatto soltanto in relazione all'ultima parte della risposta del Governo, limitatamente alla disponibilità a partecipare ad un tavolo di confronto presso la prefettura di Benevento. Ne prendiamo atto e pregheremo il prefetto di Benevento di assecondare tale incontro in maniera che esso si svolga al più presto.
Per la verità, siamo consapevoli che l'attuale Governo si è fatto carico di responsabilità non proprie, si è fatto carico di colpe enormi e di responsabilità grandissime che vanno ascritte a chi per tanti anni, in qualità di Governatore della Campania, ha svolto le funzioni di commissario di Governo dilapidando centinaia e centinaia di miliardi di vecchie lire per affrontare l'emergenza rifiuti e per non risolverla. Per spendere danaro in consulenze, in incarichi di favore, senza una pianificazione, senza una programmazione e, soprattutto, senza tener conto delle esigenze del territorio e delle popolazioni e senza intraprende attività e provvedimenti negoziali concordati con le popolazioni e con le amministrazioni locali che rappresentano le popolazioni interessate.
Quindi, sono sotto gli occhi di tutti le scene che tutta l'Italia, ormai da tempo, è abituata a vedere.
L'indecenza del problema rifiuti in Campania ha travalicato anche i confini nazionali. Le dimostrazioni e le reazioni delle popolazioni inviperite hanno toccato tutti. Quindi, credo che quest'oggi altre persone avrebbero dovuto sedere sul banco degli imputati. Noi ci siamo rivolti al Governo per far sentire innanzitutto la voce delle popolazioni del comune di Montesarchio e del Sannio in generale, già colpito in precedenza da provvedimenti analoghi. Siamo qui per rappresentare giuste istanze e proteste, sollevate da cittadini che non intendono subire ancora una volta decisioni prese sopra le loro teste, contro gli interessi del loro territorio.
In sede di Commissione ambiente abbiamo già avuto modo di affrontare le questioni relative ad altra siti della regione Campania e del Sannio, come la vicenda della discarica in San Bartolomeo in Galdo. Invece, quella che interessa il comune di Montesarchio assume note particolari e drammatiche, straordinariamente importanti, che vanno affrontate e risolte nell'immediato. Infatti, in questo caso, a differenza delle altre situazioni verificatesi in provincia di Benevento ed Avellino, si sta perpetrando non soltanto un abuso amministrativo nei confronti del territorio e della popolazioni che lo abitano, ma addirittura un attacco ingiustificato ad una zona sottoposta a vincoli ambientali.
Signor sottosegretario, la competenza specifica del suo ministero in questi anni l'ha portata ad occuparsi, insieme a noi parlamentari, in modo particolare presso la Commissione ambiente, delle vicende
Inoltre, vi è un secondo aspetto che abbiamo rappresentato al Governo con la nostra interpellanza. Infatti, esistono rilievi di carattere più tecnico, che ci preoccupano particolarmente.
Già in precedenza, in un caso analogo, il comune di Napoli fu costretto a riporre nel cassetto un progetto che intendeva proprio utilizzare fossi e sovvalli per riempire le cave dismesse della Selva di Chiaiano. È infatti noto che il soggetto concessionario ha lasciato a desiderare anche sotto il profilo tecnico delle modalità di utilizzo e di lavorazione dei rifiuti, per cui tali rifiuti inerti, i cosiddetti sovvalli e fossi, non presentano, come dovrebbero, le caratteristiche che renderebbero innocuo il rifiuto così lavorato. Vi sono inevitabilmente residui organici e vi è il fenomeno del percolato, per cui il sottosuolo, con questo particolare rifiuto, andrà incontro ad un inevitabile inquinamento.
Intendiamo pertanto rappresentare al Governo questa ulteriore osservazione, affinché si sospenda nell'immediato l'attività del commissario di governo, che ha già prodotto l'interruzione di una ferrovia e di una strada statale: i dimostranti sono in piazza, e vi è un pericolo incombente anche sotto il profilo dell'ordine pubblico. Ravvisiamo e rappresentiamo pertanto al Governo l'opportunità di intervenire con immediatezza e di procedere finalmente ad accertare e rendere note le responsabilità, che sono in capo all'ex commissario e attuale presidente della regione Campania. I cittadini devono sapere e devono essere informati in maniera compiuta: purtroppo, signor sottosegretario, in Campania viviamo anche una situazione di addomesticamento dei media. I giornali, asserviti al potere, occultano e ridimensionano le responsabilità dell'attuale giunta della regione Campania. Con questa iniziativa, intendiamo anche fare in modo che i cittadini del Sannio abbiano finalmente un'informazione compiuta e oggettiva.
La ringrazio anticipatamente per la sua risposta e mi riservo di svolgere ulteriori considerazioni in sede di replica.
In data 11 luglio 2001, è stato sottoscritto un accordo tra il vicecommissario pro tempore e il legale rappresentante dell'Ati, affidataria del servizio di smaltimento dei rifiuti anche nella provincia di Benevento, approvato con ordinanza commissariale
Occorre precisare che con ordinanze del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3100 del 2000 e n. 3286 del 2003 «(...) il commissario delegato può autorizzare, in deroga agli articoli 27 e 28 del decreto legislativo n. 22 del 1997, i siti di produzione e di stoccaggio del combustibile derivato dai rifiuti, nonché i siti di smaltimento finale di FOS e sovvalli degli impianti di produzione e di utilizzo del CDR».
Sulla scorta delle predette ordinanze del Presidente del Consiglio dei ministri, in data 8 ottobre 2003, veniva emessa l'ordinanza commissariale n. 264, con cui si conferiva l'incarico per la complessiva rielaborazione del progetto esecutivo della discarica in località Tora del comune di Montesarchio per lo smaltimento di rifiuti non pericolosi, nel rispetto della vigente normativa sui lavori pubblici, nonché dei nuovi criteri costruttivi e gestionali previsti per gli impianti di discarica dal decreto legislativo n. 36 del 2003.
Le affidatarie del suddetto servizio, le società FIBE Spa e FIBE Campania Spa, proponevano, pertanto, al commissario di governo l'approvazione di un «intervento di ricomposizione morfologica della cava in attività in località Tora, con utilizzo di FOS e di sovvalli provenienti dagli impianti di produzione di CDR». Tale progetto veniva esaminato da un comitato tecnico, appositamente costituito con ordinanza n. 123 del 2004, il quale esprimeva il proprio parere favorevole a seguito di un approfondito esame della compatibilità dell'intervento, accertando che non esistessero eventuali vincoli ambientali nell'area interessata. Inoltre, tenuto conto che il progetto prevede la ricomposizione morfologica del sito, in quanto la discarica sarà coltivata a tal fine, l'intervento è stato ritenuto in linea con quanto previsto dal Piano territoriale paesistico, non essendo stato ancora elaborato dall'ente competente il piano particolareggiato sull'area. A tale riguardo, risulta che la sovrintendenza di Caserta ha ricevuto, con nota del 10 novembre 1999 della prefettura di Benevento, il progetto esecutivo della discarica in parola, poiché l'intero territorio del comune di Montesarchio è sottoposto a vincolo paesaggistico, imposto con decreto ministeriale 28 marzo 1985, ed alle norme di cui al Piano territoriale paesistico (PTP), ambito Taburno, approvato con decreto del 30 settembre 1996.
La soprintendenza ha rilevato che il progetto interessava un'area che il vigente PTP classifica come zona di riqualificazione delle aree di cava e si inquadra nella problematica dell'emergenza rifiuti solidi urbani nella regione Campania, interessando un'area già alterata da una cava di argilla dismessa.
La soprintendenza di Caserta, verificate le norme del vigente PTP, e considerato che l'utilizzo a discarica dell'area si configurava come fase intermedia del processo di riqualificazione ambientale, ha espresso, in data 21 dicembre 1999, parere favorevole alla localizzazione della discarica, con condizioni e ai sensi delle circolari della Presidenza del Consiglio dei ministri n. 3763 del 1982, dandone comunicazione
Le condizioni prescritte dalla soprintendenza (necessità della realizzazione dei previsti manufatti di servizio con strutture prefabbricate smontabili e da rimuovere a fine esercizio della discarica) si inserivano nella volontà di recupero ambientale e di ripristino della morfologia naturale del terreno compromesso dalla dismessa attività estrattiva.
Secondo la soprintendenza, il primo lotto menzionato dagli interpellanti rientra nel progetto esecutivo riguardante la realizzazione dell'intervento di ricomposizione morfologica della cava in località Tora del comune di Montesarchio (Benevento), presentato dall'affidatario al commissario di governo per l'emergenza rifiuti nella regione Campania.
Il progetto in parola è stato approvato, con ordinanza n. 319 del 7 dicembre 2004, dal commissario di governo.
Relativamente agli aspetti tecnici autorizzativi, appare utile evidenziare che la cava di argilla, oggetto di intervento, si estende su una superficie complessiva di 229.936 metri quadrati, interessando le particelle catastali dei fogli n. 24 e n. 25 del comune di Montesarchio (perimetrale nell'elaborato PP01).
Dalla documentazione in atti risulta, infatti, che l'intera cava è stata oggetto, in passato, di attività destinata all'estrazione di argilla e che, con istanza formulata in data 30 giugno 1986 dalla ditta esercente, Falzarano Pasquale Srl, ai sensi dell'articolo 36 della legge regionale n. 54 del 1985, è stata chiesta autorizzazione per la prosecuzione della coltivazione sull'intera superficie dell'invaso per un periodo di 13 anni.
In ordine alla predetta istanza, ed ai sensi degli articoli 4 e 5 della suddetta legge regionale, è stata concessa autorizzazione per attività estrattiva e recupero ambientale per due anni, limitatamente alle particelle del foglio 24, per una superficie complessiva di circa 79 mila metri quadrati, come da decreto del dirigente del settore provinciale del Genio civile di Benevento n. 733 del 30 aprile 2001 ed in osservanza del progetto di coltivazione e recupero presentato dalla ditta esercente.
La scadenza della predetta autorizzazione è stata prorogata a tutto il 29 aprile 2005, come da provvedimento del responsabile del procedimento P.O. Cave e torbiere, protocollo n. 491 dell'8 maggio 2003, emesso ai sensi dell'articolo 12 della legge regionale n. 54 del 1985, approvato e ratificato con decreto del dirigente dell'area generale di coordinamento lavori pubblici, assessorato ai lavori pubblici della regione Campania, n. 1606, del 23 maggio 2003.
Infine, per quanto attiene al rilievo dell'onorevole interpellante circa le riserve espresse dal comune di Montesarchio sulla localizzazione della discarica sul proprio territorio comunale, si fa presente che il commissario di governo ha espresso la massima disponibilità a partecipare ad un tavolo di confronto presso la prefettura di Benevento.
Al contrario, non posso dichiararmi soddisfatto, signor sottosegretario, per la notarile relazione che il commissario di governo le ha fatto pervenire. Essa è basata su provvedimenti di sei anni fa e non tiene conto degli atti e dei decreti sopravvenuti. Ad esempio, il commissario di governo ignora che il piano paesistico che ha ricordato essere stato approvato nel 1996 è stato annullato dal Consiglio di Stato e che, nel 2000, ne è stato redatto uno nuovo. Il commissario di governo Catenacci fa riferimento, dunque, ad atti non più vigenti in quanto annullati.
Penso che il commissario abbia il dovere - gli scriverò personalmente - di rivedere il progetto e di chiedere un nuovo parere alla sovrintendenza alla luce dei decreti ministeriali approvati successivamente al predetto annullamento da parte del Consiglio di Stato.
Prendo atto della risposta e dichiaro fin d'ora che, con i cittadini, continuerò la battaglia affinché le procedure vengano rispettate e la questione venga rivista e nuovamente valutata - da parte di un commissario che, per la verità, avrebbe dovuto fare di più - alla luce delle nuove considerazioni ed istanze legittimamente rappresentate. Grazie a lei, signor sottosegretario, e grazie al ministro.