Allegato B
Seduta n. 571 del 19/1/2005


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INTERNO

Interpellanza:

La sottoscritta chiede di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
il giorno di Natale, nel Centro di Permanenza Temporanea di via Lamarmora a Modena una giovane rumena di 20 anni ha dato alla luce una bambina;
le notizie stampa forniscono due versioni: la prima afferma che nonostante le richieste di aiuto da parte delle altre donne presenti nel CPT, la giovane rumena avrebbe partorito da solo aiutata proprio e soltanto dalle altre donne e solo quando sono stati sentiti i primi vagiti allora qualcuno sarebbe intervenuto e avrebbe dato l'allarme; la seconda versione riferisce di una fortunata coincidenza che avrebbe voluto di turno al CPT proprio quel giorno una ostetrica che avrebbe aiutato la giovane a partorire;
la bambina sarebbe nata prematura probabilmente in seguito allo stress subìto dalla madre quando è stata portata al CPT;
quando la giovane rumena è stata portata al CPT le analisi richieste tra cui il test di gravidanza, non sono state eseguite nei tempi necessari per evitarle di partorire nel CPT;
quanto accaduto è di una gravità incommensurabile e rappresenta la totale negazione della dignità umana che si sia ritenuto opportuno rinchiudere in una struttura coatta una donna all'ottavo mese di gravidanza e che nella stessa struttura la si sia lasciata partorire senza trasferirla in un ospedale con immediato intervento dei necessari mezzi di soccorso e senza la dovuta assistenza;
l'episodio ha destato le proteste delle altre ospiti del CPT che hanno anche denunciato le pessime condizioni di vita all'interno del Centro, sporco e trascurato, senza materassi per cui le donne sono costrette a dormire su reti o tavolacci, infestato da pidocchi e altri insetti, e le modalità al limite della dignità umana con cui vengono trattate;
la storia dei CPT è segnata da episodi di disumanità, di mancanza di rispetto per le persone che al loro interno vengono coattamente trattenute, da condizioni di vita ai limiti della decenza e della dignità umana, spesso in assenza delle più elementari norme di igiene e vivibilità, senza che siano assicurati i basilari servizi quali ad esempio quello sanitario -:
quali iniziative si intendano assumere per accertare i fatti e le responsabilità in merito a tale gravissima vicenda;
se non ritenga di dover assumere tutte le iniziative necessarie affinché queste strutture vengano chiuse e rivista la legislazione in materia;
intanto quali iniziative intenda assumere affinché le condizioni di vita degli ospiti e delle ospiti dei Centri di Permanenza Temporanei siano rispettose della dignità umana e episodi come quello citato non si verifichino più.
(2-01424) «Titti De Simone».

Interrogazione a risposta in Commissione:

TOLOTTI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
con l'articolo 2, comma 65, della legge 24 dicembre 2003, n. 350 (legge finanziaria 2004), successivamente integrato


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dall'articolo 5 della legge 28 maggio 2004, n. 140 sono state apportate modifiche all'assetto societario della SpA di gestione della Casa da Gioco sita nel Comune di Campione d'Italia;
in particolare è stato previsto che all'azionariato precedentemente presente (Comune di Campione d'Italia 46 per cento, provincia di Como 20 per cento, provincia di Lecco 10 per cento, Camera di Commercio di Como 14 per cento, Camera di Commercio di Lecco 10 per cento) debba aggiungersi anche la provincia di Varese già destinataria di parte dei proventi;
a tutt'oggi non è stato possibile dare corso alle disposizioni di legge, sia, per quanto risulta all'interrogante, a causa di un ordine del giorno del Consiglio provinciale di Como che inibisce al suo Presidente di firmare accordi che diano attuazione a quanto previsto dal Parlamento, sia perché il Comune di Campione d'Italia non ha manifestato la volontà politica di allargare l'attuale azionariato e gli organi societari;
nell'anno 2003 sono stati distribuiti oltre 8.000.000 di proventi agli enti pubblici beneficiari (Stato, province di Como, di Lecco e di Varese), mentre per l'anno 2004 - a causa del consistente incremento dei costi di gestione - tale importo potrebbe fortemente ridursi con conseguente danno per tutti gli investimenti programmati sui territori provinciali;
è in corso di ultimazione un nuovo immobile costruito dall'Amministrazione comunale di Campione d'Italia destinato a diventare dal settembre 2005 la nuova sede della Casa da Gioco dell'enclave campionese, la cui superficie di nove volte superiore a quella attuale, costringerà inevitabilmente la società ad investimenti per il trasferimento ed il funzionamento stimati, per quanto risulta all'interrogante nell'ordine di oltre 10.000.000 di euro con il rischio concreto che venga meno ogni assegnazione di quote di proventi a Stato ed alle tre province di Como, Lecco e Varese;
tali forti spese potrebbero essere deliberate senza che si sia attuato l'assetto societario previsto dalla legge e senza che il futuro socio della SpA di gestione (la provincia di Varese) sia presente nel Consiglio d'Amministrazione -:
quali urgenti provvedimenti intenda intraprendere il Ministro per dare attuazione a quanto deliberato dal Parlamento in materia di assetto societario della SpA preposta alla gestione della Casa da Gioco sita nel comune di Campione d'Italia.
(5-03838)

Interrogazioni a risposta scritta:

PERROTTA. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
come si evince da un comunicato Ansa, datato 14 gennaio 2005, vi è stato un attentato incendiario contro la sede della Cgil a Siracusa;
sono state lanciate due bombolette di gas da campeggio che hanno causato danni lievi -:
se dalle informazioni in possesso del Governo risulti la possibile matrice di stampo mafioso dell'attentato;
se ritenga necessario inserire le sedi sindacali negli «obiettivi sensibili».
(4-12463)

PISTONE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la nota vicenda della truffa immobiliare del Consorzio Coop. Casa Lazio dall'aprile dello scorso anno - su cui ho già presentato, in data 24 maggio 2004, apposita interrogazione, indirizzata al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e al Ministro della giustizia, che ancora non ha ottenuto risposta alcuna - ha gettato 2.500 famiglie nella disperazione e nell'incubo di aver perduto i risparmi di tutta una vita, oltre al desiderio di avere una casa di proprietà;


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molte di queste famiglie abitano in alloggi in affitto e, a suo tempo, avevano avuto garanzia dalle Cooperative della consegna degli appartamenti, per i quali hanno versato quote consistenti del prezzo, entro l'anno 2003;
il mancato rispetto di questa scadenza ha creato decine di contenziosi con i proprietari degli alloggi dove i soci abitano, generando così procedimenti giudiziali di rilascio degli appartamenti che i commissariati di Pubblica Sicurezza eseguono con la forza pubblica;
ad aggravare la situazione contribuisce inoltre la precaria situazione economica di molti soci che hanno ancora da pagare cambiali per migliaia di euro, cambiali che furono costretti a sottoscrivere con le cooperative e che la magistratura non ha voluto bloccare per tutelare «i terzi in buonafede»;
queste famiglie non possono pagare l'affitto per un nuovo alloggio perché, continuando a dover far fronte agli impegni presi firmando cambiali, i prezzi del mercato risultano elevatissimi, raggiungendo e anche superando i 1000 euro mensili;
il «Comitato Emergenza Abitativa Soci Consorzio Coop. Casa Lazio» ha formalmente richiesto al Prefetto di Roma, dottor Achille Serra, di sospendere per un anno le esecuzioni di rilascio degli appartamenti dove attualmente vivono i soci truffati;
il Prefetto di Roma già da maggio 2004 dichiarò pubblicamente di «non voler lasciare sole le famiglie truffate» -:
se non ritenga opportuno adottare iniziative per sollevare le famiglie coinvolte in questa vicenda dall'incubo di finire da un giorno all'altro in mezzo a una strada e consentendo agli organi istituzionali competenti (regione Lazio, comune di Roma e Ministero delle attività produttive) il tempo necessario per individuare una soluzione equa e definitiva alle numerose problematiche generate dalla truffa del Consorzio Coop. Casa Lazio.
(4-12470)

ROTUNDO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
pervengono da più parti in provincia di Lecce, lamentele e proteste di cittadini ed automobilisti per un uso indiscriminato e vessatorio di autovelox e photored da parte di alcuni Comuni;
è opinione diffusa che l'utilizzo di tali strumenti viene adottato non tanto per un'azione di prevenzione che è di legittimo controllo della velocità quanto per fare cassa ed impinguare i bilanci comunali;
a conferma di un uso indiscriminato di tali strumenti, vi è la circostanza che gli stessi vengono posizionati su strade extraurbane, provinciali e di competenza dell'ANAS sulle quali i Comuni non avrebbero alcun titolo;
risulta all'interrogante che Comuni di piccolissime dimensioni abbiano incassato negli anni passati cifre obbiettivamente ingenti e che anche nel bilancio di previsione per l'esercizio 2005 abbiano previsto importi abnormi -:
se alla luce di quanto sopra evidenziato, non ritenga opportuno adottare iniziative volte ad impedire agli Enti Locali l'utilizzo degli strumenti previsti dal codice della strada al solo scopo di «fare cassa».
(4-12473)

GAMBA. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
il comune di Bollate (Milano) ed il vicino comune di Baranzate Milanese (Milano), quest'ultimo recentemente istituito ma non ancora completamente attivo, sono entrambi sotto l'amministrazione di commissari prefettizi fino alle prossime elezioni amministrative previste per la prossima primavera, con la conseguenza di un temporaneo limite ad ogni iniziativa straordinaria;
i due agglomerati urbani, con le cinque frazioni del comune di Bollate, hanno una popolazione complessiva di circa


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60.000 abitanti, e si trovano geograficamente collocati in posizione nevralgica: alla periferia nord ovest della città di Milano, in zona ad alta densità di imprese, al centro di una fitta rete viaria, ad elevato traffico veicolare extracomunale, sulla linea ferroviaria delle Ferrovie Nord Milano-Saronno, con due stazioni sul territorio;
tra qualche mese, nel confinante territorio di Rho-Pero, prenderà avvio l'attività del più grande polo fieristico del mondo;
sul territorio di Baranzate insiste un enorme campo nomadi abusivo, con una «popolazione» stimata in circa 1.000 unità, più volte segnalato per l'alto tasso di criminalità;
nel comprensorio è accertata la presenza di circa 2.000 stranieri regolari, e, si ritiene, di quasi altrettanti irregolari;
all'interno dello stesso territorio vi è il grande carcere di Bollate (ora Baranzate), che per dimensione è il terzo istituto di pena della Lombardia e di cui è previsto a breve l'ulteriore ampliamento;
si è determinato di recente un ulteriore incremento di fatti criminali quali aggressioni e rapine il cui contrasto evidentemente richiederebbe una più fitta rete di agenti sul territorio, tanto che, nonostante il grandissimo ed apprezzato impegno quotidiano dei militari dell'Arma ivi impiegati, si sono verificate situazioni in cui i malviventi hanno potuto dileguarsi indisturbati dopo la commissione di delitti, che hanno suscitato scalpore e forte allarme sociale;
l'unico presidio territoriale è costituito dalla stazione dei carabinieri di Bollate, il cui normale organico risulterebbe essere di 23 militari - già insufficienti per una effettiva attività di controllo e contrasto dei fenomeni criminali - è ridotto a 15 unità, con la previsione di una imminente ulteriore diminuzione;
la indicata attuale consistenza numerica della stazione CC di Bollate comporta che se almeno 4 militari devono presidiare la caserma ed il comandante e un altro sottufficiale sono giustamente impegnati nell'attività di coordinamento, la forza che può dispiegarsi giornalmente sul territorio è quella di due turni di 4 militari ciascuno; ciò comporta per esempio che a ciascuno di essi toccherebbe il controllo di 250 nomadi e mille stranieri -:
per quali motivi non si sia ancora provveduto al reintegro del personale della locale stazione dei carabinieri; quali ulteriori provvedimenti siano previsti per scongiurare il persistere di tale situazione di carenza dell'organico, e per garantire adeguati livelli di sicurezza del territorio interessato.
(4-12477)

PERROTTA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
come si evince da un comunicato Ansa del 14 gennaio 2005, circa un anno fa a Caronia, piccola frazione di Canneto, si verificò una serie di incendi misteriosi a fili elettrici ed elettrodomestici;
a seguito di questi incendi, che hanno attirato l'attenzione della stampa internazionale, un gruppo di ricercatori e di scienziati stanno cercando di capire cosa sia accaduto;
a distanza di un anno la piccola frazione di Caronia è deserta;
i 40 abitanti vivono ancora in albergo e le loro case, sino a qualche tempo fa presidiate dai Vigili del Fuoco e della Protezione Civile, oggi sono guardate a vista soltanto da due carabinieri;
la protezione civile regionale sta lavorando per predisporre una rete di sensori i cui test per le verifiche tecniche per il funzionamento si concluderanno tra pochi giorni -:
per quali motivi i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile non presidiano più le abitazioni dei 40 abitanti;
come sia possibile che sia trascorso un periodo di tempo così lungo.
(4-12480)