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creando di fatto un impedimento alle potenzialità di relazione, autonomia, creatività ed apprendimento delle bambine e dei bambini;
nel mese di dicembre 2004 il dottor Cataldo Dinolfo dirigente del Centro servizi amministrativi di Siracusa (ex Provveditorato agli studi) è stato rimosso dal suo incarico per essere trasferito alla direzione della terza area della direzione regionale di Palermo;
nel corso di un incontro con superiori uffici, il Dinolfo ha appreso che sarebbe stato rimosso dall'incarico per essere trasferito ad altro ruolo;
di fronte alle richieste del Dinolfo sulle motivazioni che avrebbero determinato il trasferimento gli è stato riferito che la sua presenza non sarebbe stata gradita ad un esponente del Governo;
il dottor Dinolfo da 15 anni ricopre l'incarico di Dirigente presso il provveditorato agli studi di Siracusa con apprezzamenti di stima da parte degli operatori della scuola e delle istituzioni conseguendo tutti gli obiettivi di programmazione senza alcuna contestazione di inadempimenti;
con l'inizio del nuovo anno l'incarico di dirigente al CSA di Siracusa è stato affidato alla dottoressa Maria Chines già dirigente dell'ufficio periferico della direzione generale con sede a Catania;
l'elemento inquietante della vicenda è che la dottoressa Chines non ha mai fatto richiesta di assumere l'incarico e la notizia del trasferimento non è stata una bella notizia anche a causa di una grave situazione personale familiare che interessa la nuova dirigente scolastica di Siracusa tant'è che risulta essere beneficiaria della legge n. 104 del 1992;
attualmente il CSA di Siracusa rischia di trovarsi senza un dirigente scolastico;
è evidente che ci troviamo di fronte ad una situazione grave che, secondo l'interrogante, mortifica l'autonomia scolastica e la sottopone a vassallaggio di qualche volere che esula dalle oggettive valutazioni di merito -:
quali siano le motivazioni che hanno determinato la rimozione del dirigente scolastico di Siracusa e se non ritenga opportuno avviare una indagine e consentire al dottor Dinolfo di continuare la propria attività ponendo rimedio ad un episodio grave che ferisce l'autonomia scolastica e la sua funzionalità.
(2-01423)«Burtone, Boccia».
gli studenti del liceo classico Manara, in data 23 novembre 2004, hanno messo in atto una forma di protesta pacifica all'interno dell'istituto, contro le leggi Moratti e la gestione della scuola;
il ministero, avendo chiesto al dirigente scolastico una relazione sullo svolgimento dei fatti, è a conoscenza della situazione della scuola e delle decisioni prese dal suddetto Dirigente ed in particolare delle motivazioni che lo hanno portato a chiedere, in modo perlomeno inusuale, l'intervento di sgombero della polizia;
tale richiesta è apparsa a molto genitori e insegnanti del tutto sproporzionata, non essendosi verificato, prima dell'intervento della polizia, alcun episodio di violenza, proprio per il carattere propositivo e pacifico che caratterizzava l'iniziativa studentesca;
si è manifestata, sempre a parere di genitori e insegnanti, una scarsa capacità del Dirigente di prevenire le tensioni, non solo al momento della protesta, ma soprattutto nelle settimane precedenti, con una totale assenza di dialogo con gli studenti;
infatti, il dirigente non riconosce al comitato studentesco il diritto di convocare l'assemblea d'istituto, obbliga gli studenti a reiterare la domanda imponendo orari e modalità di presentazione diversi da quelli previsti dalla legge e mantiene la discrezionalità sui temi e le modalità di svolgimento;
il Dirigente già prima dell'occupazione avrebbe negato a tutti gli studenti indistintamente l'accesso e l'utilizzo dell'Aula tradizionalmente loro riservata;
dall'inizio dell'anno la scuola è chiusa il pomeriggio, con grave danno per le attività didattiche e per le iniziative autonome degli studenti -:
se il Ministro sia a conoscenza dei fatti accaduti al liceo Manara di Roma;
se non ritenga che il dialogo preventivo con gli studenti da parte del dirigente scolastico poteva evitare gli incidenti;
se non ritenga che il comportamento del dirigente scolastico sia andato oltre il buon senso ed una gestione equilibrata della scuola;
se non ritenga di adottare provvedimenti per riportare la serenità nella gestione quotidiana della scuola.
(4-12433)
in data 3 dicembre 2004 la Direzione generale del Dipartimento per l'Istruzione ha emanato la circolare n. 85 prot. n. 17005 che, nonostante la cosiddetta Riforma Moratti avesse avuto il pregio di modificare il sistema legislativo prima vigente consentendo l'accesso alla scuola primaria anche alle bambine ed ai bambini che compiono i sei anni di età entro il 30 aprile dell'anno scolastico di riferimento (confronta articolo 6 del decreto legislativo 59/2004), ha di fatto inserito limiti e prescrizioni aggiuntive a tale assetto, non considerate dal legislatore ordinario;
invero, alla lettera E della circolare, relativo all'esame di idoneità alla classe successiva, si precisa che «... Le iscrizioni agli esami di idoneità per la frequenza delle classi seconda, terza, quarta e quinta della scuola primaria e della prima classe della scuola secondaria di I grado sono consentite agli alunni che abbiano compiuto o compiano, entro il 31 agosto dell'anno in cui si svolgono gli esami, rispettivamente il sesto, il settimo, l'ottavo, il nono e il decimo anno di età»;
l'introduzione di tale limite anagrafico, non considerato né previsto dal legislatore ordinario, appare, secondo l'interrogante, in contraddizione con lo spirito ed il dettato della Riforma Moratti,
a ciò si aggiunga che la circolare appare destinata a trovare immediata applicazione, modificando di fatto le regole di accesso all'esame di idoneità ad anno scolastico già iniziato ed in corso, con la conseguenza che, al termine dell'anno scolastico 2004-2005, le bambine ed i bambini nati dopo il 31 agosto 1999, legittimamente e nel pedissequo rispetto del disposto del decreto legislativo n. 59/2004 iscritti a frequentare la prima classe della Scuola Primaria di scuole private per l'anno scolastico in corso, non potranno sostenere l'esame di idoneità per il passaggio alla classe successiva. Il tutto senza voler, altresì, considerare il gravissimo danno psicologico che verrà arrecato ai bambini esclusi «non ex lege bensì ex circolare» dalla possibilità di sostenere l'esame di idoneità, i quali, inseriti dall'inizio di settembre 2004 nella loro classe ed impegnatisi con profitto nell'attività di apprendimento scolastico, alla fine dell'anno, a differenza dei loro compagni nati tra il 30 aprile 1999 ed il 31 agosto 1999, non potranno essere ammessi a sostenere l'esame di idoneità alla classe successiva -:
se non ritenga assolutamente necessario ed urgente intervenire sulla circolare n. 85 prot. n. 17005, anche in virtù del principio di continuità didattica, al fine di impedire il generarsi di quella che appare all'interrogante una evidente disparità di trattamento rispetto agli alunni nati tra il 30 aprile ed il 31 agosto, non soltanto arbitraria ed irragionevole ma, dal momento che la circolare è stata emanata con l'intenzione di modificare le regole ad anno scolastico gia iniziato senza prevedere norme transitorie o termini iniziali di decorrenza, tale da vanificare sostanzialmente l'obiettivo stesso della riforma Moratti teso «... ad assicurare un'effettiva eguaglianza delle opportunità educative».
(4-12438)