Allegato A
Seduta n. 570 del 18/1/2005


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(Sezione 2 - Ipotesi di realizzare un centro di permanenza temporanea nel comune di Corridonia in provincia di Macerata)

B) Interpellanza

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
il ministero dell'interno ha rivolto al comune di Corridonia, in provincia di Macerata, la richiesta di ospitare un sito per la realizzazione di una struttura finalizzata al trattenimento di stranieri sottoposti a provvedimenti di espulsione o di respingimento in centri di permanenza temporanea;
il centro sarebbe stato previsto da un'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri del maggio 2005 come centro regionale;
sarebbe prevista una struttura di 4.000 metri quadrati situata tra una piccola frazione (Piedicolle) e il fiume Fiastra, in grado di «trattenere» 250 stranieri sotto la sorveglianza di 80 agenti;
l'assessore all'urbanistica e il sindaco di Corridonia hanno dichiarato che il centro creerebbe 60 posti di lavoro, costituirebbe un deterrente per allontanare i clandestini da Corridonia, vedrebbe una permanenza di trattenuti in media per 10-15 giorni;
i sindaci dei comuni limitrofi hanno dichiarato di essere stati tenuti all'oscuro di tutta la vicenda;
il centro di Corridonia risulterebbe lontano dal porto di Ancona, dall'aeroporto di Falconara e dai maggiori insediamenti costieri delle Marche;
i rappresentanti della regione Marche e della provincia di Macerata hanno espresso valutazioni circa l'inutilità sociale e l'inopportunità politica di simile centro;
l'associazione «Medici senza frontiere» ha concluso nel gennaio 2004 una serie di sopralluoghi e un rapporto sui centri di permanenza temporanea e assistenza operativi in Italia;
il rapporto si conclude con alcuni elementi molto gravi e preoccupanti: alcune deficienze del sistema sono una costante in tutte le strutture visitate; il sistema ha mostrato le sue carenze a prescindere dall'ente gestore, dalle condizioni della struttura o dalla professionalità degli operatori;
il tema è diventato un'estensione del carcere giudiziario: la media della popolazione con esperienza di carcere giudiziario o penale trattenuta all'interno dei centri di permanenza temporanea e di assistenza si attesta intorno al 60 per cento, con punte anche molto più alte;
questo significa che durante i mesi, o anni, di detenzione le strutture amministrative dello Stato preposte all'identificazione non hanno espletato le proprie funzioni;
il trattenimento di un ex detenuto viene percepito da quest'ultimo come un'estensione della pena già scontata, provocando un senso di ingiustizia;
all'interno dei centri sussistono bisogni ed esigenze diversificate, tali da determinare la necessità di servizi e competenze diverse;
se con la precedente normativa l'espulsione era, di regola, eseguita mediante invito a lasciare il territorio, con le modificazioni introdotte dalla legge n. 189 del 2002 (articolo 12) l'espulsione con accompagnamento in frontiera diviene la regola ordinaria;
secondo «Medici senza frontiere» il sistema va considerato «fallimentare» per i seguenti motivi:
a) all'ingresso dei centri non sempre esiste un rispetto delle procedure e dei diritti del trattenuto;
b) in molti centri i trattenuti non hanno accesso a strutture e servizi accettabili; il periodo di trattenimento è viziato


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da interrelazioni fra trattenuti, operatori e forze di polizia sovrapponibili al sistema carcerario;
c) al momento dell'uscita dal centro sono relativamente pochi quei trattenuti che vengono effettivamente rimpatriati; per coloro che escono dal centro con un decreto di espulsione si apre una vita in Italia, che non propone alternative al soggiorno irregolare e soggetta a possibili altri periodi di trattenimento in altri centri di permanenza temporanea -:
in base a quali considerazioni si ritenga utile aprire un centro di permanenza temporanea nelle Marche;
in base a quali criteri sia stato individuato il comune e il sito di Corridonia;
come e quando siano state coinvolte nella valutazione e nella scelta la regione e la provincia interessate;
in che senso il centro di permanenza temporanea crei posti di lavoro per i cittadini di Corridonia;
come valuti l'esperienza quinquennale dei centri di permanenza temporanea in Italia, se condivida le valutazioni di «Medici senza frontiere» e cosa abbia fatto per limitare, eliminare, correggere le evidenti inefficienze dei centri di permanenza temporanea concretamente operanti.
(2-01113)«Calzolaio, Zanotti».
(10 marzo 2004)