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a costruire un'enorme bolla delle materie prime, al centro della quale ci sono i prezzi del petrolio;
il prezzo del petrolio continua la propria marcia verso nuovi record, tutti drammatici per le sorti dell'economia;
l'8 ottobre 2004 il prezzo del petrolio ha toccato i 53,31 dollari a New York, con un aumento, in un solo anno, del 79 per cento;
a Londra il prezzo a termine del Brent ha raggiunto il prezzo record di 49,71 dollari;
il prezzo del gas è aumentato del 40 per cento rispetto a dodici mesi or sono ed il gasolio da riscaldamento è aumentato del 79 per cento;
si ha la sensazione che l'esplosione dei prezzi rifletta la disintegrazione generalizzata del sistema finanziario che da anni governa il pianeta dopo avere progressivamente soppiantato l'economia reale e produttiva;
in realtà l'enorme debito accumulato dalle amministrazioni pubbliche, dalle imprese e dai privati, l'inondazione del sistema bancario di liquidità monetaria prodotta dalle banche centrali, la rapida diminuzione degli investimenti costituiscono la somma dei fattori che hanno contribuito
ma questa nuova «super-inflazione» non riguarda soltanto le materie prime e l'energia, se vero è che il prezzo dell'oro è significativamente cresciuto (nella sola giornata dell'8 ottobre 2004 è aumentato di 5 dollari!) raggiungendo, a New York il prezzo di 424,5 dollari l'oncia;
nella stessa settimana i prezzi dell'alluminio hanno raggiunto il tetto massimo degli ultimi nove anni, mentre il prezzo del piombo ha raggiunto il massimo degli ultimi 11 anni, quello dello zinco il massimo degli ultimi 4 anni e quello del rame il massimo degli ultimo quindici anni;
l'indice CRB (Commodity Research Bureau), che comprende le 17 materie prime più importanti, ha raggiunto il massimo degli ultimi 23 anni;
la «super-inflazione» investe anche il settore siderurgico, tanto che fino al 2002 il prezzo del coke oscillava tra i 50 ed i 100 dollari la tonnellata mentre all'inizio del 2004 ha raggiunto il tetto dei 450 dollari ed ancor oggi non è sceso al di sotto dei 300 dollari;
l'esplosione del presso del coke appare essere una conseguenza diretta ed inevitabile del fatto che i paesi ad alto tasso industriale hanno chiuso quasi tutte le loro cokerie, preferendo la più comoda soluzione delle importazioni a basso prezzo dalla Cina;
appare incredibile che non vi sia la consapevolezza della gravità della situazione, essendo evidente ed assolutamente inevitabile che la vera e propria esplosione dei prezzi dell'energia e delle materie prime produrrà effetti devastanti su tutta l'economia, che dovrebbe essere - secondo i mass-media - in fase di crescita;
già ora il settore dei trasporti - aereo, marittimo e su gomma - accusa una grave crisi derivante dal prezzo astronomico del greggio e dei sui derivati, mentre la crisi sta per riverberarsi sul settore della chimica;
a sua volta l'aumento del prezzo dei metalli non potrà non produrre una grave crisi dell'industria dell'auto, già al centro di una crisi che dura da anni;
molto semplicemente, sono prevedibili la riduzione (se non il blocco) della crescita e l'aumento della disoccupazione -:
quali siano, a fronte dei dati oggettivi esposti in premessa, i provvedimenti urgenti che il Governo si accinge a mettere in campo per contrastare la crisi strutturale più grave dalla fine del secondo conflitto mondiale perché derivante dal prevalere dell'economia finanziarizzata sull'economia reale e produttiva.
(3-03835)