Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 517 del 29/9/2004
Back Index Forward

Pag. 51


...
(Deposito di armi nei pressi di Roma - n. 3-03761)

PRESIDENTE. L'onorevole Deiana ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-03761 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 7).


Pag. 52

ELETTRA DEIANA. Signor Presidente, il servizio andato in onda giovedì 23 settembre 2004 su Rai News 24 ha dato notizia di un deposito di armi alle porte di Roma, sulla via Tiberina, contenente ordigni risalenti alla seconda guerra mondiale, praticamente lasciato incustodito e raggiungibile da chiunque.
Chiedo pertanto al ministro cosa sappia sullo stato attuale del deposito e, soprattutto, se sia a conoscenza di situazioni analoghe sul territorio nazionale. In caso di risposta affermativa, vorremmo conoscere lo stato in cui versano gli eventuali depositi e cosa il ministro intenda fare di fronte ad una situazione che comporta gravi rischi per la salute e la sicurezza della popolazione, anche in considerazione del fatto che tale materiale rischia di essere a disposizione di qualsiasi gruppo criminale o eversivo che volesse appropriarsene.

PRESIDENTE. Il ministro per i rapporti con il Parlamento, onorevole Giovanardi, ha facoltà di rispondere.

CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, posso rassicurare l'interrogante che per fortuna non esiste alcun rischio per la popolazione, perché nell'ambito della bonifica di questo deposito di munizioni Savini, ubicato nel comune di Riano, in località Procoio nuovo, utilizzato per lo stoccaggio e il munizionamento fino al gennaio 2000, i rilievi fatti hanno evidenziato che non ci sono bombe incustodite né ordigni pronti all'uso.
Si tratta soltanto di manufatti stoccati sul posto, completamente inerti e provenienti da bonifiche del territorio, effettuate in epoche diverse, completamente svuotati di esplosivo e privi di ogni componente attiva, in quanto erano stati rimossi anche i detonatori e le parti indispensabili per l'esplosione. Altrettanto possiamo dire per le mine antiuomo, ridotte ad inoffensivi involucri cui era stato già da tempo tolto sia l'esplosivo che il detonatore.
Quanto a tritolo ed ematolo, si tratta in realtà di sostanze inerti - gesso, cemento e similari - usate per l'appesantimento di munizioni usate in esercitazioni, che non prevedono l'impiego di materiale esplodente. Tutti i citati materiali sono in attesa di essere sgomberati, laddove erano stati immagazzinati nell'ambito di un programma di dismissioni complessivo di beni della Difesa. Ne consegue che in alcun modo potrebbero essere utilizzati per azioni violente, né tantomeno per un attentato di media portata, in quanto tutto il materiale, che nel tempo era stato stoccato nel deposito, non contiene - se non originariamente e prima delle dismissione, quando ancora non erano stati tolti l'esplosivo e le spolette - alcun materiale utilizzabile come esplosivo.

PRESIDENTE. L'onorevole Deiana ha facoltà di replicare.

ELETTRA DEIANA. Signor Presidente, ringrazio il ministro per le assicurazioni date in merito al deposito nei pressi di Roma. Tuttavia, lo stesso ministro non ha risposto agli altri quesiti da me posti. In particolare, mi riferisco alla domanda in merito al fatto se il Governo sia a conoscenza di altre analoghe situazioni sul territorio nazionale. A quanto mi consta, tali situazioni esistono. Ho, infatti, notizia di centocinquanta depositi abbandonati sul territorio nazionale in varie località e in simili condizioni.
Si tratta di una notizia verosimile, in considerazione del fatto che esiste una carenza di personale militare utilizzabile per la vigilanza sui depositi e che si tratta di depositi obsolescenti, che dunque rivestono attualmente scarsissima utilità per le Forze armate. Dal 2000, il compito di controllo è passato dagli artificieri al Genio, che non ha alcuna competenza in materia, e ci troviamo dunque di fronte a un processo di esternalizzazione di incombenze e di compiti tradizionalmente affidati alle Forze armate.
La risposta è dunque assolutamente insoddisfacente, in quanto il quesito che ho posto al Governo è di ordine generale e riguarda la situazione di abbandono di depositi di questo genere, lo stato in cui


Pag. 53

essi si trovano e il fatto che non vengono custoditi, con la conseguente necessità di tenere sotto controllo la situazione, per tutti i fini, prendendo spunto da una notizia diffusa da Rai News 24 che riguarda un problema di carattere generale, sul quale il ministro non ha inteso rispondere.

Back Index Forward