Allegato B
Seduta n. 505 del 13/9/2004


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DIFESA

Interrogazione a risposta orale:

DEIANA. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
allarmanti rivelazioni, sia pure in forma anonima, sono state raccolta dalla stampa riguardo i comportamenti dei militari italiani a Nassirya. Tali dichiarazioni sarebbero state rese a un giornalista de Il manifesto (3-4 settembre) da alcuni dei bersaglieri della Brigata Garibaldi di ritorno in Italia dopo i primi sei mesi passati in Iraq;
nell'intervista si denunciano comportamenti vessatori e intimidazioni gravi al fine di provocare confessioni di complicità o di connivenza con la guerriglia, messi in atto nei confronti di donne, vecchi e bambini, oltre ad arresti di civili trattenuti per diverse ore presso il comando italiano e lasciati in ginocchio per molte ore con le mani legate dietro la schiena;
questi episodi, metterebbero in evidenza quelli che appaiono all'interrogante comportamenti di degenerazione militarista che non sono nuovi in situazioni di guerra e di occupazione, a cui neanche i soldati italiani sono sfuggiti;


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altrettanto grave appare anche la denuncia di comportamenti ed azioni che esulerebbero dalla competenza dei militari italiani, come l'arresto o il fermo di civili adottati, a quanto dichiarato, da parte degli ufficiali come dimostrazione di controllo del territorio -:
che notizie abbia il Governo in merito a quanto riportato da queste denunce e se non ritenga opportuno aprire un'inchiesta al fine di appurare che l'evenienza di comportamenti singoli o di gruppo, in seno al contingente italiano dislocato a Nassirya, lesivi della dignità delle forze armate non siano sfuggiti ai responsabili della catena di comando italiana.
(3-03684)

Interrogazioni a risposta scritta:

BUEMI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
nel 2003 gli incentivi economici dovuti al personale dell'Arma dei carabinieri, in base alle risorse contrattuali finalizzate «all'efficienza dei servizi istituzionali per l'anno 2002» furono corrisposti, dopo l'iter previsto per legge, nel mese di luglio;
tempi questi che furono ritenuti dal Ministro competente ragionevolmente contenuti (così come da risposta all'atto parlamentare in materia n. 4-06344, presentato dall'interrogante);
tempi che, per quanto riguarda molti appartenenti all'Arma dei carabinieri, non furono ritenuti altrettanto ragionevoli vista l'importanza che tali incentivi hanno nel loro bilancio familiare;
degli stessi incentivi economici previsti per l'anno 2003, a tutt'oggi, gli appartenenti all'Arma non hanno avuto ancora notizia -:
quando sia previsto il pagamento degli incentivi dovuti al personale dell'Arma dei carabinieri, in base alle risorse contrattuali finalizzate «all'efficienza dei servizi istituzionali per l'anno 2003»;
se non si ritenga necessario, da parte del Governo, adempiere in tempi certi e rapidi alla corresponsione degli emolumenti in questione tenuto conto, oltretutto, del duro e importante lavoro che svolgono i rappresentanti dell'Arma a cui vanno i dovuti riconoscimenti sia di carattere professionale che economici.
(4-10721)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
in due distinti, documentati ed interessanti servizi apparsi sul quotidiano milanese Il Corriere della Sera del 23 e del 24 giugno 2004, a firma di Gianluca Di Feo, è stata data, per la prima volta in forma ufficiale e pubblica, notizia degli eccidi compiuti dai soldati americani nelle aree siciliane di Acate, di Canicattì e di Comiso fra il 12 ed il 14 luglio 1943;
anche la stampa isolana ha ripreso la notizia con evidente interesse, tanto più che per la prima volta, e ad oltre mezzo secolo dalla fine della guerra, si possono narrare pubblicamente vicende poco commendevoli da parte delle truppe liberatrici, come peraltro è purtroppo normale che accada in ogni vicenda bellica;
peraltro è bene ricordare che, proprio nel 2004, è stato pubblicato un libro dedicato alle cosiddette «stragi dimenticate», la cui importanza è notevole ai fini di una riscrittura completa della nostra storia recente, senza le forzature propagandistiche che contrassegnano i lustri immediatamente successivi alla fine dei conflitti;
i grandi giudizi di fondo sulla storia recente sono già stati dati e consacrati, cosicché senza revanscismi di sorta è possibile rendere pubblici anche i chiaroscuri delle vicende belliche che hanno contrassegnato lo sbarco e l'avanzata degli alleati nel nostro Paese -:
se risulti notizia o documentazione ufficiale degli eccidi compiuti dai soldati americani in Sicilia (e precisamente ad Acate, Canicattì e Comiso) fra il 12 ed il 14 luglio 1943;


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se, in particolare, le forze di polizia o gli organismi militari abbiano documentazione relativa all'eccidio di Acate del 13 luglio 1943 ove, fra gli altri, i soldati americani avrebbero ucciso anche un ragazzo di soli sedici anni;
se, in ogni caso, non ritenga di dover richiedere al Ministero della Difesa degli Stati Uniti d'America la documentazione eventualmente in suo possesso e relativa ai fatti di cui in premessa per sapere se la giustizia militare statunitense sia intervenuta per procedere nei confronti degli autori dei misfatti che nulla avevano a che fare con operazioni belliche;
se non si ritenga comunque di dover raccogliere tutta la documentazione possibile per offrire nuovo materiale agli storici della seconda guerra mondiale.
(4-10730)

MARAN. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
l'agenzia Ansa ha reso nota l'8 settembre 2004 la decisione del Ministero della difesa di far celebrare a Trieste, il 9 settembre 2004, la cerimonia per il rientro in Italia dall'Iraq della Brigata «Pozzuolo del Friuli»;
un componente dello staff del Ministro Martino avrebbe ribadito telefonicamente tale decisione all'ufficio stampa del comune di Gorizia, senza peraltro specificare le motivazioni della scelta;
la Brigata «Pozzuolo del Friuli» ha sede a Gorizia e all'interrogante sembra pertanto illogico aver spostato i festeggiamenti, specie se si considera che in previsione della cerimonia prevista a Gorizia per il 10 settembre 2004 la Brigata aveva gia fatto richiesta del campo sportivo «Fabretto» a cui il comune di Gorizia aveva risposto positivamente e che il rientro della «Pozzuolo» non ha niente a che vedere con le celebrazioni per il cinquantennale del rientro di Trieste all'Italia;
nessun membro del Governo ha trovato il tempo di partecipare alla Festa della Repubblica celebrata al Sacrario di Redipuglia (GO) il 2 giugno 2004, quasi a testimoniare, secondo l'interrogante, una inedita trascuratezza e una certa disinvoltura nel rapporto con il Goriziano e la sua storia e con le stesse Forze armate;
secondo l'interrogante, sulla decisione del Ministro potrebbero aver influito pressioni di natura politica -:
quali siano le ragioni che hanno persuaso il Ministro ad assumere tale decisione.
(4-10766)

CENTO. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
da Il Manifesto del 3 settembre 2004 si apprende di alcune testimonianze di militari della brigata Garibaldi, di ritorno dall'Iraq, su alcuni comportamenti gravissimi compiuti dai nostri militari nei confronti di persone e cose di quel paese -:
se i fatti corrispondano al vero e, nel caso venissero confermati, se non ritenga di dover aprire immediatamente un'inchiesta su questa gravissima denuncia, valutando al contempo la necessità di sospendere in via cautelare la presenza di questa compagnia in Iraq, e di adottare provvedimenti disciplinari nei confronti degli eventuali responsabili.
(4-10771)