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gli sportelli degli uffici postali della Puglia saranno in stato di agitazione dal 1o al 31 agosto 2004;
i lavoratori che operano in tali uffici si asterranno nel corso di tale periodo dal prestare lavoro straordinario;
vi è uno stato di emergenza dovuto ad una carenza di organico di circa 500 unità;
i portalettere infatti sono 1.886 su un fabbisogno di 2.165, i sportellisti sono 3.621, ne sarebbero necessari 3.869;
esiste inoltre un blocco delle assunzioni a tempo indeterminato, mentre sono stati assunti per i soli tre mesi estivi 245 portalettere e 33 sportellisti che non rimuovono lo stato di disagio esistente -:
se il Ministro sia a conoscenza di quanto esposto;
quali iniziative intenda assumere per risolvere i problemi che vivono gli uffici su menzionati e l'utenza interessata.
(4-10641)
Poste italiane S.p.A. ha come azionista lo Stato italiano;
il Ministro delle comunicazioni è tenuto alla vigilanza ed all'emanazione di direttive, nonché al controllo sull'attività delle Poste italiane S.p.A., che è società partecipata e finanziata dal ministero dell'economia e delle finanze;
già nel corso di un'audizione in Commissione trasporti degli amministratori di Poste italiane, era emerso che nel contratto a suo tempo sottoscritto tra Poste italiane S.p.A. e Securidata S.p.A. per l'acquisto delle quote della Securipost S.p.A. da parte di Poste italiane, il tribunale di Roma sezione lavoro, con sentenza dell'8 novembre 2002, aveva accertato la natura di cessione di ramo di azienda, obbligando Securipost sia ad assumere gli ex dipendenti della Securidata a decorrere dal 1o marzo 2001, sia a corrispondere, in solido con Poste italiane S.p.A., le mensilità dovute;
nei ripetuti incontri tra Poste italiane e Securidata per addivenire ad una transazione del contenzioso, con il dottor Giovanni Cuturi, direttore centrale acquisti di Poste italiane, era stato ipotizzato un accordo a seguito del quale sarebbero immediatamente scaturiti per Poste minori costi cui andavano aggiunti i benefici economici derivanti da una transazione «tombale» che escludeva quindi il rischio per Poste di sottoporsi all'arbitrato, contrattualmente previsto, per un eventuale risarcimento di danni superiore ai 40 milioni di euro nei confronti di Securidata in conseguenza delle eventuali inadempienze;
tutte le richieste formulate da Poste nei confronti di Securidata erano state accettate e confermate con lettera di Securidata a Poste italiane del 3 febbraio 2003;
al fine di addivenire ad una definizione del contenzioso in essere fra Securidata e Poste italiane sono state dunque avviate lunghe trattative attraverso le quali Poste ha, dapprima sollecitato a Securidata una proposta transattiva, per poi, inopinatamente rifiutarne la stipulazione, nonostante Poste avesse convocato numerose riunioni (in particolare quella dell'11 aprile 2004) con intenti definitivamente conclusivi;
ai ripetuti incontri cui si è fatto riferimento hanno partecipato alcuni dirigenti di Poste italiane, tra i quali anche il dottor Filotto dirigente personalmente assunto in Poste il 1o marzo 2003, dall'amministratore delegato ingegner Massimo Sarmi e da questi nominato direttore centrale per la tutela aziendale;
il dottor Filotto, come rivelano le recenti cronache giudiziarie, è stato tratto in arresto con l'accusa di aver ricevuto cospicue tangenti per alcuni appalti e di aver concordato con l'IVRI - Istituti di vigilanza riuniti d'Italia - una tangente di seicento mila euro per la prosecuzione da parte di Poste tutela del rapporto contrattuale precedentemente sottoscritto con Securipost -:
se la scelta di bloccare la transazione sia stata adottata su iniziativa dell'ingegner Sarmi, e sia stata posta a conoscenza del Presidente del collegio sindacale;
se non ritenga opportuno, anche per evitare i rischi dell'azione legale promossa, che debba essere rivista la decisione assunta, dando corso alla transazione tra Securidata e Poste italiane.
(4-10646)