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PRESIDENTE. L'onorevole Bornacin ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-01236 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 2).
GIORGIO BORNACIN. Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor sottosegretario, le elezioni europee si sono svolte da poco. Abbiamo tutti rivolto particolare enfasi - anche se con ritardo - a tali elezioni. In Europa, sono state abolite le frontiere, eppure vi è un caso emblematico, che è quello che ho sollevato nella mia interpellanza, in cui, di fatto, le frontiere continuano ad esistere.
Anzi, c'è qualche nostro vicino di casa - che, a quanto sembra, dovrebbe essere europeista a 18 carati - che cerca di aggravare le differenze fra i popoli e, addirittura, impedire il normale accesso da un paese all'altro. Mi riferisco alla stazione di Ventimiglia, che da sempre è stata un crocevia, un punto di incontro, tra l'Italia e la Francia. A Ventimiglia, da sempre, esiste un posto comune di polizia francese e italiano e, da sempre, sono presenti ferrovieri italiani e francesi. Da sempre - e ancora oggi - a Ventimiglia partono e arrivano i treni grande vitesse (non si capisce perché non vi giungano anche i pendolini) diretti in Francia, tant'è che, per quanto riguarda l'alta velocità francese, questa è una delle stazioni nella quale si vende il maggior numero di biglietti per i treni francesi.
Qualche tempo fa, unilateralmente, le ferrovie francesi hanno chiuso la biglietteria di Ventimiglia e negato la possibilità di acquistare biglietti per la Francia. Ciò significa che, se qualcuno volesse acquistare un biglietto ferroviario per qualsiasi destinazione della Francia, si dovrebbe recare a Mentone o si dovrebbe rivolgere ad un'agenzia di viaggi. Ciò comporta una serie di gravi disagi che si ripercuotono non soltanto sul traffico commerciale e turistico e sugli scambi fra i due paesi, ma soprattutto anche su quei lavoratori cosiddetti frontalieri, i quali tutte le mattine devono andare a lavorare nella vicina Monaco o nelle cittadine della Francia più vicine ed utilizzano principalmente il treno. Ciò che è peggio è che tale decisione è stata adottata dalla Francia unilateralmente, anche in spregio ad un Concordato internazionale del 1954.
Vorrei riassumere brevemente la vicenda anche per evidenziare come di questa situazione siano responsabili esclusivamente i francesi e, in particolare, la compagnia francese Grandi linee internazionali. Ho parlato di questa situazione con il console francese a Ventimiglia e con il sindaco di Mentone, deputato dell'RPR all'Assemblea nazionale francese, e tutti sono turbati dalla vicenda, tant'è che il console francese a Ventimiglia, sin dall'aprile di quest'anno, ha sottolineato al suo Governo e alla Francia ciò che stava per accadere.
Il responsabile delle biglietterie di Ventimiglia, verso la fine di marzo scorso, è stato informato, peraltro solo verbalmente, dal direttore commerciale del dipartimento delle Alpi marittime, accompagnato dai locali rappresentanti dell'SNCF, della ferma intenzione di chiudere lo sportello già a partire dal 1o aprile scorso. La comunicazione formale che annunciava tale decisione è giunta a Trenitalia qualche giorno dopo, al responsabile dell'area vendita Liguria - divisione passeggeri di Genova - nonché al dirigente della vendita internazionale di Roma. La lettera di risposta inviata dalla dirigenza di Roma
otteneva una proroga per tutto il mese di aprile. La data di chiusura, pertanto, slittava al 1o maggio 2004.
La decisione del settore Grandi linee internazionali di SNCF è stata presa senza tenere conto del Trattato intergovernativo risalente al 1954, ribadito dalla Convenzione del 1982, che regola i rapporti tra le due amministrazioni ferroviarie e, specificatamente, per la stazione internazionale di Ventimiglia. Tale documento prevede, tra l'altro, un preavviso di sei mesi da parte di uno dei due firmatari che avesse intenzione di modificare i vari punti del Trattato.
Nonostante una lunga serie di intense trattative, peraltro ancora in corso, tra gli alti vertici delle due amministrazioni ferroviarie, in relazione alle quali si poteva fondatamente supporre una ulteriore proroga, il giorno 21 giugno scorso un dirigente dell'SNCF regionale di Marsiglia incaricato da Grandi linee internazionali di Parigi, dopo aver chiesto senza esito alla biglietteria di Ventimiglia la restituzione dell'hardware in dotazione a quest'ultima per la vendita SNCF, ha provveduto a dare seguito al distacco del terminale di vendita in questione con un gesto unilaterale e senza preavviso. Le ricadute che si sono immediatamente verificate e che si verificheranno a seguito di tale gesto sono particolarmente gravi, come sottolineavo in precedenza, soprattutto per quanto riguarda i lavoratori frontalieri e l'impossibilità di rilasciare biglietti per le lunghe percorrenze. È ovvio che tale criticità va a intaccare il diritto dei cittadini europei alla libera circolazione fra gli Stati delle Comunità sancito dalla neo-Costituzione europea.
È doveroso, peraltro, precisare che Trenitalia Spa non ha nessuna responsabilità per le conseguenze di cui sopra e che la stessa si sta attivando per tentare di trovare in tempi brevi una forma sostitutiva di vendita che permetta di aggirare tali criticità. Ovviamente, i tempi tecnici necessari a tali operazioni potranno, però, protrarsi durante la stagione estiva, che notoriamente corrisponde al periodo di maggiore traffico per la zona di confine.
Infine, e non è un aspetto secondario, secondo le rappresentanze sindacali non è da escludere che in un futuro, anche abbastanza prossimo, tale problematica possa causare il ridimensionamento degli attuali posti di lavoro presso la stazione di Ventimiglia, cosa che peraltro è già accaduta. Tale ulteriore aspetto può rimarcare ulteriormente la preoccupazione per questa vicenda.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, onorevole Sospiri, ha facoltà di rispondere.
NINO SOSPIRI, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, onorevoli colleghi, in relazione alla questione evidenziata dall'interpellanza urgente, si deve prioritariamente sottolineare come lo sviluppo del trasporto ferroviario internazionale sia seguito con particolare attenzione dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Nello specifico, si ricorda come il Concordato internazionale sui trasporti del 1954, ora richiamato dall'onorevole Bornacin, sia stato stipulato da aziende ferroviarie nazionali allora pubbliche che, nel corso degli anni, hanno subito profondi processi evolutivi, in particolare con la separazione tra gestione dell'infrastruttura ed esercizio dei servizi di trasporto.
Tale nuova configurazione comporterà necessariamente un'evoluzione dei vigenti accordi in armonia con l'avanzamento dell'integrazione in ambito europeo.
Al riguardo è operativa, già dal 2002, una commissione intergovernativa per il miglioramento dei collegamenti italo-francesi nelle Alpi del sud, nell'ambito della quale è stato attivato un gruppo di lavoro sulle prospettive del trasporto ferroviario, che ha tra i suoi obiettivi il miglioramento della capacità della linea Genova-Ventimiglia-Nizza-Marsiglia.
Proprio al fine di migliorare le relazioni ferroviarie tra Albenga, Imperia, Ventimiglia, Mentone, Nizza e Cannes, il gruppo di lavoro in questione, nella riunione prevista per la fine del mese di
agosto 2004, e quindi tra non molto, si occuperà di un progetto congiunto redatto dalla regione Liguria e dalla regione francese PACA (Provence-Alpes-Cote D'Azur), proposto anche per il finanziamento europeo denominato INTERREG III, che ha per obiettivo la ricerca delle misure più appropriate per favorire il trasferimento di movimenti passeggeri nell'area verso i trasporti collettivi ferroviari.
Tale progetto, tra l'altro, prevede un sistema di informazione territoriale transfrontaliero, l'elaborazione di un orario integrato bilingue di servizi, azioni di comunicazione e scambi di esperienze tra l'Italia e la Francia.
Nello specifico della problematica relativa alla disattivazione del servizio di prenotazione telematica, Ferrovie dello Stato Spa ha fornito alcuni dati che appare utile rappresentare.
Nella stazione di Ventimiglia il servizio ferroviario di vendita è disciplinato dalla Convenzione bilaterale Italia-Francia del 1951. Tale servizio ha consentito tutti i tipi di bigliettazione per la Francia e l'assistenza alla clientela.
A partire dallo scorso 21 giugno, tuttavia, la società ferroviaria francese SNCF ha provveduto unilateralmente, come pure ricordava poc'anzi l'onorevole interpellante, alla disattivazione del proprio terminale, indicando l'installazione di una emettitrice automatica regionale come soluzione alternativa.
La soluzione proposta consente di soddisfare, però, la sola biglietteria per la regione e non permette la vendita di itinerari oltre la regione stessa e quindi la vendita di itinerari internazionali, la prenotazione dei posti ed altro.
Dal 24 marzo scorso, giorno in cui le ferrovie francesi hanno manifestato ufficialmente la propria volontà di chiudere la biglietteria in oggetto a decorrere dal 1o aprile, la società Trenitalia è intervenuta a più riprese per evitare l'interruzione del servizio erogato alla clientela facendo presente che la convenzione del 1951 prevede che qualsiasi modifica agli accordi sarebbe dovuta avvenire previo avviso alla controparte di almeno sei mesi. Ciò al fine di garantire la messa a punto di buona parte degli strumenti per consentire una transizione meno problematica.
Ferrovie dello Stato, premesso quanto sopra, fa conoscere che al fine di eliminare i disagi alla clientela causati dal provvedimento adottato dalla società ferroviaria francese è attualmente aperto un tavolo tecnico Trenitalia-SNCF la cui azione è rivolta proprio a ricercare una sostituzione delle attività del terminale di Ventimiglia con una nuova postazione destinata a configurarsi quale sportello operativo.
Trenitalia ritiene comunque opportuno evidenziare come il sistema automatizzato proposto dalla società francese sia ammissibile solo se in linea con i criteri sanciti dalla convenzione intergovernativa e quale canale di vendita supplementare attivato in concomitanza con la vendita sui sistemi Sipax e Railbest.
Nel contesto di lavoro bilaterale e nell'ambito della fattiva collaborazione e del confronto tra le parti, anche la problematica sollevata si ritiene potrà ragionevolmente trovare una soluzione.
Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti assicura, comunque, che continuerà a seguire la vicenda con particolare attenzione e che solleciterà la definizione in tempi brevi della questione in oggetto.
PRESIDENTE. L'onorevole Bornacin ha facoltà di
GIORGIO BORNACIN. Signor Presidente, mi dichiaro soddisfatto della risposta del sottosegretario Sospiri, soprattutto per quanto riguarda l'ultima parte concernente l'attenzione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti alla soluzione della vicenda.
A quanto affermato dal sottosegretario vorrei aggiungere che il colmo vuole che tale sistema di biglietteria automatica, che i francesi chiedevano di installare alla stazione di Ventimiglia, avrebbe dovuto funzionare con la corrente fornita dalle Ferrovie italiane e non dalle Ferrovie francesi. Solo un atteggiamento molto rigido e fermo di RFI ha impedito che tale sistema andasse comunque in funzione.
Va anche sottolineato che i trasporti regionali della regione PACA sono stati contattati ed avrebbero ben volentieri attivato loro un sistema simile. Purtroppo, essendo trasporti regionali, il loro tipo di bilancio non consente di stanziare denaro e personale per servizi che non soltanto sono fuori regione, ma addirittura fuori dai confini della Francia.
Ringrazio nuovamente il sottosegretario e mi dichiaro soddisfatto.