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FABIO STEFANO MINOLI ROTA, Relatore. Desidero innanzitutto ringraziare gli uffici per la collaborazione prestata.
Il provvedimento che ci accingiamo a votare è stato reso necessario dall'impennata dei consumi del farmaco nel primo trimestre.
Di questi dati si è avuto conferma con il trend di crescita dei mesi di aprile e maggio. Quindi il decreto in esame deve essere considerato un primo atto obbligato per evitare di «splafonare» in modo incontrollato dal coefficiente previsto del 13 per cento.
Il meccanismo di applicazione dello sconto sulle medicine è semplice e si esaurirà automaticamente al momento della totale copertura del disavanzo.
Ancora una volta desidero sottolineare che questo non è un provvedimento ulteriore di taglio dei prezzi, ma è l'applicazione di quanto già previsto nella legge finanziaria dello scorso anno in merito ai meccanismi da adottarsi in caso di ripiano della spesa per l'anno corrente.
A fine anno, quando avremo il dato effettivo della spesa, avrà luogo, se il conto
segnerà ancora «rosso», l'azione di ripiano sul dato consolidato.
In questo particolare momento dell'andamento economico a livello internazionale molte regioni europee sono in difficoltà ed alcune, tra le quali la Francia, spesso guardata dall'opposizione come esempio di modello invidiabile di prestazione sanitaria, ha avviato una riforma nel settore della salute che vedrà i cittadini pesantemente toccati nelle loro tasche.
Al contrario, il nostro Governo continua a difendere il sistema sanitario nazionale, differentemente da quanto sento dire dai banchi della minoranza.
È evidente che, per il futuro, non sarà più possibile dare tutto a tutti ma solo a chi ha effettivamente bisogno.
Nel dibattito tenuto in Assemblea sono stati esaminati di nuovo gli emendamenti presentati dalla minoranza, riproposti in modo identico a quelli depositati in Commissione.
In quella sede sia il Governo che il relatore hanno espresso la volontà di prendere in considerazione alcuni dei principi contenuti in quegli emendamenti.
Con l'approvazione dell'ordine del giorno sottoscritto dalla maggioranza abbiamo richiesto e ottenuto dal Governo, che ringrazio, il preciso impegno a portare avanti in modo convinto e urgente la revisione del decreto legislativo n. 541 del 1992, la norma che regola il settore dell'informazione scientifica del farmaco.
Solo infatti con un intervento ordinato sulle regole che si occupano di marketing, pubblicità, propaganda, gagettistica, riunioni conviviali con i medici, campioni gratuiti di medicine, confezioni di medicine cosiddette ottimali e start e altri elementi utili a definire una politica di marketing di minore aggressività e di maggiore contenuto informativo e scientifico potremo effettivamente dare delle prime chiare regole del gioco alle imprese e a tutta la filiera del farmaco.
La nascita della Agenzia del farmaco, sarà determinante per svolgere a tutto campo la politica di settore: è la miglior garanzia della volontà operativa di applicare nuove regole.
Ad essa è anche assegnata la responsabilità di definire, con la revisione del prontuario farmaceutico, la modalità per raccogliere la cifra occorrente per sanare a fine anno il disavanzo qualora ce ne fosse bisogno.
Desidero inoltre ricordare, sempre in termini di concretezza, che il Governo ha avviato da pochi giorni un tavolo che comprende tutte le associazioni di categoria, in rappresentanza dei soggetti interessati.
Solo con l'intervento di tutte le parti interessate e con la concertazione dovuta nel rispetto dei ruoli si può pensare ad un effettivo rilancio di questo comparto industriale nel nostro paese.
Più volte nel corso degli interventi che sono seguito si è parlato oggi del fondamentale ruolo che svolgono le regioni in materia sanitaria.
La salute è effettivamente la materia nella quale l'autonomia regionale è maggiormente significativa. Non si può quindi prescindere dall'accordo Stato-regioni nel momento in cui si intende rivisitare le regole del gioco che riguardano anche il settore farmaceutico.
Questo elemento è chiaramente espresso nel contenuto del decreto-legge dove si è voluto sottolineare, con un emendamento aggiunto in Commissione, l'importanza che può rivestire la revisione dell'accordo Stato-regioni relativamente al patto di stabilità del 2001 e alla ripartizione della quota del 40 per cento del ripiano di competenza regionale.
Il tutto naturalmente sempre con un obiettivo chiaro: la piena tutela della salute del cittadino.
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