Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 490 del 14/7/2004
Back Index Forward

Pag. 1


...
Sull'ordine dei lavori (ore 9,40).

CARLA MAZZUCA POGGIOLINI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CARLA MAZZUCA POGGIOLINI. Avevo chiesto la parola in realtà ieri e il Presidente Casini mi aveva gentilmente concesso di intervenire al termine della seduta di ieri oppure questa mattina. Prendo la parola per rendere edotta l'Assemblea, facendo un doveroso annuncio, del decesso, avvenuto ieri, di un giovane italiano, Luca Sepe, forte e coraggioso, il quale aveva partecipato nel 2001 ad una delle nostre missioni internazionali in Jugoslavia. La morte del giovane segue, purtroppo, quella di altri ventisei giovani colleghi, morti per cause imprecisate. Queste morti aprono forti sospetti, dal momento che non sono certamente dovute né alla costituzione, né allo stato di salute precedente di questi giovani, visto che erano stati arruolati ed oltretutto giudicati idonei per missioni così pericolose e così faticose.
Aggiungo che, non facendo parte della Commissione difesa, non ho potuto partecipare al dibattito che si è svolto ieri sulle conseguenze derivanti dall'utilizzo di certi tipi di proiettili, che possono appunto aver determinato - la sanità militare già comincia a sospettarlo fortemente - il peggioramento della salute, fino alla morte, di questi giovani. Aggiungo anche che, purtroppo, sono agonizzanti altri due giovani, uno in Puglia e uno in Sardegna - è probabile quindi che si debbano fare ulteriori annunci - e che in Italia vi sono altri 260 ammalati: giovani italiani coraggiosi, che hanno partecipato a queste missioni internazionali. Il dibattito svoltosi ieri ha affrontato questa tematica, che però è stata soffocata. Infatti, emendamenti molto importanti, presentati dagli onorevoli Molinari e Minniti, non sono stati accolti dal Governo, che invece ha previsto soltanto un'indagine a campione


Pag. 2

sui giovani presenti in Iraq: il solito pannicello caldo che si mette quando invece si è già prodotto un gravissimo vulnus, che è costato addirittura la vita di alcune persone!
Occorre dunque sostenere, cari colleghi della maggioranza, con fatti e non solo con parole le nostre Forze armate, che ci danno sicurezza e prestigio. Non si deve mettere la testa sotto l'ala, negando l'evidenza che adeguate analisi ed indagini mediche (fatte in modo serio) porterebbero sicuramente alla luce (data anche la bravura della nostra sanità militare). Occorre dunque progredire con studi seri, finanziandoli adeguatamente, così come occorre anche, da un punto di vista civile ed umano dare atto a questi giovani caduti che sono degli eroi, perché è eroe non soltanto colui che viene ucciso per un fatto sanguinoso, ma anche colui che si trova a dare la propria vita in difesa e per l'onore del proprio paese. Rispetto a questi giovani eroi, occorre riconoscere cause di servizio ed occorre anche non vergognarsi, cari amici (mi rivolgo in particolare ad alcuni) della Commissione difesa e cari amici del Governo, di parlare chiaramente di queste cose. Abbiamo visto gli Stati Uniti in altre circostanze e in situazioni completamente diverse come abbiano dovuto pagare per aver voluto negare. Abbiamo visto che addirittura un paese, la Spagna, ha perso le elezioni per aver voluto negare l'evidenza. Ebbene, anche questa di cui ho parlato è un'evidenza. Spero che voi non vi dobbiate vergognare per aver negato l'importanza e il valore di queste persone e la necessità di agire in modo adeguato e conseguente, per far sì che questi giovani morti vengano onorati da subito, e per far sì che studi seri possano impedire che altre morti, così devastanti e dolorose, abbiano a ripetersi.
Per questo motivo, chiedo all'Assemblea di volersi unire a me in questo ricordo, nelle condoglianze profonde, affettuose e partecipate e nella solidarietà che voglio esprimere alla famiglia del giovane Luca Sepe e a quelle di tutti i suoi, purtroppo, compagni di sventura (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-UDEUR-Alleanza Popolare e dei Democratici di sinistra-L'Ulivo).

PIERO RUZZANTE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PIERO RUZZANTE. Signor Presidente, sullo stesso argomento non aggiungo altro alle valutazioni, che condivido, della collega Mazzuca Poggiolini.
Vorrei ricordare che presso la Commissione difesa è in atto un'indagine conoscitiva relativa alle problematiche connesse all'uso dell'uranio impoverito, fra l'altro discusse ieri nel corso dell'esame della proposta di legge relativa alle missioni internazionali e del decreto-legge recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali.
Vorrei, inoltre, ricordare che il gruppo parlamentare dei Democratici di sinistra-L'Ulivo ha formalmente presentato nei giorni scorsi una proposta di legge, una volta ad approfondire gli aspetti sanitari relativi all'uso dei proiettili all'uranio impoverito, che chiediamo venga urgentemente calendarizzata, auspicando che possa trovare il consenso degli altri gruppi parlamentari. È, infatti, un tema sul quale si è discusso molto all'interno della Commissione difesa.
Vorrei poi invitare tutti a valutare un dato: allo stato attuale, sono morti per malattie probabilmente connesse all'uso dell'uranio impoverito 27 militari italiani (è un numero maggiore rispetto a quello verificatosi a Nassiriya) e lo dico per invitare tutti ad una riflessione che deve essere assolutamente approfondita, seria e in grado di restituire chiarezza dal punto di vista scientifico e, soprattutto, in termini di garanzie di salute per i nostri militari impegnati all'estero (sappiamo, infatti, che il tema è interconnesso laddove vi è l'uso dei proiettili all'uranio impoverito).
Quindi, da un lato, invito la Presidenza a fare in modo che si prosegua l'indagine conoscitiva avviata in Commissione difesa in questi giorni e, dall'altro, chiedo la


Pag. 3

calendarizzazione urgente della proposta di legge Minniti, che affronta il tema dell'indagine sanitaria relativamente all'uso dei proiettili all'uranio impoverito.

PRESIDENTE. Onorevole Mazzuca Poggiolini, sono sicuro di interpretare i sentimenti della Camera, associandomi al cordoglio per la scomparsa di questi giovani militari italiani. La perdita di vite umane è molto pesante per tutti. Sono anche sicuro che i gruppi parlamentari ed i colleghi impegnati in questo lavoro andranno fino in fondo nell'indagine conoscitiva per arrivare ad accertare esattamente le cause di questi decessi e fare in modo che simili eventi luttuosi non debbano ripetersi. Ringrazio gli onorevoli Mazzuca Poggiolini e Ruzzante.

ANTONIO BOCCIA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO BOCCIA. Signor Presidente, per il buon andamento dei lavori della Camera, vorrei sottoporle una questione attualissima, emersa questa mattina presso la Commissione bilancio (i colleghi non sono ancora giunti in aula perché forse si è accesa una discussione in tale sede). Lei sa che è stata incardinata la cosiddetta manovrina, il decreto-legge che contiene la manovra per tentare di risanare i conti pubblici.
La Conferenza dei presidenti di gruppo ha già inserito nel calendario dei lavori dell'Assemblea l'esame di questo provvedimento (avverrà la prossima settimana). Ovviamente, lei comprenderà che i tempi assegnati alla Commissione bilancio sono ristrettissimi, ma non vorrei intervenire su tale argomento, perché siamo ormai già abbastanza abituati ad affrontare le questioni in tempi ristretti e, magari, a dedicare due anni al conflitto di interessi... Vi è però un incidente di percorso che vorrei segnalare alla Presidenza della Camera perché assuma qualche iniziativa.
Non è possibile che inizi l'esame di questo provvedimento e che nella Commissione bilancio si affrontino i contenuti del testo senza che il Governo faccia una relazione per illustrare i contorni, la strategia, i processi che si pongono in campo con questa manovra, i rapporti con l'Unione europea e, in qualche modo, le premesse del dibattito - che prevedo altrettanto rapido e conciso - sul documento di programmazione economico-finanziaria.
Noi abbiamo sollevato questo problema e il Governo, rappresentato dal sottosegretario Magri, ha risposto di non essere in condizione, allo stato, di svolgere una relazione oltre alla «pezza» che il Governo pone alle difficoltà dei conti pubblici.
A mio avviso, ciò ha determinato una situazione inconciliabile con tutte le procedure normali della vita parlamentare. Non ci nascondiamo dietro un dito! Capisco le difficoltà, non c'è un ministro del tesoro, il Presidente del Consiglio verrà qui oggi pomeriggio a dare spiegazioni; tuttavia dobbiamo scindere il campo più propriamente politico e relativo al programma di Governo per gli ultimi due anni della legislatura - che vedremo se la maggioranza riuscirà a definire - dalla questione istituzionale, relativa ad una manovra seria che prenda atto finalmente che i conti pubblici non sono a posto e che occorre intervenire per porvi rimedio. E di fronte a ciò non vi è alcun confronto con il Governo: non è possibile! Questa manovra è figlia di nessuno; il Parlamento - e non solo l'opposizione - deve avere un interlocutore!
Vede, Presidente, anche i colleghi di maggioranza e lo stesso presidente della Commissione Giorgetti questa mattina hanno convenuto sull'anomalia e credo che in questo momento stiano approfondendo la procedura per fornire una risposta positiva a questa esigenza, che è istituzionale.
Dunque, investo la Presidenza della Camera della questione istituzionale, in quanto la Camera dei deputati non può discutere di una manovra tanto importante senza che il Governo garantisca un confronto in Commissione e poi in aula


Pag. 4

con il Parlamento, secondo la prassi, la consuetudine e anche, in parte, il regolamento che ci siamo dati.

PRESIDENTE. Onorevole Boccia, ho l'impressione che la sua osservazione più che procedurale sia di carattere politico. Infatti, so che questa mattina in Commissione bilancio la discussione si è aperta con la relazione del relatore - come prescrive il regolamento - e alla presenza del rappresentante del Governo.
È evidente che, in particolar modo per provvedimenti che promanano dal Governo, il confronto ravvicinato con l'esecutivo sia molto importante per il Parlamento. Quindi, da questo punto di vista politico, prendo atto delle sue osservazioni che riferirò al Presidente della Camera.

Back Index Forward