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«Italia Africa», con la Cisl e con il comune di Roma in occasione del quale è stato nuovamente e fortemente richiesto un intervento internazionale per fermare la tragedia che in Uganda dura ininterrottamente da 20 anni;
nord, fino alle strade più centrali e lungo il corso...come sempre l'imputata è la fonderia d'oltreconfine, l'oramai contestatissima Livarna...»;
la Slovenia e l'Italia, una politica comune, concreta ed efficace in favore dell'ambiente, contro l'inquinamento atmosferico e per la tutela della salute dei cittadini anche attraverso un forte intervento politico-diplomatico nelle istituzioni comunitarie che possa condurre al più presto alla soluzione della questione della fonderia Livarna;
in data 12 luglio 2004 si è svolto a Roma un incontro promosso dal settimanale «Vita» in collaborazione con l'associazione
gli interventi più significativi (quelli del sindaco di Roma, del segretario generale della Cisl Savino Pezzotta e del presidente del Pontificio consiglio di giustizia e di pace cardinale Renato Martino) hanno giustamente fatto rilevare che, mentre tutti i riflettori sono accesi su Saddam Hussein e sul dramma iracheno, non una sola parola viene spesa dai mass-media per il «dittatore dell'opposizione» Joseph Kony la cui azione di guerriglia ha provocato una catastrofe umanitaria dimenticata di 50.000 morti (secondo fonti governative) o di 100.000 morti (secondo fonti locali non ufficiali), oltre ad un milione e duecentomila persone in fuga, 25.000 bambini rapiti e forzosamente arruolati come soldati ed un numero imprecisato, ma comunque enorme, di bambine trasformate in «schiave sessuali»;
durante i lavori del convegno tutti i più autorevoli partecipanti si sono chiesti se sia lecito che la comunità internazionale abbia deciso scientemente di non occuparsi di questa immane tragedia -:
se non ritenga di porre con forza, presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, la questione ugandese chiedendo di valutare la opportunità di un intervento che faccia cessare le stragi che da circa vent'anni si perpetrano in quello sventurato Paese;
se non ritenga di attivare l'Unione europea affinché venga varato un piano di aiuti per consentire, anche attraverso un principio di sviluppo economico, di uscire dal tunnel apparentemente infinito della guerriglia, della sopraffazione, delle mutilazioni e degli stupri.
(3-03581)
come si evince da un articolo a firma di Francesco Ruggeri su Libero di dome-nica 27 giugno 2004, anche Ramallah avrà il suo «International film festival»;
il regista Nanni Moretti darà il via alla kermesse dal palco del nuovissimo centro culturale Al Kazaba, appena inaugurato a spese dell'Undp, Agenzia per lo sviluppo delle Nazioni unite, a cui anche l'Italia contribuisce;
l'Api (Associazione Produttori Indipendenti) ha quantificato in 30.000 euro il contributo all'iniziativa erogato dal Dipartimento per lo spettacolo del ministero per i beni e le attività culturali, sotto forma di aiuto alla «promozione all'estero del cinema italiano» -:
se il Ministro interrogato intenda appurare le ragioni che hanno portato alla concessione di una così copiosa somma di denaro da investire, oltretutto, in un paese in cui i residenti sono impegnati in una quotidiana quanto feroce lotta per la sopravvivenza e dove non risulta che ci sia la possibilità di impiegare il tempo in attività culturali.
(3-03585)
a causa della presenza di una fonderia situata in Slovenia, nel comune di Nova Gorica, a pochi metri dal confine italo-sloveno, si verificano periodicamente forti ondate d'aria maleodoranti che invadono le vie di Gorizia arrivando perfino all'interno del centro storico;
come riportato da numerosi quotidiani locali, ad esempio il Messaggero nella «Cronaca di Gorizia» del 1o giugno 2004, il 31 maggio 2004 «...sin dalle prime ore del giorno, raffiche violente di odori nauseabondi si sono propagate, dalla zona
la fonderia «Livarna Gorica d.o.o» impiega a vario titolo 48 persone e produce «anime» per fonderie usando come collante la formaldeide. Questo è sicuramente un procedimento molto economico ma altrettanto sicuramente altamente inquinante e dannoso alla salute. Bisogna evidenziare che si è appurato, dopo numerose indagini svolte sia in Italia che in Slovenia, e come riportato dagli organi di stampa, che la proprietà della fonderia «Livarna Gorica» non sembrerebbe risiedere in Slovenia ma in Germania;
il sito in cui è insediata la fonderia è soggetto ad una particolare situazione di venti spiranti da nord-est con il risultato che le esalazioni emesse dalla «Livarna», durante i processi di fusione, investono quotidianamente la zona nord di Gorizia che consta di circa ottomila abitanti, ed in certe giornate, a causa delle condizioni climatiche, tali esalazioni invadono la gran parte della città;
l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente del Friuli Venezia Giulia, ha redatto in data 15 marzo 2004 una relazione «Monitoraggio della qualità dell'aria in Comune di Gorizia, via Montesanto - zone Casermette, a ridosso del Confine di Stato» dalla quale emerge chiaramente la presenza di formaldeide nell'aria, sebbene a livelli inferiori rispetto alla campagna di rilevamento del 2002;
nella stessa zona un'associazione ambientalista ha lanciato l'allarme inquinamento, presentando una dettagliata relazione al sindaco e al presidente della provincia, anche in relazione alla fabbrica Iverka;
una commissione mista di tecnici si è costituita per indagare sulle fonti di inquinamento della zona;
per comprendere l'entità e il grave e perdurante inquinamento causato essenzialmente dalle esalazioni transfrontaliere bisogna considerare che l'Arpa regionale è sprovvista dell'apparecchiatura in grado di misurare anche i picchi di formaldeide emessi dalla fonderia, ma può monitorare solo la media delle emissioni, che la zona in cui erano posizionate le centraline dell'Arpa regionale è a traffico automobilistico quasi nullo, ciò nonostante l'inquinamento da metalli pesanti è pari a quello di una delle vie più trafficate di Gorizia;
molti residenti, sia adulti che bambini accusano periodicamente vari disturbi, soprattutto agli occhi e alle prime vie respiratorie. Si teme inoltre per gli effetti a lungo termine che potrebbero derivare dalla prolungata esposizione alla formaldeide;
le forti esalazioni soprattutto d'estate condizionano negativamente la vita quotidiana obbligando i residenti a tenere i bambini in casa e le finestre sbarrate per periodi più o meno lunghi;
i cittadini hanno più volte interessato il ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, la regione e gli enti locali, la prefettura, l'Unione Europea e il sindaco e gli assessori competenti, di Nova Gorica, il Ministro dell'ambiente Sloveno senza riuscire ad ottenere nulla se non delle generiche assicurazioni di interessamento al problema, a cui non è mai stato dato nessun seguito concreto;
anche i cittadini sloveni, in particolare quelli del paese di Salcano, hanno manifestato, dando vita ad un comitato omologo a quello italiano, contro l'inquinamento prodotto dalla «Livarna»;
nel 2000 la Commissione Ambiente dell'Unione Europea aveva formalmente risposto che non poteva intervenire sulla questione dell'inquinamento transfrontaliero fino a quando la Slovenia non sarebbe entrata a far parte dell'Unione Europea. Dal 1o maggio 2004 la Slovenia è entrata a pieno titolo fra i venticinque Paesi membri dell'Unione Europea -:
se intendano avviare immediatamente, viste anche le buone relazioni politiche ed economiche che intercorrono tra
se intendano aumentare i fondi da destinare alla regione Friuli Venezia Giulia in modo da poter dotare l'Arpa regionale di tutti quei strumenti tecnico scientifici in grado di misurare anche i picchi di formaldeide emessi dalla fonderia.
(4-10463)