...
della legge n. 289 del 2002, dovrà rivolgersi al competente Ufficio delle Entrate, affinché disponga la sospensione della riscossione ai sensi della Circolare dell'Agenzia delle entrate n. 12/E del 21 febbraio 2003, o emani altro provvedimento. Resterà a carico del contribuente l'onere di trasmettere al concessionario copia dei provvedimenti;
nella regione Veneto, già gravemente compromessa da operazioni di dismissione attuate con finalità diverse da quelle della qualità ed efficienza dei servizi.
presso ogni sede provinciale dell'Inps è istituito un comitato provinciale -:
quale sia il costo del personale che serve per l'indotto del funzionamento dei vari comitati, provincia per provincia.
(3-03556)
in ogni capoluogo di regione è istituito un comitato regionale dell'Inps -:
quale sia il costo del personale che serve per l'indotto del funzionamento dei vari comitati, regione per regione.
(3-03557)
in ogni capoluogo di regione è istituito un comitato regionale dell'Inps -:
quanti siano, complessivamente, i dipendenti operanti in tutti comitati regionali dell'Inps.
(3-03558)
presso ogni sede provinciale dell'Inps è istituito un comitato provinciale -:
se i membri dei comitati siano retribuiti e, in caso affermativo, specificare se la retribuzione venga corrisposta a seduta o se invece abbia natura forfettaria.
(3-03559)
presso ogni sede provinciale dell'Inps è istituito un comitato provinciale -:
quali siano i dati finali del bilancio consuntivo dei comitati provinciali, provincia per provincia.
(3-03560)
in ogni capoluogo di regione è istituito un comitato regionale dell'Inps -:
quali siano i dati finali del bilancio consuntivo dei comitati regionali, regione per regione.
(3-03561)
il comitato provinciale decide in via definitiva i ricorsi avverso i provvedimenti dell'Inps riguardanti le prestazioni in tema di assicurazione obbligatoria per l'invalidità e la vecchiaia, le prestazioni delle gestioni dei lavoratori autonomi, la pensione sociale eccetera -:
quanti siano i ricorsi respinti, provincia per provincia;
quanti di questi siano stati accolti dalla magistratura;
se la difesa dell'Inps sia affidata ad avvocati esterni;
in caso affermativo, quali siano i costi, cui si deve far fronte.
(3-03562)
il comitato provinciale decide in via definitiva i ricorsi avverso i provvedimenti dell'Inps riguardanti le prestazioni dell'assicurazione obbligatoria per l'invalidità e la vecchiaia, le prestazioni delle gestioni dei lavoratori autonomi, la pensione sociale eccetera -:
quanti siano i ricorsi, provincia per provincia, dal 2000 al 2003.
(3-03563)
presso ogni sede provinciale dell'Inps è istituito un comitato provinciale -:
quante siano state le riunioni di comitato, provincia per provincia, dal 2000 al 2003.
(3-03564)
in ogni capoluogo di regione è istituito un comitato regionale dell'INPS -:
se i membri comitati siano retribuiti e, in caso affermativo, se ciò avviene seduta per seduta, o si tratti di una retribuzione forfettaria.
(3-03565)
in ogni capoluogo di regione è istituito un comitato regionale dell'Inps -:
a quanto ammontino i costi che i comitati regionali sopportano, regione per regione, con riferimento alla luce, l'acqua, il materiale straordinario di consumo, la dotazione delle apparecchiature, l'affitto degli edifici eccetera.
(3-03566)
il comitato provinciale decide in via definitiva i ricorsi avverso i provvedimenti dell'Inps riguardanti le prestazioni in tema di assicurazione obbligatoria per l'invalidità e la vecchiaia, le prestazioni delle gestioni dei lavoratori autonomi, la pensione sociale eccetera -:
quanti siano i ricorsi respinti, provincia per provincia, dal 2000 al 2003;
quanti di questi siano stati accolti dalla magistratura.
(3-03567)
in ogni capoluogo di regione è istituito un comitato regionale dell'Inps -:
a quanto ammontino i costi dei comitati di cui sopra.
(3-03568)
in ogni capoluogo di regione è istituito un comitato regionale dell'Inps -:
quali siano le proposte avanzate dai comitati di cui sopra, regione per regione nel corso degli anni 2000, 2001, 2002 e 2003.
(3-03569)
presso ogni sede provinciale dell'Inps è istituito un comitato provinciale -:
quali siano le proposte avanzate dai comitati di cui sopra, provincia per provincia, nel corso degli anni 2000, 2001, 2002 e 2003.
(3-03570)
presso ogni sede provinciale dell'Inps è istituito un comitato provinciale -:
se il Ministro intenda verificare quanti siano, complessivamente, i dipendenti operanti in tutti i comitati provinciali dell'Inps.
(3-03576)
presso ogni sede provinciale dell'Inps è istituito un comitato provinciale -:
se il Ministro intenda verificare i costi che i comitati provinciali sopportano, provicia per provincia, in riferimento alla luce, l'acqua, il materiale straordinario di consumo, la dotazione delle apparecchiature, l'affitto degli edifici eccetera.
(3-03577)
dal giorno 1o luglio è entrato in funzione il nuovo sistema telematico delle dogane definito «sistema aida»;
immediatamente si sono verificate situazioni di disagio riconducibili a ingorghi, anche pesanti, del traffico camionabile;
la zona maggiormente colpita da tale fenomeno risulta essere quella di Como, in quanto, dal confine italo-svizzero transitano oltre 2.300 mezzi pesanti al giorno con merci in esportazione di cui ben 1.500 sono camion destinati ai Paesi del Nord Europa che attraversano la Svizzera accorciando il percorso di ben 300 chilometri;
le operazioni doganali per questo tipo di traffico, definito intracomunitario, sono più semplici di una normale esportazione e sino ad oggi l'emissione di una bolletta di transito (T2) richiedeva al massimo 5/10 minuti per camion;
la Direzione Centrale delle Dogane è già stata informata circa la situazione e sembra essere stata promessa una circolare che prevede un tempo di risposta del sistema di circa 5 minuti;
anche le operazioni di transito possono incorrere nelle visite alle merci e in tal caso i tempi di attesa possono oscillare tra 2 e 12 ore se la visita alla merce viene decisa dopo le ore 18.00. In questo caso la Dogana di Como può intervenire solo dalle ore 09.00 del giorno successivo -:
se non sia il caso di estendere gli orari operativi almeno dalle ore 05.00 alle ore 22.00;
se non sia il caso di contenere i tempi di risposta nell'ambito dei 5/10 minuti;
se non sia il caso di non prevedere, per questo tipo di operazioni, i controlli fisici alle merci trattandosi di scambi intracomunitari.
(5-03349)
l'utilizzo del provvedimento di fermo amministrativo dei veicoli a motore ad opera dei concessionari titolari della riscossione coattiva delle somme iscritte nei ruoli ai sensi dell'articolo 86 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, così come modificato dall'articolo 1 del decreto legislativo 27 aprile 2001, n. 193, sta determinando situazioni non solo di disagio tra i cittadini, ma anche di scompenso tra i concessionari ed i diversi uffici della Pubblica amministrazione;
la norma stabilisce che, decorso inutilmente il termine di 60 giorni dalla notificazione della cartella di pagamento, il concessionario può disporre il fermo dei beni mobili dei debitori o dei coobbligati iscritti in pubblici registri, dandone notizia alla Direzione regionale delle Entrate e alla Regione di residenza;
i concessionari peraltro informano che se il contribuente si è avvalso delle definizioni di cui agli articoli 9-bis (Definizione dei ritardati od omessi versamenti) e 16 (Chiusura delle liti fiscali pendenti)
ci si domanda come mai un provvedimento nato per velocizzare e razionalizzare il recupero delle somme dovute a vario titolo alle Amministrazioni, si sia trasformato in uno strumento vessatorio che desta numerose perplessità di natura anche costituzionale e si configura in contrasto con lo Statuto del contribuente, i cui principi fondamentali prevedono la leale collaborazione tra cittadini ed enti impositori, con diritto del contribuente al risarcimento per danni a fronte di ingiuste pretese -:
per quali motivi il cittadino contribuente debba farsi da tramite, a proprie spese, tra Agenzia delle Entrate e concessionari della riscossione, considerato che, nello stesso modo in cui vengono trasmessi ruoli e cartelle (e cioè essenzialmente per via telematica), possono essere trasmessi anche i provvedimenti di sospensione, sgravio ed avvenuto pagamento.
(4-10446)
Poste Italiane SpA è da anni al centro di un intenso processo di ristrutturazione che ha, tra l'altro, provocato la dismissione in tutto il territorio nazionale di numerosi impianti produttivi ricevuti «in dotazione», al momento della trasformazione societaria, dall'amministrazione pubblica;
Poste Italiane SpA nella regione Veneto ha già realizzato la chiusura degli impianti di Rovigo e Vicenza con pesantissime ripercussioni sulla funzionalità dei servizi;
per la provincia di Treviso, attraverso una comunicazione congiunta del membro del CdA di Poste Italiane SpA, nonché capogruppo comunale della Lega Nord Mauro Michielon e l'addetto stampa aziendale Agostino Mazzurco, si è prospettata la chiusura entro 60-90 giorni dell'attuale UdR (Unità di recapito) di Treviso, trasferendone le attività in locali, in affitto, ubicati al limite del territorio comunale, mentre per le attività di smistamento e avviamento della corrispondenza sia comunale che provinciale, attualmente svolte in loco dal Centro Postale operativo di Treviso, viene prospettato il trasferimento agli impianti di Padova;
l'attuale sede delle attività di recapito, di proprietà aziendale, è collocata in un contesto urbano, Piazzale Duca D'Aosta, ad elevato valore commerciale degli immobili e oggetto di interesse della giunta comunale monocolore leghista di Treviso, che attraverso il suo acquisto disporrebbe di cubatura aggiuntiva per la realizzazione del progetto «Grande Ferropark»;
a giudizio dell'interrogante, l'«osmosi» tra interessi politici ed economici potrebbe rischiare di rendere Poste Italiane SpA corresponsabile di operazioni speculative che dovrebbero essere estranee alla sua «missione industriale» scaricandone gli effetti sulle collettività e sui 250 lavoratori coinvolti nell'operazione -:
a quali criteri di funzionalità operativa e miglioramento del servizio risponda la dismissione dell'attuale sede delle attività di recapito e il suo trasferimento in ambito comunale decentrato;
se la realizzazione di un simile proposito, congiunto al trasferimento a Padova delle altre fasi di lavorazione, non produca un ulteriore aggravio alla funzionalità del servizio postale regionale già gravemente inficiato dalle chiusure dei centri operativi di Vicenza e Rovigo, ciò in una regione ad elevata vocazione commerciale in cui l'infrastruttura postale dovrebbe essere componente essenziale;
quali garanzie Poste Italiane SpA sia in grado di offrire sulla qualità dei servizi
(4-10448)