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PRESIDENTE. L'onorevole Migliori ha facoltà di
RICCARDO MIGLIORI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, prima e durante la campagna elettorale per le elezioni europee, numerosi attentati hanno riguardato, su tutto il territorio nazionale, uomini e sedi - ma non solo - del partito di Alleanza nazionale.
PRESIDENTE. Onorevole Migliori, si avvii a concludere!
RICCARDO MIGLIORI. ...in particolare nei confronti degli uomini di Alleanza nazionale.
PRESIDENTE. Il ministro per i rapporti con il Parlamento, onorevole Giovanardi, ha facoltà di
CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, l'interrogazione presentata dall'onorevole Migliori richiama l'attenzione del Governo su una serie di episodi, avvenuti sull'intero territorio nazionale, che hanno riguardato esponenti e militanti di Alleanza nazionale. Tali atti di violenza si inseriscono in un clima di tensione, sviluppatosi tra militanti di opposta appartenenza, nell'ambito di un fenomeno più ampio, espressione di una crescente illegalità politica diffusa.
a Bologna, in piazza Maggiore, alla presenza degli onorevoli Gianfranco Fini ed Enzo Raisi, particolarmente grave per le modalità in cui è avvenuto.
PRESIDENTE. L'onorevole Migliori, ha facoltà di replicare.
RICCARDO MIGLIORI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, prendo atto con soddisfazione della risposta e delle valutazioni espresse, a nome del Governo, dal ministro Giovanardi, perché non vi è sottovalutazione - né poteva essere altrimenti - da parte del Governo nei confronti di tali atti di vero e proprio terrorismo. Prendo atto anche con soddisfazione che vi è da parte del Ministero dell'interno, e degli altri ministeri preposti all'ordine pubblico, un'intensificazione della vigilanza concernente le sedi dei partiti.
Tali attentati si sono verificati, in particolare, in Toscana ed in provincia di Pisa, e successivamente in altri territori. Vorrei citare, non a caso, la devastazione della sede del comitato elettorale del ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, onorevole Altero Matteoli, a Livorno, e di quella del ministro delle comunicazioni, onorevole Maurizio Gasparri, a Salerno; si sono verificati, inoltre, attentati in Sardegna. Vorrei infine ricordare - e non a caso - l'attentato avvenuto a Bologna, durante il comizio tenuto dal Vicepresidente del Consiglio, onorevole Gianfranco Fini, in piena campagna elettorale.
Si sono registrati, dunque, atti tendenti a restringere il senso e la portata delle libertà fondamentali garantite dalla Costituzione...
Chiediamo pertanto al Governo di conoscere quali indagini in merito siano state aperte e se non si intenda intensificare azioni di vigilanza atte a circoscrivere un fenomeno di terrorismo interno particolarmente deprecabile.
Di conseguenza, il Governo non sottovaluta tali eventi - anche ad impatto minimo -, avendo ben presente il rischio di inquinamento della dialettica democratica in questo paese. Mi riferisco all'episodio di Livorno, dove cento giovani ultras di estrema sinistra hanno aggredito i carabinieri ed hanno dato l'assalto al comitato elettorale del ministro Matteoli, introducendosi anche all'interno della sede del comitato stesso. Mi riferisco altresì all'episodio di Salerno, che ha riguardato il comitato elettorale del ministro Gasparri, all'aggressione a Forlì di un esponente di Alleanza nazionale ed all'ordigno fatto esplodere a Nuoro. Mi riferisco, naturalmente, anche all'attentato dell'8 giugno
Pur dovendosi riconoscere l'oggettiva impossibilità di prevenire, in assoluto, il ripetersi di atti del genere, a causa dell'elevato ed indefinito numero di potenziali obiettivi in ogni parte del paese, nessun evento, anche se di minimo impatto, viene trascurato. Sono stati infatti intensificati, su tutto il territorio nazionale, sia gli strumenti informativi ed investigativi, sia i servizi di controllo del territorio, specie per gli obiettivi ritenuti maggiormente a rischio.
Il dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno ha provveduto più volte, negli ultimi mesi, a sollecitare in tal senso le autorità provinciali di pubblica sicurezza, diramando apposite direttive per elevare ai massimi livelli le misure di vigilanza alle sedi dei partiti e delle organizzazioni politiche. A tale attività di protezione e di contrasto si aggiunge la costante opera di monitoraggio della rete Internet, che costituisce un abituale strumento di comunicazione tra i gruppi dei violenti.
Il Governo ribadisce che la protezione delle sedi dei partiti, dei circoli, dei movimenti e degli esponenti politici particolarmente più esposti alla violenza, così come di tutte le persone a rischio, costituisce una delle priorità dei servizi di controllo del territorio svolte, in ogni regione, dalle Forze dell'ordine, secondo una programmazione definita provincia per provincia.
Spero che presto le indagini conducano all'individuazione dei responsabili di tali atti intimidatori. Mi permetto solo di esprimere una riserva su una premessa del ministro circa le «tensioni tra militanti di opposte appartenenze», perché tali atti non hanno niente a che vedere con il disbrigo ordinato, tradizionale, del confronto politico nelle sedi anche più suscettibili di giovanile esuberanza. Infatti, si tratta, in questo caso, di veri e propri atti di intolleranza politica.
Il nostro gruppo non ha voluto, con questa interrogazione, fare un atto di patriottismo di partito, non ha voluto sottolineare la circostanza che il nostro partito è evidentemente estraneo ad ogni possibilità di subire intimidazioni, ma ha voluto con forza evidenziare che da parte del Governo vi deve essere una ferma, responsabile e continua azione di tutela della libertà, non di un partito, ma di tutti i partiti. Ne va, infatti, della credibilità della nostra democrazia. In tal senso va letto il nostro atto di sindacato ispettivo (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza nazionale).