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rare dell'Istituto superiore di sanità, che sarà aggiornato a breve, e se intenda adottare, d'intesa con le regioni, iniziative di programmazione volte ad istituire centri regionali per la diagnosi e cura. (3-03541)
in Italia sono stati diagnosticati centinaia di casi di sensibilità chimica multipla (Mcs) e ad oggi i pazienti non possono accedere al servizio sanitario nazionale;
non è stato istituito il raggruppamento omogeneo di diagnosi (drg), né un codice identificativo della malattia;
ad oggi la sensibilità chimica multipla non risulta inserita nell'elenco delle malattie rare dell'Istituto superiore di sanità ed i pazienti non possono neppure essere riconosciuti per le invalidità, malgrado esistano numerosi esami strumentali in grado di definire l'entità del danno;
i pazienti affetti da sensibilità chimica multipla sono costretti a rimanere isolati dal mondo, con difficoltà di cura ed assistenza;
di recente la signora Giovanna Nastasi di Marsala ha sollevato la gravità del caso e ha sottolineato che, per la specificità della sensibilità chimica, non può rivolgersi agli ospedali o alle aziende sanitarie locali, dove incontrerebbe personale profumato ed ambienti disinfettati e zone che possono provocare gravi reazioni per lo stato di salute;
altri Paesi dell'Unione europea, a cominciare dalla Germania, hanno riconosciuto la sensibilità chimica multipla con apposito codice sanitario -:
se intenda attivarsi perché sia inserita la suddetta malattia nell'elenco delle malattie
(6 luglio 2004)