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interno importanti istituti culturali: oltre all'Archivio di Stato, l'Archivio storico comunale, la Biblioteca Civica, la Biblioteca Bizzozero, l'Emeroteca comunale e il Centro multimediale-videoteca;
non visibili all'esterno, la sovrintendenza ai Beni architettonici avrebbe concesso il nulla osta;
il Comune di Parma ha approvato un progetto che prevede il restauro dell'Ospedale vecchio, complesso architettonico fondato agli inizi del XII secolo e poi interessato da rifacimenti del XV e XVI secolo, con le modalità del Project Financing, e la realizzazione della «Cittadella della Carta e del Cinema» ed attività ricettive private;
detto progetto prevede lo spostamento dell'Archivio di Stato di Parma, uno dei più importanti della nazione, attualmente collocato in un'ampia porzione dell'edificio dell'Ospedale vecchio, di proprietà del Comune di Parma, con regolare contratto di locazione;
è stata indicata la data del 1o luglio 2004 per l'avvio dello sgombero dell'Archivio di Stato e che in mancanza di una sede idonea il materiale ivi contenuto sarebbe trasportato in deposito;
sarebbe stata individuata una sede idonea ad ospitare il materiale dell'Archivio di Stato nell'antico convento di San Luca degli Eremitani, di proprietà demaniale;
l'antico convento di San Luca degli Eremitani è bisognoso di ingenti restauri;
il progetto del Comune di Parma prevedrebbe, a lavori ultimati, il rientro dell'Archivio di Stato nella sede storica dell'Ospedale vecchio solo per una minima parte, e prevedrebbe quindi la necessità di individuare depositi esterni dove custodire il materiale archivistico;
il progetto prevedrebbe anche il temporaneo spostamento dell'Archivio storico comunale;
il progetto di intervento finalizzato alla ristrutturazione dell'Ospedale vecchio e alla realizzazione della «Cittadella della Carta e del Cinema» prevede la destinazione di porzione dell'edificio a residenze che si svilupperebbero su cinque piani inglobando il magnifico chiostro quattrocentesco e la stupenda Sala delle Colonne -:
se il competente Ministero sia informato, e da quanto tempo, della necessità di trasferire l'Archivio di Stato di Parma;
se corrisponda al vero che la sede di San Luca degli Eremitani sia destinata ad ospitare l'Archivio di Stato di Parma e, se esista un progetto di recupero dell'immobile, quali risorse siano già state stanziate a tal fine o quali siano in corso di destinazione;
se esista un progetto generale per il trasferimento e la ricollocazione dei materiali dell'Archivio di Stato di Parma;
se, in vista della ristrutturazione dell'Ospedale vecchio di Parma, siano stati presi contatti efficaci con il Comune di Parma, proprietario dell'immobile, e quando siano stati presi, per concordare le modalità di spostamento al fine di garantire l'ottimale conservazione dei materiali e l'erogazione dei servizi;
se si sia presa visione del progetto del Comune di Parma che prevedrebbe un parziale rientro dell'Archivio di Stato nella sede dell'Ospedale vecchio e se su tale questione sia stata verificata la congruità della proposta in ordine alla conservazione dei materiali e all'erogazione di servizi efficienti;
se esista un progetto per la sistemazione dell'Archivio di Stato di Parma in altra sede idonea e con quali tempi di realizzazione;
se gli organi periferici del Ministero competenti per legge siano a conoscenza del fatto che il trasferimento, in occasione dei lavori di restauro, interesserà anche l'Archivio storico comunale, se siano state effettuate le necessarie verifiche e se sia già stata rilasciata l'autorizzazione allo spostamento;
se il Ministro non ritenga che il complesso storico dell'Ospedale vecchio di Parma meriti di essere tutelato e quali interventi intenda mettere in atto anche attraverso le Soprintendenze competenti.
(3-03452)
l'archivio di Stato di Parma ha sede dal 1948 presso il complesso monumentale dell'Ospedale Vecchio, il cui nucleo centrale risale al secolo XV, di proprietà del comune di Parma. L'edificio ospita al suo
l'Archivio di Stato occupa una superficie di circa 6000 mq. In cui è compresa l'intera Crociera, antica corsia monumentale dell'ospedale. La maggior parte degli spazi è destinata a custodire i fondi archivistici: circa 30 km lineari di documentazione dal secolo IX al XX, ogni anno consultata da 3000 studiosi italiani e stranieri e citata in innumerevoli pubblicazioni;
i principali servizi forniti al pubblico dall'Archivio di Stato sono: la Sala di studio per la consultazione e lo studio dei documenti, il Catasto cessato italiano, scuola di archivistica, paleografia e diplomatica;
nel giugno 2003, con approvazione da parte del consiglio comunale di una variante urbanistica che consente maggiore elasticità nella destinazione degli spazi interni dell'Ospedale Vecchio, prende via ufficiale l'iter per la realizzazione della «Cittadella della Carta e del Cinema». Ossia il comune, avvalendosi dello strumento del project financing, punta alla ristrutturazione dell'intero edificio in modo che vi si realizzino attività pubbliche e private. Alla fine dell'intervento l'Ospedale Vecchio risulterà destinato per il 50 per cento ad uso privato (con albergo, parcheggio e locali di ristoro) e per altro 50 per cento ad uso pubblico (una percentuale nettamente inferiore a quella attualmente occupata dagli istituti culturali nel loro insieme). Un progetto particolareggiato scelto dalla Giunta entro il 30 aprile 2004 indicherà se, e quali locali (per una superficie di circa un sesto di quella attuale) verranno assegnati all'Archivio di Stato;
il comune di Parma ha intimato di liberare i locali, revocando la concessione all'Archivio di Stato «per il pubblico interesse»;
al fine di sgombrare i locali entro il termine del 1o luglio l'amministrazione comunale sta perciò trattando con la ditta Italarchivi, per il trasferimento dell'Archivio di Stato nei magazzini attrezzati che tale ditta possiede nel comune di Fontevivo -:
come si sia pronunciata la competente sovrintendenza sul progetto di trasformare completamente, a fini di lucro, ingenti parti di un edificio, che è stato sede di una delle più antiche istituzioni ospedaliere europee - di recente ha festeggiato i suoi 800 anni - e che come tale è patrimonio del Paese.
(4-10200)
secondo quanto riportato nei giorni scorsi dal quotidiano Corriere della Sera sarebbero ultimati i lavori di edificazione sul tetto della Biblioteca del Senato a Palazzo della Minerva di un ambiente coperto di circa 150 metri quadrati in vetro e metallo realizzato proprio sul terrazzo dello storico edificio;
sembrerebbe che tale struttura sia destinata ad ospitare importanti occasioni di rappresentanza da parte della Presidenza del Senato ovvero ad essere adibita ad elegante bouvette di Palazzo Madama;
è assolutamente certificato che le norme del Piano regolatore di Roma non prevedono aumenti di superficie utile né di volume nell'intera area del Centro storico e che anzi esistano in tal senso specifici vincoli di tutela elencati nella Carta per la Qualità, uno schedario storico-architettonico degli edifici della zona centrale della città;
risulterebbe all'interrogante che alla richiesta fatta dal Provveditorato regionale alle Opere pubbliche, a cui spetterebbe l'iniziativa di restauro dell'edificio, per l'apertura di un cantiere per «locali tecnici»
sembrerebbe evidente che la struttura sia stata realizzata in spregio a tutte le norme architettoniche ed ambientali vigenti, e nella sua contiguità alla cupola del Pantheon produce, secondo l'interrogante, uno scempio architettonico per di più in pieno centro storico di Roma e all'interno di un edificio di proprietà del Senato -:
se sia a conoscenza dei suddetti fatti e se questi corrispondano al vero;
se sia mai stata concessa l'autorizzazione, da parte delle Soprintendenze di Stato, per la costruzione della succitata struttura, in deroga a tutti i vincoli architettonici ed ambientali previsti;
in caso affermativo se non ritenga opportuno verificare la legittimità e la legalità dell'atto autorizzativo relativo ad un intervento a tal punto invasivo, realizzato in un edificio di proprietà dello Stato.
(4-10224)