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il 25 maggio scorso, i 190 dipendenti della «Polti» di Piano Lago (Cosenza) hanno protestato, bloccando l'attività produttiva dello stabilimento, contro il licenziamento di tre lavoratori, che nel pomeriggio del 24 maggio hanno ricevuto le lettere di licenziamento;
il provvedimento, secondo quanto si è appreso dai lavoratori, è stato adottato perché il servizio di manutenzione, a cui i tre erano addetti, sarebbe stato «esternalizzato»;
i tre lavoratori, che non hanno firmato le lettere, si dicono invece vittime di una ritorsione a causa della loro militanza sindacale -:
se non ritenga opportuno intervenire, presso i soggetti interessati, al fine di tutelare i diritti e la dignità dei lavoratori coinvolti dai suddetti provvedimenti di licenziamento, scongiurando l'applicazione degli stessi e auspicando nel più breve tempo possibile il piano industriale previsto dall'azienda.
(4-10141)
Il Messaggero di Udine, nell'edizione di lunedì 24 maggio 2004, riporta che ben tremila ex dipendenti statali della zona dell'udinese si ritrovano con le loro pratiche pensionistiche bloccate a tutti gli effetti;
la grave situazione di stallo, denunciata congiuntamente dai segretari dei pensionati provinciali di Cgil, Cisl e Uil della città, è causata in primo luogo dalla spropositata quantità di pratiche che giacciono ferme negli uffici dell'Inpdap;
l'ente previdenziale in questione si trova infatti in grossa difficoltà nello smaltire una mole di lavoro eccessiva derivante da un massiccio trasferimento di competenze, avvenuto dopo che migliaia di dipendenti di enti pubblici sono passati da un istituto di previdenza ad un altro;
un problema ancora aperto è rappresentato - secondo la situazione segnalata dal sindacati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil - dalle grosse difficoltà accusate dalla sede di Udine nel liquidare le pensioni dei dipendenti dello Stato, con particolare riferimento a quelli del Ministero della difesa, anche a causa della «scarsa collaborazione di quelle amministrazioni»;
altra grave questione da risolvere rilevata dai sindacati riguarda la carenza di personale all'interno dell'Inpdap, che equivale attualmente a 48 dipendenti presenti sui 72 previsti in organico -:
se il Ministro interrogato in virtù dei poteri di vigilanza e controllo intenda:
a) provvedere a dare indirizzi per il potenziamento degli uffici dell'ente previdenziale in questione;
b) dare disposizioni per analizzare i problemi denunciati in merito alla scarsa collaborazione tra l'Inpdap e le altre amministrazioni;
c) verificare quanto sia stato fatto fino ad oggi per ovviare a ritardi di tale gravità e provvedere affinché le tremila pratiche vengano istruite quanto prima consentendo una rapida liquidazione delle pensioni.
(4-10146)
il personale dell'Inail della sede di Trapani e delle altre province della Sicilia, lamenta il mancato rispetto degli accordi contrattuali, a fronte di risultati di produzione faticosamente raggiunti, malgrado i disagi patiti negli ultimi due anni;
detto personale ha lavorato con impegno e dedizione, ha dimostrato grandi capacità, ha accresciuto i livelli qualitativi e quantitativi dei servizi esistenti;
i dipendenti Inail di Trapani e di tutta la Sicilia manifestano viva preoccupazione anche per la perdita reale delle loro retribuzioni e per il blocco della carriera -:
quali interventi, tra quelli di propria competenza, il Ministro interrogato intenda adottare in relazione alla problematica esposta in premessa e, in particolare, quali iniziative intenda intraprendere affinché i vertici dell'Inail accolgano le istanze dei lavoratori.
(4-10150)
da notizie provenienti da ambienti sindacali si apprende che i circa 750 dipendenti degli stabilimenti di Scarmagno (Torino), Chieti e Avezzano della «3L Trading», la holding di Parma che ha stabilimenti anche a Rieti e Marcianise (Caserta) per la progettazione e realizzazione di sistemi di telecomunicazioni, avrebbero indetto uno sciopero di otto ore e una manifestazione a Roma per il 27 maggio;
lo sciopero è stato indetto per denunciare la situazione del gruppo industriale - che occupa complessivamente 1.800 lavoratori - che da tre mesi non paga lo stipendio ai dipendenti e per fare chiarezza sulla situazione finanziaria che non permette l'avvio del piano industriale, già presentato alla task force di Palazzo Chigi per l'occupazione -:
se non ritengano opportuno intervenire, ciascuno per gli ambiti di propria competenza, presso i soggetti interessati, al fine di tutelare i diritti, la dignità e la professionalità dei lavoratori coinvolti, che da oltre tre mesi non ricevono il salario e che vivono una situazione occupazionale sempre più incerta e insicura.
(4-10153)