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LUIGI MAZZELLA, Ministro per la funzione pubblica. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUIGI MAZZELLA, Ministro per la funzione pubblica. Signor Presidente, a nome del Governo, a ciò espressamente autorizzato dal Consiglio dei ministri, pongo la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 marzo 2004, n. 81, recante interventi urgenti per fronteggiare situazioni di pericolo per la salute pubblica, nel testo della Commissione, identico a quello approvato dal Senato.
PRESIDENTE. A seguito della decisione del Governo di porre la questione di fiducia, la Conferenza dei presidenti di gruppo è convocata immediatamente nella biblioteca del Presidente.
RENZO INNOCENTI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
RENZO INNOCENTI. Signor Presidente, la decisione comunicata dal ministro Mazzella all'Assemblea comporta, ovviamente, una modifica significativa dei nostri lavori. Mi è sfuggito, tuttavia, il motivo per il quale il Governo ha chiesto il voto di fiducia al Parlamento; mi sembra infatti - leggerò poi il resoconto stenografico - che il ministro non abbia detto nulla sul motivo per il quale viene posta la questione di fiducia sul provvedimento in esame. Anche se ne discuteremo in altra sede, vorrei dire però fin da subito che trovo la questione singolare, perché il rapporto con il Parlamento, da parte del Governo, dovrebbe essere un atto democratico, che si sostanzia nella dialettica, anche attraverso il ricorso agli strumenti regolamentari e, quindi, alla possibilità di porre la questione di fiducia.
Vorremmo quindi sapere quali sono i motivi di questa richiesta di fiducia, anche perché mi è sembrato che dalla discussione svoltasi siano emersi motivi di dissenso che, pur essendo sicuramente profondi, non lasciano trapelare né un atteggiamento ostruzionistico da parte dell'opposizione né, tanto meno, da parte della maggioranza e dello stesso Governo, attraverso la replica del sottosegretario Cursi, una mancanza di disponibilità a discutere.
Mi chiedo, quindi, perché il ministro Mazzella abbia posto, a nome del Governo, la questione di fiducia sul decreto-legge in esame. Questo è un atto grave di rottura, in questa fase. Non voglio entrare nel merito, in quanto il provvedimento al nostro esame, che reca misure in materia di organizzazione sanitaria, affronta questioni di grande delicatezza rispetto alle quali, in modo efficace e puntuale, sia il collega Battaglia sia il collega Meduri hanno riproposto le nostre idee, anticipando anche il contenuto degli emendamenti da noi presentati. Mi auguro che nessun esponente del Governo questa volta cada nel ridicolo, affermando che si ricorre alla posizione della questione di fiducia perché sono stati presentati molti emendamenti. Si tratta infatti, di un centinaio di emendamenti: siamo dunque ben al di sotto della soglia consueta in circostanze come queste. Quindi, per favore, abbiate una nota di eleganza!
Diciamo che il Governo pone la questione fiducia, perché non è sicuro della propria maggioranza. Non vi è infatti neanche un problema di imminente scadenza dei termini, perché il termine per la conversione in legge del decreto in esame scade il 29 maggio. Poiché esso è stato già approvato dal Senato ed oggi è il 17 maggio, mancano ancora 12 giorni prima della sua decadenza. Non so se i numeri della maggioranza siano diversi, ma ci
sono ancora 12 giorni! Pertanto, c'è il tempo necessario per esaminare e votare gli emendamenti, e, quindi, procedere alla conversione del decreto-legge.
Mi chiedo, allora, perché sia stata posta la questione di fiducia. Poi magari, signor ministro, lei o un suo collega verrete in quest'aula a porre la questione di fiducia anche sul prossimo decreto-legge che esamineremo, quello in materia edilizia? Poi, magari, ci sarà una terza richiesta di fiducia sul decreto-legge in materia di enti locali? È questo il modo con il quale si intende governare il paese? Si adottano decreti-legge e poi si pone su di essi la questione di fiducia, blindando in tal modo i provvedimenti!
Il decreto in discussione affronta diverse questioni di merito. I colleghi intervenuti, per esempio, hanno evidenziato la mancanza di una risposta positiva ai circa 30 mila giovani medici specializzandi, che la aspettano da anni, le cui richieste sono state prese in considerazioni dalle opposizioni attraverso alcuni emendamenti volti a trovare una soluzione immediata ai loro problemi. Peraltro, se si sta profilando in Commissione una soluzione - ho ascoltato prima il presidente Palumbo -, perché non trasferirla in quest'aula, in sede di esame del decreto-legge e, attraverso un accordo tra maggioranza ed opposizione, trovare da subito una soluzione, a partire dal 1o giugno? O forse si vogliono aspettare le elezioni per fare altre promesse a questi giovani medici, i quali hanno manifestato più di una volta, in piazza, contro tutti i Governi? Ultimamente, però, lo hanno fatto diverse volte contro l'attuale Governo di centrodestra, anche in occasione della discussione del precedente decreto-legge, che era una fotocopia di quello in esame, sul quale è stata presentata una questione pregiudiziale di costituzionalità, accolta dal Parlamento.
Vorrei, signor Presidente, porre alla sua attenzione una preoccupazione che è di tutta l'opposizione. Il modo con il quale il Governo si rapporta con il Parlamento è fortemente squilibrato sotto il profilo del rapporto tra i poteri: vi è un eccesso, uno squilibrio tra il potere legislativo ed il potere esecutivo. Si approvano deleghe legislative, si varano decreti-legge su cui viene posta la questione di fiducia: cosa rimane al Parlamento da discutere? Credo che, forse, qualcuno interpreti il governo di questo paese allo stesso modo in cui si comanda una caserma.
Tra l'altro, signor sottosegretario, non vorrei che la previsione di inserire dei reticolati intorno all'ospedale per combattere il fenomeno dell'assenteismo fosse un'anticipazione di nuove politiche del lavoro. Pertanto, in merito al criterio della libertà nel lavoro vi dovrebbe essere un riferimento di altro genere.
In sede di Conferenza dei presidenti di gruppo e anche nel rapporto con la Presidenza cercheremo di far valere il principio della discussione in Parlamento, per attribuire allo stesso il ruolo che gli compete attraverso la discussione degli emendamenti.
PRESIDENTE. Onorevole Innocenti, vorrei far presente che il Governo ha motivato, seppur sinteticamente, la posizione della questione di fiducia, affermando di aver dato applicazione ad una determinazione politica assunta in sede di Consiglio dei ministri. In merito all'opportunità di questa misura, adottata dal Consiglio dei ministri nell'indipendenza tra potere esecutivo e potere legislativo (salvo le riserve che tutti possono, quando vogliono, sollevare, anche con riferimento alla riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo), non si può dire che vi sia difetto di motivazione. Si tratta dell'unica sintetica motivazione che il ministro poteva fornire.
Sospendo la seduta.
La seduta, sospesa alle 16,50, è ripresa alle 17,50.
PRESIDENTE. Comunico che la Conferenza dei presidenti di gruppo si è testé riunita per definire l'organizzazione del dibattito conseguente alla posizione della questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti e articoli aggiuntivi,
dell'articolo unico del disegno di legge di conversione n. 4978, «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 marzo 2004, n.81, recante interventi urgenti per fronteggiare situazioni di pericolo per la salute pubblica», nel testo della Commissione, identico a quello approvato dal Senato.
L'illustrazione degli emendamenti, a norma dell'articolo 116 del regolamento, così come interpretato dalla Presidenza, udita la Giunta per il regolamento, il 28 gennaio 1980 (cosiddetto lodo Iotti), avrà luogo, secondo quanto convenuto, nella seduta di domani, a partire dalle ore 9, con conclusione non oltre le 14.
Poiché la questione di fiducia è stata posta alle 16,40 di oggi, la votazione per appello nominale avrà inizio a partire dalla stessa ora di domani, previe dichiarazioni di voto, a norma dell'articolo 116, comma 3, del regolamento, che avranno inizio alle 15.
Il termine per la presentazione degli ordini del giorno è fissato per le 12 di domani.
Comunico che il dibattito sulla evoluzione della situazione in Iraq presso le Commissioni difesa di Camera e Senato, già previsto per le 16,30 di domani, avrà invece luogo alle 14,30, presso il Senato della Repubblica.
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