Allegato B
Seduta n. 465 dell'11/5/2004

TESTO AGGIORNATO AL 12 MAGGIO 2004


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ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta immediata:

LEZZA e MURATORI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze.- Per sapere - premesso che:
il positivo punto di svolta della crisi Alitalia, costituito dalla nomina di Gian Carlo Cimoli a presidente ed amministratore delegato della società, lascia intravedere una strategia credibile per il risanamento, il recupero di redditività ed il rilancio della nostra compagnia di bandiera;
un grande Paese come l'Italia, con una struttura economica fortemente aperta verso l'estero e con un importantissimo settore turistico, non può privarsi di uno strumento essenziale per il proprio sviluppo come una grande ed efficiente compagnia aerea di riferimento -:
quali azioni si intendano intraprendere, nel rispetto delle regole comunitarie, per facilitare la ripresa ed il rilancio dell'Alitalia, anche come segno importante di rafforzamento del nostro sistema Paese.
(3-03373)


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Interrogazioni a risposta orale:

LUPI, ZANETTA, VERRO, PAROLI e GERMANÀ. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'ANTITRUST è un presidio importante per la democrazia economica del nostro Paese che promuove e garantisce la concorrenza sul mercato;
le sue decisioni più recenti: l'apertura di procedimenti contro ENI e Autostrade, la condanna delle agenzie immobiliari per un accordo di cartello, le segnalazioni riguardo a Terna, sono significative a riguardo dell'ampiezza e all'incisività della sua azione;
sui temi delle grandi reti e delle infrastrutture sono in gioco sicurezza e di investimenti e un confronto delle aziende italiane contro i colossi stranieri, spesso di proprietà pubblica -:
quali iniziative si intendano adottare affinché le grandi imprese di servizi italiane partecipate dallo Stato, possano, nel pieno rispetto delle regole della concorrenza, reggere la competitività sul mercato internazionale ed essere efficienti sul mercato interno.
(3-03363)

GRANDI e DUCA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
sono agli atti numerose dichiarazioni del Governo e in particolare del sottosegretario Magri che assicurano lo sblocco dei finanziamenti per l'aeroporto di Bologna;
è stata approvata una norma di legge su proposta del gruppo DS che dovrebbe consentire di sbloccare la situazione, ma che tuttora non è stata attuata. Se la norma approvata non fosse risolutiva, sarebbe necessario, secondo gli interroganti, approvare al più presto una nuova disciplina;
il rinnovo della concessione per l'aeroporto di Bologna viene proposta per un periodo che è pari alla metà di quello concesso ad altri scali;
il Presidente della SAB che gestisce l'aeroporto di Bologna, dottor Alberto Clò, ha nei giorni scorsi lamentato che né in materia di concessione, né in materia di certezza di finanziamenti, vengono date risposte concrete ed accettabili per il futuro dell'infrastruttura di Bologna e che per di più entro maggio la SAB deve trovare i finanziamenti per rispettare gli impegni finanziari -:
se il Governo non intenda adoperarsi immediatamente affinché sia sbloccata la situazione in cui versa l'aeroporto di Bologna, sia ampliando in modo congruo il periodo di concessione, analogamente a quanto fatto per altri scali italiani, sia sbloccando in via definitiva, i finanziamenti anche attraverso l'adozione di eventuali ulteriori iniziative normative in grado di risolvere anche gli analoghi problemi finanziari che si verificano negli aeroporti di Roma Fiumicino, Trieste, Perugia, Foligno e Pisa.
(3-03369)

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

VI Commissione:

PISTONE. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il decreto-legge 23 febbraio 2004, n. 41, recante disposizioni in materia di determinazione del prezzo di vendita di immobili pubblici oggetto di cartolarizzazione, è stato convertito dalla legge 24 aprile 2004, n. 104;
il predetto decreto-legge ripristina la normativa secondo la quale gli inquilini degli immobili pubblici oggetto di dismissione hanno diritto ad acquistare gli alloggi a specifiche condizioni di favore;


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numerosi inquilini, avvalendosi della sopra citata normativa, hanno manifestato la volontà di acquisto degli immobili da loro condotti entro il 31 ottobre 2001 -:
se non ritenga opportuno far conoscere i tempi e le modalità di attuazione della normativa suddetta e in che modo intenda adoperarsi in merito alla determinazione del prezzo degli immobili.
(5-03194)

LEO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 119, comma 1, lettera d), del TUIR, stabilisce che l'esercizio dell'opzione per il consolidato nazionale deve essere comunicato dalla controllante e dalle controllate all'Agenzia delle Entrate entro il 6o mese del primo esercizio cui si riferisce l'opzione stessa, secondo le modalità previste con il decreto di cui al successivo articolo 129;
il decreto previsto dal menzionato articolo 129, con il quale devono essere adottate le disposizioni applicative del consolidato, non è stato ancora emanato;
per le società con esercizio coincidente con l'anno solare che intendono avvalersi del consolidato a partire dal periodo di imposta 2004 l'opzione deve essere esercitata entro il prossimo 30 giugno;
il citato termine per l'opzione è troppo ravvicinato e non consente, in mancanza delle disposizioni attuative, di effettuare attenta valutazione in ordine alla opportunità di avvalersi di questa importante facoltà concessa dall'ordinamento tributario -:
se non intenda, analogamente a quanto previsto per il cosiddetto regime della trasparenza, prorogare alla chiusura dell'esercizio della controllante e delle controllate che partecipano al consolidato l'opzione in esame, fermi restando gli obblighi di acconto per il primo esercizio di efficacia dell'opzione medesima in capo alle singole società controllate partecipanti al consolidato.
(5-03195)

BENVENUTO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 8 della legge 27 luglio 2000, n. 212, (Statuto del contribuente) prevede, al comma 1, che «L'obbligazione tributaria può essere estinta anche per compensazione» e successivamente, al comma 8, che «Ferme restando, in via transitoria, le disposizioni vigenti in materia di compensazione, con regolamenti emanati ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, è disciplinata l'estinzione dell'obbligazione tributaria mediante compensazione estendendo, a decorrere dall'anno d'imposta 2002, l'applicazione di tale istituto anche a tributi per i quali attualmente non è previsto»;
anche per l'anno d'imposta 2003 tale misura risulta inapplicata;
le entrate fiscali sono notevolmente aumentate a seguito di ripetuti condoni sulle imposte e sulle tasse più diverse;
si preannunciano riduzioni della pressione fiscale, dagli 8 ai 16 miliardi di euro, secondo dichiarazioni attribuite ad autorevoli esponenti del Governo;
si ha, secondo tali notizie apparse sulla stampa specializzata, mai smentite dal Governo, un debito di circa 15 miliardi di euro nei confronti dei contribuenti -:
quali iniziative ed in quali tempi si intenda attuare la richiamata norma dello Statuto del contribuente e quanto incidano in tale ritardo attuativo la mancata riforma della riscossione e il ritardo che all'interrogante appare scandaloso di più di due anni nell'applicazione del nuovo contratto di lavoro ai dipendenti delle Agenzie fiscali.
(5-03196)


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Interrogazione a risposta in Commissione:

CHIAROMONTE, BENVENUTO, GRIGNAFFINI, CAPITELLI, CARLI, GIULIETTI, LOLLI, MARTELLA, TOCCI, SASSO, AGOSTINI, CENNAMO, COLUCCINI, FLUVI, GALEAZZI, GRANDI, NICOLA ROSSI, TOLOTTI, DUCA, MOTTA, QUARTIANI, PANATTONI, TIDEI, CRISCI, GASPERONI, NIGRA, BELLINI, OTTONE, SANDRI e PENNACCHI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il 18 marzo scorso è stato approvato un decreto ministeriale «Individuazione di nuove aree territoriali omogenee e aggiornamento delle territorialità delle attività turistico alberghiere», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 76, dello scorso 31 marzo;
in particolare, le norme contenute nel decreto ridefiniscono gli studi settore per il comparto turistico alberghiero e le aree territoriali omogenee;
sulla base delle nuove aree territoriali omogenee, vengono differenziate le modalità di applicazione degli studi di settore al fine di tenere conto del luogo in cui l'impresa svolge l'attività economica;
in pratica, comuni come Parma, Pisa, Orvieto, Urbino, Spoleto, Anacapri e Ferrara vengono, contrariamente a quanto il buon senso, la storia, l'identità nazionale e il riconoscimento internazionale hanno sempre confermato, classificati come aree «prive di vocazione e/o funzione turistica», che non possiedono «né particolari beni di interesse storico, culturale e artistico, né elementi di interesse paesaggistico-ambientale, né specifica rilevanza per il turismo di affari», quindi non città d'arte;
l'articolo 2 del decreto su indicato, stabilisce che le modifiche territoriali «si applicano a decorrere dal periodo d'imposta 2003» -:
sulla base di quali criteri vengano riclassificati i comuni, come intenda il Ministro valutare il patrimonio di arte e memoria contenuto nelle città indicate nel gruppo 1 dell'allegato del decreto ministeriale, e come intenda evitare un'ingiusta sperequazione fiscale tra le imprese operanti nei territori indicati e quelle operanti nel resto del territorio nazionale.
(5-03197)

Interrogazioni a risposta scritta:

BURTONE. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
Italia Lavoro Spa, interamente partecipata dal ministero dell'economia e delle finanze, detiene la partecipazione di minoranza pari al 49 per cento della Catania Multiservizi Spa il cui socio di maggioranza è il comune di Catania con il 51 per cento;
Italia Lavoro Spa è obbligata, sulla base delle previsioni della legge n. 95 del 1995 ai sensi della quale la Catania Multiservizi fu costituita nell'agosto del 1997, a dimettere la propria quota in detta società entro e non oltre cinque anni dalla costituzione con le forme concorsuali dell'evidenza pubblica;
con avviso pubblicato sulla G.U.R.I. del 31 dicembre 2002, n. 305, la gara per la predetta vendita del 49 per cento della Catania Multiservizi Spa è stata bandita da Italia Lavoro e non dal Comune di Catania, come previsto dai patti parasociali, «delegato ed autorizzato espressamente a dare corso alle suddette procedure»;
tale gara, per determinazione della commissione della stessa, non è stata aggiudicata;
nel caso di aggiudicazione di tale gara, il comune di Catania avrebbe potuto, nelle forme espressamente previste dallo statuto e dai patti parasociali di Catania Multiservizi, esercitare il diritto di prelazione per l'acquisto della quota di Italia Lavoro al prezzo risultante dal verbale di aggiudicazione;
mentre erano ancora in corso le procedure della gara (poi fallita), il consiglio


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comunale di Catania, in sede di discussione del bilancio preventivo 2003, con delibera del 25 giugno 2003, assunta senza voti contrari, approvava un emendamento con il quale impegnava il sindaco ad esercitare il diritto di prelazione ed allo scopo appostava in bilancio 4.000.000 euro;
non essendo stata successivamente aggiudicata la gara, sulla base di quanto espressamente previsto per tale evenienza dallo statuto e dai patti parasociali della Catania Multiservizi, il comune avrebbe potuto acquisire in via diretta da Italia Lavoro la quota de qua ad un prezzo, determinato nei patti parasociali e pari al 49 per cento del valore iniziale del capitale sociale maggiorato del tasso di sconto, di gran lunga inferiore a quello eventualmente risultante dall'esito di qualunque procedura concorsuale;
tenuto conto della citata deliberazione del consiglio comunale che impegnava il sindaco ad esercitare il diritto di prelazione al prezzo risultante dal verbale di aggiudicazione, a fortiori il sindaco avrebbe dovuto tempestivamente acquisire la suddetta quota in via diretta e ad un prezzo di gran lunga inferiore, una volta conosciuto l'esito negativo della gara;
tale acquisizione, che il sindaco avrebbe potuto agevolmente esercitare, in ragione delle previsioni statutarie e dei patti parasociali, era oltremodo conveniente per il comune;
tale convenienza si fonda sui risultati consolidati della Catania Multiservizi Spa, che è oggi una società che registra successi imprenditoriali unici tra le partecipate dello stesso comune e nell'ambito di tutte le società similari costituite dalla stessa Italia Lavoro con altri enti locali. La Catania Multiservizi, infatti, pienamente inserita ormai nel mercato con l'acquisizione di appalti in tutto il territorio nazionale, inizialmente costituita con un capitale sociale di 3 miliardi delle vecchie lire, oggi vanta un capitale sociale quasi triplicato senza onere alcuno per gli azionisti, un capitale netto di circa 11 milioni di euro, un fatturato al 31 dicembre ultimo scorso di circa 18 milioni di euro, un utile netto, alla stessa data, di oltre 1.800.000 euro;
pur in presenza di tali condizioni, fondate sui richiamati presupposti istituzionali, giuridici ed economici, il sindaco ha dato, per ragioni non conosciute, il suo espresso e formale assenso all'espletamento di una nuova gara da parte di Italia Lavoro ribadendo al contempo, incredibilmente, la volontà di esercitare il diritto di prelazione, quindi al superiore prezzo risultante nel verbale di aggiudicazione;
tale nuova gara è stata bandita il 5 aprile 2004, ancora una volta da Italia Lavoro e non dal comune come previsto dai patti parasociali di Catania Multiservizi;
la decisione del sindaco di autorizzare la nuova gara ha provocato durissime reazioni, ampiamente riportare dalla stampa locale, anche da parte degli stessi leader dei partiti che compongono lo schieramento che esprime il sindaco, i quali, con forme e toni di inusuale durezza ancor più poiché destinati alla stessa parte politica, ne hanno pubblicamente e platealmente sconfessato l'operato;
soltanto a seguito di tali pubbliche dissociazioni di responsabilità il sindaco di Catania, senza chiarire la intima contraddittorietà dei suoi atti, si è rivolto al Collegio di Difesa per un parere, inutile e superfluo, circa la legittimità dell'acquisto in via diretta da parte del comune della quota di minoranza detenuta da Italia Lavoro;
il Collegio di Difesa ha dato parere favorevole all'acquisizione diretta e soltanto allora, il Sindaco ha dichiarato che si sarebbe adoperato per l'acquisizione diretta -:
da chi furono indicati i componenti della Commissione di gara, e quali siano i compensi percepiti da tutti i componenti la Commissione;


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quali siano state le motivazioni formalmente addotte dalla Commissione per non procedere all'aggiudicazione della gara e la misura dell'offerta economica presentata dalle imprese partecipanti;
quali motivazioni e sulla base di quali atti formali il sindaco di Catania abbia rinunciato alla titolarità della gestione della nuova gara a favore di Italia Lavoro Spa;
quali siano i provvedimenti che si intendano adottare per evitare che una procedura di tale natura comporti effetti patrimoniali negativi in capo all'erario.
(4-09981)

GERMANÀ. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
i dormitori per il personale viaggiante sono gestiti in proprio da una società controllata dalla Rete Ferroviaria Italiana S.p.a. che è posseduta, a sua volta, dalle Ferrovie dello Stato;
la capienza dei dormitori è a parere dell'interrogante, esorbitante rispetto alle necessità;
le spese fisse per mantenere detti dormitori in efficienza sono rapportate ad un numero di posti-letto effettivamente esistenti;
dette spese, secondo l'interrogante, non produttive, anche se percentualmente di piccola entità nel bilancio complessivo delle ferrovie, in assoluto costituiscono un inutile dipersione di risorse;
ogni mancato recupero comporta esborsi da parte della comunità, essendo lo Stato unico azionista -:
quale sia il numero degli immobili che sono adibiti a dormitori;
quale sia il numero medio delle presenze ed il suo rapporto col numero dei posti-letto disponibili;
quale sia il costo di mantenimento delle singole strutture suddiviso per le singole voci: costo del personale addetto, spese di gestione (luce, riscaldamento, servizio di pulizia e biancheria, comodità varie come telefoni ed abbonamenti TV e Sky), spese di manutenzione ordinaria e straordinaria;
se esista un programma di privatizzazione con cui recuperare efficienza e dare disponibilità di posti letto sul mercato del turismo con un risparmio di costi con prestazioni migliori da parte di gestori competenti.
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