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espressa dal Parlamento in sede di approvazione della legge stessa -:
la legge finanziaria per il 2004, del 24 dicembre 2003, n. 350 prevede all'articolo 3, comma 134, che «Le unità immobiliari, escluse quelle considerate di pregio ai sensi del comma 13, per le quali i conduttori, in assenza della citata offerta di opzione, abbiano manifestato volontà di acquisto entro il 31 ottobre 2001, a mezzo lettera raccomandata con avviso di ricevimento, sono vendute al prezzo e alle condizioni determinati in base alla normativa vigente alla data della predetta manifestazione di volontà di acquisto»;
così facendo è stato reintrodotto quanto previsto dall'articolo 3 comma 20 della legge n. 410 del 2001 e quindi è chiarito che, agli inquilini degli alloggi soggetti a cartolarizzazioni deve essere ceduto l'alloggio al prezzo vigente al momento dell'espressione di volontà di acquisto purché avvenuto prima del 31 ottobre 2001;
ciò nonostante risulta all'interrogante che gli enti interessati alla cartolarizzazioni e la SCIP continuerebbero a inviare agli inquilini comunicazioni per l'esercizio del diritto di opzione relativo alla vendita del patrimonio;
questa situazione è stata ripetutamente denunciata dalle organizzazioni sindacali di categoria e da numerose assemblee di inquilini coinvolti nella procedura di vendita degli immobili che hanno espresso preoccupazione e allarme per la mancata applicazione di quanto previsto dalla legge finanziaria 2004;
finora non è conosciuta la posizione del Ministero dell'economia in proposito, alimentando il perdurare di un clima di incertezza e di confusione che rischia di aggravare la situazione nel difficile rapporto tra inquilini enti previdenziali e SCIP -:
quali iniziative di propria competenza intenda immediatamente assumere per assicurare che gli enti previdenziali interessati, la SCIP e l'Agenzia del territorio applichino urgentemente quanto previsto dall'articolo 3 comma 134 della legge n. 350 del 2003.
(3-03349)
l'articolo 3, comma 134, della legge 24 dicembre 2003, n. 350 (legge finanziaria per il 2004), prevede espressamente che il prezzo di vendita degli immobili degli enti previdenziali per gli inquilini che ne avevano fatto richiesta sia quello fissato al 2001;
questa norma di fatto «boccia» gli aumenti fino al 40 per cento sul prezzo d'acquisto voluti dal Ministro dell'economia, tutelando così gli oltre un milione di inquilini italiani alle prese con l'acquisto dei suddetti immobili;
è inoltre del novembre scorso la sentenza della seconda sezione del Consiglio di Stato che ribadisce come i prezzi dovrebbero essere bloccati al 2001 per gli inquilini che hanno manifestato interesse all'acquisto della casa entro il 31 ottobre 2001;
diverse sono le segnalazioni che ci giungono, relativamente alla volontà degli enti previdenziali di procedere alla vendita del patrimonio immobiliare senza tener conto di quanto disposto dalla legge finanziaria per il 2004, contravvenendo, se ciò fosse confermato, non solo ad una disposizione di legge, ma anche alla volontà
se il ministro non intenda verificare quanto esposto in premessa, intervenendo nei confronti degli enti previdenziali per accertare il pieno rispetto di quanto disposto dalla legge n. 350 del 2003 in materia di prezzo di vendita degli immobili dei suddetti enti.
(3-03350)
il presidente di Unioncamere Campania, Costantino Capone, ed il presidente della Camera di commercio di Napoli, Gaetano Cola, denunciano che le imprese del Mezzogiorno pagano tassi di interesse su impieghi, superiori di almeno 4 punti a quelle del nord;
in particolare, si tratta di affidamenti superiori a 75 mila euro, quando si è in presenza di medie imprese, invece, quando la dimensione è quella di una piccola azienda, il tasso arriva fino all'11 per cento;
in Campania, la differenza tra raccolta ed investimenti e di 1 ad 1, al nord, invece, 2 di 1 a 2;
sembrerebbe che la responsabilità sia da attribuire agli sportelli -:
quali siano le ragioni per cui si verificano tali situazioni;
come valuti il ministro interrogato la grave situazione descritta e quali iniziative anche di natura normativa, intenda porre in essere per tutelare l'iniziativa economica e per garantire pari possibilità di accesso al credito per tutte le imprese operanti nel territorio nazionale.
(3-03351)
da uno studio della Società di credito Bipielle Ducato del Gruppo Banca Popolare di Lodi, che ha rielaborato i dati ufficiali della Banca d'Italia, è emerso che gli interessi applicati alle famiglie siciliane per i prestiti a breve termine, continuano ad essere tra i più alti d'Italia, oltre due punti in più rispetto alla media nazionale, e non mostrano alcuna tendenza alla diminuzione, come si è registrato in altre regioni del Paese; peraltro la differenza, fra la situazione della Sicilia e le altre regioni italiane più avvantaggiate risulta di diversi punti in percentuale;
questo tipo di credito è sempre più finalizzato al sostegno delle famiglie, una vera e propria «riscoperta» come è definita dagli operatori del settore, famiglie che mantenendo una sostanziale invariabilità nella propensione ai consumi, integrano con questo tipo di credito i propri redditi e il sostegno ai propri redditi;
il fatto che questo tipo di credito a breve e finalizzato al sostegno delle famiglie sia legato alla efficienza raggiunta dalle società di credito al consumo, dimostrerebbe che gli standard di questo tipo di servizio in Sicilia siano ancora ben lontani dall'essere raggiunti. Vi è quindi un duplice risultato negativo: da un lato, infatti, si penalizzano le famiglie siciliane proprio in periodo di congiuntura economica particolarmente difficile mentre, dall'altro, si è ancora distanti da quelle iniziative che risultano necessarie per la maggiore competitività del sistema creditizio;
tutto questo accade in una situazione generale che vede ancora il Mezzogiorno d'Italia in testa con la condizione di povertà diffusa rispetto alle altre aree geografiche del nostro Paese. Infatti il Mezzogiorno rappresenta, secondo le più recenti statistiche, il 66,4 per cento delle famiglie povere contro il 21,9 per cento del Nord e l'11,8 per cento del Centro Italia -:
quali iniziative normative il Ministro dell'Economia e delle finanze intenda assumere per fare in modo che il costo del credito alle famiglie per i prestiti a breve termine sia uniforme in tutto il territorio nazionale;
quali iniziative il Ministro dell'Economia intenda assumere per intensificare la lotta alla diffusione della povertà fra le famiglie del Mezzogiorno d'Italia in modo da perseguire secondo obiettivi e tempi certi un maggiore riequilibrio nei confronti del resto del Paese.
(4-09967)
la legge finanziaria 2004 (articolo 3, comma 134, legge n. 350 del 2003) prevede che i conduttori che ebbero manifestato volontà entro il 31 ottobre 2001 abbiano diritto all'acquisto dei relativi immobili alle condizioni previste dalla normativa allora vigente, così reintroducendo una norma che per gli alloggi soggetti a cartolizzazione era stata soppressa con forte aggravio degli esborsi necessari;
nonostante tutto ciò, risulta che la Scip continuerebbe ad inviare agli inquilini comunicazioni di opzione che non terrebbero conto di quanto previsto dalla legge finanziaria 2004 -:
quali urgenti iniziative il Ministero abbia assunto affinché gli enti previdenziali, le agenzie del territorio e la Scip applichino urgentemente e compiutamente quanto previsto dalla legge finanziaria 2004.
(4-09968)