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PRESIDENTE. L'onorevole Anedda ha facoltà di
GIAN FRANCO ANEDDA. Signor Presidente, signor ministro, talvolta anche Omero sonnecchia ed è ciò che è capitato al ministro dell'economia e delle finanze.
PRESIDENTE. Il ministro per i rapporti con il Parlamento ha facoltà di
CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, oggi, forse, si è utilizzato troppo il burocratese e, pertanto, cercherò di andare al di là di una risposta meramente burocratica.
(esercizi alberghieri secondo il numero di stelle, influenza delle fasce qualitative ed eventuali rendite di posizione, utilizzando le tariffe minime, il carattere di stagionalità), si pongono in una situazione per cui gli imprenditori turistici delle suddette località pagano meno rispetto a ciò che accade per le aree classificate di interesse turistico. In particolare, l'economia turistica di quelle località (mi riferisco ai 7.700 comuni privi di specificità di interesse culturale e turistico, ma anche a quelli che, al contrario, le possiedono) è caratterizzata da un'industria turistica che presenta ricavi molto più bassi rispetto a quelli delle località famose.
PRESIDENTE. L'onorevole Anedda ha facoltà di
GIAN FRANCO ANEDDA. Signor ministro, la ringrazio e la ammiro in quanto è riuscito a discostarsi dal linguaggio burocratico che, francamente, detesto. La ammiro soprattutto perché il decreto ricomprende nel gruppo comuni che, come appunto recita il decreto stesso, non presentano alcuna specifica caratteristica attrattiva nei confronti dei flussi turistici, non possedendo né particolari beni di interesse storico, culturale e artistico, né elementi di interesse paesaggistico o ambientale, né specifica rilevanza per il turismo. Stiamo parlando della costa Smeralda, dell'arcipelago della Maddalena!
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata. Sospendo brevemente la seduta.
Signor ministro, il suo compito oggi è veramente ingrato, perché lei sa che il ministro dell'economia e delle finanze, con un suo decreto, ha statuito di non riconoscere ad alcune zone territoriali della Sardegna, quali Barumini (in cui è presente il più grande complesso nuragico che esiste al mondo, meta ogni anno di migliaia di visitatori), Arzachena, la Costa Smeralda, Porto Cervo, Bosa (città sul Temo, dominata dal Castello dei Malaspina che riveste una certa importanza e rilievo nella storia della Sardegna), la vocazione turistica. Ciò offende il sentimento della Sardegna e queste città. Ritenendo che ciò sia frutto di distrazione, speriamo che il Governo vorrà porci rimedio.
In ordine alla questione sollevata, vorrei chiarire che stiamo parlando di uno studio del Ministero delle finanze e dell'economia che non ha l'obiettivo di classificare il patrimonio storico, artistico e ambientale o stabilire se un comune o una località abbia una vocazione più o meno turistica, ma semplicemente quello di stabilire la misura delle tasse che gli operatori turistici di una data località, devono pagare, a seconda degli studi di settore.
Da questo studio risulta che circa 7.700 comuni italiani non possiedono beni di interesse storico, culturale e artistico particolari; ai suddetti sono stati aggiunti i comuni che possiedono tali caratteristiche, come quelli citati (la Maddalena, Bosa, Barumini, Siniscola, Castelsardo), ma che, sulla base di classificazioni molto complesse
Tali località, quindi, sono state classificate in modo tale da essere incluse in un'area nella quale il pagamento delle tasse risulta inferiore (come risulta da studi di settore).
Ciò mi sembra giusto, in quanto non sempre il bene culturale e ambientale è collegato anche alla capacità di attrazione turistica, agli alberghi, alla residenza e quindi alla capacità di guadagno. Forse sarebbe opportuno che il Ministero dell'economia e delle finanze chiarisse in maniera visibile che tale beneficio, per gli imprenditori turistici di quelle località, è collegato solo al dato fiscale, senza comportare un giudizio sul valore storico, culturale, ambientale e turistico delle stesse.
E la cosa ancor più divertente è che per compilare questo elenco il ministro dell'economia si è rivolto ad un comitato di esperti; se gli esperti fossero tutti così, ahimè per l'economia italiana!