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PRESIDENTE. L'onorevole Ballaman ha facoltà di
EDOUARD BALLAMAN. La nostra interrogazione verte sul caso del signor Cesare
Battisti, già leader dei Proletari armati per il comunismo e condannato all'ergastolo dalla giustizia italiana per ben due volte per diversi omicidi: quello del gioielliere Torregiani (con il ferimento del figlio, che da allora è sulla sedia a rotelle); quello del comandante del penitenziario di Udine, Antonio Santoro, il 6 giugno 1978; quello dell'agente della Digos, Campagna, e quello del signor Sabadin durante un'irruzione, comandata dallo stesso Battisti, nella sede di un partito in quel di Mestre.
PRESIDENTE. Il ministro per i rapporti con il Parlamento, onorevole Giovanardi, ha facoltà di
CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. La vicenda, di cui tratta l'interrogazione in esame, è una vicenda antica. Già nel 1991 infatti lo Stato italiano aveva chiesto l'estradizione, che era stata però respinta. Ci abbiamo riprovato il 22 gennaio 2003 e attualmente la procedura è ancora in corso. Il 12 maggio prossimo è infatti prevista una nuova udienza, nel corso della quale la giustizia francese deciderà se concedere o meno l'estradizione. La vicenda si è poi anche politicizzata, perché è stata condotta in Francia, da parte della sinistra, una grande campagna di solidarietà nei confronti di Cesare Battisti. Ricordo che la nostra ambasciata in Francia, ma anche autorevoli esponenti (da ultimo il Vicepresidente del Consiglio Fini) che si sono recati in Francia hanno spiegato a quel paese che si tratta di un volgare delinquente comune e non di un eroe o di un resistente e che quindi l'Italia legittimamente ne chiede l'estradizione.
PRESIDENTE. L'onorevole Ballaman ha facoltà di
EDOUARD BALLAMAN. Signor Presidente, signor ministro, non possiamo che plaudire a tali iniziative, anche perché si tratta di uno dei pochi casi in cui tutto il
Parlamento è d'accordo. Persino Violante - lo vorrei ricordare - ha affermato che Battisti è un assassino e deve pagare e che la Francia lo deve rimandare in Italia; la sinistra francese sbaglia e, pertanto, Castelli fa bene a chiedere l'estradizione.
Per tutto ciò, vogliamo chiedere non quali siano le iniziative del ministro Castelli, che sono state adeguatamente ottemperate per chiedere l'estradizione, ma soprattutto quali iniziative si immagina di poter porre a livello europeo nel caso in cui questa estradizione, come sembra, dovesse essere negata da parte del Governo francese.
Ultimamente, anche in Francia ci sono stati approcci giornalistici e politici di revisione di questa visione completamente errata della vicenda di Cesare Battisti (e anche di altri personaggi, che si sono macchiati di delitti di sangue, ma che hanno trovato poi salvezza in Francia). In attesa di questa decisione della giustizia francese, riteniamo che la corretta attuazione delle norme sullo spazio giuridico europeo presupponga una piena collaborazione fra gli Stati partecipanti, ispirata ad un vicendevole spirito di fiducia nell'operato dei sistemi giudiziari nazionali (cosa che abbiamo sottolineato ripetutamente alle autorità francesi). Purtroppo, non vi è una normativa europea applicabile alla fattispecie, perché l'attuale normativa non si applica nel caso di atti criminosi compiuti negli anni settanta e negli anni ottanta, i cui responsabili siano latitanti in Francia. Quindi, questi casi vengono trattati in base ai preesistenti strumenti giuridici che disciplinano l'estradizione, proprio perché tutti gli atti successivi, sottoscritti anche dalla Francia ed entrati in vigore con il Trattato di Maastricht, non si applicano ai casi passati.
Quindi, riassumendo, l'Italia sta operando giuridicamente tramite il Ministero della giustizia per chiedere l'estradizione e sta inoltre operando politicamente, tramite la nostra ambasciata in Francia e tramite il nostro Governo, con dichiarazioni che si richiamano sia all'amicizia italo-francese dal punto di vista politico, sia alle questioni sostanziali collegate ad uno spazio giuridico europeo, che ha un senso se c'è collaborazione. È difficile infatti pensare ad una collaborazione o al funzionamento di mandati di cattura europei, nel momento in cui non vengono assicurati alla giustizia neppure personaggi come Cesare Battisti, che si sono macchiati di così orribili delitti.
Noi riteniamo che l'iniziativa di Castelli sia importante, anche perché non possiamo permettere un simile spregio della giustizia.
Battisti, lo scrittore di libri gialli della sinistra, dovrebbe rimanere libero, mentre l'ignorante, che, magari, non ha potuto studiare, deve marcire in galera. Ciò ci fa ricordare le vicende legate a Sofri, l'intellettuale di sinistra che deve esser liberato, mentre l'ignorante di destra deve, magari, marcire in galera.
Non riteniamo che questa sia la nostra giustizia! Questa, forse, è la giustizia di qualcuno, di qualche leguleio, di qualche politicante! Riteniamo che la giustizia debba tener conto delle posizioni di Torreggiani e del figlio del suddetto, di Santoro, di Campagna, di Sabadin, di quelle persone che ci hanno rimesso la vita o che sono state costrette a vivere su una sedia a rotelle.
Riteniamo che si tratti di un caso europeo; la Francia non può dirsi europeista a tutti gli effetti per poi nascondersi e nascondere personaggi assai meschini, come chi, tanto per ricordarlo (sicuramente sia il Presidente sia il ministro saranno sensibili al riguardo), ha scritto in un romanzo autobiografico, a pagina 110: Non stare a perdere tempo in chiacchiere; occupati piuttosto del prossimo consigliere cretino della DC da azzoppare!
Penso che, con riferimento a tali soggetti, si debba riaprire un caso europeo sulla questione giustizia.