Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 462 del 5/5/2004
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(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 2766-3440)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto sul complesso del provvedimento.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Russo Spena. Ne ha facoltà.

GIOVANNI RUSSO SPENA. Signor Presidente, preannuncio l'espressione da parte del gruppo di Rifondazione comunista, come già manifestato in sede di Commissione, di un convinto voto contrario sul presente provvedimento che, peraltro, reca un titolo errato. Il titolo, infatti, avrebbe dovuto essere «Disposizioni in materia di contrasto e di controllo nei confronti delle associazioni di protezione ambientale».
Questo Governo e la sua maggioranza (come emerso nel corso delle votazioni svolte fino adesso), che si sono contraddistinti in campo ambientale per i condoni edilizi, per una continua e forsennata opera di deregulation nei confronti dell'ambiente e della gestione del territorio, non trovano meglio da fare che predisporre un provvedimento che mira a sottomettere le associazioni ambientaliste.
Non penseranno la maggioranza ed il Governo, che possiamo credere all'alibi grottesco che il testo unificato in esame si ponga l'obiettivo della trasparenza? In realtà, è in atto un'azione di contrasto del vasto associazionismo ambientalista, troppo poco allineato con le politiche di scempio del territorio perpetrate dal Governo. Tali associazioni non sono state in silenzio, ma hanno promosso ed organizzato (e hanno fatto bene) iniziative, petizioni e manifestazioni nei confronti delle gravi iniziative legislative intraprese dal Governo. Le suddette, contemporaneamente, operavano sul territorio, svolgendo un'azione di informazione ambientale, di denuncia, di sensibilizzazione per la tutela dell'ambiente.
Qual è il messaggio, più politico che pratico, che il Governo e la maggioranza intendono lanciare con il provvedimento in esame? Di queste associazioni il Governo non si può fidare! Per tale motivo, viene operata un'astrusa differenziazione tra le associazioni ambientaliste e le ONLUS e si inventano, per le associazioni ambientaliste, forme di controllo dei bilanci del tutto anomale.
Siamo di fronte, infatti, ad un'aberrazione sul piano giuridico. Le associazioni ambientaliste vengono trattate come enti


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pubblici o amministrazioni pubbliche. Il Governo, per raggiungere i propri risultati (mi riferisco all'alta velocità, alla questione dei rifiuti, alla società Patrimonio spa), va avanti, con arroganze scientiste, negando la radicalità della critica ecologica, che punta a liberarsi di lacci e lacciuoli, sentendosi in dovere di mettere sotto il proprio controllo le associazioni ambientaliste, con una visione totalizzante della propria funzione. Come leggere in altro modo il fatto che il presente provvedimento demanda ad un non meglio specificato ulteriore intervento la definizione delle tipologie e dei criteri per ammettere progetti o programmi proposti alle associazioni?
Per i motivi esposti, quindi, il gruppo di Rifondazione comunista voterà convintamente contro un provvedimento modesto, ma, proprio per questo, odioso ed ipocrita, che deriva solo da un intervento persecutorio, nelle intenzioni del Governo, nei confronti dell'associazionismo.
La democrazia che piace al Governo, evidentemente, è quella del rapporto diretto tra l'esecutivo e il popolo indistinto. Noi, invece, amiamo la democrazia organizzata e partecipata e, per tale motivo, esprimeremo un voto contrario sul provvedimento in esame.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mereu. Ne ha facoltà.

ANTONIO MEREU. Signor Presidente, il gruppo dell'UDC condivide la ratio del provvedimento al nostro esame, in quanto le numerose associazioni di protezione ambientale interessate nel campo dell'informazione, della formazione e dell'educazione ambientale ricoprono una rilevanza prioritaria.
Alla promozione culturale dello sviluppo sostenibile viene assegnato un ruolo centrale, sia dal VI Programma di azione per l'ambiente sia dalla Convenzione di Aarhus del 25 giugno 1998 su accesso all'informazione, partecipazione dei cittadini e accesso alla giustizia in materia ambientale.
È in tale contesto che occorre inquadrare e riconoscere, in maniera ancora più forte di quanto non faccia la legislazione vigente, il ruolo delle associazioni ambientaliste ritenendole, in una moderna politica ambientale, gli strumenti ideali per sostituire progressivamente quelli regolamentativi e coercitivi.
L'intervento legislativo tende, da un lato, a dettare le modalità di erogazione di contributi statali e di affidamento di servizi alle associazioni ambientaliste riconosciute ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 349 del 1986 e, dall'altro a, fissare un obbligo di informazione al Parlamento a carico del ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, ritenendolo altrettanto fondamentale in un settore sempre meno caratterizzato da una completa trasparenza ed equità e sempre più permeato da un vero e proprio professionismo ambientalista.
Mi permetto di evidenziare l'esistenza di una contraddizione di fondo nel ruolo attuale delle 35 associazioni ambientaliste riconosciute, in quanto esse, facendo parte del Consiglio nazionale per l'ambiente, sono chiamate a valutare i requisiti delle associazioni che hanno presentato istanza di riconoscimento e che attualmente, secondo i dati del ministero, sono 52. È chiaro che da tale anomalia può derivare qualche problema nell'assegnazione dei contributi.
Detto ciò, ritengo comunque positivo il provvedimento in esame, in quanto regolamenta le procedure di accesso delle associazioni ambientaliste ai finanziamenti e ai fondi statali che, come stabilisce il comma 2 dell'articolo 1, sono destinati alla realizzazione di specifici progetti e servizi mirati alla tutela e alla salvaguardia dell'ambiente nonché alle informazioni ambientali e dai quali, peraltro, si può essere esclusi per tre anni nel caso in cui dette associazioni non ottemperino a disposizioni che garantiscono la certezza della realizzazione delle attività proposte attraverso atti di concreta trasparenza.
Per questi motivi, dichiaro il voto favorevole del gruppo dell'UDC sul presente


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provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo dell'Unione dei democratici cristiani e dei democratici di centro).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Piglionica. Ne ha facoltà.

DONATO PIGLIONICA. Signor Presidente, ritengo che proseguendo l'esame del provvedimento in discussione si sia commesso un errore perché, parafrasando Rossini, si può affermare che nel presente testo vi è del buono ed anche del nuovo. Tuttavia, il buono era già scritto nelle leggi e il nuovo, purtroppo, è sbagliato.
Il buono è rappresentato dal fatto che il decreto legislativo n. 157 del 1995 già prescrive come ci si comporta in materia di appalti dei servizi e noi abbiamo modificato tale norma esclusivamente per le associazioni ambientaliste con un elemento pregiudiziale negativo nei confronti delle stesse sia rispetto a tutte le associazioni ONLUS sia rispetto a tutti gli altri interlocutori del Ministero dell'ambiente, che continuano a beneficiare di quanto previsto dal decreto legislativo n. 157 del 1995, non modificato.
Sembra quasi, quindi, che tra le ONLUS e tra tutti gli interlocutori del Ministero dell'ambiente, le associazioni ambientaliste rappresentassero un buco nero, nei confronti del quale fosse necessario introdurre elementi di controllo. Il paradosso, nel presupposto di questo provvedimento, consiste nell'affermazione del relatore che il sistema di comando e controllo in tema ambientale non risulta del tutto efficace, per cui si auspica l'incentivazione del volontariato. Ancora una volta si fa una premessa giungendo a conclusioni del tutto opposte!
È inoltre paradossale introdurre una regolamentazione più complessa in materia di concessione dei contributi, visto che il ministero non li eroga da oltre dieci anni. Invece di discutere sulla carenza di fondi per le progettualità in tema ambientale, si studia il modo di rendere più complessa la disciplina. La vera chicca sta però nel fatto che si è emendato il decreto legislativo n. 157 del 1995, finendo con il peggiorarlo. In particolare, mi riferisco al punto in cui si afferma che la facoltà di ricorrere alle gare sotto soglia va vincolata alla dimostrazione dell'assoluta necessità delle stesse.
L'unica speranza, al di là di tutto quanto si è detto, è che a ciò ponga rimedio il Senato; in proposito, credo che vada rivisto il giudizio sul bicameralismo perfetto, perché quando si scrivono norme di questo tipo l'esame da parte dei due rami del Parlamento resta un'ancora di salvezza, che impedisce di consegnare alla Gazzetta Ufficiale un obbrobrio come quello che viene scritto oggi. Speriamo che il Senato sia più disponibile a correggere quello che appare, oggettivamente, un errore. (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-L'Ulivo).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Parolo. Ne ha facoltà.

UGO PAROLO. Signor Presidente, nel dichiarare il voto favorevole del gruppo della Lega Nord Federazione Padana sul provvedimento in esame, vorrei precisare che condividiamo alcune delle osservazioni avanzate dai colleghi dell'opposizione, senza però che ci appaia sminuito il valore decisivo del testo unificato in oggetto, di cui cogliamo gli aspetti positivi, comprese le critiche.
Gli elementi di trasparenza che stiamo introducendo non solo dovrebbero valere per le associazioni ambientaliste e per i contributi a loro favore, ma dovrebbero essere estesi a tutti i casi in cui i soldi pubblici sono erogati al volontariato, alle ONLUS e a tutte le associazioni non profit che operano in collaborazione con gli enti pubblici. Il provvedimento in esame può essere considerato come un primo passo per una maggiore trasparenza ed equità verso tali soggetti. Alcuni aspetti avrebbero dovuto essere valutati con maggiore attenzione, ma non è escluso che l'altro ramo del Parlamento possa disporre di maggior tempo per analizzarli più compitamente.
Confermo, in conclusione, il nostro giudizio positivo sul testo unificato in esame,


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che sicuramente introduce criteri di maggiore trasparenza e controllo nell'utilizzazione delle risorse pubbliche.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Banti. Ne ha facoltà.

EGIDIO BANTI. Signor Presidente, nel breve dibattito di questa mattina sul testo unificato in oggetto sono ricomprese le ragioni del voto contrario del gruppo della Margherita, DL-L'Ulivo. Non dirò che la Camera abbia sprecato tempo, perché sarebbe un'affermazione demagogica.
Non si perde mai del tempo quando ci si confronta su un argomento, e i temi ambientali sono comunque molto importanti. Tuttavia, abbiamo sminuito il valore e il significato di un'iniziativa legislativa.
Si tratta di un testo che ci potevamo risparmiare, in quanto esso è inutile e forse peggiorativo di alcuni aspetti della normativa vigente, che tiene certamente conto delle esigenze di correttezza e trasparenza della pubblica amministrazione. La stessa dichiarazione di voto dell'onorevole Parolo, pur nell'ambito della lealtà alla maggioranza, evidenzia che comunque sussiste l'esigenza di un più attento approfondimento da parte dell'altro ramo del Parlamento, al fine di valutare l'opportunità di apportare alcune modifiche migliorative del testo in esame.
L'importanza delle iniziative delle associazioni ambientali è sotto gli occhi di tutti, ed è, in particolare, sotto quelli degli stessi partiti della maggioranza. Mi riferisco a Forza Italia e ad Alleanza nazionale, che hanno dato vita a specifiche associazioni di protezione ambientale. Si tratta di associazioni che si sono costituite tardivamente rispetto a quelle prive di una specifica connotazione partitica (che svolgono un'azione positiva nel nostro paese da un periodo di tempo più lungo) e che sono politicamente riferibili all'attuale maggioranza parlamentare. Tali associazioni non saranno certamente soddisfatte, non tanto di una normativa che, come abbiamo osservato, cambia poco o nulla, bensì di un atteggiamento generale che sembra quasi sospettare che, dietro l'azione delle associazioni ambientaliste, non vi sia la volontà di andare nella direzione di iniziative utili ai cittadini.
I sondaggi resi noti in questi giorni, compresi quelli relativi all'azione politica generale del Governo, indicano come vi sia una notevole attenzione dei cittadini nei confronti della politica e dell'azione di governo nel nostro paese. Si chieda quanto ci si fidi delle associazioni ambientaliste: si possono non condividere specifiche posizioni, ma non si possono negare i notevoli meriti di tali associazioni per quanto riguarda la protezione dell'ecosistema e dell'ambiente e la tutela del diritto in un settore tanto delicato.
Il provvedimento in esame è, dunque, inutile e dannoso e da ciò discende il nostro voto contrario sullo stesso.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ghiglia. Ne ha facoltà.

AGOSTINO GHIGLIA. Signor Presidente, ritengo che gli interventi di alcuni colleghi dell'opposizione non siano condivisi da larga parte della stessa, visto l'esito del voto sull'articolo 3 del provvedimento in esame: vi è, infatti, un'evidente distonia fra le reboanti dichiarazioni di voto svolte e i numerosi parlamentari dell'opposizione che hanno invece votato a favore di tale articolo.

DONATO PIGLIONICA. Ci siamo sbagliati, lo sai!

AGOSTINO GHIGLIA. Tuttavia, il Parlamento è libero di esprimersi. Al riguardo, ricordo en passant all'onorevole Russo Spena che il provvedimento in esame non è voluto dal Governo, ma è di iniziativa parlamentare, e su di esso possiamo esprimerci liberamente.
Come ha ricordato l'onorevole Banti, esistono associazioni ambientaliste che non sono vicine al centrosinistra. Proprio in quanto riteniamo che il principio della trasparenza e del rigore in materia di spesa del denaro pubblico debba valere


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per tutti, il provvedimento viene approvato dal centrodestra, che evidentemente non teme alcun tipo di controllo. Nei vostri interventi vi siete dimenticati di citare i primi due commi dell'articolo 1 di questo provvedimento. Il comma 1, infatti, recita: «Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio promuove e favorisce l'attività posta in essere dalle associazioni di protezione ambientale a carattere nazionale». Promuove e favorisce l'attività di queste associazioni! Nel comma 2 è addirittura previsto che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, nell'ambito delle disponibilità di bilancio, possa prevedere la concessione di contributi a queste associazioni. Avete appena detto che sono dieci anni che questi fondi non vengono resi disponibili, soprattutto con i Governi di centrosinistra; ora il Governo di centrodestra dà la disponibilità di rimpinguare questi fondi e di concederli alle associazioni, e voi non li volete? Vi lamentate che non ci sono risorse perché i cattivi Governi del centrosinistra non le hanno più erogate, ma ora che un Governo di centrodestra, secondo le disponibilità di bilancio, è favorevole a concederle alle associazioni, non le volete?
Mi sembra quindi una posizione contraddittoria, quella dei colleghi dell'opposizione! A meno che - ma questo, lo sottolineo, non lo voglio credere - non si temano i controlli, i rendiconti, le relazioni al Parlamento previste dall'articolo 3, che abbiamo approvato a larga maggioranza, tutti insieme, compresa l'opposizione. Lo sottolineo ancora: non lo voglio credere, preferisco invece immaginare che tutto il Parlamento, il centrosinistra come il centrodestra, voglia rispettare quei principi di rigore e trasparenza che debbono uniformare la spesa e l'uso del denaro pubblico anche da parte delle associazioni.
Quindi, tutte le accuse di disboscamento e di disfavore - come è stato elegantemente detto da un collega - che sarebbero sottese a questa legge, come l'ipotesi che il centrodestra, in particolare Alleanza nazionale, non veda di buon occhio le associazioni ambientaliste, sono assolutamente fasulle e vengono contraddette proprio dai primi due commi di questa legge, con cui il ministero promuove l'attività delle associazioni e addirittura può concedere loro dei contributi! Però le parole scritte hanno un senso e soprattutto rimangono, a differenza di quelle urlate - comprese le mie -, che talvolta non solo non vengono ascoltate, ma non hanno fondamento. Credo, invece, che questa legge voglia andare a premiare, a valorizzare e a sostenere, anche economicamente, l'associazionismo pulito. Non mi riferisco soltanto all'associazionismo ambientalmente pulito, ma all'associazionismo pulito nei conti, nei rendiconti, nella gente che vi lavora, gran parte della quale, purtroppo, anche in questo campo, fa del volontariato una professione. È per queste ragioni che ribadiamo il voto favorevole di Alleanza nazionale sul provvedimento in esame (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza nazionale).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Paroli. Ne ha facoltà.

ADRIANO PAROLI. Signor Presidente, vorrei ribadire che questa proposta di legge, come il lavoro svolto in Commissione e in Assemblea, ha due perni fondamentali che sono, da una parte, la valorizzazione dell'associazionismo - e non l'introduzione di norme vessatorie - e dall'altra la rivalorizzazione, in linea con la politica del Ministero dell'ambiente, di tutte quelle attività che concernono la tutela ambientale. Allora, se da un lato - come diceva prima il collega Ghiglia - al comma 1 si reintroduce un impegno del ministero a favore della tutela ambientale, dall'altro, la conseguenza non può che essere un maggior rigore. Non si tratta di un rigore assurdo, vessatorio.
Ciò che si introduce con il provvedimento in esame è, in breve, una duplice modalità di controllo. Infatti, si chiede al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio di fornire un rendiconto rispetto all'utilizzazione dei fondi assegnati, perché vorremmo poter sapere sempre a chi siano state concesse le risorse per la tutela


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ambientale e quante di esse siano state effettivamente attribuite: questo prevede il testo unificato delle proposte di legge nn. 2766 e 3440.
In secondo luogo, si ritiene, considerata anche l'entità dei fondi impegnati, che le associazioni beneficiarie che svolgono, in maniera benemerita, l'attività di tutela ambientale abbiano successivamente la possibilità - in questo caso, il dovere - di presentare un rendiconto dell'utilizzo di tali fondi.
Credo, onorevoli colleghi, che tale duplice modalità soddisfi esigenze di trasparenza e non rappresenti un'attività vessatoria. Vorrei ribadire con chiarezza che si tratta di attribuire una rinnovata importanza all'associazionismo ed alla tutela ambientale, introducendo anche elementi di maggior rigore.
Per questa ragione, preannuncio il voto favorevole sul provvedimento in esame del gruppo di Forza Italia (Applausi dei deputati dei gruppi di Forza Italia e dell'Unione dei democratici cristiani e dei democratici di centro).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto sul complesso del provvedimento.

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