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rifiutati dalla stragrande maggioranza dei lavoratori, cosa il Governo intenda fare per fornire una positiva conclusione della vicenda sindacale, tenendo conto del flusso di denaro pubblico di cui finora la Fiat ha sempre goduto.
mortali, dove un operaio di 53 anni ha perso la vita dopo che un carico staccandosi da una gru lo ha colpito pesantemente alla schiena e ad una gamba. Il tragico episodio è accaduto all'interno della stiva di una nave battente bandiera cipriota, mentre l'uomo era impegnato nella partizione del carico;
visto il pesante intervento poliziesco effettuato il 26 aprile 2004 a Melfi, viste le recenti dichiarazioni del Governo che vogliono ridurre una grande questione sociale a semplice problema di ordine pubblico, visto che gli accordi firmati sono
(3-03294)
i lavoratori della Fiat di Melfi hanno segnalato l'esistenza nella fabbrica di condizioni retributive e di lavoro diseguali rispetto agli altri stabilimenti dell'azienda e, considerato che si è aperta una vertenza sindacale rispetto alla quale sono interessati migliaia di lavoratori e la più grande industria italiana, il Governo non può dichiararsi estraneo e disinteressarsi della questione, ravvisando le istituzioni locali e della regione, unitamente a tutte le forze politiche e all'intera popolazione lucana, la necessità di ripristinare la pace sociale in fabbrica e nella regione -:
se non ritenga necessario convocare immediatamente le parti per una ripresa della trattativa finalizzata a migliorare la qualità della vita in fabbrica e pari opportunità per i lavoratori di San Nicola di Melfi, con la ripresa dell'attività produttiva pure indispensabile.
(3-03295)
come è noto, dal 1o maggio 2004 entreranno a far parte dell'Unione europea dieci nuovi Paesi e, secondo le norme transitorie contenute nei trattati di adesione, ciascuno Stato attualmente membro potrà avvalersi della possibilità di non applicare nei loro confronti il regime comunitario in materia di libera circolazione dei lavoratori per un periodo da due a sette anni, rendendo operative nel suddetto periodo norme nazionali tendenzialmente più restrittive in materia di accesso al mercato del lavoro;
in base alle dichiarazioni rilasciate dal Ministro interrogato, da ultime quelle riportate il 9 aprile 2004 su alcuni organi di informazione, l'orientamento del Governo italiano è quello di avvalersi della moratoria prevista dai trattati almeno per il periodo minimo di due anni, il che renderebbe ancora applicabile nei confronti di tali cittadini la disciplina prevista dalla cosiddetta «legge Bossi-Fini», salvo le maggiori quote da stabilirsi anche tramite la stipulazione di accordi bilaterali, al fine di rispettare il principio di preferenza imposto dalle stesse norme comunitarie a favore dei cittadini dei Paesi di nuova adesione;
la mancata adozione del decreto di programmazione annuale dei flussi, previsto dall'articolo 3, comma 4, del testo unico sull'immigrazione, così come modificato dalla cosiddetta «legge Bossi-Fini», che vincola il Governo al limite delle quote stabilite per l'anno precedente, non solo non ha permesso finora la determinazione di quote adeguate alle esigenze del nostro mercato del lavoro, ma rende, altresì, impossibile rispettare il già citato principio di preferenza imposto dalla disciplina comunitaria -:
se intenda adottare tempestivamente il citato decreto di programmazione annuale dei flussi, al fine di rispettare la normativa comunitaria in vista dell'imminente allargamento, o quali accordi bilaterali abbia stipulato o intenda stipulare entro il termine del 1o maggio 2004 con i Paesi di nuova adesione.
(3-03296)
sabato 24 aprile 2004, al Molo A di Porto Marghera, è successo l'ennesimo incidente sul lavoro, questa volta con conseguenze
questo tipo di incidenti succedono spesso al Porto di Marghera e sono dovuti essenzialmente ad un insufficiente rispetto delle regole minime di sicurezza da parte di molte ditte che lavorano all'interno dell'area e che, senza tanti scrupoli, espongono i propri dipendenti a rischi gravi per la loro incolumità, così come più volte denunciato dai lavoratori e dai loro rappresentanti sindacali -:
quali iniziative intenda assumere il Ministro e quali strumenti intenda attivare, anche alla luce di quest'ultimo tragico evento, affinché vengano rispettate le norme che garantiscono la sicurezza dei lavoratori di Porto Marghera, resa più precaria negli ultimi tempi a causa dalla diffusa parcellizzazione cui sono soggette le ditte e le società operanti nell'area.
(5-03138)
da notizie provenienti da ambienti sindacali si apprende che la proprietà della «Piral», l'ex cooperativa Stovigliai di Albisola Superiore (Savona), azienda specializzata nella produzione di articoli in ceramica per la casa, ha manifestato la volontà di chiudere l'attività e di portare i libri contabili in tribunale per l'avvio di una procedura di fallimento;
sempre secondo le organizzazioni sindacali, tale decisione ricade purtroppo come una mannaia su 45 lavoratori dello stabilimento, per i quali si prospetta un futuro molto incerto e difficile -:
se non ritengano opportuno intervenire, ciascuno per gli ambiti di propria competenza, presso i soggetti interessati, al fine di scongiurare la suddetta decisione aziendale, a tutela dei diritti e della dignità dei lavoratori, salvaguardando gli attuali livelli occupazionali e tutelando l'attività produttiva dello stabilimento, vero fiore all'occhiello dell'industria savonese.
(4-09864)