Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 443 del 23/3/2004
Back Index Forward

Pag. 79


...
Nel sessantesimo anniversario dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.

GOFFREDO MARIA BETTINI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GOFFREDO MARIA BETTINI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, intervengo a fine seduta perché credo che oggi occorra ricordare il sessantesimo anniversario dell'azione partigiana di via Rasella, cui seguì, ventiquattr'ore dopo, l'orrenda rappresaglia delle Fosse Ardeatine.
Quell'azione rese evidente ai tedeschi l'ostilità della popolazione romana nei confronti di un'occupazione straniera crudele, ingiusta, fondata sul terrore e la paura.
Si tratta di un'azione che protrasse, a Roma, le tragedie di una guerra nella quale il fascismo aveva gettato il nostro paese: deportazione di ebrei, razionamento del pane, rastrellamento dei quartieri, tortura dei patrioti a via Tasso, fucilazioni a forte Bravetta.
La città di Roma resistette. Per le azioni di resistenza i partigiani furono decorati e Roma ricevette la medaglia d'oro. Le azioni dei partigiani furono, infatti, di combattimento contro l'invasore e furono indispensabili per ridarci la libertà di cui tutti, a partire da noi parlamentari, oggi godiamo.
Furono azioni, come tante altre azioni di resistenza, coperte e sostenute dalla maggioranza del popolo italiano e romano, che dette loro copertura, rifugio e assistenza, come ha ricordato anche lei, signor Presidente, in un recente convegno tenutosi nella sala della Lupa.
Seguì, a via Rasella, una tragica e cieca rappresaglia. Furono assassinati 335 italiani innocenti; molti giovani, presi a caso dal carcere, moltissimi ebrei - 75 -, innumerevoli antifascisti, di ogni fede: comunista, socialista, azionista e monarchica.
Quella strage ha segnato la coscienza di Roma. Fu il frutto della ferocia del nazismo ed anche della sua disperazione e del suo impazzimento via via più grande, nella sua fase finale.
Le sentenze contro Kappler e Priebke certamente hanno dato una risposta di giustizia nei tribunali a quell'orrendo fatto. Tuttavia, credo vi sia da dare un altro segnale da non dimenticare mai: bisogna tenere viva nella società italiana e tra la gioventù la lezione della storia, l'amore per la libertà, la difesa dei valori democratici ed il rispetto civile. Si tratta di lezioni tanto più attuali a fronte di certe manifestazione come quella che a Roma, sabato scorso, ha così scosso, diviso e reso intollerabile il clima.
Vi sono troppe spregiudicatezze con le quali certo non si costruisce il futuro, ma si rischia di sprofondare nel peggiore passato. Ecco perché, signor Presidente, onorevoli colleghi, è importante che il Parlamento renda omaggio al sacrificio di chi ha combattuto contro i nazisti per ridare dignità alla nostra patria (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-L'Ulivo, della Margherita, DL-L'Ulivo e Misto-Verdi-L'Ulivo).


Pag. 80

TEODORO BUONTEMPO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, intervengo a titolo personale esprimendo la condanna più decisa e più netta per quanto è avvenuto alle Fosse Ardeatine. Tuttavia, nell'esprimere tale condanna, devo dire che pure l'attentato di via Rasella è stato un crimine a seguito del quale sono morti anche civili incolpevoli. Ritengo non si possa in alcun modo giustificare il terrorismo perché non vi è un terrorismo buono e un terrorismo cattivo (Commenti dei deputati dei gruppi di Rifondazione comunista e Misto-Comunisti italiani). Chi mette bombe ed uccide innocenti, quando non vi è una guerra contro un nemico, compie un atto di terrorismo.

FRANCESCO GIORDANO. Vergogna!

TEODORO BUONTEMPO. Dico ciò pur condannando, come è giusto e come ogni persona civile deve fare, la repressione sanguinaria avvenuta alle Fosse Ardeatine.

GIUSEPPE FIORONI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE FIORONI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, ricordare oggi le vittime delle Fosse Ardeatine credo sia per questa Camera un atto non solo dovuto, ma anche sentito. Se oggi siamo qui e viviamo la nostra esperienza di paese libero e democratico lo dobbiamo a chi ha sentito il dovere di sacrificarsi e di morire per la libertà e per il rispetto della persona umana.
Dispiace, soprattutto in questi giorni in cui finalmente, dopo decenni, abbiamo visto condannati gli artefici di quegli esecrabili omicidi, sentire paragonare atti di resistenza a crimini o ad atti di terrorismo. Credo che nessuno di noi possa ritenere che combattere per costruire la libertà e la democrazia, affrancandoci dalla dittatura e dal nazifascismo che imperniavano la vita del nostro paese, sia stato un atto criminale o di terrorismo. È veramente criminale che qualcuno, a cinquant'anni di distanza, abbia ancora il coraggio, senza vergognarsi, di ritenere chi è morto per la Resistenza in questo paese un criminale ed un terrorista. Questa sì che è una vergogna ed è il modo peggiore di ricordare le vittime delle Fosse Ardeatine (Applausi dei deputati dei gruppi della Margherita, DL-L'Ulivo, dei Democratici di sinistra-L'Ulivo e di Rifondazione comunista)!

ELETTRA DEIANA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ELETTRA DEIANA. Premesso che non amo la retorica, tantomeno una retorica che faccia uso pubblico della vicenda della Resistenza, vorrei soltanto affermare, in questo momento, di fronte a dichiarazioni che tradiscono una cultura che non è finita e che ritorna continuamente, che nella Resistenza ha le sue radici la Repubblica italiana. Non esiste, a nostro giudizio, una democrazia che non abbia una struttura radicata nella storia, nella fermezza e nella nitidezza delle sue istituzioni e nei vincoli della sua Costituzione. Noi abbiamo tutto questo: radici nella storia, istituzioni definite e vincoli costituzionali. Questa è la nostra democrazia, una forma avanzata e trasparente di democrazia. Tutto questo grazie al sacrificio, alla lotta e all'impegno civile di una generazione, che è quella della Resistenza, che ha conosciuto episodi agghiaccianti di repressione ed episodi eroici di lotta contro il nazifascismo. Le Fosse Ardeatine rientrano in questa vicenda, di fronte alla quale dobbiamo ancora tutti inchinarci (Applausi dei deputati dei gruppi di Rifondazione comunista, dei Democratici di sinistra-L'Ulivo e della Margherita, DL-L'Ulivo).

PRESIDENTE. Roma ricorderà domani la drammatica pagina della storia italiana


Pag. 81

rappresentata dall'eccidio delle Fosse Ardeatine. Accanto al Capo dello Stato, tra gli altri, sarà presente il Presidente di quest'Assemblea, che ha definito la Resistenza come elemento costitutivo della nostra Repubblica.
Sospendo la seduta, che riprenderà al termine della Conferenza dei presidenti di gruppo, che è immediatamente convocata.

Back Index Forward