Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 443 del 23/3/2004
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(Esame dell'articolo 25 - A.C. 310 ed abbinati-E)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 25 e delle proposte emendative ad esso presentate (vedi l'allegato A - A.C. 310 ed abbinati-e sezione 21).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere delle Commissioni.

GIOVANNA BIANCHI CLERICI, Relatore per la maggioranza (VII Commissione). Il parere delle Commissioni è contrario su tutti gli emendamenti.

GIANCARLO INNOCENZI, Sottosegretario di Stato per le comunicazioni. Il Governo concorda con il parere espresso dal relatore Bianchi Clerici.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Colleghi, ciascuno voti per sé!
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rizzo 25.305, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 525
Maggioranza 263
Hanno votato
222
Hanno votato
no 303).

Ricordo che l'emendamento Sanza 25.707 è stato ritirato.
Passiamo ai voti.
Avverto che la successiva votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Titti De Simone 25.355, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).


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Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 537
Maggioranza 269
Voti favorevoli 237
Voti contrari 300).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Duca 25.306, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 533
Maggioranza 267
Hanno votato
223
Hanno votato
no 310).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rosato 25.701, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 530
Maggioranza 266
Hanno votato
224
Hanno votato
no 306).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Panattoni 25.307, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 531
Maggioranza 266
Hanno votato
226
Hanno votato
no 305).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colasio 25.340, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 529
Maggioranza 265
Hanno votato
222
Hanno votato
no 307).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colasio 25.341, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 536
Maggioranza 269
Hanno votato
225
Hanno votato
no 311).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Panattoni 25.309.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Panattoni. Ne ha facoltà.

GIORGIO PANATTONI. Signor Presidente, siamo al paradosso, costituito dal recepimento del decreto in questo provvedimento.
Innanzitutto, si dice che l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni deve misurare la copertura, l'effettivo pluralismo, il numero dei programmi disponibili, eccetera. Non si dice, però, con riferimento a quale data. Come si fa ad effettuare una misura


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non definita nel tempo? Ieri, oggi, fra due anni, l'anno scorso? Non si sa!
Seconda questione. Non si dice quanto. Cosa vuol dire pluralismo? Cosa vuol dire presenza di programmi? Ce ne vogliono cinquanta, dieci, tre? Diversi da quelli del satellitare, gli stessi, portati in digitale? I programmi devono essere ricevuti da quante persone?
Il problema non è la copertura, che è cosa ovvia. Basta istallare quattro antenne in una città. Devo dire, in proposito, che in città di antenne ce ne sono già troppe. Basterebbe utilizzare le esistenti, invece di spendere soldi per costruirne di nuove, con conseguenti problemi di inquinamento.
Il problema di questo provvedimento è che esso è talmente vago che, alla fine, si fa, addirittura, riferimento all'andamento del mercato. Si misura un dato rispetto ad una tendenza, non rispetto ad una realtà. È evidente che, misurando una tendenza di evoluzione tecnologica, si misura una tendenza che va verso il positivo e non verso il negativo.
Sarebbe come affermare che qualche anno fa si misurava la potenzialità e la copertura o la presenza di telefonini cellulari con riferimento alla tendenza di espansione del mercato dei telefoni cellulari, anziché all'effettivo uso del telefono cellulare.
Questa è la contraddizione. Avete messo l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni nell'impossibilità di svolgere un lavoro almeno accettabile. Infatti, qualunque dato si possa misurare, vi sarà sempre la possibilità di ricorrere in tutte le sedi: si potrà ricorrere al TAR, alla Corte costituzionale.
Questo è un provvedimento che non sarà applicato, perché vi sono tante e tali incertezze, tanti e tali errori, tante e tali sfumature, tante e tali indecisioni, che sarà possibile impugnarlo sotto tutti i profili.
Ciò, naturalmente, costituirà il fallimento di una riforma di sistema della quale l'Italia non ha bisogno. I cittadini italiani avrebbero, finalmente, bisogno di una riforma seria del sistema radiotelevisivo. Questa, purtroppo, non lo è.
Stiamo buttando tempo e fiato per raccontarlo, in quest'aula ed agli italiani
Questa è una maggioranza talmente piegata agli interessi del padrone che, francamente, siamo quasi scoraggiati nel dover affermare, per l'ennesima volta, che si tratta di un provvedimento sbagliato, che si rivelerà dannoso per l'Italia e per i cittadini italiani.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Panattoni 25.309, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 508
Maggioranza 255
Hanno votato
212
Hanno votato
no 296).

Prendo atto che l'onorevole Tarditi non è riuscito ad esprimere il proprio voto.
Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Grignaffini 25.308 e Colasio 25.702.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colasio. Ne ha facoltà.

ANDREA COLASIO. Signor Presidente, è evidente che si può riprendere un confronto che non è stato possibile svolgere compiutamente in sede di conversione del decreto-legge. Può, pertanto, essere opportuno affrontare problemi e nodi che abbiamo tentato vanamente di sciogliere in Commissione.
Mi rivolgo, ancora una volta, al sottosegretario Innocenzi e all'onorevole Romani. Noi avevamo apprezzato, quanto meno, l'obiettivo di massima. Se è vero, come autorevolmente era stato chiesto, che il regime transitorio avrebbe potuto essere ripensato, ridefinito e rimodulato solo a fronte di un effettivo arricchimento del pluralismo nel nostro paese, è non meno evidente che il compito assegnato


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all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni era strategico e fondamentale, per monitorare e verificare le condizioni di effettivo pluralismo del nostro paese.
Infatti, lo voglio ricordare al relatore e al ministro, che il Presidente Cheli, ascoltato sulle modalità operative con cui avrebbe dovuto procedere all'accertamento, ha sottolineato un aspetto di estremo rilievo. Ha detto che è compito del legislatore definire una metodologia in grado di garantire che il lavoro dell'Autorità non sia espletato con modalità ampiamente discrezionali.
Signor sottosegretario, avevamo richiesto un'ulteriore audizione perché è evidente che nel prossimo mese l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni dovrebbe procedere al fatidico accertamento dell'incremento delle condizioni di pluralismo del nostro paese. Ebbene, il presidente Cheli, nell'ultima audizione, ci ha detto che non vi erano indici di riferimento precisi e puntuali. Il presidente Cheli ha detto che per procedere ad un monitoraggio concernente l'incremento del pluralismo vi è bisogno di strumenti operativi, di indicatori empirici.
Avevamo apprezzato il fatto che all'articolo 25 fosse stata introdotta la parola «contestualmente». È evidente, infatti, che le condizioni dell'effettivo arricchimento del pluralismo vadano vagliate contestualmente.
Per quanto riguarda la quota di popolazione, riteniamo non sufficiente parlare di una quota pari al 50 per cento. La vecchia norma della legge Maccanico era più corretta nello stabilire al 70 per cento la quota di popolazione nazionale effettivamente coperta. Avete introdotto la parola «coperta». Riteniamo che tale specificazione non sia sufficiente, perché in tal modo si fa riferimento all'irradiamento del segnale. Abbiamo insistito reiteratamente sull'aspetto dell'effettiva capacità ricettiva. Non so se riteniate tale aspetto residuale, marginale o irrilevante. Però, è evidente che senza l'effettiva ricettività del segnale da parte di una quota significativa dei 21 milioni di persone che usufruiscono del sistema televisivo nel nostro paese è difficile parlare di condizioni di effettivo arricchimento del pluralismo.
In diversi emendamenti abbiamo proposto parametri di riferimento. Riteniamo non sia sufficiente il 15-20 per cento della ricezione all'interno delle case. Sono necessari un parco significativo di decoder ed una rimodulazione dei programmi. È vero che il simulcast non fa testo, ma al tempo stesso vogliamo introdurre criteri oggettivi.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARIO CLEMENTE MASTELLA (ore 17,50)

ANDREA COLASIO. Su tale terreno avremmo voluto un confronto serio. I nostri emendamenti, infatti, non avevano carattere ostruzionistico, ma avrebbero messo l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni in condizione di inviare alle Camere, fra 30 giorni, un testo sensato. Cosa pensate che scriverà fra 30 giorni l'Autorità? Potrà dire che nel sistema radiotelevisivo italiano si sta muovendo qualcosa, che è stato venduto qualche migliaio di decoder, che si sono inseriti alcuni programmi. Tuttavia, tali programmi sono competitivi nell'attuale configurazione del mercato televisivo? Questo era il nodo che avevate l'obbligo morale, prima che politico, di sciogliere.
Avete affrontato tale questione accecati dall'esigenza strategica di dare risposte a variabili esogene che nulla hanno a che vedere con un effettivo monitoraggio della situazione che garantisce il pluralismo del nostro paese. Capisco che siate indifferenti, ma il problema rimane. Le condizioni di effettivo pluralismo non sono garantite e, soprattutto, non avete messo l'Autorità nelle condizioni di svolgere il suo lavoro. L'Autorità potrà solo prendere atto di una situazione indeterminata. Dopodiché, poiché manca l'aspetto sanzionatorio, sarà necessaria una nuova fase istruttoria. Volevate raggiungere tale obiettivo? Avevate già il decreto-legge, non era necessario questo provvedimento!


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PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Grignaffini. Ne ha facoltà.

GIOVANNA GRIGNAFFINI. Questo provvedimento muove da un presupposto che, a mio avviso, è sbagliato ed è il seguente. Poiché nel sistema radiotelevisivo italiano oggi non c'è pluralismo, con l'arrivo della tecnica digitale sicuramente questo pluralismo sarà realizzato. Da un certo punto di vista, si può essere d'accordo sul fatto che un'innovazione di carattere tecnologico reca in sé la possibilità di ampliare i numeri di canali trasmessi su un'unica frequenza e quindi a frequenze uguali o pari le potenzialità trasmissive aumenteranno di molto; tuttavia, questo aspetto ragionevole configura una potenzialità e non un'effettività, cioè un dato reale. Il fatto che vi sia una potenzialità trasmissiva in tecnica digitale significa sicuramente avere più canali a disposizione, ma è importante porsi anche altre domande: per esempio, questo maggior numero di canali a disposizione arriva o non arriva ad una percentuale congrua di popolazione? Ed ancora: questa possibilità di avere più canali a disposizione copre o non copre, in modo uniforme, porzioni diverse del territorio nazionale (il nord come il sud e il centro come le isole)? E poi: questa possibilità di avere più canali a disposizione implica o non implica la necessità di avere programmi diversi tra loro? Ciò in quanto il pluralismo - non dimentichiamocelo - significa innanzitutto pluralità da un punto di vista dei linguaggi utilizzati, delle culture espresse, dei format, degli standard comunicativi, delle impostazioni culturali, dei punti di vista, delle differenze.
Dunque, una potenzialità sul piano tecnologico costituisce la premessa indispensabile, ma non necessariamente la condizione sufficiente affinché si realizzi quel pluralismo che è l'oggetto specifico sia del messaggio alle Camere inviato dal Presidente della Repubblica, sia del messaggio di rinvio alle Camere del presente provvedimento. Tutto è, infatti, legato alla valutazione da parte del Presidente della Repubblica del disegno di legge Gasparri che, così come era configurato, non rispondeva a quell'esigenza di ampliare il pluralismo nel nostro paese, dal momento che di per sé l'avvio della sperimentazione in tecnica digitale non garantisce l'effettività di questo pluralismo.
Pertanto, questo nostro emendamento attribuisce all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni la possibilità di valutare (con modi, tempi e forme opportune) che a questa innovazione di carattere tecnologico conseguano azioni dal punto di vista sia trasmissivo, sia delle opportunità di accesso, sia della presenza dei decoder sul mercato e sia della pluralità effettiva nell'offerta di programmi, di linguaggi e di format. Esso consente, quindi, di valutare che questo pluralismo abbia un senso e che, pertanto, la ragione fondamentale che ha motivato il rinvio di questo provvedimento alle Camere non venga disattesa con alcuni correttivi, che in realtà non rispondono al punto di vista principale, intorno al quale ruota l'intero provvedimento. Ritengo, quindi, che l'approvazione di questo emendamento significhi andare verso la direzione indicata sia nel messaggio alle Camere (da parte del Presidente della Repubblica), sia in quello di rinvio alle Camere di questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-L'Ulivo).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Carra. Ne ha facoltà.

ENZO CARRA. Signor Presidente, credo che la maggioranza ed il Governo abbiano assolto ad uno dei loro impegni più rilevanti. Immagino che sarete in grado di far approvare al Senato il provvedimento - non ve lo auguriamo, ma sarà così - entro il 30 aprile 2004. In questo modo, sarete al sicuro dal rischio di dismissione di una delle vostre reti (prevista da una sentenza della Corte costituzionale), da parte dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, al termine degli opportuni accertamenti. Se riuscirete a far approvare entro il 30 aprile 2004 il provvedimento


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in esame, ciò non accadrà e, con l'avvio del digitale terrestre, sarete al sicuro.
Resta un'altra questione, la più elegante, da un certo punto di vista...

PRESIDENTE. Concluda, onorevole Carra!

ENZO CARRA. Signor Presidente, dovrei avere ancora del tempo a mia disposizione...

PRESIDENTE. Sì, onorevole Carra, mi scusi, ha cinque minuti di tempo a disposizione.

ENZO CARRA. L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni dovrà verificare, entro il 30 aprile 2004, l'effettivo pluralismo esistente, altro tema richiamato dal Presidente della Repubblica.
In ordine a tale aspetto, non capiamo perché intendete respingere qualunque consiglio, suggerimento o elemento correttivo, dal momento che tutti gli emendamenti che sono stati presentati e che ci accingiamo a votare, in realtà, riguardano la questione del pluralismo effettivo (si tratta del famoso problema del simulcast che l'onorevole Adornato conosce).
Vi sarà l'avvio del digitale terrestre, ma è inutile affermare che saranno previsti anche altri programmi. Cosa si intende con ciò? Quale sarà il loro contenuto ed il loro effettivo arricchimento? Sarà difficile, ma, in ordine al pluralismo, onorevole Adornato, sarebbe utile trovare un punto di convergenza (ai dice che è un termine sovietico: benissimo).
Le autorità competenti hanno, inoltre, affermato che, con riferimento al digitale terrestre, è stata adoperata la definizione chiave di accessibilità. Quando un decoder è accessibile e quando non lo è? Quale è il suo elemento misuratore? Potrebbe essere quello offerto dall'ISTAT o, se volete, quello dell'Eurispes, fate voi. Il fatto di sapere se un decoder o il digitale terrestre (tematica sulla quale si incardina tutto il provvedimento in esame) siano accessibili o meno è una questione di assoluto buon senso.
Avete raggiunto una certa tranquillità per quanto riguarda la questione delle frequenze, rispondendo ad un quesito essenziale con la previsione del termine del 30 aprile 2004; cercate, allora, di rispondere anche ad altri quesiti altrettanto essenziali ed, a nostro avviso, anche più abbordabili.

GIORGIO BOGI, Relatore di minoranza (IX Commissione). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIORGIO BOGI, Relatore di minoranza (IX Commissione). Signor Presidente, onorevoli colleghi, gli emendamenti in esame constano di due parti distinte: la prima attiene alla valutazione dell'effettiva pluralità delle diverse fonti di informazione o di fornitura programmi, mentre la seconda fa riferimento all'effettiva espansione della tecnica di trasmissione digitale terrestre.
In ordine al digitale terrestre, il ministro ha tenuto un singolare atteggiamento di tipo «miracolistico», come se l'avvio del digitale terrestre dovesse risolvere tutti i problemi. Il parlare sintetico si direbbe molto vicino a quello pregiudiziale e suggestivo.
In realtà, l'espansione della tecnica del digitale terrestre è tutta da verificare; è proprio in ordine a questo dubbio che l'accento sull'effettiva pluralità diventa indispensabile.
La diffusione della possibilità di trasmettere non attiene semplicemente alla presenza di supporto tecnico utile, ma anche ai programmi che vengono trasmessi. Si dice che questi programmi dovranno essere originali, quindi non ripetere quelli già presenti in reti analogiche. Ma il vero problema è cosa consentirà di emettere questi programmi, quale reddito procureranno, cioè chi li finanzierà. Si tratta di una questione aperta in un sistema come il nostro, che è povero di risorse finanziarie.
Occorre sottolineare un altro aspetto, quello riferito all'espansione tecnica. Ritengo si debba essere d'accordo sul fatto


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che le modalità di pianificazione d'uso delle radiofrequenze sono vecchie, molto rigide e ammettono due grandi tipologie: quella loco-regionale e quella nazionale. Invece nel sistema televisivo l'articolazione relativa a diversi soggetti pretende una molteplicità di aree che, effettivamente, ad oggi appare difficile realizzare attraverso queste modalità di pianificazione.
Tra l'altro, a ciò si aggiunge un altro aspetto, vale a dire il fatto che in realtà, al di là dei molti riferimenti legislativi, compresa l'attuale proposta, si parla di pianificazione delle frequenze, quando è notorio che in Italia non è mai stata adottata una procedura di pianificazione, ma si è sempre registrato l'esistente. E la registrazione dell'esistente nell'analogico vizia, ovviamente, la distribuzione delle radiofrequenze per quanto riguarda la tecnica digitale.
Pertanto, non si è certi che si verificherà una reale espansione che conduca ad una presenza molteplice di soggetti. Quando, attraverso proposte emendative riferite ad altri articoli, si è cercato di indurre il Governo a verificare l'effettivo uso ottimale delle radiofrequenze da parte dei soggetti prevalenti esistenti (RAI e Mediaset), nel sospetto che essi facciano un uso eccessivo di radiofrequenze - uno studio recente conclude proprio in tal senso -, lo si è fatto immaginando che la stessa ripresa di un'effettiva pianificazione avrebbe reso disponibili radiofrequenze al di là dell'attuale assetto oggettivamente duopolistico del sistema; assetto duopolistico che si trasferisce dall'analogico al digitale.
Dunque, la preoccupazione emergente in questi emendamenti, volta a verificare oggettivamente la pluralità delle fonti, deriva dal dubbio che l'evoluzione tecnica in sé sia sufficiente per garantire questa molteplicità.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Rosato. Ne ha facoltà.

ETTORE ROSATO. Signor Presidente, ritengo che i gruppi di opposizione abbiano presentato emendamenti con un unico spirito e con un unico intento, vale a dire quello di recepire al meglio il senso del messaggio del Capo dello Stato, che richiama il Parlamento ad emanare una legge che sia valida per il sistema, ma anche corretta e rispettosa dei dettami della nostra Costituzione.
Nel merito, l'emendamento in esame, così come gli altri riferiti allo stesso articolo, intende sottolineare una questione di carattere generale, che tuttavia ha una grande valenza nell'assetto complessivo di quanto stiamo discutendo. Mi riferisco al fatto che il pluralismo, con le impostazioni dettate nel presente provvedimento, non potrà realizzarsi.
Infatti, prevedere l'espansione del sistema digitale, con i parametri inseriti...

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Rosato.
Saluto gli alunni e i docenti dell'Istituto superiore Alessandrini di Abbiategrasso, presenti in tribuna (Applausi).
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Grignaffini 25.308 e Colasio 25.702, non accettati dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 484
Maggioranza 243
Hanno votato
200
Hanno votato
no 284).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Colasio 25.342.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buffo. Ne ha facoltà.

GLORIA BUFFO. Signor Presidente, il Presidente della Repubblica, rinviando alle Camere la legge in esame, non ha certamente compiuto un atto formale, e con le


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motivazioni della decisione ha saggiamente chiesto, come era nelle sue prerogative, vincoli molto rigorosi, affinché sia data applicazione alla giurisprudenza della Corte costituzionale.
Tali vincoli non possono non tradursi, tra l'altro, in criteri chiari per la definizione della copertura del territorio, che indichino il numero e la distribuzione degli impianti e che facciano in modo che vi sia un'offerta plurale: non possiamo infatti fingere di aver scherzato e immaginare che l'offerta sia costituita, ancora una volta, da RAI e Mediaset. Il problema, se non vogliamo giocare al gioco delle tre carte, è costituito dal fatto che tali criteri non sono da voi indicati, anzi non sono voluti, tanto che respingete tutti gli emendamenti volti a rendere esplicito il rispetto dei vincoli diretti ad assicurare l'applicazione delle decisioni della Corte costituzionale. Chiunque comprende che per definire la copertura occorre verificare l'effettiva ricezione da parte della popolazione: infatti, una copertura estesa può corrispondere a una ricezione molto ristretta.
Chiediamo pertanto alla maggioranza di accedere alle modifiche da noi proposte, che sono necessarie. Il fatto che esse siano state finora respinte e che, temo, lo saranno anche in questo caso, fa intendere le vostre reali intenzioni, ovvero avere un alibi per favorire la concentrazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colasio 25.342, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 488
Maggioranza 245
Hanno votato
200
Hanno votato
no 288).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Panattoni 25.310, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 465
Maggioranza 233
Hanno votato
179
Hanno votato
no 286).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Chiaromonte 25.311, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 468
Votanti 467
Astenuti 1
Maggioranza 234
Hanno votato
179
Hanno votato
no 288).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Panattoni 25.312, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 488
Maggioranza 245
Hanno votato
193
Hanno votato
no 295).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rosato 25.704, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).


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Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 478
Maggioranza 240
Hanno votato
186
Hanno votato
no 292).

Prendo atto che gli onorevoli Perrotta e Santori non sono riusciti ad esprimere il loro voto.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Rognoni 25.301.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rognoni. Ne ha facoltà.

CARLO ROGNONI. Signor Presidente, ritengo opportuno sottolineare un aspetto tecnico. L'emendamento in esame propone di sostituire la parola «coperta» con le parole «servita con qualità buona». La mancata accettazione di tale proposta da parte del relatore e del Governo la dice lunga.
L'articolo 2, comma 6, della legge n. 249 del 1997 prevede che nell'accertare l'irradiazione del segnale in un'area geografica che comprenda almeno l'80 per cento del territorio - che oggi viene ridotto al 50 per cento - debba essere valutato il numero di programmi ricevibili senza disturbi. Debbono dunque essere valutate le interferenze e controllato l'effettivo rispetto del vincolo.
L'Autorità e il ministero interpretano quel «senza disturbi» come qualità 4. Non aver inserito neanche questo vuol dire che, con la legge in esame, alle reti nazionali esistenti che hanno l'80 per cento di copertura del territorio - e quindi una visibilità che raggiunge il 90 per cento della popolazione - potremo sommare, ai fini antitrust, delle reti digitali che coprono poco più del 50 per cento e che non è detto che siano visibili! Non aver accettato di inserire neanche l'inciso che stabilisca che esse debbano essere di una certa qualità vuol dire stabilire il principio che, purché si distribuisca il segnale, basta e avanza.
Penso che ciò sia veramente scandaloso e mi induce a fare una considerazione politica; in questa sede stiamo affrontando questioni di natura tecnica, ma ogni tanto bisogna anche tornare alla politica. Vi è una citazione che so che dà fastidio, innervosisce il nostro sottosegretario, che la conosce molto bene - ma l'Assemblea non la conosce - ed è una dichiarazione di Freimut Duve, che è il commissario per la libertà dei media dell'OCSE. La conosce bene, la sa a memoria, è di due anni fa; qui in aula vorrei che quanti la conoscono alzassero la mano. Ve la leggo: in Italia permane un sistema unico al mondo, paragonabile solo a quello del Kazakistan, dove le TV di Stato, una volta privatizzate, sono passate alla moglie del presidente. E quando abbiamo fatto presente che la situazione era insostenibile, quel regime ci ha risposto che c'è un caso analogo nel cuore dell'Europa, in Italia. Dunque, che cosa pretendete da noi? Questo è quello che state facendo (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-L'Ulivo e della Margherita, DL-L'Ulivo)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lusetti. Ne ha facoltà.

RENZO LUSETTI. Signor Presidente, colleghi, cercherò di essere molto «italiano» nella riflessione che voglio fare su questo emendamento. Il collega Rognoni, con il suo emendamento, non pone un problema tecnico, bensì un problema politico, di cui prego il Governo di farsi carico. Vedo che il ministro Gasparri parla sempre dell'Iraq con il ministro Martino; ma non c'è problema, mi rivolgerò alla maggioranza, c'è anche il sottosegretario Innocenzi...
Mi chiedo se i colleghi della maggioranza sappiano definire le reti a copertura nazionale. Infatti, dire semplicemente - come dice la lettera a) del comma 3 dell'articolo 25 - «la quota di popolazione coperta» non significa nulla. Cosa vuol dire «coperta»? Può essere anche la coperta di Linus! Cerchiamo di dare un significato alle parole che utilizziamo! Per definire le reti a copertura nazionale vi sono alcuni criteri. Il primo criterio che si


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deve individuare - e lo ha fatto molto autorevolmente il collega Rognoni - è l'alta qualità dei segnali ricevuti. Non so se il collega Lainati lo sa: esiste questa alta qualità? Non lo so. In secondo luogo, l'alta estensione del servizio: più dell'80 per cento (e qui non c'è). Infine, l'omogeneità della qualità dei segnali ricevuti: neanche questo c'è, o almeno non si vede.
Io ho cercato di chiedere al direttore generale della RAI, quando è venuto in Commissione, se la RAI fosse dotata di qualche decoder e ho capito che il direttore generale vacillava. Evidentemente, anche la RAI ha qualche problema in ordine ai decoder nei suoi uffici... Io non so se il ministro Gasparri nel suo ufficio abbia un decoder per vedere se esiste una sorta di alta qualità nel segnale ricevuto per il digitale terrestre! So che sia la RAI che Mediaset fanno sperimentazione; non so quanta e non so se basti.
Mi domando allora se effettivamente non vi sia la possibilità di migliorare, con alcuni emendamenti di qualità, questo provvedimento. Voi sapete, colleghi della maggioranza, che su questo provvedimento non abbiamo voluto fare ostruzionismo; se lo avessimo fatto, saremmo rimasti qui ancora delle settimane a discuterne.
Abbiamo cercato, presentando un centinaio di proposte emendative, di migliorare il progetto di legge al nostro esame sotto il profilo della sua qualità, tuttavia non ci consentite neanche di dare, anche dal punto di vista etimologico, un significato più concreto a quanto vogliamo dire al paese con un provvedimento così importante come il riassetto del sistema radiotelevisivo italiano.
Vi chiedo, allora, un atto di comprensione ed una riflessione maggiore, prestando attenzione all'emendamento presentato dal collega Rognoni, perché quando si parla di buona qualità della ricezione, si tratta non solo di un problema tecnico o tecnologico, ma anche della possibilità di offrire a tutti gli italiani una buona televisione. È questo l'obiettivo del progetto di legge al nostro esame, e se siete consapevoli che sia possibile raggiungere tale finalità, vi prego di approvare questo emendamento, che non è meramente tecnico, bensì politico, e che migliora la normativa sul riassetto del sistema radiotelevisivo italiano (Applausi dei deputati del gruppo della Margherita, DL-L'Ulivo).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Giachetti. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, mi sembra che gli interventi dell'onorevole Rognoni e dell'onorevole Lusetti siano più che sufficienti per illustrare il senso dell'emendamento al nostro esame. Vorrei solamente chiedere all'Assemblea, nei pochi secondi che ho a disposizione, di riflettere sul fatto che ci stiamo accingendo a votare, e presumo a respingere, un emendamento che recita testualmente «servita con qualità buona».
In altri termini, in un progetto di legge che dovrebbe riprendere le indicazioni con le quali il Presidente della Repubblica ha rinviato alle Camere un testo originariamente approvato, chiedendo anche di apportare modifiche di buonsenso, noi ci apprestiamo a votare a favore - ma la maggioranza voterà contro - di un emendamento che prevede che la popolazione debba essere servita con qualità buona.
Ora, signor Presidente, signor ministro e signori rappresentanti del Governo, mi sembra che abbiamo già messo al riparo gli interessi del Presidente Berlusconi con il voto favorevole espresso dalla Camera sul cosiddetto decreto-legge salva Retequattro: in questo modo, in un conflitto di interessi perenne, questi sono stati già messi al riparo. Ma se ogni tanto il Governo si ponesse anche il problema degli interessi dei fruitori di un servizio, approvare un emendamento che assicura ai cittadini...

PRESIDENTE. Onorevole Giachetti, la invito a concludere.

ROBERTO GIACHETTI. ... un po' di buona qualità del servizio offerto forse


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non sarebbe male (Applausi dei deputati del gruppo della Margherita, DL-L'Ulivo).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rognoni 25.301, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 496
Maggioranza 249
Hanno votato
195
Hanno votato
no 301).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Duca 25.313.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rosato. Ne ha facoltà.

ETTORE ROSATO. Signor Presidente, l'Assemblea ha appena respinto due emendamenti che tentavano di inserire all'interno dell'articolo al nostro esame alcuni parametri oggettivi per riuscire a fornire all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni gli elementi per verificare, in maniera chiara, l'effettiva diffusione del pluralismo televisivo attraverso la tecnica delle reti digitali terrestri.
Adesso abbiamo la possibilità di inserire un elemento rafforzativo che non è ridondante, ma serve a chiarire il senso del parametro che stiamo definendo. L'emendamento al nostro esame, infatti, propone di inserire la parola «effettivamente» dopo la parola «coperta» alla lettera a) del comma 3 dell'articolo 25, perché, in caso contrario, rischiamo di costruire un meccanismo che tenderà semplicemente a rappresentare uno schema, ma non risponderà alle esigenze di avere un pluralismo diffuso su tutto il territorio nazionale.
Ciò perché, altrimenti, il pluralismo sarebbe già stato garantito dal sistema satellitare, che già oggi consente, a chiunque possieda una parabola, di ottenere la ricezione di un segnale e di un programma. Ma non è questo il senso, perché ci si è resi conto che il pluralismo non può essere garantito dal sistema satellitare. Infatti, vogliamo ribadire che neanche il sistema digitale terrestre, così come impostato, può garantire le esigenze del pluralismo, e pertanto chiediamo che vi siano almeno elementi chiari, in modo da garantire all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni di svolgere un lavoro serio al riguardo.
Vorrei concludere affermando che il pluralismo non riguarda solo l'informazione politica, perché ciò sarebbe assolutamente riduttivo.
I nostri concittadini si aspettano qualcosa di più dal sistema dell'informazione, si aspettano anche un pluralismo di tipo culturale e un pluralismo nella rappresentazione territoriale.
Le norme che stiamo approvando non vanno in questa direzione. Sono norme che tendono a solidificare un duopolio che non è utile e risulta ancora più bloccato dalla proprietà di Mediaset da parte del Capo dell'Esecutivo. Questo non è utile, né al paese, né ai cittadini, né allo sviluppo dell'informazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Duca 25.313, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 488
Maggioranza 245
Hanno votato
190
Hanno votato
no 298).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Duca 25.314, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).


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Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 445
Maggioranza 223
Hanno votato
173
Hanno votato
no 272).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Panattoni 25.315, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 466
Maggioranza 234
Hanno votato
170
Hanno votato
no 296).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Duca 25.319, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 487
Votanti 486
Astenuti 1
Maggioranza 244
Hanno votato
191
Hanno votato
no 295).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rognoni 25.302, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 490
Maggioranza 246
Hanno votato
190
Hanno votato
no 300).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Adduce 25.318, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 486
Votanti 485
Astenuti 1
Maggioranza 243
Hanno votato
185
Hanno votato
no 300).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Tidei 25.316.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tidei. Ne ha facoltà.

PIETRO TIDEI. Signor Presidente, con questo emendamento proponiamo di migliorare almeno questa parte del testo che appare, perlomeno a nostro giudizio, del tutto generica e priva di qualsiasi effetto pratico. Che cosa significa, infatti, garantire la presenza sul mercato di decoder a prezzi accessibili, se non si specifica quali devono essere le caratteristiche dei decoder e con quali forme ciò deve avvenire?
Per questo, con il nostro emendamento abbiamo specificato le caratteristiche del decoder, cioè la interattività. Diversamente, un decoder non interattivo riprodurrebbe gli stessi effetti dell'analogico, e quindi renderebbe inutile il digitale.
La Corte costituzionale ha inteso riaffermare il principio del pluralismo nell'informazione e contrastare apertamente l'attuale duopolio esistente nel nostro sistema radiotelevisivo.
È appunto per questo, signor Presidente, che se non vogliamo scrivere qualcosa di generico, che poi non servirà a nessuno,


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è necessario fornire all'Authority parametri certi per garantire l'effettiva diffusione sul mercato e l'accessibilità dei prezzi dei decoder interattivi, effettivamente adatti alla ricezione dei programmi diffusi con tecnica digitale.
Vorremmo anche cogliere questa occasione per ricordare, ancora una volta, che la modesta somma stanziata nella legge finanziaria per incentivare l'acquisto dei decoder non garantisce assolutamente l'accesso diffuso al loro acquisto e, quindi, alla tecnica digitale.
Proprio l'esiguità delle somme stanziate garantiranno l'accesso alle fasce più benestanti ed escluderanno quelle più deboli!
Vorremmo che questo periodo di transizione non trascorresse invano ma che, con regole certe, si potesse garantire l'effettiva immissione sul mercato di decoder interattivi a prezzi accessibili, in grado di offrire servizi interattivi, capaci cioè di realizzare un effettivo pluralismo.
È, come vedete, un emendamento importante, che va nella direzione che la stessa maggioranza va sbandierando da tempo, cioè l'introduzione, non fittizia ma reale, della trasmissione con tecnica digitale, capace veramente di rompere l'attuale duopolio e garantire un'effettiva informazione pluralista, così come giustamente è preteso dalla Corte costituzionale nel rispetto dell'articolo 21 della nostra Costituzione.
È per questo, colleghi, che vi chiediamo di approvare questo emendamento. Esso migliora il testo, lo rende più chiaro, dà migliori indicazioni all'Authority e garantisce l'applicazione chiara e trasparente di un principio condiviso da tutti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Tidei 25.316, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 487
Maggioranza 244
Hanno votato
187
Hanno votato
no 300).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Rognoni 25.320.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Panattoni. Ne ha facoltà.

GIORGIO PANATTONI. Signor Presidente, anche questo è un emendamento di buon senso: chiediamo che i decoder siano disponibili, in modo uniforme, su tutto il territorio nazionale.
Poiché il provvedimento non prevede alcun attributo che caratterizzi la disponibilità, non vorremmo che si rendesse possibile risolvere il problema accumulando qualche migliaio di decoder in due grandi magazzini, uno a Milano e l'altro a Roma, e affermando che, in questo modo, sono disponibili i decoder per fare la televisione digitale!
Il buon senso suggerisce che, dovendo coprire il 50 per cento della popolazione, sparpagliata per l'Italia, sparpagliati per l'Italia debbano essere anche i decoder! Non accettare una banale chiarificazione in tal senso fa pensare, francamente, che si intenda nascondere qualcosa di poco chiaro.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rognoni 25.320, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 476
Maggioranza 239
Hanno votato
185
Hanno votato
no 291).

Prendo atto che l'onorevole Pinto non è riuscita a votare.


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Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Duca 25.317, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 492
Maggioranza 247
Hanno votato
190
Hanno votato
no 302).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grignaffini 25.321 non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 476
Maggioranza 239
Hanno votato
179
Hanno votato
no 297).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Carra 25.706, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 483
Maggioranza 242
Hanno votato
183
Hanno votato
no 300).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Colasio 25.345.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colasio. Ne ha facoltà.

ANDREA COLASIO. Signor Presidente, tornerò, molto brevemente su un aspetto che è comunque corretto sottolineare e rimarcare: la presenza effettiva dei decoder nelle famiglie italiane.
Voi siete molto attenti al mercato, anche perché molti di voi operano nel mercato. Ora - e mi rivolgo al sottosegretario Innocenzi -, al di là della virtualità del sistema digitale, credo che vi sia un criterio oggettivo per sciogliere una volta per tutte il nodo: quante sono le risorse allocate dal sistema pubblicitario nel sistema televisivo digitale terrestre? Il fatto che non vi siano operatori pubblicitari all'interno del virtuale sistema radiotelevisivo digitale fa capire, una volta per tutte, una cosa molto chiara: state approvando una norma improbabile ed impropria sulla quale si abbatteranno gli strali della Corte costituzionale!
Il presidente del gruppo di Forza Italia, l'onorevole Vito, parlava di una volontà espropriativa. Non è così! Se qualcuno ha espropriato qualcosa è chi - cito la sentenza della Corte costituzionale - ha, di fatto, occupato abusivamente l'etere, le frequenze, che sono un bene pubblico. È questo il dato di fatto! Con questa norma volete fare quello che la sentenza n. 466 del 2002 della Corte costituzionale diceva non essere possibile: derogare, eludere il termine certo e perentorio (cito a memoria il testo della sentenza)!
È evidente, allora, perché insistiamo e vi diciamo che siamo disponibili - lo dico ai colleghi Romani e Bianchi Clerici - ad un'eventuale riformulazione di questo mio emendamento 25.345. Presidente Romani, lei ritiene che un tasso di copertura delle famiglie italiane del 60 per cento sia eccessivo? Ebbene, accettiamo una riformulazione che preveda il 6 per cento! Siamo arrivati a questo!
Tuttavia, sappiamo che non avrete il coraggio di accettare questa proposta perché sapete che l'attuale tasso di copertura delle famiglie italiane e la stessa presenza dei decoder - non è assicurata, infatti, l'effettiva ricezione, ma la mera copertura - non garantiscono l'effettivo arricchimento del pluralismo.
State dettando una norma improbabile, che introduce un pluralismo latente. Mi spiace


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dirvi, però, che il pluralismo latente non ha nulla a che vedere con il pluralismo reale!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colasio 25.345, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 494
Maggioranza 248
Hanno votato
197
Hanno votato
no 297).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gentiloni 25.708, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 484
Votanti 483
Astenuti 1
Maggioranza 242
Hanno votato
194
Hanno votato
no 289).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colasio 25.346, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 488
Maggioranza 245
Hanno votato
189
Hanno votato
no 299).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Chiaromonte 25.322, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 479
Maggioranza 240
Hanno votato
184
Hanno votato
no 295).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colasio 25.348, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 494
Votanti 492
Astenuti 2
Maggioranza 247
Hanno votato
188
Hanno votato
no 304).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Chiaromonte 25.323, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 494
Votanti 493
Astenuti 1
Maggioranza 247
Hanno votato
187
Hanno votato
no 306).


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Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Chiaromonte 25.324, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 483
Maggioranza 242
Hanno votato
181
Hanno votato
no 302).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Chiaromonte 25.325.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Grignaffini. Ne ha facoltà.

GIOVANNA GRIGNAFFINI. Signor Presidente, intervengo per spiegare il senso dell'emendamento in esame, che vuole ricordare che il pluralismo riguarda non solo le tecnologie e le proprietà, ma anche i contenuti. Ciò significa che uno stesso proprietario non necessariamente trasmette la stessa tipologia di programmi mentre più proprietari - paradossalmente - potrebbero offrire al pubblico gli stessi contenuti. L'emendamento in esame si limita a ricordare che vi è una differenza tra proprietà, tecnologia e contenuti offerti al pubblico. Precedentemente, ho ricordato che tali contenuti hanno a che fare con l'impostazione culturale; i format, i linguaggi utilizzati hanno a che fare con punti di vista e culture diverse della società a cui danno forma ed espressione.
Dunque, quando si pone il problema di un'effettività del pluralismo, il primo dato da verificare è quello relativo alla pluralità dell'offerta, a partire dai programmi e dai contenuti, un'offerta capace di differenziare i punti di vista, le culture, i format, i programmi e via dicendo.
È un emendamento che avremmo definito elementare: elementare, Watson! Temo che, nella bolgia di questo provvedimento, finirà anch'esso per essere sacrificato all'idea che bisogna portare a casa il testo di legge senza modificazioni (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-L'Ulivo).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Chiaromonte 25.325, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 507
Maggioranza 254
Hanno votato
199
Hanno votato
no 308).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Carra 25.712, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 489
Maggioranza 245
Hanno votato
191
Hanno votato
no 298).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Duca 25.4, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 491
Votanti 490
Astenuti 1
Maggioranza 246
Hanno votato
186
Hanno votato
no 304).


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Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Panattoni 25.326, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 496
Votanti 495
Astenuti 1
Maggioranza 248
Hanno votato
188
Hanno votato
no 307).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colasio 25.713, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 502
Maggioranza 252
Hanno votato
195
Hanno votato
no 307).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colasio 25.714, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 490
Maggioranza 246
Hanno votato
192
Hanno votato
no 298).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colasio 25.715, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 495
Maggioranza 248
Hanno votato
190
Hanno votato
no 305).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colasio 25.354, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 504
Maggioranza 253
Hanno votato
197
Hanno votato
no 307).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Chiaromonte 25.327, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 493
Maggioranza 247
Hanno votato
192
Hanno votato
no 301).

Prendo atto che l'onorevole Giuseppe Gianni non è riuscito a votare.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Rognoni 25.360.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rognoni. Ne ha facoltà.


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CARLO ROGNONI. Signor Presidente, avevo presentato questo emendamento anche in Commissione, poi l'ho ritirato spiegando che era un emendamento consociativo. Si trattava di un tentativo di aiutare il Governo a districarsi in quella situazione, visto che ha scelto una strada che lo porterà di nuovo dritto davanti alla Corte costituzionale. Mi sembrava che stessimo sprecando tempo, il nostro, quello della maggioranza e quello di una azienda che si chiama Mediaset. La proposta che facevo e che faccio ora è di considerare le reti digitali in ambito nazionale con una copertura dell'80 per cento (cosa sacrosanta), ma valutando insieme l'offerta digitale terrestre, quella satellitare e quella via cavo. Non arrivo a parlare di neutralità tecnologica, però questo è anche un modo per affermare la necessità che il Governo non impegni i soldi per promuovere solo una tecnologia a fini di parte, come sta facendo e come ha fatto nella legge finanziaria. Io devo dire che alcuni parlamentari della maggioranza, quando l'hanno letto, hanno capito che non era una cosa da buttare via, però mi pare che ormai l'obiettivo sia quello di andare avanti così, non prendendo quindi neanche in considerazione i suggerimenti che potrebbero aiutarvi.
Concludo il mio discorso, anche perché siamo esausti ed affranti; io mi sento anche esaurito. Vedo l'indifferenza: non interverrò più a illustrare emendamenti, perché mi rendo conto che non serve più. Voglio chiudere con un indovinello, che ricavo da fatti reali. Chiedo ai colleghi che stanno ascoltando se riconoscano il paese di cui si parla in un certo libro: bandiera tricolore; la televisione pubblica è quella che scuote di più interessi e coscienze; lo scontro politico tra maggioranza di centrodestra e opposizione si muove a tappe forzate; il Governo cambia le regole del gioco - rafforzando il controllo sui media pubblici - nell'organismo di controllo; l'opposizione si ribella ed esce dal consiglio d'amministrazione della televisione di Stato; il Governo va avanti per la sua strada e nomina alla presidenza della televisione un fedelissimo del premier; il Presidente della Repubblica rende pubbliche le sue preoccupazioni sulla libertà di stampa; da Bruxelles arriva anche il monito di Romano Prodi che, a nome dell'Unione, sottolinea la necessità di garantire l'indipendenza dei media pubblici (Commenti dei deputati del gruppo di Alleanza nazionale)

PRESIDENTE. Colleghi, vi prego.

CARLO ROGNONI. ...la maggioranza fa orecchie da mercante, tira dritto per la sua strada e così il Parlamento approva la nuova legge sui media, scritta dagli esperti del maggior partito di Governo; il Presidente della Repubblica rifiuta di controfirmare la legge, la invia all'esame della Corte costituzionale e la Corte suprema annulla la legge. Stiamo parlando, colleghi, dell'Ungheria (Commenti dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-L'Ulivo e Misto-Comunisti italiani), uno dei paesi dell'est che si porta dietro una storia ed una tradizione. Assomiglia molto a noi (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-L'Ulivo e Misto-Comunisti italiani).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rognoni 25.360, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 502
Maggioranza 252
Hanno votato
197
Hanno votato
no 305).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rognoni 25.303, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).


Pag. 72

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 485
Maggioranza 243
Hanno votato
189
Hanno votato
no 296).

Prendo atto che il dispositivo di votazione elettronica dell'onorevole Cusumano non ha funzionato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grignaffini 25.328, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 492
Maggioranza 247
Hanno votato
191
Hanno votato
no 301).

Prendo atto che il dispositivo di votazione elettronica dell'onorevole Cusumano non ha funzionato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colasio 25.352, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 486
Votanti 485
Astenuti 1
Maggioranza 243
Hanno votato
194
Hanno votato
no 291).

Prendo atto che il dispositivo di votazione elettronica dell'onorevole Cusumano non ha funzionato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colasio 25.351, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 455
Maggioranza 228
Hanno votato
167
Hanno votato
no 288).

Prendo atto che il dispositivo di votazione elettronica dell'onorevole Cusumano non ha funzionato.
Prendo atto altresì che l'onorevole Carra non è riuscito ad esprimere il proprio voto.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Albonetti 25.330, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 497
Maggioranza 249
Hanno votato
200
Hanno votato
no 297).

Prendo atto che il dispositivo di votazione elettronica dell'onorevole Cusumano non ha funzionato.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Colasio 25.349.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giulietti. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE GIULIETTI. Signor Presidente, credo che abbia fatto comunque bene l'onorevole Rognoni a ribadire con fermezza alcuni concetti. Potrete serenamente festeggiare la festa nazionale del conflitto di interessi, potrete stappare qualche bottiglia (fate quello che vi pare), ma sappiate che alcune materie sono in


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disponibili per tutti noi, per l'Assemblea, per voi. L'emendamento che abbiamo appena respinto riguardava in particolare un'emittente, Europa 7, quella che ha aperto la questione delle reti eccedenti e delle frequenze e che ha già vinto davanti alla Corte costituzionale.
Colleghi, quando con una norma si aggira la sentenza della Corte è la rinuncia della politica, è il trionfo di un'idea che non ha luogo e non vi serve, è il trionfo di un'idea da estremismo proprietario.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PIER FERDINANDO CASINI (ore 18,40)

GIUSEPPE GIULIETTI. Non è possibile l'aggiramento della sentenza della Corte! Addirittura, il presidente dell'Authority, il professor Tesauro, in un'audizione, aveva esortato a recuperare le frequenze eccedenti e a dare un segnale, consentendo a nuovi imprenditori di operare. Ma perché no? Perché avete paura delle telestreet, perché avete paura delle emittenti locali e, persino, di esperienze di «nicchia»? Perché arrivate fino al punto di entrare in rotta di collisione con numerose imprese italiane? In questo caso si parla della sentenza della Corte costituzionale. A cosa vi serve festeggiare per qualche giorno, sapendo che si è aperta la strada ad un ricorso senza limite?
Ecco il motivo per cui ha senso ed è un segno di intelligenza comune accogliere l'appello dell'onorevole Rognoni. Serve a voi per impedire che la cosiddetta legge Gasparri, semmai sarà approvata, non entri nella top ten delle leggi da abrogare in Europa o in Italia. Noi questa legge la abrogheremo comunque, quando torneremo a vincere (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-L'Ulivo)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Avverto che le successive votazioni avranno luogo a scrutinio palese.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colasio 25.349, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 494
Maggioranza 248
Hanno votato
192
Hanno votato
no 302).

Prendo atto che il dispositivo di votazione elettronica dell'onorevole Cusumano non ha funzionato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colasio 25.353, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 505
Maggioranza 253
Hanno votato
197
Hanno votato
no 308).

Prendo atto che il dispositivo di votazione elettronica dell'onorevole Cusumano non ha funzionato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Grignaffini 25.329 e Gentiloni 25.350, non accettati dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 506
Maggioranza 254
Hanno votato
198
Hanno votato
no 308).


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Prendo atto che il dispositivo di votazione elettronica dell'onorevole Cusumano non ha funzionato.
Avverto che la successiva votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lusetti 25.717, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 514
Maggioranza 258
Voti favorevoli 215
Voti contrari 299).

Onorevoli colleghi, avverto che la prima parte dell'emendamento Gentiloni Silveri 25.337 verrà posta in votazione congiuntamente con l'emendamento Giulietti 25.304, in quanto recanti la stessa disposizione. In caso di approvazione, si procederà alla votazione della parte consequenziale dell'emendamento Gentiloni Silveri 25.337.
Passiamo ai voti.
Avverto che le successive votazioni avranno luogo a scrutinio palese.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla prima parte dell'emendamento Gentiloni Silveri 25.337 e sull'emendamento Giulietti 25.304, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 515
Maggioranza 258
Hanno votato
206
Hanno votato
no 309).

La restante parte dell'emendamento Gentiloni Silveri 25.337 è pertanto preclusa.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rizzo 25.718, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 512
Maggioranza 257
Hanno votato
202
Hanno votato
no 310).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grignaffini 25.11, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 496
Maggioranza 249
Hanno votato
189
Hanno votato
no 307).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Duca 25.10, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 512
Maggioranza 257
Hanno votato
201
Hanno votato
no 311).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rognoni 25.8, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).


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Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 510
Maggioranza 256
Hanno votato
202
Hanno votato
no 308).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rognoni 25.356, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 513
Maggioranza 257
Hanno votato
205
Hanno votato
no 308).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Duca 25.9, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 515
Maggioranza 258
Hanno votato
204
Hanno votato
no 311).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rognoni 25.357, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 506
Maggioranza 254
Hanno votato
201
Hanno votato
no 305).

L'emendamento Colasio 25.14 è incongruo.
Avverto che la successive votazioni avranno luogo a scrutinio segreto.
Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colasio 25.7, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 516
Maggioranza 259
Voti favorevoli 218
Voti contrari 298).

Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Duca 25.332, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 518
Votanti 517
Astenuti 1
Maggioranza 259
Voti favorevoli 217
Voti contrari 300).

Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rognoni 25.12, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).


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(Presenti e Votanti 521
Maggioranza 261
Voti favorevoli 222
Voti contrari 299).

Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rognoni 25.16, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 520
Maggioranza 261
Voti favorevoli 225
Voti contrari 295).

Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rognoni 25.17, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 524
Votanti 523
Astenuti 1
Maggioranza 262
Voti favorevoli 226
Voti contrari 297).

Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colasio 25.22 non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 525
Votanti 523
Astenuti 2
Maggioranza 262
Voti favorevoli 229
Voti contrari 294).

Avverto che la successiva votazione avrà luogo a scrutinio palese.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rognoni 25.19, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 518
Votanti 515
Astenuti 3
Maggioranza 258
Hanno votato
208
Hanno votato
no 307).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Colasio 25.18.
Avverto che la votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colasio 25.18, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 519
Maggioranza 260
Voti favorevoli 220
Voti contrari 299).

Avverto che le successive votazioni avranno luogo a scrutinio palese.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emenda


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mento Rognoni 25.23, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 522
Maggioranza 262
Hanno votato
209
Hanno votato
no 313).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 25.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 520
Maggioranza 261
Hanno votato
311
Hanno votato
no 209).

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