![]() |
![]() |
![]() |
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Volontè. Ne ha facoltà.
LUCA VOLONTÈ. Prendo la parola anch'io per esprimere, a nome del mio gruppo, il voto contrario su queste pregiudiziali che attengono agli articoli 41 e 117 della nostra Costituzione. Con la prima, si ritiene evidentemente leso il principio della libertà di iniziativa economica e di impresa. Non si tiene però conto del principale tema di cui stiamo parlando, ovvero delle stragi del sabato sera, ma soprattutto del fatto che con questo provvedimento si interviene sull'orario di cessazione delle sole attività musicali e danzanti. Tali attività si svolgono secondo modalità che possiamo definire estreme, sia dal punto di vista acustico, sia da quello dell'illuminazione, sia da quello dell'abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti.
Riteniamo assolutamente infondata anche la violazione dell'articolo 41 della Costituzione, in quanto anche il secondo comma dello stesso recita che l'iniziativa economica non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana. Il costituente ha demandato proprio alla legge il compito di determinare i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica, pubblica e privata, possa essere indirizzata e coordinata ai fini sociali.
Sotto questo aspetto mi dispiace di aver un'opinione differente dal professor Bressa, perché la sentenza n. 290 del 2001 della Corte costituzionale è molto chiara, soprattutto quando riserva allo Stato quelle funzioni primariamente dirette a tutelare i beni fondamentali, quali l'integrità fisica e psichica delle persone, la sicurezza dei possessi e di ogni altro bene che assuma primaria importanza per l'esistenza stessa, come prescritto dall'ordinamento.
Riguardo poi alla seconda questione pregiudiziale, che concerne l'articolo 117 della Costituzione riguardante l'esercizio di un'attività commerciale, il provvedimento agisce in realtà sul versante dell'ordine e della sicurezza pubblica. Tale precisazione era stata fatta dallo stesso Governo in sede di relazione di accompagnamento alla propria iniziativa legislativa.
Bisogna anche dire che questo provvedimento evita il «nomadismo» tra locali per diverse ragioni che, in funzione di quanto detto dall'onorevole Bressa, sarebbe invece tuttavia possibile. Parliamo però di un fenomeno, signor Presidente, alquanto particolare, ovvero di 700 giovani morti nel solo anno 2002 e di 25 mila feriti, tra i 18 e i 37 anni, nel corso dello stesso anno. Moltiplicando questi dati, risulta che negli ultimi dieci anni ci sono stati 7 mila decessi e 250 mila feriti gravi. Se si oppone a tale argomentazione quella del giro di affari e dei posti di lavoro, riteniamo un simile approccio assolutamente infondato.
Tra l'altro, occorre considerare il costo del fenomeno, non solo per quanto concerne le vite umane - si tratta certamente dell'aspetto più importante, che è al centro della nostra Costituzione - ma anche dal punto di vista economico, se è vero che vengono spesi dalla collettività da 4 mila a 8 mila miliardi di vecchie lire per far fronte alle spese sanitarie derivanti da tali tragedie, che abbiamo vissuto anche nei giorni scorsi (mi riferisco all'incidente di Pavia).
Aggiungo una considerazione conclusiva: il Governo D'Alema nel 2000 emanò una disposizione, tuttora vigente, che proibisce la somministrazione di alcolici e superalcolici dalle ore 3 alle ore 6. Coloro che militano nello stesso partito dell'onorevole
D'Alema dovrebbero chiedersi se anche tale disposizione violi l'articolo 117 della Costituzione, in materia di commercio.
Signor Presidente, riteniamo che il bene immateriale costituito dalla persona umana, soprattutto nell'età giovanile, che è un bene primario per lo Stato italiano ed è al centro della nostra Costituzione - come è stato ricordato più volte in quest'aula, e anche fuori da quest'aula dal Presidente della Repubblica -, sia prioritario. Le questioni pregiudiziali di costituzionalità, come è stato evidenziato anche dall'onorevole Saponara, sono assolutamente infondate e nello stesso tempo incoerenti, dal momento che chi le ha presentate ha approvato un provvedimento, adottato dal Governo D'Alema, che andava nella stessa direzione del testo unificato in esame (Applausi dei deputati del gruppo dell'Unione dei democratici cristiani e dei democratici di centro).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mascia. Ne ha facoltà.
GRAZIELLA MASCIA. Signor Presidente, come è stato sottolineato dai colleghi che mi hanno preceduta, non è sufficiente porre nel titolo di un provvedimento un riferimento alla sicurezza stradale e all'ordine pubblico per cancellarne l'incostituzionalità. La materia principale su cui verte il provvedimento in esame riguarda, infatti, la regolamentazione degli orari delle discoteche e dei locali, e neppure l'emendamento, approvato in sede di Commissione, con il quale l'orario di chiusura viene posticipato dalle 3 alle 4, risolve il problema. Tale emendamento può forse mettere a tacere i disagi che si sono manifestati all'interno della maggioranza, ma resta l'incostituzionalità e l'assurdità del provvedimento, anche rispetto agli obiettivi dichiarati.
L'assurdità deriva dalla constatazione che non sono sufficienti misure repressive e autoritarie e logiche proibizioniste per risolvere i problemi della sicurezza. Infatti, nel nostro paese, come è noto, gli investimenti in materia sono i più bassi in Europa e manca il personale per effettuare i controlli, sicché si definiscono regole rigorosissime e durissime, anche se tutti sanno che nella maggior parte dei casi non vi saranno controlli.
Il testo in esame, dunque, non è idoneo ad affrontare il problema della sicurezza e, soprattutto, viola ben due articoli della Costituzione. Mi riferisco, in primo luogo, all'articolo 117, relativo alle competenze delle regioni e degli enti locali, che non possono essere «scippati», cambiando il titolo del provvedimento, delle proprie funzioni in materia di orari degli esercizi e di commercio interno (si tratta peraltro di materie che non sono neppure di competenza concorrente, bensì di competenza esclusiva delle regioni).
Un ulteriore aspetto, ancora più grave, riguarda l'articolo 17 della Costituzione, relativo alla libertà di riunione, che il testo in esame pretende di regolamentare, richiedendo l'iscrizione al registro anche dei circoli privati e delle associazioni di qualunque tipo. Dunque, i circoli dell'ARCI e i circoli ricreativi e culturali sono soggetti alle norme, agli orari e alle restrizioni previsti dal provvedimento. In Commissione è stato infine realizzato l'ultimo capolavoro, con l'approvazione di un emendamento che proibisce ai ragazzi minori di diciotto anni di entrare in tali locali dopo l'una di notte.
GRAZIELLA MASCIA. Signor Presidente, penso che le ragioni che rendono incostituzionale questo provvedimento siano già state sottolineate, in particolare quelle relative all'articolo 117 della Costituzione, a cui aggiungiamo l'articolo 17. Tuttavia questo provvedimento dovrebbe essere dichiarato incostituzionale proprio per il suo assetto, per il suo impianto autoritario e repressivo e soprattutto perché lo Stato, con questo provvedimento, pretende di sostituirsi non soltanto alle scelte individuali in materia di divertimento e di tempo libero, ma anche alle famiglie e di decidere come educare i figli
e quali permessi concedere loro. Credo che una cosa di questo genere sia incompatibile con tutti i nostri principi costituzionali (Applausi dei deputati dei gruppi di Rifondazione comunista e dei Democratici di sinistra-L'Ulivo).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Carrara. Ne ha facoltà.
NUCCIO CARRARA. Signor Presidente, anche il gruppo di Alleanza nazionale voterà contro le questioni pregiudiziali di costituzionalità presentate dai colleghi dell'opposizione. Per quanto riguarda le argomentazioni al riguardo, mi richiamo volentieri al collega Saponara e al collega Volontè che sono stati molto chiari ed esaustivi. Tuttavia, voglio ricordare che se non ci fossero le stragi del sabato sera, se tante giovani vite non venissero falciate durante le notti del venerdì e del sabato, non saremmo qui a discutere!
Le argomentazioni avanzate dai colleghi delle opposizioni appaiono del tutto pretestuose, perché è stato citato l'articolo 41, che sostanzialmente afferma che l'attività commerciale è libera, ma entro certi confini, ad esempio entro i limiti dell'utilità sociale e della sicurezza, e questo provvedimento fa riferimento proprio alla lettera h) dell'articolo 117 della Costituzione. Esso quindi è in linea con la Costituzione ed è un modo doveroso per porre fine alle stragi del sabato sera. Non possiamo fare come gli struzzi, che mettono la testa sotto la sabbia, e fare finta che il fenomeno non esista, che non sia di portata nazionale, ritenendo che possa essere fronteggiato dai comuni o dalle regioni.
Peraltro, voglio ricordare anche che non viene modificato l'orario di apertura o di chiusura degli esercizi, ma si interviene - tra l'altro con molta ragionevolezza - sull'attività musicale, sull'attività danzante e sull'uso dell'alcol. Si interviene con molta ragionevolezza perché si stabilisce che queste attività debbano cessare in tarda mattinata, perché i nostri ragazzi devono mettersi sulle strade per tornare a casa e devono essere sobri: non possono rischiare la loro vita dopo uno stordimento per effetto della musica o delle luci! È quindi un provvedimento a vantaggio dei giovani, a vantaggio di tutte le famiglie italiane, perché le stragi del sabato sera possano finalmente avere fine (Applausi dei deputati dei gruppi di Alleanza nazionale e dell'Unione dei democratici cristiani e dei democratici di centro).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Luciano Dussin. Ne ha facoltà.
LUCIANO DUSSIN. Signor Presidente, preannuncio il voto contrario anche del gruppo della Lega sulle questioni pregiudiziali di costituzionalità. Abbiamo apprezzato che siano stati recepiti diversi suggerimenti emersi in Commissione, soprattutto per quanto riguarda l'articolo 2, che è stato completamente rivisto, e per quanto riguarda alcuni aspetti di rigidità degli orari, che inizialmente avevano destato dubbi e perplessità.
Vorrei ricordare che questo provvedimento cerca di imporre un limite di orario relativamente al consumo e alla vendita di alcol e impone la cessazione delle attività musicali individuando un orario - le 4 del mattino - che è un indirizzo di massima, per garantire la tutela della salute che, ricordo, è una materia di legislazione concorrente e comunque necessita di un orientamento. E soprattutto l'intervento sull'orario è finalizzato a migliorare la sicurezza relativamente al rientro a casa in auto dei nostri giovani.
È da augurarsi che alcune delle norme contenute nel testo unificato dei progetti di legge in discussione possano produrre quegli effetti positivi che, in questi mesi, abbiamo già avuto modo di apprezzare, a seguito dell'entrata in vigore dell'ormai nota patente a punti, che ha già risparmiato, dall'agosto dell'anno scorso ad oggi, oltre 1.700 vite umane.
Appellarsi continuamente al contrasto del provvedimento con l'articolo 117 della Costituzione lascia il tempo che trova; in effetti, altri colleghi della Casa delle libertà hanno ricordato che, attraverso il progetto di legge in esame, non si fissa alcun orario
di chiusura agli esercizi. Infatti, nulla vieta ad un sindaco o a un rappresentante di un ente locale di imporre come orario di chiusura addirittura le ore 2 anziché le ore 4.
Pertanto, l'orario individuato dopo avere ascoltato suggerimenti emersi nel corso dei lavori svolti in Commissione in sede referente, deve ritenersi un indirizzo di massima, finalizzato a garantire la sicurezza dei nostri giovani. Per questi motivi, il gruppo della Lega Nord Federazione Padana esprimerà un voto contrario sulle questioni pregiudiziali presentate.
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, è stata chiesta la votazione a scrutinio segreto sulle questioni pregiudiziali di costituzionalità relative al testo unificato dei progetti di legge sull'attività delle discoteche.
Al riguardo, rilevo che il contenuto prevalente del provvedimento in esame, con particolare riferimento alle norme rivolte a disciplinare l'esercizio delle discoteche, sale da ballo e relativi orari, nonché alle condizioni ambientali e di sicurezza in cui deve svolgersi l'attività di intrattenimento danzante e, infine, alle disposizioni non aventi carattere penale, volte a contrastare l'alcolismo, non rientra nelle materie per le quali l'articolo 49 del regolamento ammette la sottoponibilità allo scrutinio segreto. Tale valutazione è confermata dal fatto che il provvedimento in esame è stato contingentato sin dal primo calendario.
Per tale ragione, la richiesta di votazione a scrutinio segreto non è accolta.
Per consentire l'ulteriore decorso del termine regolamentare di preavviso, sospendo la seduta, che riprenderà alle 15,55 con immediate votazioni nominali mediante procedimento elettronico.
La seduta, sospesa alle 15,50, è ripresa alle 15,55.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulle questioni pregiudiziali Montecchi n. 1 e Bressa n. 2.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 517
Votanti 513
Astenuti 4
Maggioranza 257
Hanno votato sì 225
Hanno votato no 288).
Avverto che, come previsto, si procederà ora alla trattazione del successivo punto dell'ordine del giorno.
![]() |
![]() |
![]() |