Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 443 del 23/3/2004
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(Bando per le incentivazioni in favore del commercio elettronico emanato dal Ministero delle attività produttive - n. 3-02047)

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la difesa, onorevole Cicu, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Enzo Bianco n. 3-02047 (vedi l'allegato A - Interpellanza e interrogazioni sezione 5).

SALVATORE CICU, Sottosegretario di Stato per la difesa. In merito all'atto di sindacato ispettivo in esame, si rappresenta quanto segue.
La circolare del 10 dicembre 2002 ha inteso conseguire l'obiettivo di favorire una maggiore diffusione presso le imprese dell'impiego e dell'utilizzo di nuove tecnologie, quali quelle connesse allo sviluppo della comunicazione tramite Internet.
L'innovazione dell'ITC e, quindi, del commercio elettronico tra le imprese, si presenta tuttora poco diffusa, per cui l'Italia si configura nelle statistiche internazionale a livelli europeo agli ultimi posti.
Per raggiungere l'obiettivo di una maggiore diffusione del commercio elettronico ed in base alle esperienze acquisite con il bando dell'esercizio 2001, per il quale furono presentati pochi progetti con una economia delle risorse assegnate dalla legge n. 388 del 2000, è stata disposta la circolare del 10 dicembre 2002, che stabilisce nuove procedure e modalità per la concessione dell'agevolazione.
La circolare in questione, emanata a seguito di vari incontri svolti con le associazioni di categoria (industriali, commerciali e artigianali), ha inteso porre una normativa che superasse gli ostacoli riscontrati dalle imprese nel corso del primo bando; inoltre, per un migliore risultato, è stata effettuata una campagna pubblicitaria con l'utilizzo anche della comunicazione televisiva. Il risultato finale è stato che, nel primo giorno utile per la presentazione delle domande, queste sono risultate pari a oltre 9 mila, con progetti che prevedono investimenti superiori a tre volte le risorse rese disponibili dalla legge.
Conseguentemente, il Ministero delle attività produttive, fin dal mese di maggio, ha promosso un'azione per disporre di ulteriori risorse. Pertanto, sentite le varie associazioni di categoria e avuto da queste un parere favorevole, è stata trasmessa alle Commissioni industria della Camera e del Senato una bozza di decreto ministeriale per acquisire il loro parere su una modifica della ripartizione indicata nel Fondo unico per gli interventi agevolativi alle imprese, di cui all'articolo 52 della legge n. 488 del 1999.
Il Parlamento, nelle sedute del 28 e del 29 ottobre 2003, ha approvato la proposta del ministro, atto n. 285, dove si prevede una ulteriore assegnazione di 57,5 milioni di euro ad integrazione delle risorse disponibili per gli interventi agevolativi alle imprese che hanno presentato progetti sul commercio elettronico.
Con decreto ministeriale del 3 novembre 2003, il fondo per le agevolazioni sulle domande presentate con il predetto bando è stato aumentato di 57,7 milioni di euro. Conseguentemente, saranno ripartite queste risorse.

PRESIDENTE. L'onorevole Enzo Bianco ha facoltà di replicare.

ENZO BIANCO. Signor Presidente, sono soddisfatto del garbo e della cortesia con cui il sottosegretario Cicu ha risposto alla mia interrogazione. Peraltro, non posso che associarmi agli apprezzamenti alla sua persona, per il modo con cui svolge il delicato incarico di sottosegretario per la difesa in un momento così difficile per il nostro paese e lo ringrazio anche per aver trovato il tempo - a differenza di altri suoi colleghi - di venire qui in Parlamento per rispondere su questioni delicate come quelle in esame.
Tuttavia, solo di ciò, Presidente, sono soddisfatto. Per il resto, la risposta è, come al solito, un'elencazione di questioni già contenute nell'interrogazione; d'altra parte, non interrogo il Governo per sapere ciò che già so perfettamente!
Intendo soltanto svolgere un brevissimo commento.


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Stamattina, arrivando a Roma, nel tratto tra l'aeroporto di Fiumicino e la Capitale, ho visto la città piena di manifesti a grandezza sei per tre o ancora maggiore, con il volto del Presidente del Consiglio, onorevole Berlusconi, che comunica al paese i risultati della sua brillante azione di Governo. Tra le promesse fatte in campagna elettorale, come ricorderà il sottosegretario Cicu, che pure si occupa di questioni della difesa, vi era quella delle tre «i», tra le quali era compresa quella dell'innovazione.
Le chiedo, signor sottosegretario, che fine abbia fatto il Ministero dell'innovazione e soprattutto se vi sia ancora un ministro dell'innovazione. In tal caso, si vuole sapere cosa stia facendo, visto che anche su queste materie purtroppo si brilla per assenza; la vicenda oggetto di questa interrogazione è una testimonianza del fatto che al Governo interessa soltanto l'effetto annuncio.
La legge di riferimento è quella del 23 dicembre 2000, n. 388, proposta dall'allora ministro dell'industria, onorevole Enrico Letta, che faceva parte del Governo Amato. Tale legge prevedeva un contributo pari al 50 per cento nella forma del credito di imposta per le imprese che davano vita ad iniziative nel settore del commercio elettronico nelle regioni prima ricordate. Ricordo che il commercio elettronico in Italia resta ancora poco sviluppato rispetto ad altri paesi, mentre andrebbe invece favorito.
Il bando emanato dal ministro Letta non fu perfetto, siamo i primi riconoscerlo, visto che le domande erano soggette a molti vincoli, limitando le possibilità di accesso alle risorse. Si rese quindi necessario prorogare di dieci giorni i termini in modo che le imprese potessero aderire. Le imprese che effettivamente riuscirono a farlo, ottennero però il finanziamento nei tempi e nei modi previsti dalla legge.
Sa cosa è successo, signor sottosegretario, questa volta? Dopo che il ministro Marzano, con grande rullio di tamburi e una grande campagna pubblicitaria costata diversi miliardi, ha annunciato di dare vita a questa iniziativa, nel primo quarto d'ora di entrata in vigore della circolare 6.500 imprese hanno presentato domanda e, solo nel primo giorno, si è arrivati ad un totale di 9.000.
La conseguenza è stata che si è dovuto sospendere l'esame di parte delle domande. Inoltre, il contributo che era stato promesso nei termini di un 50 per cento sotto forma di credito d'imposta è stato invece erogato in ragione del 14 per cento. Oggi, con questo ulteriore finanziamento annunciato dal Governo e corrispondente a 57 milioni di euro, si raggiunge solo il 25 per cento, tra l'altro senza tenere conto di alcuna distinzione nella valutazione tecnica in merito alla qualità del progetto né - se mi consentite, visto che vengo dal sud - di alcun criterio territoriale, mentre il commercio elettronico probabilmente andrebbe favorito ed incentivato proprio nelle zone più povere e disagiate del paese.
Affermo che non c'è più tempo per fare annunci clamorosi, se mancano le risorse adeguate per finanziare progetti quali quelli in oggetto. Chiederemo meno rullio di tamburi e più iniziative concrete ed operative. Ci batteremo per questo e chiediamo al Governo di reperire ulteriori risorse, perché l'impegno assunto di finanziare il 50 per cento dell'investimento sia effettivamente mantenuto. Nei rapporti con chi investe occorre essere affidabili; se si promette un incentivo per una data percentuale, è necessario trovare le risorse per poter effettivamente erogare quanto promesso, altrimenti lo Stato perde di credibilità e, in un settore delicato come quello dell'innovazione, questo non è consentito.
La ringrazio comunque, signor sottosegretario, per la sua cortesia e per avere risposto in merito ad una materia che non è la sua.

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