Allegato B
Seduta n. 434 dell'8/3/2004


Pag. 13049


...

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta in Commissione:

ANTONIO LEONE. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il Ministero dell'economia e delle finanze non ha ancora puntualmente applicato l'articolo 2-quinquies del decreto-legge n. 392 del 2000, il quale prevede che i beni immobili compresi nelle saline già in uso dell'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato e dell'Ente tabacchi italiani, «sono trasferiti, a titolo gratuito, con decreto del Ministro delle finanze di concerto con il Ministro dell'ambiente, ai Comuni sul cui territorio insistono»;
in particolare il Comune di Margherita di Savoia lamenta che, con decreto ministeriale del 10 dicembre 2003, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 23 dicembre 2003, l'Agenzia del demanio è stata autorizzata a vendere in blocco i beni immobili di cui agli allegati al decreto, in favore della Fintecna SpA;
nell'elenco figurano diversi beni che, a norma della citata disposizione legislativa, devono essere invece ceduti al Comune di Margherita di Savoia, e ciò sta causando un forte malumore nei cittadini di tale Comune -:
se non ritenga assolutamente indispensabile ed urgente assumere iniziative per dare piena attuazione al decreto-legge n. 392 del 2000, emanando, di concerto con il Ministro dell'ambiente, il decreto di attuazione ivi previsto, e annullando di conseguenza gli effetti di cui al decreto interministeriale 10 dicembre 2003, nella parte in cui contrasta con il decreto-legge predetto e riconoscendo in tal modo i legittimi diritti del Comune di Margherita di Savoia.
(5-02957)

Interrogazioni a risposta scritta:

BRIGUGLIO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle attività produttive. - Per sapere - premesso che:
Parmalat starebbe valutando l'avvio di un'azione legale nei confronti di Credit Suisse First Boston, Ubs, Deutsche Bank, Banca Intesa e Morgan Stanley per farsi rimborsare diverse centinaia di milioni di


Pag. 13050

dollari di perdite accumulate negli ultimi anni a causa della compravendita di obbligazioni emesse da questi istituti;
second quanto riportato dal Financial Times i legali nominati da Enrico Bondi avrebbero preso contatto con i vertici delle banche straniere italiane per cercare un accordo in modo da evitare di dover ricorrere ai tribunali;
in particolare starebbe per essere richiesto all'Ubs non solo il rimborso dei 290 milioni di dollari dell'operazione ma anche dei 20 milioni di dollari che ha incassato dalle relative commissioni;
parrebbe inoltre che Banca Intesa potrebbe finire nel mirino degli avvocati della Parmalat per il collocamento privato avvenuto lo scorso giugno tramite Nextra e Morgan Stanley per il rimborso di almeno 52 milioni di dollari -:
quali siano le informazioni e le valutazioni del Governo al riguardo anche in ordine a possibili iniziative di tutele effettiva e concreta dei risparmiatori.
(4-09236)

MOTTA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
i recenti crac finanziari di Cirio e Parmalat hanno evidenziato in tutta la loro drammaticità la possibile incertezza e irregolarità dei prestiti obbligazionari, anche quando emessi da società quotate in borsa;
gli investimenti effettuati da migliaia di risparmiatori italiani sono a forte rischio;
nonostante quanto accaduto una società fondata da Rodolfo Marusi Guareschi e denominata «Avatar Spa» con sede in San Ilario d'Enza in provincia di Reggio Emilia che dichiara un capitale sociale nel mondo di oltre 150 miliardi di euro ha annunciato di voler emettere un prestito obbligazionario convertibile di 50 milioni di euro sul mercato italiano;
la Banca d'Italia sta procedendo ad accertamenti sulla composizione societaria della Avatar Spa ed ha posto il proprio divieto, con nota del 29 dicembre 2003, all'offerta in Italia di detti titoli;
la Consob, con delibera n. 14422 del 13 febbraio 2004, ha sospeso in via cautelare per novanta giorni, la sollecitazione all'investimento sopra menzionato;
nei giorni scorsi alcuni quotidiani hanno pubblicato la notizia di un provvedimento cautelare notificato a Rodolfo, Tristano e Valerio Marusi Guareschi -:
se il Governo sia a conoscenza di questa situazione così come descritta da diversi organi di stampa, locali e nazionali;
se il Governo non ritenga necessario verificare in tempi rapidi, assumendo le necessarie informazioni, i fatti sopra decritti;
quali iniziative il Governo intenda assumere per garantire preventivamente i risparmiatori italiani ed evitare qualsiasi tipo di rischio.
(4-09242)

SGOBIO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle attività produttive, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
la Latte Sole SpA è una società primaria operante da oltre 50 anni nel settore lattiero caseario nel territorio di Sicilia e Calabria;
la società ha due stabilimenti, rispettivamente a Catania, dove si lavorano latte e panna freschi pastorizzati ed a lunga conservazione, ed a Ragusa dove vengono prodotti formaggi e ricotte; ha 171 dipendenti diretti e lavora 86 milioni di litri di latte acquisito in gran parte da produttori siciliani ed è leader di mercato in Sicilia con il latte fresco e con il latte a lunga conservazione;
il 100 per cento del pacchetto azionario della Società, in data 14 febbraio 2001, è stato acquistato dalla Società «Parmalat SpA» che non ha apportato modifiche né alla struttura produttiva ed


Pag. 13051

amministrativa né al management sia amministrativo che tecnico e commerciale;
la bozza di bilancio al 31 dicembre 2003, evidenzia al lordo delle imposte, un risultato positivo di euro 1.400.000,00;
le linee di credito successivamente al passaggio di proprietà del pacchetto azionario non sono state revocate, né ridotte;
i tassi praticati dagli Istituti di Credito sono stati da sempre quelli praticati alla clientela primaria;
la società Latte Sole SpA non ha mai utilizzato per intero il fido concesso dalle varie banche e su alcune posizioni bancarie presenta un saldo attivo;
dopo le notizie di stampa sul crack Parmalat BANCA NAZIONALE DEL LAVORO, SAN PAOLO - IMI, BANCA ANTONVENETA (già Banca Nazionale dell'Agricoltura), CREDITO EMILIANO e UNICREDIT BANCA D'IMPRESA hanno revocato gli affidamenti concessi mentre BANCO DI SICILIA e BANCA DI ROMA (entrambe Gruppo Capitalia) hanno proceduto alla sospensione degli affidamenti concessi;
la necessità di contrastare la rottura brutale del credito nasce dall'esigenza di evitare che, una arbitraria e imprevista sospensione o peggio revoca del credito bancario, determini irreversibilmente il fallimento dell'imprenditore e quindi il venir meno dell'impresa con le ovvie ricadute negative su tutto l'indotto lattiero caseario siciliano;
il decreto-legge 23 dicembre 2003, n. 347, cosiddetto «salva gruppo Parmalat» nulla dice in relazione alle società del gruppo ma rinvia - articolo 8 - al decreto legislativo 270 del 1999;
detto decreto all'articolo 82 prevede che l'estensione della procedura di amministrazione straordinaria avviene previo accertamento dello stato di insolvenza;
nella fattispecie concreta la società Latte Sole non è insolvente; anche in questi ultimi giorni, ha sempre pagato puntualmente i propri fornitori ed i propri dipendenti;
è evidente però che la sospensione-revoca del credito bancario renderà impossibile alla società di procedere al pagamento dei lavoratori, dei fornitori, delle utenze e quant'altro, bloccandone irreparabilmente l'attività;
inoltre l'azienda vanta un credito IVA nei confronti dell'Amministrazione finanziaria di 5.000.000,00 euro circa: di questi 500.000,00 euro circa sono bloccati presso le Esattorie di Catania e di Frosinone per mancanza di fondi (si aspetta solo l'erogazione da parte del Ministero dell'Economia); il rimanente importo è relativo ai crediti IVA giacenti presso l'agenzia delle Entrate di Parma e bloccati a seguito del crack Parmalat -:
se non ritengano opportuno adoperarsi, ciascuno per gli ambiti di propria competenza, nell'intento di continuare a salvaguardare l'esistenza di una delle più grosse realtà produttive della Sicilia;
se inoltre il Governo intenda adottare urgenti iniziative normative volte a prevedere una procedura d'urgenza per l'esecuzione dei rimborsi IVA così come è stato fatto, agli inizi di dicembre 2003, per le esigenze della Parmalat Spa, onde ripristinare l'equilibrato andamento della gestione economica e finanziaria della società.
(4-09256)