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PRESIDENTE. L'onorevole Di Gioia ha facoltà di
LELLO DI GIOIA. Rinuncio ad illustrare la mia interpellanza, signor Presidente, e mi riservo di intervenire in sede di replica.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, onorevole Mammola, ha facoltà di
PAOLO MAMMOLA, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, gli interpellanti pongono alcune questioni importanti sotto il profilo delle azioni volte al miglioramento della situazione infrastrutturale della regione Puglia, in particolare della città di Foggia e della sua provincia, volano per lo sviluppo e il rilancio dell'economia della città medesima.
stato oggetto, dal 2002, di una profonda riorganizzazione strutturale e funzionale, diretta a raggiungere condizioni di competitività economica e qualitativa.
PAOLO MAMMOLA, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti.
Sempre sullo stesso tratto della strada statale n. 16, tra Foggia e Cerignola, il terzo lotto prevede lavori di ammodernamento con ampliamento della sezione stradale da due a quattro corsie tra l'innesto della strada statale n. 161 di Cerignola (dal chilometro 700 al chilometro 709), attraverso appalto integrato, per un importo progettuale di 30.819 milioni di euro.
PRESIDENTE. L'onorevole Di Gioia ha facoltà di
LELLO DI GIOIA. Debbo ringraziare il sottosegretario Mammola, il quale è sempre molto puntuale nel partecipare alle sedute di sindacato ispettivo. Tuttavia, non posso che ritenermi insoddisfatto della risposta che egli ci ha fornito a nome del Governo: nonostante l'ampiezza dei dati offertici, riferiti al sistema infrastrutturale, ferroviario e stradale, della provincia di Foggia, a me sembra che il sottosegretario non abbia letto bene l'interpellanza da noi presentata.
Ancora oggi, non si comprendono le motivazioni di questa chiusura. L'unica spiegazione fornita dalla società alle organizzazioni sindacali è la seguente: poiché nella stessa regione sono attivi due stabilimenti produttivi dello stesso gruppo, era naturale chiuderne uno. Ovviamente, ciò ci sembra molto riduttivo. Per questo motivo, abbiamo chiesto al Ministero delle attività produttive se, da parte dello stesso, fossero previsti interventi a favore di quest'azienda. Ci risulta che la stessa abbia ricevuto provvidenze da parte dello Stato (mi riferisco alla possibilità di utilizzare i fondi di cui alla legge n. 488 del 1992). Ci sembra quanto mai assurdo che un'azienda che può accedere ai fondi di cui alla citata legge n. 488 possa chiudere uno stabilimento produttivo che - anche con riferimento ad alcune considerazioni svolte poc'anzi dal sottosegretario Mammola - ha ed avrà sicuramente un mercato molto interessante, soprattutto nell'area del foggiano.
PAOLO MAMMOLA, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Venticinque.
LELLO DI GIOIA. No, adesso sono complessivamente 42. Comunque, non è questo il problema.
non verranno posti in essere in quella zona interventi forti sulle infrastrutture, vi è il rischio - come d'altronde si è già verificato e come è stato sottolineato nell'interpellanza che abbiamo presentato - che le aziende che hanno realizzato in quella zona degli opifici industriali li dismettano perché non hanno la possibilità di usufruire di infrastrutture adeguate per collocare il loro prodotto.
Giova evidenziare che già nella seduta del 20 novembre 2003, in risposta ad analoga interrogazione dei medesimi interpellanti, si è avuto modo di illustrare ampiamente l'impegno profuso dal Governo per consentire al Mezzogiorno - e quindi anche alla regione Puglia - di recuperare il gap soprattutto infrastrutturale. In questa occasione pertanto, fermo restando quanto già esposto, ci si soffermerà sulla città di Foggia e sulla sua provincia.
Per quanto attiene alle infrastrutture ferroviarie, l'impegno del Governo risulta evidente dalla lettura degli strumenti di pianificazione adottati dal momento dell'insediamento di questa legislatura, sia in termini di normativa, sia in termini di impegni finanziari. Il disegno di rilancio delle ferrovie in Puglia e in tutte le regioni del sud d'Italia, infatti, prevede un piano di interventi in grado di mostrare i primi effetti nel breve e medio periodo e di costruire parallelamente le condizioni per un rilancio della dotazione infrastrutturale ferroviaria, con una significativa riduzione dei tempi di percorrenza.
Il complesso degli investimenti previsti nei contratti di programma stipulati tra lo Stato e le Ferrovie dello Stato Spa costituisce un insieme strategico di interventi finalizzato a dotare anche la Puglia di una rete infrastrutturale adeguata agli standard europei. Tutte le linee principali sono in corso di raddoppio ed elettrificazione. In tutte le stazioni interessate dai lavori di potenziamento infrastrutturale saranno attivate nuove tecnologie per la sicurezza della circolazione.
In particolare, nella provincia di Foggia sono previsti i seguenti progetti di investimento.
Sulla direttrice Adriatica Bologna-Bari (il cui raddoppio sarà ultimato entro il 2007) sarà completata nel 2005 l'attivazione del sistema di comando e controllo (il cosiddetto SCC). A decorrere da tale data, tutta la circolazione dei treni sarà diretta da un posto centrale, ubicato a Bari Lamasinata.
Entro il 2008 sarà completata una prima fase del raddoppio della linea Napoli-Bari (via Benevento-Foggia), ed in particolare della tratta Cervaro-Bovino-Orsara, compreso l'attrezzaggio tecnologico ed il miglioramento delle tecnologie di rete, esteso all'intera rete, con la realizzazione del comando centralizzato del traffico (il sistema CTC). Un'ulteriore fase dell'intervento prevede, inoltre, il raddoppio del segmento Apice-Orsara, che completerà il raddoppio della linea Benevento-Foggia. Il progetto è in fase di avvio e le stime attuali ne prevedono l'attivazione per l'anno 2010.
Per quanto riguarda la struttura di Borgo Cervaro, Ferrovie dello Stato Spa ha riferito che il complesso dell'attività di manutenzione del materiale rotabile è
In tale ottica, particolare rilievo ha assunto il processo di logistica del materiale per il quale, nel mondo industriale, sempre più si perseguono obiettivi di riduzione dei costi di stoccaggio e di approvvigionamenti just in time, trasformando un'immobilizzazione non redditizia in una fase operativa dinamica ed integrata del processo produttivo.
Per Trenitalia, pertanto, si è posto il problema di ridisegnare un reticolo logistico più vicino ed interoperativo con le linee di produzione, per consentire l'eliminazione di fasi statiche del processo produttivo, liberando risorse da indirizzare verso segmenti più redditizi.
In tale quadro si colloca la vicenda dei magazzini centrali di UTMR, tra cui quello di Borgo Cervaro, ideati, costruiti e gestiti secondo logiche non più sostenibili sotto un punto di vista produttivo ed economico.
L'impianto in questione, ubicato nel comune di Foggia, a pochi chilometri dal centro cittadino, occupa attualmente 47 addetti, di cui la maggior parte risiede nel capoluogo o nelle sue immediate vicinanze, e solo tre abitano, invece, nei comuni della limitrofa provincia di Bari.
Per tutti i dipendenti del magazzino si prevede, nell'ambito delle società del gruppo Ferrovie dello Stato Spa, la possibilità di una completa riallocazione in attività produttive presso strutture ferroviarie territorialmente vicine, adottando le procedure vigenti in ambito societario.
In ogni caso, destinazione privilegiata appare, per il personale operativo, lo stabilimento manutentivo UTMR di Foggia, presso il quale sono già in corso importanti interventi di ristrutturazione industriale per realizzare una nuova linea di prodotto, finalizzata alla manutenzione dei treni ad alta frequentazione (i cosiddetti TAF) e dei treni Minuetto.
Per quanto riguarda le infrastrutture viarie, invece, l'ANAS Spa ha riferito quanto segue.
Circa gli interventi che si intendono attuare, in tempi rapidi e certi, per completare le infrastrutture necessarie a rendere funzionale il porto commerciale di Manfredonia, va rilevato, innanzitutto, come l'attuale rete stradale nazionale gestita dalla società consenta il collegamento diretto tra il casello autostradale di Foggia mediante viabilità a quattro corsie.
Per quanto attiene al sistema infrastrutturale, ricordando che la delibera CIPE del 21 dicembre 2001 include, nel programma di infrastrutture strategiche per la regione Puglia, i corridoi stradali ed autostradali, va rilevato che, in tale ambito, la rete di competenza ANAS è interessata da una imponente programmazione, che prevede la cantierizzazione entro l'anno dei lavori di adeguamento della strada statale n.16 nel tratto Foggia-Cerignola, per un impegno di spesa pari a circa 136 milioni di euro. Per quest'ultima, le procedure di appalto per l'ammodernamento della sezione a quattro corsie sono in fase di verifica delle anomalie. L'appalto in oggetto è suddiviso in quattro lotti.
Il primo lotto sulla strada statale 16 Adriatica, tronco Foggia-Cerignola, riguarda lavori di completamento dell'ammodernamento del tratto, con l'ampliamento della sezione da due a quattro corsie. Il lotto 1, Foggia-Incoronata, in particolare, dal chilometro 682 al chilometro 690, ha un importo progettuale di 20 milioni 465 mila euro.
Sempre sulla strada statale Adriatica, nel tronco Foggia-Cerignola, sono previsti lavori di ammodernamento del tratto con l'ampliamento della sezione da due a quattro corsie; il lotto 2 riguarda il tratto Incoronata innesto strada statale n. 161, vale a dire dal chilometro 690 al chilometro 700, attraverso un appalto integrato con un importo progettuale di 33 milioni 369 mila euro.
Sempre sullo stesso tratto, il quarto lotto riguarda la variante di Cerignola (dal chilometro 709 al chilometro 715), il cui importo progettuale è pari a 16.795 milioni di euro.
Si rappresenta inoltre che, a seguito della convenzione stipulata tra l'ANAS e la regione Puglia in data 21 novembre 2003, è stato previsto un intervento, sempre in provincia di Foggia, relativamente alla viabilità in territorio di San Giovanni Rotondo, con uno stanziamento pari a 37,66 milioni di euro, per lavori di razionalizzazione della strada statale n. 89.
Infine, sono previsti, nel programma straordinario del 2003, interventi per lavori di riqualificazione della pavimentazione della strada statale n. 655 tra Foggia e Candela e di adeguamento delle barriere di sicurezza, da effettuare nell'anno in corso.
Per quanto concerne, invece, il porto di Manfredonia, la legge finanziaria per il 2004, all'articolo 4, comma 65, ha previsto l'istituzione dell'Autorità portuale di cui alla legge n. 84 del 1994 anche per tale porto, così come per i più rilevanti porti nazionali.
Sono, pertanto, in corso di acquisizione i dati necessari per individuare la circoscrizione dell'autorità e per procedere alla sua costituzione. Sarà compito della stessa Autorità verificare le necessità del porto in termini infrastrutturali, che saranno finanziate anche con i fondi statali.
È chiaro che, in un discorso generale concernente il sistema produttivo della provincia di Foggia, trattandosi di un aspetto di grande pregnanza, è inserita la possibilità di realizzare opere infrastrutturali, ma il cuore dell'interpellanza è e resta, soprattutto, il degrado del sistema produttivo.
Infatti, avevamo interpellato il ministro delle attività produttive ed il ministro per le infrastrutture ed i trasporti per quanto attiene, più specificamente, all'aspetto del rilancio delle attività produttive nella stessa provincia, ed anche il ministro del lavoro e delle politiche sociali per sapere quali iniziative il Governo intendesse adottare per evitare che nella provincia medesima si determinasse, come si è già determinata, una vera e propria emorragia occupazionale.
Nell'interrogazione si parla sia delle aziende della provincia di Foggia, che nel giro di venti giorni hanno sostanzialmente espulso circa 200 lavoratori, sia del sistema produttivo più in generale. Basti guardare a quanto sta accadendo al settore FIAT, in modo particolare alla FIAT Iveco, ed al settore aeronautico (mi riferisco all'Alenia, la quale ha lavoratori in cassa integrazione da due anni e lavoratori in trasferta presso altri stabilimenti, non del gruppo ma facenti capo alla stessa proprietà, Finmeccanica, come la Agusta).
Tornando all'oggetto dell'interpellanza che abbiamo voluto sottoporre all'attenzione dei ministri delle infrastrutture e dei trasporti, delle attività produttive e del lavoro e delle politiche sociali, vorrei soffermarmi su due questioni. La prima riguarda un gruppo industriale italiano, la Rdb di Carapelle: nel giro di 24 ore, ha deciso di chiudere uno stabilimento nel Mezzogiorno d'Italia, licenziando 54 unità.
Non si capisce per quale motivo quest'azienda ha chiuso lo stabilimento sopra richiamato senza coinvolgere le organizzazioni sindacali, che hanno offerto la loro disponibilità a discutere anche sui possibili ammortizzatori sociali. In tale discussione, l'azienda non ha mostrato disponibilità per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali. Per questo motivo, abbiamo interpellato anche il Ministero del welfare.
Tutto questo ci preoccupa, anche a seguito delle risposte fornite dal sottosegretario. Non si tratta, semplicemente di una questione infrastrutturale. Le opere infrastrutturali servono per rilanciare le attività produttive. Tuttavia, a monte, vi è il problema della lacerazione del tessuto produttivo della provincia di Foggia, cui non mi pare sia stata fornita dal Governo una risposta, tant'è vero che, nelle considerazioni del sottosegretario, non si fa cenno alla chiusura della Rdb di Carapelle e dello stabilimento di Pakchemie e alla ACEA luce, che ha gestito l'illuminazione della città di Foggia e ha licenziato 19 lavoratori socialmente utili alle sue dipendenze. Infatti, ha deciso di ritirarsi da questo tipo di attività (la sede principale si trova a Roma). Non è stato fatto cenno neanche alla struttura di immagazzinamento ferroviario sita a Borgo Cervaro, di cui - è vero - abbiamo discusso qualche tempo fa.
Mi sembra strano che il sottosegretario, nelle sue considerazioni, non abbia affrontato in modo complessivo il problema del sistema industriale della provincia di Foggia. Mi chiedo se questo sia il modo di fornire risposte ad un sistema industriale riguardante non solo la provincia di Foggia, ma complessivamente il Mezzogiorno d'Italia e l'intera nazione. Ciò che sta avvenendo in Italia è ormai il collasso del sistema industriale; basta vedere i temi su cui stiamo discutendo in questi giorni, cui non si dà una risposta chiara in termini di politica industriale e di prospettiva dello sviluppo della realtà nazionale e, in modo particolare, del Mezzogiorno d'Italia e della provincia di Foggia.
Anche per quanto riguarda il porto di Manfredonia lei non ha fornito una risposta positiva. Cosa significa aspettare che si realizzi l'autorità portuale prevista nella legge finanziaria?
Io credo che anche su questo ci saranno problemi, per il semplice fatto che ormai sono state realizzate nella realtà nazionale 42 autorità portuali.
Ci sono delle autorità portuali che devono definire costi e prezzi sulla base della movimentazione delle merci. Io sono profondamente convinto che debba esservi una proprietà che definisca anche lo sviluppo del porto.
Tali questioni, però, non si risolveranno in tempi rapidi e, visto che nell'area di Manfredonia vi è un contratto d'area al quale sta per essere data esecuzione come terzo protocollo di intesa con il Governo, e quindi vi saranno dei finanziamenti per realizzare possibili attività produttive, se
Questo significa che, se non si hanno le idee chiare sulla politica industriale e su quella relativa alle infrastrutture di quell'area, si rischia che in questa realtà, che soltanto negli ultimi due anni ha incrementato il suo livello di disoccupazione del 3 per cento, si verificheranno delle situazioni di grande difficoltà urbana e il tessuto sociale verrà ulteriormente dilaniato a causa della disoccupazione.
Signor sottosegretario, non si tratta di enucleare alcuni problemi specifici. Lei ha parlato con dovizia di particolari della statale 17, di competenza dell'ANAS, e dei lotti che verranno appaltati nei prossimi mesi (quindi, come lei ha detto, sempre nel 2004), ma i lavori per la stessa statale 17 - e la questione avrebbe dovuto essere stata già definita negli anni 2002 e 2003 - ancora oggi non sono stati appaltati. Il problema non riguarda soltanto la Foggia-Cerignola, perché la statale 17 abbraccia Foggia e Cerignola verso il sud, ma anche Foggia e San Severo verso il nord.
Quindi, vi è un sistema integrato di sviluppo delle attività produttive che rischia di non essere potenziato, come mi sembra emerga dalla sua relazione, che non prevede interventi tra Foggia e San Severo, e quindi verso il nord della realtà pugliese. D'altronde, non emerge alcuna indicazione, neppure sul tratto della statale 17 che riguarda la provincia di Foggia e il collegamento con la provincia di Campobasso. Il Governo è già stato interpellato sulle difficoltà relative a questa arteria stradale, che è significativa per lo sviluppo delle aree interne colpite - come sicuramente ricorderà il sottosegretario Ventucci - dalla calamità del 2002. Non vi è stata una risposta da parte del Governo su queste opere infrastrutturali e sulla possibilità che tali aree, che sono fortemente marginalizzate ed hanno delle difficoltà nel riproporsi all'attenzione con attività produttive, usufruiscano di tali opere infrastrutturali, che consentirebbero loro di uscire da un sistema di isolamento.
Queste considerazioni dimostrano ancora di più la grande difficoltà che il Governo incontra nella definizione della politica industriale del paese, e soprattutto del Mezzogiorno d'Italia. Non è possibile, caro sottosegretario, con tutto il rispetto, l'affetto e l'amicizia che ho per la sua persona, rispondere in questi termini a nome e per conto del Governo, eludendo le questioni che sono state poste all'attenzione del Governo stesso con l'interpellanza in esame. Ma cosa si potrà dire di quello che lei ha detto oggi su Cervaro o sulle reti ferroviarie che dovranno essere realizzate nel 2008 e nel 2010, relativamente alla Bologna-Bari o alla Napoli-Bari, con il raddoppio del binario della Benevento-Foggia? Nel 2008 e nel 2010! Quindi, non si dà una risposta chiara per risolvere le problematiche e le gravi situazioni che riguardano i livelli occupazionali delle aziende che stanno chiudendo nella provincia di Foggia.
Per questo motivo, vorrei concludere con un sollecito alla Presidenza ed al sottosegretario. Signor Presidente, se leggesse la mia interpellanza, si renderebbe conto che la risposta fornita dal sottosegretario non riguarda questo atto di sindacato ispettivo. Pertanto, le chiederei - e mi rivolgo anche al sottosegretario - un'ulteriore possibilità di confronto sui problemi posti nella mia interpellanza, e non su quelli ai quali il sottosegretario ha risposto.