![]() |
![]() |
![]() |
PRESIDENTE. Passiamo all'articolo 3 (vedi l'allegato A - A.C. 310 ed abb.-D sezione 7).
Avverto che la votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Panattoni. Ne ha facoltà. (Commenti).
Colleghi, silenzio per cortesia!
GIORGIO PANATTONI. Signor Presidente, questo articolo è importante perché in esso si riportano una serie di definizioni di carattere generale. Il testo contiene i principi fondamentali della legge che sono ispirati a una serie di valori. Proverei a leggerne qualcuno per verificare se siamo tutti d'accordo sul fatto che il progetto di legge rispetti questi valori. Si parla di «garanzia della libertà e del pluralismo dei mezzi di comunicazione» e poi si dice «la tutela della libertà di espressione», «la libertà di opinione», «la completezza, la lealtà e l'imparzialità dell'informazione»... Mi fermo qui, ma questi sono i principi che ispirano la legge.
Ai cittadini non è sembrato che i comportamenti, almeno quelli di oggi, siano ispirati a questi valori. I divieti, le censure, le limitazioni e le esclusioni non sono volti alla libertà di espressione, non sono volti al pluralismo dell'informazione e alla possibilità di esprimere la propria opinione, da qualunque parte essa possa provenire. Siamo in presenza di una televisione molto «guidata», indirizzata a obiettivi specifici, che non esita ad escludere voci importantissime, che dovrebbero invece suonare alte e forti in virtù di questi principi.
A me pare che ci sia una tale sproporzione tra ciò che si dice e ciò che si fa che, francamente, mi domando se siete davvero convinti di fare una legge che risponda a questi principi e a questi valori. Sapete che questi sono i valori e i principi indicati dal Presidente della Repubblica nel messaggio che ha inviato alle Camere? Ritenete che questa sia la risposta adeguata da fornire sulla base di una valutazione complessiva delle disposizioni contenute in questo articolo? Francamente, sono sorpreso che si possa arrivare a tale limite di ambiguità e di capacità di doppiezza che sinceramente risulta inaccettabile. Si dicono cose che si contraddicono nel momento in cui devono essere realizzate.
Credo sia importante in questo momento, nel quale ci accingiamo a varare una riforma di sistema che influirà sui prossimi dieci anni di vita del paese, che tutti noi, opposizione e maggioranza, possiamo fare una riflessione seria e ponderata su questi principi e sul livello di adeguatezza di questo progetto di legge a rispondere alle esigenze fondamentali di libertà e di democrazia.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Titti De Simone. Ne ha facoltà.
TITTI DE SIMONE. Signor Presidente, credo che questo articolo rappresenti un po' la metafora del provvedimento. Si tratta, infatti, di un articolo in cui si tesse una specie di elogio dei principi più nobili, ispirati alla nostra Carta costituzionale: la libertà d'informazione, la libertà d'espressione, l'accesso ai mezzi di comunicazione, il pluralismo. Parole nobili, fantastiche, principi garantiti dalla nostra Carta costituzionale; eppure, basta entrare nel merito del provvedimento per accorgersi come, dietro a questo paravento ipocrita, il sistema che state definendo contraddica la sostanza dei principi medesimi.
Si tratta in qualche modo della metafora della vostra concezione di libertà d'informazione, della vostra concezione di libertà d'espressione, della vostra idea di un sistema libero, plurale, democratico dell'informazione e della comunicazione, del vostro modello di società. È un modello autoritario; non è un caso che, con questa legge, voi volete imporre una stretta autoritaria sul sistema dell'informazione attraverso una cristallizzazione delle condizioni di monopolio, uno sradicamento, una frammentazione delle condizioni del
pluralismo. Non è neppure un caso che, per questa via, voi intendete operare anche un imbavagliamento del conflitto sociale, che si esprime sempre più radicalmente nei confronti dell'operato di questo Governo.
Ebbene sì, questa è una metafora, la metafora della bugia e della falsità con cui questo Governo opera, mentre, di fatto, porta a casa provvedimenti che cancellano la possibilità di un pluralismo culturale. Allo stesso modo, per quanto riguarda la scuola, sta portando avanti un provvedimento che si prefigge di destrutturare completamente il sistema pubblico dell'istruzione, un altro pilastro fondante del nostro Stato di diritto.
Un provvedimento, quindi, che cancella quell'idea di pluralismo, quell'idea di servizio pubblico dell'informazione che noi riteniamo l'essenza della regola democratica. A questo proposito, riteniamo, ad esempio, che sostenere l'importanza di una azienda pubblica sia un punto fondamentale, che va esattamente nella direzione opposta a ciò che voi ci state proponendo quando cercate di subordinare la nomina del consiglio di amministrazione della RAI - un servizio pubblico che voi volete privatizzare - ai desideri e alle scelte dell'esecutivo.
Noi pensiamo che il pluralismo - non quello parolaio e demagogico di cui vi riempite la bocca, ma quello affermato dai principi costituzionali - si consegua innanzitutto con una rigorosa disciplina antitrust, onorevoli colleghi, che tenga conto in primo luogo del regime di proprietà delle reti. Ma è proprio quello che voi non volete fare! È proprio il punto che voi non intende assolutamente affrontare, mentre ci proponete una conferma dei poteri dominanti, una cristallizzazione del monopolio, una illegalità diffusa ormai da tempo - purtroppo - del sistema delle concessioni delle frequenze: una vera e propria illegalità ed una vera e propria illegittimità sotto il profilo costituzionale!
Ci consegnate questa «Babilonia» che chiamate pluralismo e libertà di espressione: io credo proprio che queste vostre parole resteranno inascoltate e che nel paese si leverà una voce rigorosa di battaglia politica contro questo vostro imbroglio (Applausi dei deputati del gruppo di Rifondazione comunista)!
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni - Vivi commenti).
(Presenti e votanti 542
Maggioranza 272
Voti favorevoli 272
Voti contrari 270).
![]() |
![]() |
![]() |