![]() |
![]() |
![]() |
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio, onorevole Tortoli, ha facoltà di
ROBERTO TORTOLI, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio. Signor Presidente, onorevoli colleghi, con l'interrogazione parlamentare in questione gli onorevoli interroganti hanno sollevato la problematica relativa al dissesto idrogeologico della città di Napoli.
per problemi legati alle risorse disponibili, alla grande vastità delle situazioni di criticità ed alle esigenze di gestione urbana.
PRESIDENTE. L'onorevole Gerardo Bianco ha facoltà di
GERARDO BIANCO. Desidero, innanzitutto, ringraziare il sottosegretario per la risposta alla mia interrogazione. Considero già una conquista importante ottenere una risposta dal Governo, visto che molti atti di sindacato ispettivo sono rimasti completamente inevasi, compreso uno molto importante rivolto al Presidente del Consiglio: si tratta di un'interpellanza con la quale vorremmo capire quale sia la concezione del Presidente del Consiglio dell'amore e del rapporto odio-amore, argomenti che ricorrono spesso nei suoi discorsi.
Innanzitutto, va premesso che il comune di Napoli ricade nei territori di competenza dell'autorità di bacino regionale Campania Nord-occidentale e che il piano stralcio per l'assetto idrogeologico (PAI), approvato nell'ottobre 2002, fornisce un quadro della situazione di dissesto idrogeologico del territorio e, in particolare, un adeguato quadro conoscitivo del rischio idraulico nelle zone periurbane della città, da cui si generano gli eventi idraulici che si osservano periodicamente nella città.
Il PAI riconosce anche una serie di interventi di tipo estensivo e di tipo intensivo finalizzati alla mitigazione del rischio nelle zone perurbane, concorrendo a migliorare le condizioni di rischio della città ed a favorire una migliore azione degli interventi urbani.
Interventi più organici e di tipo strategico sono stati già attivati con i fondi del dipartimento della protezione civile, che ha dedicato notevoli azioni di emergenza stanziando ingenti risorse sulla città di Napoli e sui territori della Campania colpiti dagli eventi calamitosi del settembre 2001.
In particolare, per la città di Napoli, dal 1997 ad oggi, sono stati spesi oltre 220 milioni di euro derivanti da fondi comunali, regionali e statali. Questi ultimi, derivanti da fondi CIPE, «legge obiettivo» e da ordinanze di protezione civile sono stati di oltre 150 milioni di euro.
Gli interventi ultimati risultano essere numerosi, per un importo di oltre 122 milioni di euro; per oltre 97 milioni di euro gli interventi sono in corso di esecuzione o in fase di appalto. Esiste, tra l'altro, l'impossibilità di mettere in cantiere troppi interventi al fine di evitare problemi urbanistici legati ad esigenze di vita urbana.
Allo stato attuale, esistono progetti esecutivi per circa 80 milioni di euro ed altri progetti definitivi e preliminari per un importo complessivo di oltre 370 milioni di euro. Molti obiettivi, intanto, sono stati raggiunti. Infatti, esiste una conoscenza dettagliata degli oltre 1.200 chilometri della rete fognaria e molti interventi già realizzati hanno contribuito a contenere i danni legati all'ultimo evento alluvionale del settembre 2003, per il quale è già stato dichiarato lo stato di calamità naturale.
Si sta lavorando per impostare l'accordo di programma quadro tra comune, regione e Stato per poter attivare altri fondi per il prosieguo degli interventi riconosciuti prioritari. Resta il fatto che le azioni non possono essere troppo intense
I fondi attualmente resi disponibili per il Ministero dell'ambiente per l'annualità 2003 si riferiscono al finanziamento di interventi ordinari, che sono stati già programmati dalle autorità di bacino per il triennio 2001-2003, ed al finanziamento di interventi urgenti che, vista la limitatezza delle risorse, sono indirizzati ad interventi puntuali che comportino la riduzione del rischio con tempi e risorse contenuti.
Per il prossimo triennio 2004-2006 saranno disponibili i fondi per interventi di riqualificazione urbanistica, ambientale e paesaggistica, ai sensi del decreto-legge n. 269 del 30 settembre 2003.
Non posso quindi che ringraziare il sottosegretario Tortoli, anche se devo osservare che la risposta resa si fonda soprattutto sulle speranze: come vede, siamo sempre nel campo dei sentimenti. Infatti, come lei ha detto, signor sottosegretario, per il futuro le somme sono piuttosto limitate.
Vorrei farle osservare che il problema di Napoli è molto delicato. Si tratta di una città fragile e continuamente soggetta - come lei riconosce nella risposta - a fenomeni che la sconvolgono e che determinano spese maggiori di quelle che si avrebbero intervenendo nei tempi dovuti.
Ritengo un dato importante avere già il piano per il risanamento idrogeologico. Sarebbe però opportuno che il Ministero dell'ambiente acquisisse anche i dati elaborati dal dipartimento di geologia dell'università di Napoli, diretto dal professor Nardi, che presentano un quadro molto interessante e non conosciuto del sottosuolo napoletano. È necessario, infatti, approfondire il fenomeno dal punto di vista scientifico per poter intervenire in maniera appropriata.
Comunque, speriamo che l'attenzione del Governo verso Napoli non sia solo occasionale, ma continuativa; tenendo presente che si è già intervenuti nel passato, lei ci dà la speranza - se al riguardo mi dichiaro parzialmente soddisfatto - che qualcosa possa cambiare nel futuro.
Infine, signor Presidente, mi permetto di chiedere, ancora una volta, che il Governo sia sollecitato a rispondere come stabilisce il nostro regolamento, alle nostre interpellanze e interrogazioni che attengono ai rapporti fra maggioranza e opposizione, trattandosi di una questione molto importante per recuperare quel tanto di buona gestione della «cosa pubblica» che credo debba stare a cuore di tutti noi.