Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 417 del 3/2/2004
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(Progetto di realizzazione di una centrale termoelettrica nel comune di Cervinara - n. 3-02636)

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela territorio, onorevole Tortoli, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Alberta De Simone n. 3-02636 (vedi l'allegato A - Interpellanza e interrogazioni sezione 3).

ROBERTO TORTOLI, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio. Signor Presidente, in relazione all'interrogazione dell'onorevole Alberta De Simone n. 3-02636, concernente la realizzazione da parte della Global Energy di una centrale termoelettrica di 400 megawatt a ciclo combinato nella valle Caudina nel comune di Cervinara, riferisco che il territorio in cui realizzare la centrale ricade in buona parte all'interno del perimetro del parco regionale del Partenio, istituito ai sensi della legge regionale n. 33 del 1993 e riperimetrato con DPGR n. 1405 del 12 aprile 2002, confinante con il parco regionale del Taburno Camposauro.
È opportuno fare presente che la vigilanza sulla gestione dell'area protetta regionale è esercitata dalla stessa regione, ai sensi dell'articolo 27 della legge n. 394 del 1991, e che lo stesso territorio del comune di Cervinara è compreso nel sito di importanza comunitaria (SIC), denominato «Dorsale monti del Partenio», individuato dalla regione Campania, ai sensi della direttiva 92/43/CEE, per la cui tutela la regione medesima è tenuta ad applicare le misure di conservazione previste dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997.
Tale decreto stabilisce anche che i progetti ricadenti all'interno di siti di importanza comunitaria o che comunque abbiano ripercussioni sugli stessi, siano sottoposti ad una valutazione di incidenza per la quantificazione dei principali effetti che la realizzazione del progetto può avere su tali zone.
Preciso, altresì, che il territorio comunale rientra nel bacino del fiume Volturno ed è stato oggetto di perimetrazione da parte dell'autorità di bacino del Liri Garigliano e Volturno nel piano straordinario, approvato nell'ottobre 1999, e nel progetto di piano stralcio per l'assetto idrogeologico, adottato nel febbraio del 2003.
Su detto territorio sono state individuate estese superfici di aree a rischio di frana, che coinvolgono tutta la parte montuosa in parte devastata dagli eventi del dicembre 1999. La restante zona pianeggiante, che si estende a nord dei rilievi montuosi, non risulta perimetrata da alcuna area a rischio idrogeologico.
Le iniziative per garantire la salvaguardia dei territori colpiti dagli eventi franosi e alluvionali del dicembre 1999 sono state intraprese esclusivamente dal Dipartimento di protezione civile, che ha emanato due ordinanze (la n. 3029 del 1999 e la n. 3036 del 2000) con le quali sono stati stanziati complessivamente 9,5 milioni di euro per le popolazioni della Campania colpite dagli eventi alluvionali. Di tali somme, oltre 6,7 milioni di euro sono stati assegnati al prefetto di Avellino a favore dei comuni della provincia di Avellino colpiti dai disastri naturali.


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Il Ministero dell'ambiente, con i fondi resi disponibili per la difesa del suolo, finanzia gli interventi urgenti proposti dalle autorità di bacino e dalle regioni sulla base delle graduatorie di priorità di interventi individuati in seno alle attività di pianificazione per l'assetto idrogeologico del territorio di competenza.
Il sindaco del comune di Cervinara aveva sottoscritto, in data 15 luglio 2003, un protocollo d'intesa con la ditta Global Energy, con il quale detta ditta si impegnava a fornire alle realtà produttive dell'area ASI della Valle Caudina, alle imprese dell'area ed alle utenze del comune di Cervinara energia elettrica alle condizioni di miglior «cliente terzo» e alle condizioni e alle regole vigenti determinate dall'Autorità per l'energia, a finanziare al comune, fino all'importo di 3 milioni di euro, opere nel settore del risanamento ambientale, a corrispondere al comune una somma pari a 100 mila euro annui per venti anni e ad assumere il numero massimo possibile dei 25 dipendenti, necessari al funzionamento della centrale, tra soggetti residenti a Cervinara.
A sua volta, il comune si impegnava ad accelerare le procedure di propria competenza per il rilascio delle autorizzazioni necessarie alla realizzazione della centrale ed esprimeva, fin dalla sottoscrizione del protocollo, il proprio assenso per la realizzazione della centrale.
Tale protocollo d'intesa costituiva la base di discussione per la successiva convenzione tra comune e la ditta Global Energy.
La costruzione della centrale ha destato grosso allarme nella popolazione dei comuni di Cervinara, Rotondi, San Martino Valle Caudina e Montesarchio ed è stata causa di una incrinatura nei rapporti della maggioranza al comune di Cervinara e il comitato direttivo del consorzio per l'area di sviluppo industriale della provincia di Avellino che ha adottato, nella seduta dell'8 ottobre ultimo scorso, una delibera di revoca dell'assegnazione del suolo alla ditta Global Energy.
Il provvedimento di revoca si è concluso senza osservazioni da parte della società assegnataria.
Pertanto, allo stato, il problema relativo alla costruzione della centrale sembra superato.

PRESIDENTE. L'onorevole Alberta De Simone ha facoltà di replicare.

ALBERTA DE SIMONE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, mi dichiaro parzialmente soddisfatta perché, pur avendo il rappresentante del Governo raccontato quanto è accaduto, non ha evidenziato che le popolazioni della zona hanno manifestato, insieme alle forze della società civile, a quelle sindacali e politiche, contro la possibilità di installare una centrale termoelettrica di quella potenza e in una zona che, come ha ricordato il rappresentante del Governo, è particolarmente delicata non soltanto per l'esistenza di vincoli di tipo paesaggistico, essendo inclusa nel parco del Partenio e confinando con il parco del Taburno, ma anche perché è zona ad altissimo rischio idrogeologico, come hanno dimostrato i gravissimi eventi franosi ed alluvionali del dicembre 1999. Eventi rispetto ai quali non si è ancora concluso l'iter di individuazione delle zone rosse ed ancora non sono cominciati i lavori di messa in sicurezza della montagna e quelli per la ricostruzione delle piccole aziende artigianali, industriali e delle abitazioni colpite dalla frana.
Nel corso delle manifestazioni alle quali io personalmente ho preso parte, ho visto il sindaco di Cervinara - al quale, nella risposta fornita dal rappresentante del Governo, viene attribuita l'idea della centrale - in testa alle manifestazioni ed ho avuto modo di leggere una delibera del comune che negava la disponibilità del suolo.
Per questa ragione, credo che la faciloneria con la quale si è deciso di installare una centrale di questo tipo, senza effettuare la valutazione di impatto ambientale prevista dalla legge ed in questo caso assolutamente necessaria, e senza gli opportuni permessi, abbia giustamente


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portato alla conclusione, richiamata, per cui il progetto risulta del tutto accantonato.
Nel corso della mia interrogazione chiedevo al Governo di esprimersi in termini negativi - ma non vi è stata risposta - circa la possibilità di effettuare nuovamente interventi in un'area nella quale questi ultimi risultano contrastanti sia rispetto alle vocazioni della zona stessa sia per i rischi che si possono correre; ricordo a tale proposito che quella zona fu investita dal terremoto del 23 novembre 1980. Se quindi vi sarà la necessità di installare una centrale termoelettrica, occorrerà farlo in aree maggiormente compatibili ed in ogni caso lontano dal parco del Partenio e dal comune di Cervinara. Questo era quanto volevo esplicitamente sentire e per questa ragione mi dichiaro parzialmente soddisfatta per la risposta fornita dal rappresentante del Governo.

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