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PRESIDENTE. Avverto che le interrogazioni Giuseppe Gianni n. 3-00804 e n. 3-00943 e Mereu n. 3-01442 (vedi l'allegato A - Interpellanza e interrogazioni sezione 2), che vertono sullo stesso argomento, saranno svolte congiuntamente.
ROBERTO TORTOLI, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio. Con riferimento alle interrogazioni degli onorevoli Giuseppe Gianni e Mereu, concernenti il risanamento dell'area industriale in provincia di Siracusa, riferisco che la regione siciliana, il 25 maggio 1988, presentava istanza per la dichiarazione di area ad elevato rischio di crisi ambientale, nella predetta provincia, del territorio dei comuni di Augusta, Floridia, Melilli, Priolo Gargallo, Siracusa e Solarino.
con le medesime modalità previste dall'articolo 14, comma 1, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 2983 del 31 maggio 1999, su apposite contabilità speciali di Stato intestate ai prefetti stessi.
PRESIDENTE. L'onorevole Giuseppe Gianni ha facoltà di
GIUSEPPE GIANNI. Signor Presidente, signor sottosegretario, nonostante l'inappuntabile precisione nelle sue spiegazioni e nelle date che ci ha fornito, non sono soddisfatto, perché queste interrogazioni risalgono a qualche anno fa e oggi si sono verificati fatti nuovi e diversi. Le commissioni ispettive, che nel 2002 si sono recate in quella zona e ancora non hanno avviato
i lavori, non hanno potuto osservare che all'interno dell'area marina antistante i tre comuni è stato riscontrato mercurio nel mare (tutto ciò ha portato anche all'arresto di almeno 25 persone che lavorano nella zona industriale). Successivamente, dopo qualche mese, all'interno della rete idrica del comune di Priolo è stata riscontrata una forte presenza di benzene. A tutt'oggi - ed è passato almeno un anno - siamo in attesa di valutare cosa si debba fare, mentre la gente continua a bere acqua al benzene - che, come lei saprà, è un alto ricostituente per i tumori - e continua ad ammalarsi.
Il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio, onorevole Tortoli, ha facoltà di
Il Consiglio dei ministri, con la deliberazione adottata il 30 novembre 1990, dichiarava ad rilevato rischio di crisi ambientale l'area della provincia interessata.
Con il decreto del Presidente della Repubblica, il 17 gennaio 1995 veniva approvato il piano per il risanamento dell'area.
Con i decreti del presidente della regione siciliana nn. 16 e 17 del 23 gennaio 1996 veniva adottato l'accordo di programma per l'attuazione dei piani di risanamento, così come previsto nell'articolo 4, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 17 gennaio 1995.
Poiché l'articolo 74, comma 1, del decreto legislativo n. 112 del 31 marzo 1998 (disciplina delle aree ad elevato rischio di crisi ambientale) ha abrogato l'articolo 7 della legge 8 luglio 1986, n. 349, le competenze in materia risultano trasferite alle regioni, per quanto riguarda sia le eventuali future dichiarazioni sia le aree già dichiarate ad elevato rischio di crisi ambientale con la procedura previgente.
Per quanto riguarda il trasferimento delle risorse per l'attuazione del piano, il Ministero dell'ambiente, entro il 18 novembre 1996, provvedeva al completo trasferimento delle risorse alla regione Sicilia, come previsto nell'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 17 gennaio 1995, nel complessivo limite di 100 miliardi di lire per il piano di risanamento.
A seguito dell'inattività della regione Sicilia, con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3072 del 21 luglio 2000 (articolo 12, comma 1), prorogata fino al 31 dicembre 2004, venivano nominati commissari delegati per l'attuazione degli interventi previsti nei piani di risanamento i prefetti delle province di Caltanissetta e di Siracusa. Tali commissari dispongono delle risorse di cui ai decreti del Presidente della Repubblica 17 gennaio 1995, trasferite a loro dalla regione Sicilia
Dal giugno 2002 ad oggi, sono stati trasferiti 28.588.061,46 euro sulla contabilità speciale del commissario delegato all'attuazione del piano di risanamento nella provincia di Siracusa. Il prefetto di Siracusa ha rappresentato, in più occasioni, la necessità di avvalersi di idonea struttura tecnica per l'attuazione del piano.
Da parte della competente direzione del ministero, è stata proposta un'integrazione dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3072 del 21 luglio 2000, sulla falsariga di quanto già previsto dalle ordinanze n. 2983 del 31 maggio 1999 e n. 3100 del 22 dicembre 2000, al fine di consentire ai commissari delegati di avvalersi direttamente di strutture pubbliche o di società specializzate a totale capitale pubblico.
Ai fini del monitoraggio e della prevenzione dei rischi, il Ministero dell'ambiente ha stipulato, il 28 dicembre 1994, un accordo denominato ENVIREG con il Centro comune di ricerca di Ispra della Commissione europea, rimodulato con un addendo al 29 dicembre 1995, e ha provveduto, il 29 marzo 1999, al collaudo della strumentazione atta alla realizzazione delle schede finalizzate alle azioni di supporto e di controllo dei piani, con specifico riguardo a quelle dei piani di risanamento delle province di Caltanissetta e di Siracusa.
È stato stipulato a Roma l'8 maggio 2002, l'accordo di programma tra la direzione IAR e l'ARPA Sicilia per la presa in carica del progetto ENVIREG.
Si evidenzia che le installazioni e le apparecchiature di tale progetto, integrate nella rete regionale di monitoraggio, possono fornire dati ed informazioni utili, sia per un maggiore controllo del territorio sia per orientare ulteriori iniziative tese alla tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori.
Per quanto riguarda lo studio di sicurezza integrato dell'area, il 18 giugno 2002, veniva istituita la commissione istruttoria dello studio di sicurezza integrato dell'area di Augusta-Priolo-Melilli per i fini di cui all'articolo 13, comma 1, del decreto legislativo n. 334 del 1999, ossia per la valutazione tecnica dello studio e la predisposizione di un piano di intervento nel quale siano individuate le misure urgenti atte a ridurre o ad eliminare i fattori di rischio.
La conclusione dello studio di sicurezza integrato dell'area di Augusta-Priolo-Melilli a carico dei gestori dell'area è stata comunicata al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio nel dicembre 2003. Si prevede l'avvio dei lavori della commissione istruttoria nel corso del 2004.
Le istruttorie tecniche relative agli undici rapporti di sicurezza degli stabilimenti dell'area in questione (ai sensi dell'articolo 8 del decreto legislativo n. 334 del 1999), risultano concluse.
Su undici stabilimenti per i quali il ministero deve disporre le verifiche ispettive (ai sensi dell'articolo 25 del decreto legislativo n. 334), in sei sono stati eseguiti due cicli di verifiche nel periodo 2000-2002, in due stabilimenti è stata effettuata una verifica ispettiva, per uno stabilimento la commissione ispettiva appositamente istituita nel 2003 non ha ancora avviato i lavori, mentre gli impianti dei rimanenti due stabilimenti sono stati oggetto di verifica ispettiva nel periodo 2000-2002, prima della loro acquisizione da parte dell'attuale proprietà.
Credo vi sia una inaccettabile inezia da parte di chi deve verificare e intervenire. Io ritengo che lei, signor sottosegretario, saprà individuare mezzi e tempi idonei per un'azione efficace ed immediata.